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Il disegno disneyano...  è un mondo a parte

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    Il disegno disneyano...  è un mondo a parte
    Giovedì 29 Gen 2009, 00:58:14
    Scrivo questo post da disegnatore (non di fumetti) a tempo perso, così per hobby. Da piccolo guardavo tantissimo al disegno che veniva pubblicato su Topolino: avevo sette-otto anni ma già riconoscevo tutti gli autori ad un'occhiata. Poi gradualmente ho cominciato ad interessarmi alla pittura, all'anatomia del disegno di tutti quegli illustratori della scuola americana, all'arte in generale abbandonando un po' i fumetti.

    Da un po' ho riscoperto la mia vecchia passione per Disney, e oggi, guardando la sezione di questo forum dedicata agli autori pensavo: i disegnatori disneyani non sono semplici artisti. Basta guardare come noi li commentiamo.
    Su personaggi in sé molto semplici e fatti di pochi tratti si cimentano da sessant'anni centinaia di autori. In teoria questo avrebbe dovuto dar vita ad una schiera di mestieranti, tutti interscambiabili. E invece ha prodotto un mondo inaspettato, in cui un piccolo ciuffo, una palpebra, una curva rivela l'artista. E per gli sceneggiatori magari una semplice parola. A volte nemmeno ci soffermiamo su questi particolari per capire di chi si tratta: è l'impressione totale che conta. Cominciare a leggere una storia diventa come entrare in casa di un amico, a noi familiare.
    E tutto questo nell'alveo di un'ortodossia che fa tutti "disneyani", quasi una roba da iniziati.

    Personalmente non riesco a trovare un omologo per questo universo. Credo sia diventato il terreno per profondità che altrove, dove lo spazio per tecnica e lavoro sulla vignetta è più ampio, rimangono inesplorate. Un lavoro in cui inevitabilmente gli autori esprimono più se stessi.
    E mi viene da immaginare gli artisti che durante la loro carriera si sono ritrovati a cambiare più o meno consapevolmente particolari invisibili ("da oggi questo lo faccio così"). Mi appare come un percorso psicologico, qualcosa di sentimentale, più che di artistico.

    Oppure ho scritto un pacco di stupidate e sono sopraffatto dall'effetto nostalgia.   Ditemi voi.
    « Ultima modifica: Giovedì 29 Gen 2009, 00:59:53 da buson »

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    Vito
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      Re: Il disegno disneyano...  è un mondo a parte
      Risposta #1: Giovedì 29 Gen 2009, 01:17:35
      Hai scritto un commento molto bello e sono d'accordo con te, invece.

      Disney è una forma d'arte, e ognuno tenta il suo approccio creando piccoli stili e tecniche, proprio come la pittura che citi. Metti Stefano Intini, che ha estremizzato il suo tratto molto simile all'influenza "mastantuoniana" che a sua volta personalizza da Cavazzano. Basta una nuova tecnica in più, un accorgimento, un'estremizzazione, un'innovazione, e il fumetto Disney ha la stessa identica impostazione di quella dell'arte pittorica (ma anche della scultura, o della musica, o qualsiasi altra arte nobile).
      « Ultima modifica: Giovedì 29 Gen 2009, 01:18:51 da Dollarone_89 »

        Re: Il disegno disneyano...  è un mondo a parte
        Risposta #2: Giovedì 29 Gen 2009, 02:03:14
        Io però ponevo l'accento proprio sulla differenza. Su come il disegno disneyano, data l'economia che si deve comunque mantenere, non lascia ai suoi interpreti tutte le strade che si possono percorrere nell'arte tradizionale (dove puoi andare sulla tecnica, sull'iperrealismo, sul colore, sull'espressione etc.) ma li "imprigiona" per così dire in un canone abbastanza rigido.
        E mi stupisce e mi appassiona come gli artisti siano riusciti a muoversi in questo spazio così ridotto. Secondo me questo questo contesto li ha portati ad esprimersi in qualcosa di più che nell'arte del disegno a fumetti. C'è una ricerca psicologica, e c'è il dramma (nel senso di azione. Un fumettista, come un animatore, è anche un po' un attore).
        Per questo motivo secondo me il fumetto Disney ha una profondità, una nobiltà come dici tu, che va oltre la semplice tecnica di disegno - che pure per molti degli interpreti che conosciamo è sopraffina - e che lo fa diventare un'arte, che dà vita ad una relativa cultura della stessa (e questo forum lo dimostra).

        Non posso dire di ritrovare le stesse cose quando leggo un fumetto di altro tipo, oppure quando guardo i lavori di un illustratore. Sì, ci sono dei maestri per cui si può fare un discorso simile, ma quando prendiamo i disneyani possiamo farlo pressoché con tutti.
        Mi sono convinto che il disegno di topi e paperi sia un po' come l'haiku giapponese. Avete presente, quella forma di poesia giapponese di tre versi, diciassette sillabe. In Giappone la pratica anche la gente comune, non solo i poeti: dicono che la semplicità e i rigidi canoni del componimento portino l'uomo comune a guardare l'essenza delle cose, il profondo; quasi un effetto terapeutico. Ecco, il disegno disneyano è un po' così, e non è qualcosa di confinato a "geni", ad un Raffaello o a un Elvgren.
        « Ultima modifica: Giovedì 29 Gen 2009, 02:05:27 da buson »

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        Vito
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          Re: Il disegno disneyano...  è un mondo a parte
          Risposta #3: Giovedì 29 Gen 2009, 02:28:17
           [smiley=sm.gif].. di notte farei bene a dormire, interpreto male i post e rimangono figuracce permanenti negli anni...

          Comunque cerco di pararmi il portacoda: sono convinto delle mie tesi elaborate poco fa, non penso che sia abbastanza rigido il canone Disney.
          Specie se si mette a confronto chessò, un classico e tradizionalista Daniel Branca con un astrattissimo Alberto Lavoradori.. e oltre allo stile disegnato, ci sono anche stili diversi a livello di storie.. c'è il classico Barks, il futuristico PK, il serio e "adulto" MMMM, la poesia di Novecento, le frittolate di PP8 fighetto... trame diverse, stili diversi, ma tutte alla fine legate da un'unica forma d'arte che è la Disney.
          « Ultima modifica: Giovedì 29 Gen 2009, 02:33:34 da Dollarone_89 »

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          MarKeno
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            Re: Il disegno disneyano...  è un mondo a parte
            Risposta #4: Giovedì 29 Gen 2009, 12:50:22
            Bellissimo questo post!
            Il paragone estremo con gli haiku è forte, ma tutto fuorché fuori luogo. "Perchè non ho un pennello che dipinga i fior del pruno con il loro profumo?", recitava, più o meno, uno di essi che imparai alle elementari. Le storie Disney sono un concentrato di poesia, strette nelle vignette in quadricromia e dai particolari spesso essenziali, o comunque mai sbrodolate di dettagli manieristici (Ustìa, se parlo fico!)

            Sicuramente, da lettore di taaanti generi diversi di fumetti, non posso che concordare con il Prof. quando dice in Disney si ritrovano un'arte e una poesia superiori a tantissimi altri generi del balloon. Penso ai supereroi Marvel o DC, ad esempio: lì sì che le differenziazioni del tratto dei vari artisti ci sono: negli sfondi ricchi di dettagli, nelle sequenze spettacolari, nella ricerca di espressioni di volti umani che hanno centinaia di linee e curve, non certo come un becco o un naso da topo. Eppure... Eppure sfido chiunque a guardare il topolino di Mastantuono, di spalle, che china un poco il capo ad allungarsi per afferrare una patatina del sacchetto che gli porge Gamba, e non ritrovarvi emozioni, poesia, espressività pure. (la firma di Pacuvio può aiutare chi non avesse, sciagura a lui, idea della storia in questione.)

            Poi ha ragione Vito quando parla di canoni non troppo rigidi, di mani diverse, di stili funzionali alle storie. E' il motivo per cui un Perego non ci gusta, mentre un Cavazzano ci manda in sbrodolamento. Per cui le storielle brevi riempitive ci lasciano poco, e un PKNA da 70 pagine allungate ci cattura dalla prima all'ultima; per fare qualche esempio (opinabile!)

            Ma la forza e il sentimento che emerge da quei 60 anni sopraccitati, grazie a canoni di base semplici e spesso ripetitivi è innegabile, fa molto haiku e ci conquista ancora.. ;)
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              Re: Il disegno disneyano...  è un mondo a parte
              Risposta #5: Domenica 22 Feb 2009, 11:39:45
              Dopo la lettura di questo bellissimo topic, ho deciso di porre un commento a suo favore. Sono perfettamente d'accordo sul fatto che il fumetto Disney abbia un proprio canone leggermente rigido e che se lo porti appresso sin dagli albori della sua esistenza; gli autori ed i disegnatori più noti hanno acquisito una tale abilità artistica da creare un proprio stile che, però, rientra perfettamente nel criterio fumettistico disneyano ed, attraverso il quale, un lettore riconosce a prima vista l'artista di una storia. La destrezza e la perizia di un autore viene, così, evidenziata attraverso linee particolarmente curve o perpendicolari ed i leggeri caratteri somatici che possiedono i personaggi: questi tratti non devono, però, essere troppo marcati e non devono differenziarsi profondamente da disegnatore a disegnatore, o il canone disneyano potrebbe essere radicalmente aggirato!

              Cirubiru
              A me piace tuffarmi nel mio denaro, come un pesce baleno! Mi piace anche scavarci gallerie come una talpa! E gettarlo in aria, e farmelo ricadere sulla testa!
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                Re: Il disegno disneyano...  è un mondo a parte
                Risposta #6: Domenica 22 Feb 2009, 12:39:23
                Quoto tutti i commenti di questo bel topic. Ogni auore, sia nella narrazione sia nei disegni a uno stile diverso, e questa cosa è bellissima. Ma... a volte mi chiedo, ci sarà un momento in cui gli stili si esauriranno? :-/

                P.S.: Si, lo so, è una domanda molto fantasiosa, ma interessante. :)
                Io sono un peccatore... Ma intorno a me non vedo santi!;-)

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                  Re: Il disegno disneyano...  è un mondo a parte
                  Risposta #7: Domenica 22 Feb 2009, 16:02:28
                  Ma... a volte mi chiedo, ci sarà un momento in cui gli stili si esauriranno? :-/

                  P.S.: Si, lo so, è una domanda molto fantasiosa, ma interessante. :)

                  Be, lo stile è un modo di disegnare, ogni disegnatore ha un suo stile (ma anche ogni sceneggiatore), ogni disegnatore (ma anche ogni sceneggiatore) è diverso l'uno dall'altro, è così anche lo stile, che per quanto possa sembrare simile, sarà sempre diverso.
                  Gli stili, perciò, non finiranno mai, finché ci saranno nuovi disegnatori (ma anche nuovi sceneggiatori), ce ne saranno sempre di nuovi, anche se avranno un paio di particolari diversi, come si dice, il mondo è bello perché è vario.
                  Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto niubbo.

                    Re: Il disegno disneyano...  è un mondo a parte
                    Risposta #8: Domenica 22 Feb 2009, 21:24:52

                    Be, lo stile è un modo di disegnare, ogni disegnatore ha un suo stile (ma anche ogni sceneggiatore), ogni disegnatore (ma anche ogni sceneggiatore) è diverso l'uno dall'altro, è così anche lo stile, che per quanto possa sembrare simile, sarà sempre diverso.
                    Gli stili, perciò, non finiranno mai, finché ci saranno nuovi disegnatori (ma anche nuovi sceneggiatori), ce ne saranno sempre di nuovi, anche se avranno un paio di particolari diversi, come si dice, il mondo è bello perché è vario.

                    E poi dipende anche dal tipo di persona che è lo sceneggiatore o il disegnatore, non so se mi sono spiegato bene :-/...
                    Io sono un peccatore... Ma intorno a me non vedo santi!;-)

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                      Re: Il disegno disneyano...  è un mondo a parte
                      Risposta #9: Domenica 22 Feb 2009, 21:33:55

                      E poi dipende anche dal tipo di persona che è lo sceneggiatore o il disegnatore, non so se mi sono spiegato bene :-/...

                      Ricorda che nessuno di noi è uguale al 100%, potrebbero anche esserci persone simili o affini, ma non ci sarà nessuno uguale, questo è dovuto dal nostro carattere, dalla nostra formazione, e dalla nostra esperienza.
                      Anche lo stile dipenderà da questi e altri fattori, non so se mi sono spiegato, almeno, io la vedo così.
                      Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto niubbo.

                       

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