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IL FUMETTO MODERNO: TECNICHE ARTISTICHE

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    IL FUMETTO MODERNO: TECNICHE ARTISTICHE
    Sabato 21 Feb 2009, 23:22:58
    Ciao a tutti! Dopo la pubblicazione del mio topic "ABILITA' STILISTICHE, AMBIENTAZIONI PAESAGGISTICHE", ho pensato di aprire questo nuovo elemento di discussione denominato:

    IL FUMETTO MODERNO : TECNICHE ARTISTICHE

    Non pochi sono, infatti, gli elementi che caratterizzano le storie Disney del XXI secolo e le differenziano da quelle precedentemente disegnate: attraverso un infinito numero di accorgimenti, gli autori contemporanei hanno creato un nuovo metodo di disegnare topi e paperi.
    Io credo che un' importante caratteristica dei fumetti Disney odierni sia l'abbondante uso dei contorni ben marcarti, con i quali i personaggi e gli oggetti che appaiono in primo piano in una vignetta rimangono ben definiti, focalizzando l'attenzione su di essi. Un' altro accorgimento potrebbe essere, invece, il modo di disegnare gli occhi dei personaggi: nonostante non sia una modifica apportata di recente, la forma degli occhi è ora più realistica e si differenzia nettamente da quella che caratterizzava le storie di una volta, i cui personaggi possedevano, come occhi, due ovali neri, mentre le pupille erano formate da due semplici, simpatiche e caratteristiche rientranze.
    Voi, cosa ne pensate? Quali sono, secondo voi, le peculiarità artistiche delle nuove storie Disney?
    Vi ringrazio per l'attenzione!

    Cirubiru
    A me piace tuffarmi nel mio denaro, come un pesce baleno! Mi piace anche scavarci gallerie come una talpa! E gettarlo in aria, e farmelo ricadere sulla testa!
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      Re: IL FUMETTO MODERNO: TECNICHE ARTISTICHE
      Risposta #1: Sabato 21 Feb 2009, 23:50:18
      Bè, è vero comunque, il progresso in questo caso (graficamente parlando) è positivo al 100%: i disegni sono senza dubbio più dettagliati e curati, basti anche soltanto vedere le copertine del Topo e confrontarle con certi obbrobri anni '50 dove sbucavano fuori certi visi full-page di Bassotti o Gambadilegno assolutamente orrendi. :P
      Lo stile Disney si è più uniformato e le nuove tecniche permettono di fare certamente ottime prestazioni, ma ciò nonostante direi che i veri grandi artisti, in passato, ci siano stati eccome... Basti pensare a Carl Barks (che arrivava dritto dritto dall'animazione) e vedere i suoi paesaggi naturalistici iper-reali, o Carpi, o Scarpa e tantissimi altri...
      « Ultima modifica: Sabato 21 Feb 2009, 23:52:09 da Dollarone_89 »

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      Pietro B. Zemelo
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        Re: IL FUMETTO MODERNO: TECNICHE ARTISTICHE
        Risposta #2: Domenica 22 Feb 2009, 00:14:39
        Che siano cambiate molte cose è assolutamente vero...
        Spesso mi piacerebbe sapere quale sarebbe la reazione se, chessò, Gottfredson avesse potuto vedere in anteprima di 50-60 anni i disegni dei moderni autori Disney. Vedere le differenze grafiche non solo dei personaggi in se ma anche il modo di strutturare la vignetta (e la tavola!).

        Negli ultimi 10/15 anni il fumetto ha tratto molto anche dall'oriente e sono diventati comprensibili ed apprezzati alcuni rimedi grafici come le linee cinetiche (più tipiche nei manga), prospettive più difficili e ricercate, espressioni ed espressività dei personaggi forse impensabili mezzo secolo fa...

        Mi viene da chiedermi anche se autori che hanno visto la nascita dei nostri amati personaggi saprebbero apprezzare gli stili odierni... forse non li capirebbero? Voi che dite?

        [size=10](In ogni caso il fatto di inchiostrare con linee più grosse le cose in primo piano non è una novità... è alla base della buona inchiostrazione!)[/size]

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        Andrea87
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          Re: IL FUMETTO MODERNO: TECNICHE ARTISTICHE
          Risposta #3: Domenica 22 Feb 2009, 00:27:13
          Bè, è vero comunque, il progresso in questo caso (graficamente parlando) è positivo al 100%: i disegni sono senza dubbio più dettagliati e curati, basti anche soltanto vedere le copertine del Topo e confrontarle con certi obbrobri anni '50 dove sbucavano fuori certi visi full-page di Bassotti o Gambadilegno assolutamente orrendi. :P

          cioè, mi stai paragonando le copertine odierne di Mastantuono con quelle di Perego, nn so se mi spiego  ;D
          Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario (G. Orwell)

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            Re: IL FUMETTO MODERNO: TECNICHE ARTISTICHE
            Risposta #4: Domenica 22 Feb 2009, 02:05:17
            Che
            Negli ultimi 10/15 anni il fumetto ha tratto molto anche dall'oriente e sono diventati comprensibili ed apprezzati alcuni rimedi grafici come le linee cinetiche (più tipiche nei manga)

            Cosa sarebbero le linee cinetiche? Di manga ne ho letti parecchi ma non capisco a cosa ti riferisci, mi sfugge il concetto al momento.
            Grazie per un'eventuale risposta. :-)

              Re: IL FUMETTO MODERNO: TECNICHE ARTISTICHE
              Risposta #5: Domenica 22 Feb 2009, 08:30:20
              Citazione
              Cosa sarebbero le linee cinetiche? Di manga ne ho letti parecchi ma non capisco a cosa ti riferisci, mi sfugge il concetto al momento.

              Credo che Zemo, con l'espressione “linee cinetiche”, si riferisca alle tracce dedicate al movimento dei personaggi (ad esempio quando Paperino riceve una telefonata dal deposito e, anche se contro la sua volontà, si “catapulta” da Zio Paperone creando linee che suggeriscono il suo movimento), ma questo è solo il mio punto di vista...

              Cirubiru
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                Re: IL FUMETTO MODERNO: TECNICHE ARTISTICHE
                Risposta #6: Domenica 22 Feb 2009, 11:07:43
                Mah, io quando ero ancora un paperotto mi imbattei in PKNA. Fu una folgorazione. Lì i canoni Disney venivano spinti a un passo successivo, incontravano gli stilemi dei comics americani, e creavano una commistione semplicemente memorabile. Non scorderò mai l'impatto che ebbe, per me, PK. Oggi sono un lettore onnivoro e universale di fumetti (più o meno, a parte qualche intolleranza generale ai manga...) perchè incontrai sulla mia strada una Disney diversa, più "adulta", in un certo senso, che mi abituò e allo stesso tempo mi rese desideroso di nuove formulazioni artistiche del fumetto.

                Se nel panorama più statico del Disney odierno riapparisse un progetto del genere (MM e X-Mikey che seguirono non furono affatto male, sotto questo punto di vista, anche se non ebbero eguali fortune editoriali per diverse ragioni) sono certo che sarebbe una ventata di grande impatto, come lo fu a suo tempo quella delle New Adventures del papero mascherato.
                "Sarò tanto di quel che sono, sono tanto di quel che ero" (Nostal Gino)

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                Pietro B. Zemelo
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                  Re: IL FUMETTO MODERNO: TECNICHE ARTISTICHE
                  Risposta #7: Domenica 22 Feb 2009, 12:21:47

                  Credo che Zemo, con l'espressione “linee cinetiche”, si riferisca alle tracce dedicate al movimento dei personaggi (ad esempio quando Paperino riceve una telefonata dal deposito e, anche se contro la sua volontà, si “catapulta” da Zio Paperone creando linee che suggeriscono il suo movimento), ma questo è solo il mio punto di vista...

                  Cirubiru

                  Sì, ma non solo! In questo senso prese dal manga sono quelle linee che stanno sullo sfondo, non solo alle spalle del personaggio, che danno proprio l'idea della velocità di un'azione.
                  Le troviamo anche attorno ad uno o più personaggi, concentriche, che suggeriscono una specie di avvicinamento della "telecamera" al personaggio o che simulano e suggeriscono uno stato d'animo, di solito sorpresa.

                  C'è da dire anche che il fumetto oggi prende molto anche dal cinema, quindi spesso si ricercano punti di vista e rimedi grafici allo scopo di ricreare nella statica della carta il dinamismo di una sequenza cinematografica.
                  Sicuramente PK ha avuto un ruolo più che fondamentale per portare avanti l'evoluzione in questo senso!

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                    Re: IL FUMETTO MODERNO: TECNICHE ARTISTICHE
                    Risposta #8: Domenica 22 Feb 2009, 12:45:23
                    Lol... quando ci si imbatte in un post di Zemo sembra quasi di leggere un fumetto Disney, con tutte quelle parole evidenziate in neretto per enfatizzare... :P

                    [size=8]... scusate la cretinata, quasi di disturbo in un topic interessante come questo.[/size] :)
                    « Ultima modifica: Domenica 22 Feb 2009, 12:47:06 da pacuvio »

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                    Pietro B. Zemelo
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                      Re: IL FUMETTO MODERNO: TECNICHE ARTISTICHE
                      Risposta #9: Domenica 22 Feb 2009, 15:26:14
                      Eh eh... In realtà lo faccio proprio apposta! ;D

                      [size=8]Spero non dia fastidio...[/size] :-[
                      « Ultima modifica: Domenica 22 Feb 2009, 15:31:07 da Zemo »

                        Re: IL FUMETTO MODERNO: TECNICHE ARTISTICHE
                        Risposta #10: Domenica 22 Feb 2009, 21:49:14
                        Personalmente ritengo che un punto debole delle nuove storie Disney sia la loro brevità (non sto, però, parlando dei fumetti a più tempi): oggigiorno il settimanale Topolino e gli altri numerosi albi mensili ci propongono numerosissime storie caratterizzate da una trama molto corta. Una volta, invece, le storie disneyane erano amate soprattutto per le intricate ed intense vicende che i personaggi erano destinati a compiere, portando il lettore nella continuazione del fumetto. Nel primo Topolino apparve, ad esempio, la storia “Paperino e il segreto del vecchio castello” di Carl Barks: quest'opera non è ricordata ancora oggi solo per (correggetemi se sbaglio) essere stata la prima storia a fumetti in cui Paperino, Qui, Quo, Qua e Zio Paperone collaborano nella ricerca di un tesoro, ma anche per essere stata pubblicata in tre parti sui primi tre numeri di Topolino (qui, ovviamente, la storia dovette essere divisa in tre tempi ma, “intera”, non presenta alcuna interruzione).
                        Alcuni autori hanno, inoltre, deciso di cimentarsi nella creazione delle brevissime storie (la cui caratteristica principale è quella per cui sono disegnate in un'unica pagina) che coprono varie pagine del nostro settimanale preferito. Esse non possono essere certamente paragonate alle storie più lunghe: il loro intento è, infatti, (a mio parere) quello di creare una veloce “barzelletta” la cui simpatia trabocca da ogni singola vignetta.
                        Voi cosa ne pensate? E' solo una mia impressione o le storie Disney si sono notevolmente accorciate?

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                          Re: IL FUMETTO MODERNO: TECNICHE ARTISTICHE
                          Risposta #11: Lunedì 23 Feb 2009, 10:45:15
                          Nel primo Topolino apparve, ad esempio, la storia “Paperino e il segreto del vecchio castello” di Carl Barks: quest'opera non è ricordata ancora oggi solo per (correggetemi se sbaglio) essere stata la prima storia a fumetti in cui Paperino, Qui, Quo, Qua e Zio Paperone collaborano nella ricerca di un tesoro, ma anche per essere stata pubblicata in tre parti sui primi tre numeri di Topolino (qui, ovviamente, la storia dovette essere divisa in tre tempi ma, “intera”, non presenta alcuna interruzione)

                          Lol se pensiamo che Topolino e il Cobra Bianco di parti ne aveva 26 XD

                          Citazione
                          Voi cosa ne pensate? E' solo una mia impressione o le storie Disney si sono notevolmente accorciate?
                          E' una tua impressione. Seriamente, dipende dalla storia che l'autore vuol creare. Magari uno sceneggiatore pensa ad una storia semplice che punta sull'umorismo e in poche tavole si chiude (le cosidette "riempitive"), oppure pensa in grande e scrive un soggetto che, o viene diviso in più parti per l'elevata lunghezza, oppure nasce proprio con l'idea della divisione stessa. Se prendiamo ad esempio Topolino e il Mondo Che Verrà ci troviamo di fronte ad una storia divisa in quattro parti appunto per la sua lunghezza (esattamente come Paperino e il Segrato del Vecchio Castello, da te riportata come esempio). Stessa cosa possiamo dire del primo episodio della saga della spada di ghiaccio o di Topolino e il Fiume del Tempo, la quale ha il doppio del numero normale di tavole essendo in due parti. Discorso diverso si fa per le recenti saghe, le quali sono create e pensate per essere divise in episodi più piccoli.

                            Re: IL FUMETTO MODERNO: TECNICHE ARTISTICHE
                            Risposta #12: Lunedì 23 Feb 2009, 21:04:39
                            Citazione
                            E' una tua impressione. Seriamente, dipende dalla storia che l'autore vuol creare. Magari uno sceneggiatore pensa ad una storia semplice che punta sull'umorismo e in poche tavole si chiude (le cosidette "riempitive"), oppure pensa in grande e scrive un soggetto che, o viene diviso in più parti per l'elevata lunghezza, oppure nasce proprio con l'idea della divisione stessa. Se prendiamo ad esempio Topolino e il Mondo Che Verrà ci troviamo di fronte ad una storia divisa in quattro parti appunto per la sua lunghezza (esattamente come Paperino e il Segrato del Vecchio Castello, da te riportata come esempio). Stessa cosa possiamo dire del primo episodio della saga della spada di ghiaccio o di Topolino e il Fiume del Tempo, la quale ha il doppio del numero normale di tavole essendo in due parti. Discorso diverso si fa per le recenti saghe, le quali sono create e pensate per essere divise in episodi più piccoli.

                            Lo scopo dei forum è, ovviamente, quello di creare dialoghi e conversazioni di vario tipo, nelle quali gli utenti della comunità esprimono i loro pareri e le loro opinioni: ognuno ha, infatti, una visione differente delle cose. Sfogliando vecchi albi e libri cartonati a fumetti (come, ad esempio, “Io Topolino” o “Le grandi storie di Topolino”) ho, però, constatato uno sviluppo molto più intenso delle vicende, il cui culmine viene raggiunto (a mio parere) dalle storie investigative e gialle di Topolino. Un classico esempio potrebbe essere “Topolino e il mistero di Macchia Nera” pubblicata in Italia, per la prima volta, sui numeri dal 353 al 372 di “Topolino”, dal 28 settembre al 8 febbraio 1940, oppure “Topolino e la banda dei piombatori” pubblicata in Italia, per la prima volta, sui numeri dal 325 al 352 di “Topolino”, dal 16 marzo al 21 settembre 1939: in queste opere, numerose vignette avevano come soggetto unicamente una particolare espressione di un personaggio (sorpresa, felicità, disgusto ...), il cui patos veniva, secondo me, enfatizzato dalla totale assenza di parole e vocaboli. Io rispetto pienamente il tuo parere (non sono certo entrato nel forum per criticare o sminuire le opinioni degli altri utenti) e forse, come dici tu, questa mia visione delle nuove storie Disney è solo un'impressione, ma io credo che qualche cambiamento nella struttura delle opere ci sia stato. Se ponessimo a confronto Floyd Gottfredson con un autore contemporaneo (mi scuso per l'estremo paragone, ma è assolutamente necessario per esprimere concretamente la mia idea), e chiedessimo a ciascuno dei due di disegnare una determinata e semplice scena come, ad esempio, “Topolino che osserva un cartello e, attirato da un avvenimento, volge la testa verso l'accaduto”, avremmo (a mio parere) due interpretazioni molto diverse: mentre Floyd Gottfredson "stenderebbe" la vicenda su due vignette distinte (nella prima Topolino osserverebbe il cartello e nella seconda volgerebbe lo sguardo verso il particolare accadimento), l'autore attuale, invece, ridurrebbe la scena in un'unica vignetta, nella quale sarebbero disegnate due facce del protagonista (mi scuso per la “rozzezza” di quest'espressione: esiste forse un particolare modo per definirlo?) e, tra esse, il disegnatore traccerebbe delle linee cinetiche (spero di aver afferrato il concetto di queste particolari linee di movimento). Questa è solo una semplicissima e sottile caratteristica delle storie disneyane di una volta e, naturalmente, questa modifica venne attuata molto tempo fa (sicuramente lo stesso Gottfredson mutò, nel corso degli anni, questo semplice metodo di trasportare su carta una situazione). Il mio commento iniziale riguardava, invece, la vera lunghezza di un accadimento, elemento che influisce maggiormente sul numero di vignette proposte in una storia. Riconsiderando il particolare paragone da me attuato in precedenza credo di poter affermare che, mentre l'autore contemporaneo abbrevierebbe un particolare avvenimento, un disegnatore come Gottfredson si soffermerebbe, invece, su ogni singolo particolare, destinando a ciascuno di essi una vignetta. In “Topolino e il mistero di Macchia Nera” è assolutamente piacevole notare il carattere “cinematografico” delle vicende lì proposte: quando, ad esempio, Macchia Nera rincorre Topolino attraverso parchi e strade (se non sbaglio, l'inseguimento avviene in seguito alla scoperta che attua Macchia Nera nei confronti del travestimento di Topolino) e Topolino decide di rifugiarsi in casa sua passando attraverso un tunnel posto nel suo giardino, egli è costretto a saltare uno steccato così da raggiungere la sua proprietà; del salto effettuato dal protagonista, Gottfredson disegnò, se non ricordo male, ben tre o quattro vignette simulando, con tale particolare effetto, la visione di un film.

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                              Re: IL FUMETTO MODERNO: TECNICHE ARTISTICHE
                              Risposta #13: Lunedì 23 Feb 2009, 22:32:54

                               e chiedessimo a ciascuno dei due di disegnare una determinata e semplice scena come, ad esempio, “Topolino che osserva un cartello e, attirato da un avvenimento, volge la testa verso l'accaduto”, avremmo (a mio parere) due interpretazioni molto diverse: mentre Floyd Gottfredson "stenderebbe" la vicenda su due vignette distinte (nella prima Topolino osserverebbe il cartello e nella seconda volgerebbe lo sguardo verso il particolare accadimento), l'autore attuale, invece, ridurrebbe la scena in un'unica vignetta, nella quale sarebbero disegnate due facce del protagonista (mi scuso per la “rozzezza” di quest'espressione: esiste forse un particolare modo per definirlo?) e, tra esse, il disegnatore traccerebbe delle linee cinetiche (spero di aver afferrato il concetto di queste particolari linee di movimento). Questa è solo una semplicissima e sottile caratteristica delle storie disneyane di una volta e, naturalmente, questa modifica venne attuata molto tempo fa (sicuramente lo stesso Gottfredson mutò, nel corso degli anni, questo semplice metodo di trasportare su carta una situazione).

                              A me pareva di ricordare che la tipologia di sequenza che tu hai descritto sia propria del Gottfredson anni 50 (più pacato nel segno grafico, anche se non nella sostanza cruda di certe trame), e non di quello anni 30, più dinamico - secondo me - nelle azioni. Mah, andrò a riguardarmi bene la faccenda...



                              Citazione
                              Il mio commento iniziale riguardava, invece, la vera lunghezza di un accadimento, elemento che influisce maggiormente sul numero di vignette proposte in una storia. Riconsiderando il particolare paragone da me attuato in precedenza credo di poter affermare che, mentre l'autore contemporaneo abbrevierebbe un particolare avvenimento, un disegnatore come Gottfredson si soffermerebbe, invece, su ogni singolo particolare, destinando a ciascuno di essi una vignetta. In “Topolino e il mistero di Macchia Nera” è assolutamente piacevole notare il carattere “cinematografico” delle vicende lì proposte: quando, ad esempio, Macchia Nera rincorre Topolino attraverso parchi e strade (se non sbaglio, l'inseguimento avviene in seguito alla scoperta che attua Macchia Nera nei confronti del travestimento di Topolino) e Topolino decide di rifugiarsi in casa sua passando attraverso un tunnel posto nel suo giardino, egli è costretto a saltare uno steccato così da raggiungere la sua proprietà; del salto effettuato dal protagonista, Gottfredson disegnò, se non ricordo male, ben tre o quattro vignette simulando, con tale particolare effetto, la visione di un film.
                              Cirubiru

                              Be', qui devi anche tenere conto che Gottfredson aveva necessità di creare "vignette di riassunto" che collegasse la striscia a quella della settimana prima.
                              Ma tutto questo non è per andarti contro, anzi sono d'accordo con tutto quello che hai detto. Le mie erano solo puntualizzazioni.


                              GUIDO, MARTINA, GUIDO MARTINA: 3 motivi per molti speciali, se non una testata intera, dedicati all'intera Sua Opera.

                                Re: IL FUMETTO MODERNO: TECNICHE ARTISTICHE
                                Risposta #14: Martedì 24 Feb 2009, 08:29:06
                                Citazione
                                Be', qui devi anche tenere conto che Gottfredson aveva necessità di creare "vignette di riassunto" che collegasse la striscia a quella della settimana prima.

                                Hai assolutamente ragione: di questo non me n’ero reso conto, in quanto io abbia letto la storia completa su un grande albo di fumetti; infatti non riuscivo a spiegarmi perché l’autore, all’inizio di ogni striscia (non proprio tutte...), avesse posto un testo riassuntivo della striscia precedente!

                                Ma le peculiarità del fumetto moderno non sono certo terminate: a mio parere, una caratteristica delle attuali opere disneyane è la positività dei temi trattati. Se pensiamo a storie come “Topolino nella seconda guerra mondiale” del 1943 o “Topolino e gli orfani di guerra” del 1944, notiamo che il protagonista si trova coinvolto in vicende di carattere estremamente bellico e guerresco; nonostante la Seconda Guerra Mondiale, essendo stato un avvenimento che coinvolse tutto il pianeta, fu un elemento determinante in tutti i campi (incluso il fumetto), ora a nessun autore verrebbe in mente di creare storie che abbiano come sfondo uno scontro o un attacco bellico delle attuali guerre orientali (al massimo, vediamo i litigi di Zio Paperone e Rockerduck per il possesso di un pozzo petrolifero!). Naturalmente, nelle opere da me citate in precedenza, non mancavano episodi di umorismo o felicità, ma il caratteristico scenario storico scelto dall’autore era estremamente negativo e metteva al corrente persino bambini e ragazzi della brutale vicenda. In seguito alla conclusione della guerra, la società si potè ricostruire e l’influenza da parte degli episodi bellici si spense rapidamente. L’attuale fumetto disneyano procede ed avanza insieme alla società ed alle sue caratteristiche più positive: i personaggi sono sempre più attorniati da elementi “modernizzanti” ed alcune storie vengono, addirittura, dedicate interamente ad essi; il cellulare ed, in generale, i nuovi metodi comunicativi, sono sempre di importante ispirazione agli autori per la creazione di particolari scene e momenti in tutte le opere.

                                Cirubiru
                                « Ultima modifica: Martedì 24 Feb 2009, 11:59:29 da Alessandro_Baita »
                                A me piace tuffarmi nel mio denaro, come un pesce baleno! Mi piace anche scavarci gallerie come una talpa! E gettarlo in aria, e farmelo ricadere sulla testa!
                                Zio Paperone - Zio Paperone e la disfida dei dollari

                                 

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