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Polemica su autori amici, qualità storie e target

0 Utenti e 27 Visitatori stanno visualizzando questo topic.

    Re: Modifiche editoriali nei Fumetti Disney
    Risposta #60: Martedì 10 Feb 2009, 21:43:00

    Quoto. E aggiungo che invece chi si indigna rischia di dare l'impressione di aver la coscienza sporca o qualcosa da nascondere, anche quando non è affatto vero...

    Ma falla finita, su. Pensa alla tua di coscienza e non venire a fare lezioncine, dato che leggendo i tuoi interventi sul thread dedicato a Eluana Englaro sembra che la tua unica intenzione sia di tenere sermoni. Quello che avevo da dire a Pacuvio l'ho detto. Se hai qualcosa da aggiungere, aggiungi pure. Se vuoi provocare, rivolgiti a qualche altro sportello.

      Re: Modifiche editoriali nei Fumetti Disney
      Risposta #61: Martedì 10 Feb 2009, 22:12:39
      Citazione da: FV link=1234283017/30#43 date=1234298580

      Ma falla finita, su. Pensa alla tua di coscienza e non venire a fare lezioncine, dato che leggendo i tuoi interventi sul thread dedicato a Eluana Englaro sembra che la tua unica intenzione sia di tenere sermoni. Quello che avevo da dire a Pacuvio l'ho detto. Se hai qualcosa da aggiungere, aggiungi pure. Se vuoi provocare, rivolgiti a qualche altro sportello.

      Quella su Eluana Englaro era una discussione puramente giuridica, forse noiosa, ma non vedo proprio dove potrebbero esserci dei sermoni e su che. Ma non importa, la tua disistima mi onora 8-)

        Re: Modifiche editoriali nei Fumetti Disney
        Risposta #62: Martedì 10 Feb 2009, 22:17:46
        Ecco, bravo. Onorati.

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          Re: Modifiche editoriali nei Fumetti Disney
          Risposta #63: Martedì 10 Feb 2009, 22:19:11
          Buttiamola sul ridere...
          Fausto, sei diventato Anacleto Mitraglia
          ;)
          "Una omnia di Scarpa è un po' come avere la discografia completa dei Beatles, o un "vocabolario" del fumetto Disney." - cit.

            Re: Modifiche editoriali nei Fumetti Disney
            Risposta #64: Martedì 10 Feb 2009, 22:45:01
            Citazione da: New_AMZ link=1234283017/45#46 date=1234300751
            Buttiamola sul ridere...
            Fausto, sei diventato Anacleto Mitraglia
            ;)

            Sono contento. Il mio obiettivo principale era diventare Dinamite Bla prima dei trent'anni. Ma sono felice lo stesso.

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              Re: Modifiche editoriali nei Fumetti Disney
              Risposta #65: Martedì 10 Feb 2009, 22:55:06
              Citazione da: New_AMZ link=1234283017/30#35 date=1234296676
              Direi che Grrodon abbia esplicitato quello che tutti, più o meno, pensiamo.
              [size=12]Toglietemi pure dal "più o meno", e magari prendete esempio da grrodon: ovvero prendete il vizio di parlare a titolo personale, assumendovi la responsabilità delle vostre affermazioni, senza timore che serva una "maggioranza" per avere ragione... oggi forse la maggioranza degli italiani vorrebbe la pena di morte, ma non credo che questo sia giusto!

              (con ciò non voglio dire che siate nel giusto: non solo non lo so, ma non me ne frega proprio niente saperlo! Però preferirei che non ci fosse un "papersera pensiero" dentro cui si finisca col silenzio assenso)[/size]
              --- Andrea

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                Re: Modifiche editoriali nei Fumetti Disney
                Risposta #66: Martedì 10 Feb 2009, 22:56:52
                Citazione da: FV link=1234283017/45#45 date=1234302301
                Sono contento. Il mio obiettivo principale era diventare Dinamite Bla prima dei trent'anni. Ma sono felice lo stesso.
                Pensa che io volevo raggiungere il grado massimo di "sapiente ciminiano" prima di perdere i capelli............

                [size=9]beh, dai! ho ancora qualche anno davanti![/size] ::)
                « Ultima modifica: Martedì 10 Feb 2009, 22:57:26 da Floyd75 »
                --- Andrea

                  Re: Modifiche editoriali nei Fumetti Disney
                  Risposta #67: Martedì 17 Feb 2009, 12:53:43

                  Io sono un lettore e non ho la presunzione di sapere cosa cavolo provochi gli effetti che poi al momento della lettura mi disgustano/fanno gioire. Per cui ti faccio notare che non esiste un solo mio post dove ho parlato di raccomandati. Questo perchè lo trovo un termine inesatto, sbagliato, impreciso, offensivo. E' chiaro che si capisce benissimo cosa Pacuvio intenda quando usa a sproposito tale termine. Per cui in quel mio post ho provato a farmi interprete del suo pensiero, correggendo il tiro e facendo capire cosa invece intendesse. Però noto che tu qui hai voglia di nomi da me, di materiale su cui riversare difese, e su cui far rimbalzare verso chi scrive i tuoi insulti. Ergo te li faccio, come un bambino di quattro anni ti faccio i nomi di quelli che secondo me, al netto delle giacenze, sono i nomi degli autori - non certo raccomandati - ma sicuramente più ricorrenti.

                  Salati, Vitaliano, Bosco, Ambrosio.

                  E premetto che non ho fatto alcuna indagine statistica per delineare la frequenza delle loro apparizioni, è solo un'impressione datami dal vedermi sempre davanti quegli stessi nomi laddove inizi una qualche saga/storia importante. Alcuni di questi nomi mi danno gioia, altri gioia con riserva, altri dispiacere con riserva, altri proprio dispiacere.
                  La gioia essenzialmente mi deriva da Salati che mi sembra promettente, non ha ancora spaccato, ma ha dimostrato fin'ora una certa finezza e un corretto uso dei personaggi.
                  Ci sei poi tu, che in passato hai sollevato qualche perplessità a causa del temuto tuo sclerotizzarti su un registro troppo cinico o quasi esclusivamente umoristico. Poi però ti sei cimentato in altri generi e il pericolo è scampato (anche se m'indubbia non poco il fatto che una serie only demenziale come il dottor Mouse, e per giunta di poche pagine a episodio possa far da mega traino per numeri del Topo quasi scevri di ogni altra attrattiva. Come breve da centro giornale è il meglio di sempre s'intende, però di questo avremo modo di parlarne quando mi metto in pari con le rece topesche). Per quanto riguarda Bosco mi spiace molto dirlo, anche perchè in passato si dimostrò molto ma molto permaloso, ma il 90% delle sue storie partono da premesse e da una confezione ottima che regolarmente viene meno non appena il soggetto si dimostra in tutta la sua povertà. E infine abbiamo Ambrosio che ormai fa tenerezza poverino visto quanto di lui si parla male, ma penso che non ci si possa aspettare molto di meglio se si imposta l'intera propria carriera sceneggiatoria all'insegna di 1) riscritture dei passati dei personaggi 2) commercialate esplicite 3) plagi imbarazzanti 4) pacchianate e sbalzi tonali 5) vippaggini assortite e reiterate 6) modernume ostentato 7) target esclusivamente infantile. E considerato tutto questo, vederlo che tranquillo insiste nel suo sfornare storie di Papenova, Wizards of Mickey e che si mette anche a scrivere articoli per Disney Collection e TopoOscar, omettendo regolarmente i nomi degli autori americani perchè non gli fa comodo, permettimi ma infastidisce non poco. Specie perchè fa tutto questo assolutamente indisturbato, come avesse carta bianca.

                  Ecco, credo di essermi sputtanato abbastanza. Ovviamente sono pronto a subire le conseguenze di quanto ho scritto.



                  Caro Grrodon e cari paperseri,
                  non avrei voluto tornare a occupare il vostro spazio. L’ultima volta dissi che non vi avrei disturbato più e ciò accadeva, se non sbaglio (ma forse sì), un paio d’anni fa. Da allora, per inciso, ho anche smesso di leggervi. Nel rispetto - e lo sottolineo - che ho di voi come persone, ho concluso che il frequentarvi non mi fosse di alcuna utilità. Parere personale, naturalmente. Posso sbagliare. Ma continuo a pensarla così.
                  Ieri, però, un solerte collega mi ha segnalato questa discussione e in particolare il tuo intervento, Grrodon. Nel quale, mi par di capire, si avanza l’ipotesi - neanche troppo velata - che io sia un raccomandato. La cosa mi ha fatto molto ridere. Poi mi ha fatto pensare. Infine, ho deciso di scrivere. Di scrivervi. Per spiegarvi alcune cose. Una volta per tutte.
                  Partirò da lontano.
                  Mettetevi comodi.

                  Cominciamo dall’episodio che mi fece arrabbiare la prima volta. E scrivere cose poco delicate nei confronti di alcuni di voi. Accadde dopo l’uscita di Paperi nella torre. Un tale, di cui non ricordo il nome, formulò la fantasiosa teoria secondo cui Claretta Muci mi avrebbe “affiancato” a Silvia Ziche per realizzare quella storia. Aggiungendo che non si spiegava il perché della scelta, dato che in giro c’erano sceneggiatori molto - ma mooolto - migliori di me (cosa, tra l’altro, vera). Perché Bosco? Bella domanda… Bene, la risposta è: tutto questo è falso. Claretta Muci non “affiancò” proprio nessuno. Paperi nella torre la scrissi io. Senza sapere a chi sarebbe toccato disegnarla, come capita per (quasi) tutte le storie. Poi, fortuna volle che fosse Silvia. Se l’avesse disegnata un altro, credo (anzi, sono sicuro) che nessuno l’avrebbe notata. Perché era una storiella da niente, ma proprio da niente. Così, invece, tutti a esaltarsi per “la nuova saga della Ziche”. Salvo, poi, tutti a darmi addosso perché quella non era una saga “degna della Ziche”. Ma saga di che? Ma chi ha mai detto che era una saga? Mah! Lo stesso tale, poi, affiancato da altri, passò settimane a triturare i maroni sul fatto che il Topolino una volta era bello, quello attuale fa schifo, i nuovi autori non valgono niente, etc. etc. Così, le due cose, insieme, mi fecero uscire dai gangheri. E scrissi ciò che scrissi. Dissi a coloro ai quali il Topolino faceva schifo che potevano anche fare a meno di leggerlo. Dissi a chi blaterava di cose che non sapeva che avrebbe fatto meglio a tacere. Lo ribadisco.

                  Proseguiamo con il secondo episodio, quello di due (mi pare) anni fa. Anche in quell’occasione, Grrodon, fosti tu a innescare la miccia. Definisti una “cagata” una storia del mio caro amico Bruno Sarda. La cosa mi diede molto fastidio. Intervenni. Spiegai perché quella storia non era una cagata. Anzi. Era una bella storia. Ne seguì una discussione, al termine della quale mi congedai così: “resto convinto che, del nostro lavoro, non capiate una beneamata ceppa. Ma ho di voi il massimo rispetto, come persone e come lettori”. La beneamata ceppa offese alcuni di voi. Feriti nell’orgoglio di esperti fumettistici. Bene, credo che non mi abbiate capito. Non intendevo dire che non capite niente di fumetti. Alcuni di voi - compreso te, Grrodon, anche se mi duole ammetterlo, perché non mi sei per niente simpatico - di fumetti ne capiscono. Ciò che intendevo dire è che non capite il nostro lavoro. Cioè, che cosa significa scrivere in modo professionale per i bambini. Come si fa a distinguere che cosa “funziona” e che cosa no. Le regole, tante e complicate, che dobbiamo seguire (perché, vi piaccia o no, il Topo è prima di tutto - prima di ogni altra cosa - un prodotto per bambini). In breve, appunto, di come si fa questo mestiere. Ma è naturale che non lo capiate. Voi non ci siete dentro. Voi ne siete fuori. Ma vi ostinate a parlarne come se ci foste dentro. E così dite un sacco di sciocchezze: sulle storie, sugli autori, sul marketing, sulla redazione… Un sacco di sciocchezze. Perché se si seguissero i vostri gusti e i vostri consigli, Topolino chiuderebbe in un mese. Ma credete davvero che, se le vostre idee funzionassero, non le avremmo già messe in pratica? Credete davvero che la Disney sia un mucchio di persone pagate apposta per produrre giornali brutti e invendibili? E non, invece, una squadra di seri professionisti che si danna l’anima per creare, ogni volta, il prodotto migliore? Stateci. E’ così. Ve lo dice uno che è dentro. Che questo lavoro lo fa. Perché non dovreste fidarvi? Una buona volta, fidatevi.

                  E arriviamo all’ultimo punto. Gli autori. Quelli bravi. E quelli raccomandati. Di base, per fare questo mestiere, bisogna saperlo fare. Sfido chiunque a dimostrare il contrario. Da cui discende il seguente corollario: nel dato momento, chi lo sa fare meglio lavora di più; chi lo sa fare… meno meglio, lavora di meno. Nel dato momento. E la vita è fatta di tanti dati momenti. C’è chi in passato ha scritto capolavori e ora è a corto di idee. Chi si è rotto i coglioni della Disney - e ne aveva sacrosante ragioni! - e se n’è andato sbattendo la porta. Chi è rimasto e tira avanti facendo quel che può. Ma il punto è: voi siete in grado di dire chi sa fare meglio questo mestiere? La risposta è: no. Per i motivi di cui sopra. Citerò un solo caso: Stefano Ambrosio. A voi le sue storie non piacciono. Bene. Ai bambini, invece, piacciono molto. Le storie di Stefano sono uno dei motivi per cui il Topo è comprato e letto. E Stefano è un OTTIMO sceneggiatore (ed è anche un gran signore, perché non si abbassa a rispondere ai vostri insulti). Perché scrive cose che piacciono ai bambini, che sono il nostro pubblico di riferimento. Cose che funzionano. Anch’io, nel mio piccolo, cerco di fare lo stesso. E’ vero, Grrodon, che faccio spesso trame prevedibili. Ma prevedibili per chi? Per il lettore adulto, che i modelli di queste storie già li conosce. Non per i bambini. Con i bambini si comincia - si deve cominciare - dall’inizio. Dagli archetipi. E i bambini sono i nostri lettori di riferimento. Voi, invece, non lo siete. Voi venite dopo. Non dico, badate bene, che non contate o che non vi si deve considerare. Dico che venite dopo i bambini. Perché così dev’essere.
                  Scrivere è un lavoro bellissimo, caro Grrodon. Ma è anche un lavoro duro. Specie se è il tuo unico lavoro. Se ci devi mangiare, pagare l’affitto, le bollette. Se ci devi vivere. Per questo, la faccenda del raccomandato mi ha fatto molto ridere. Magari lo fossi, un raccomandato… Tutto sarebbe più facile. Purtroppo, non è così.

                  A risentirci (forse) fra un paio d’anni.

                  Statemi bene tutti.

                  Marco Bosco



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                    Re: Modifiche editoriali nei Fumetti Disney
                    Risposta #68: Martedì 17 Feb 2009, 13:57:11



                     Perché se si seguissero i vostri gusti e i vostri consigli, Topolino chiuderebbe in un mese. Ma credete davvero che, se le vostre idee funzionassero, non le avremmo già messe in pratica? Credete davvero che la Disney sia un mucchio di persone pagate apposta per produrre giornali brutti e invendibili? E non, invece, una squadra di seri professionisti che si danna l’anima per creare, ogni volta, il prodotto migliore? Stateci. E’ così. Ve lo dice uno che è dentro. Che questo lavoro lo fa. Perché non dovreste fidarvi? Una buona volta, fidatevi.

                     Stefano Ambrosio. A voi le sue storie non piacciono. Bene. Ai bambini, invece, piacciono molto. Le storie di Stefano sono uno dei motivi per cui il Topo è comprato e letto. E Stefano è un OTTIMO sceneggiatore (ed è anche un gran signore, perché non si abbassa a rispondere ai vostri insulti). Perché scrive cose che piacciono ai bambini, che sono il nostro pubblico di riferimento. Cose che funzionano. Anch’io, nel mio piccolo, cerco di fare lo stesso. E’ vero, Grrodon, che faccio spesso trame prevedibili. Ma prevedibili per chi? Per il lettore adulto, che i modelli di queste storie già li conosce. Non per i bambini. Con i bambini si comincia - si deve cominciare - dall’inizio. Dagli archetipi. E i bambini sono i nostri lettori di riferimento. Voi, invece, non lo siete. Voi venite dopo. Non dico, badate bene, che non contate o che non vi si deve considerare. Dico che venite dopo i bambini. Perché così dev’essere.


                    D'accordissimo sul fatto che il proprio lavoro sia quello che serva per campare, pagare le bollette ecc. ecc... chi oserebbe contrastare un argomentazione del genere?
                    Ma per le parti in neretto sono MASSIMAMENTE in disaccordo.
                    Scusa se riporto alla memoria una frase che - a quanto capisco - ti viene a noia, ma..... Gottfredson, Martina, Scarpa, Barks non penso avrebbero mai detto una cosa del genere, semmai avrebbero usato il più corretto "giovani" (anche se sappiamo che la fascia dei lettori non si ferma a questa categoria): ne abbiamo le prove col vecchio "Topolino", che solo per il fatto che è diversissimo da quello attuale qualcosa deve significare, altrimenti, se fino agli anni 70 le idee della Redazione fossero state sempre quelle che hai descritto brillantemente TU, differenze non ce ne sarebbero state, e invece - ripeto - ci sono.

                    « Ultima modifica: Martedì 17 Feb 2009, 13:58:52 da ash »
                    GUIDO, MARTINA, GUIDO MARTINA: 3 motivi per molti speciali, se non una testata intera, dedicati all'intera Sua Opera.

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                      Re: Modifiche editoriali nei Fumetti Disney
                      Risposta #69: Martedì 17 Feb 2009, 14:10:43
                      E i bambini sono i nostri lettori di riferimento.
                      Be', infondo, è vero e, a volte, purtroppo, ce lo dimentichiamo.
                      Certamente è un giornale per ragazzi, ma, ogni tanto, qualche fumetto in più  per un pubblico più esigente non stonerebbe affatto. Non credo, infatti, che i lettori-bambini del Topolino con le storie di Romano Scarpa sul finire degli anni '50 fossero più "maturi" dei bambini di oggi (o di me, bambino, che solo nel '92 si trovò Minnotchka).
                      Sulla questione età, ho letto una perizia psichiatrica di un pedofilo omicida (L.C.), in cui si faceva riferimento alla sua immaturità per il fatto che, alla sua età (credo sui 30) leggesse ancora Topolino. Questo è quello che i più pensano e noi, forse, ce lo dimentichiamo...   ::)
                      P.S.
                      Un grazie a Bosco per il suo intervento fatto davvero col cuore...
                      « Ultima modifica: Martedì 17 Feb 2009, 14:15:44 da iuventuri »

                        Re: Polemica su autori più o meno ricorrenti/agevolati
                        Risposta #70: Martedì 17 Feb 2009, 14:18:28
                        Non so neppure chi sia Marco Bosco perchè sono uno degli "esperti di fumetti" del papersera (uno degli ultimissimi) che segue da secoli il suo consiglio: non leggo il Topo perchè mi fa abbastanza schifo da almeno un ventennio. Probabilmente ho letto qualche sua storia e non lo ricordo dato che occasionalmente - non più di una volta al'anno - compro un Topo tanto per controllare se faccio bene a continuare a non comprarlo.
                        Quindi non potrei dire nulla su Bosco come autore.

                        Da un lato devo dargli ragione sul fatto che le dietrologie di chi sta al di fuori sono di solito infondate. Chi è fuori della porta, immagina, deduce, inferisce quel che avviene in casa, ma di solito sbaglia. L'Italia è un paese molto incline alle dietrologie (di recente però si sono diffuse un po' in tutto il mondo) e di solito sono fantasie sbagliate. Mi è capitato di essere in qualche stanza dei bottoni e le illazioni che facevano coloro che stavano al di fuori erano tutte - ricordo - stupidaggini.

                        Poi però Bosco dice che noi, pur essendo esperti di fumetti, non siamo in grado di giudicare se una storia è bella o no. Chi dovrebbe allora? Gli autori o gli editori? Ossia se la cantano e se la suonano da soli? Sarebbe una tale sciocchezza che non meriterebbe una replica.
                        No, Bosco intende che non siamo in grado di capire se la storia "funziona" per il pubblico a cui è rivolta, ossia i bambini.
                        Anzitutto, che Topolino debba essere rivolto solo ai bambini, non mi pare così scontato. Sono il primo a dire (spesso anche in alcune discussioni su questo forum) che che le storie WD sono rivolte anzitutto ai bambini. Ma fino a qualche decennio or sono erano rivolte (seppur secondariamente) anche agli adulti, le storie di quand'ero piccolo erano scritte a più livelli e c'erano allusioni che i bambini non capivano o non del tutto. C'erano parole difficili che dovevi cercartele sul vocabolario etc, cose che capiva l'adulto e che stimolavano il bambino. Certo, erano scritte prima di tutto per i bambini e molti colpi di scena sorprendevano il bambino, ma non l'adulto. Giusto così.
                        Oggi le storie sembrano scritte per bambini molto piccoli e che devono restare tali. E basta.

                        Pare, dalle parole di Bosco, che il criterio per la bontà di una storia sia se "funziona" (per un pubblico di babmini), ma questo non è il criterio per dire se una storia è bella, è solo un prerequisito.
                        Il Bagaglino funziona. Ed è una cagata.
                        La maggior parte dei film hollywoodiani degli ultimi dieci anni funzionano. E non valgono neanche la pellicola su cui sono stampati. Tra 10 anni saranno nell'immondizia.
                        Un grande del teatro (non sono certissimo di chi sia, al momento) soleva dire in alcune lezioni sulla comicità che "il punto non è far ridere il pubblico, ma perchè lo fai ridere. Se l'attore sul palcoscenico si cala le braghe e mostra il culo, il pubblico ride. Ma è una cagata".
                        Non ci vuol niente a far ridere, Bagaglino (o idiozie simili) docet.
                        Indubbiamente oggi la tendenza è quella affermata da Boschi: conta solo che una storia funzioni e la gente si diverta. Anche se l'opera è (per citare Boncompagni che è l'unico che lo ammetta) solo "vuoto spinto".
                        Probabilmente le storie moderne funzionano per bambini piccoli e di bocca buona. E che resteranno tali. Perché, prima degli ultimi vent'anni o poco meno, si sapeva in tutte le arti che i gusti del pubblico vengono educati: se tu gli dai merda il pubblico (e non solo di bambini!) si abitua alla merda e gli piace. Se a poco a poco gli dai cibi più raffinati, impara ad apprezzarli.
                        Certo è più difficile e più rischioso. E oggi nessuno ha più voglia o interesse a farlo.
                        Basta fare una storia che "funzioni", dove ridono, magari per una cagata, e siamo tutti contenti.
                        « Ultima modifica: Martedì 17 Feb 2009, 14:20:45 da ZioPaperone »

                          Re: Modifiche editoriali nei Fumetti Disney
                          Risposta #71: Martedì 17 Feb 2009, 14:46:28
                          Sono daccordo sul fatto che le storie di Topolino siano principalmente dirette ai bambini.
                          Ma non sono affatto daccordo sul considerare Ambrosio un ottimo sceneggiatore (e secondo me 9/10 della sua produzione ne sono la conferma), in quanto al gran signore non quoto nemmeno qui, perchè è troppo facile ignorare questo forum e sottrarsi alla discussione. Ne sul fatto che Topolino debba essere rivolto solo ai bambini, a quanto ne so io (e purtroppo , non ne so molto) in questi ultimi anni il Topo non è certo ai massimi storici in  in quanto a vendite; ricordiamo che su questo stesso Topo un tempo venivano pubblicate storie di Martina, di Scarpa.... e vendeva lo stesso (anche senza la banana anti merenda o schifezze simili).
                          Perdonate i toni un po' accesi

                            Re: Polemica su autori più o meno ricorrenti/agevolati
                            Risposta #72: Martedì 17 Feb 2009, 15:15:52

                            Sasuke, scusa ma ti sbagli di grosso. "Un tempo" sul Topo non venivano pubblicati solo Cimino e Scarpa e Martina e i Maestri. Questa è solo una delle tante trappole della memoria, che vuole farci credere che "una volta" le cose fossero sempre meglio di quanto sono adesso.
                            Al contrario, "un tempo" sul Topo venivano pubblicate storie che se fossero proposte oggi muoverebbero al raccapriccio tutti i lettori  di tutte le fasce. Il Topo contemporaneo - cioè, quello degli ultimi 10-15 anni - è immensamente superiore dal punto di vista qualitativo a quello del passato. Questa cosa l'avrò scritta trecento volte e per fortuna su questo stesso forum utenti come Grrodon, Sprea, Warren o New_AMZ si sono detti d'accordo sul punto.

                            La qualità delle storie non c'entra un fico secco con le vendite, e sul Topolino di "adesso" di storie ottime se ne trovano a decine.
                            Poi, ciascuno ha le proprie idee e se le tiene. Marco Bosco ha semplicemente ribadito e articolato una sua convinzione sulla quale sono assolutamente d'accordo: voi appassionati non avete, in generale, le idee chiare sul mestiere di autore Disney. Ovviamente, non siete obbligati a conoscerne i dettagli (nemmeno io saprei fare il pizzaiolo o l'astronauta). Però, fidatevi (e non prendetela come dimostrazione di presunzione), quando a qualcuno degli utenti del forum viene in mente una "magnifica idea" per Topolino, i casi sono due: o quell'idea non era affatto una grande idea, oppure se era una buona idea, gli autori e la redazione l'hanno pensata almeno un anno prima. Fidatevi.

                              Re: Polemica su autori più o meno ricorrenti/agevolati
                              Risposta #73: Martedì 17 Feb 2009, 15:21:04
                              Sasuke, scusa ma ti sbagli di grosso. "Un tempo" sul Topo non venivano pubblicati solo Cimino e Scarpa e Martina e i Maestri. Questa è solo una delle tante trappole della memoria, che vuole farci credere che "una volta" le cose fossero sempre meglio di quanto sono adesso.
                              Al contrario, "un tempo" sul Topo venivano pubblicate storie che se fossero proposte oggi muoverebbero al raccapriccio tutti i lettori  di tutte le fasce. Il Topo contemporaneo - cioè, quello degli ultimi 10-15 anni - è immensamente superiore dal punto di vista qualitativo a quello del passato. Questa cosa l'avrò scritta trecento volte e per fortuna su questo stesso forum utenti come Grrodon, Sprea, Warren o New_AMZ si sono detti d'accordo sul punto.

                              Hai ragione. Andando a rivedere qualche vecchio numero la situazione era proprio come l'attuale, alcuni numeri buoni e altri più deboli.
                              Comunque si, alla fine il livello medio di Topolino oggi è indubbiamente superiore...

                                Re: Modifiche editoriali nei Fumetti Disney
                                Risposta #74: Martedì 17 Feb 2009, 15:37:06
                                Citerò un solo caso: Stefano Ambrosio. A voi le sue storie non piacciono. Bene. Ai bambini, invece, piacciono molto.

                                Ecco, permettimi... ma a questo non ci credo e non ci crederò mai. E' più facile che io mi faccia prete prima di poter credere a una cosa del genere. Perché francamente ho un minimo di fiducia nell'umanità, e credere a una cosa del genere sarebbe come pensare che i bambini di oggi sono tutti una massa di rincoglioniti.

                                Ma questo non vale certo per tutti gli autori... per dire a me le tue storie non hanno mai interessato molto, ma non vado a dire che sono da lobotomizzati. Mentre quelle di Fausto, per restare nell'ambito di questo topic, in genere mi piacciono.

                                Però non tiriamo fuori ancora i vecchi discorsini paternalistici, per favore... sebbene ogni tanto salti fuori qualcuno (tipicamente nuovi arrivati) che sembra pensarlo, lo sappiamo benissimo anche noi che le storie devono piacere ai bambini prima di tutto e che "una volta non era tutta campagna".


                                Sprea
                                [Scarpa] [Doctor Who] [Old Bricks]
                                "Bah!"

                                 

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