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Quoto in toto Vito sul problema dell'arrivare ad una situazione per la quale si possano fare dei veri discorsi
alla pari. Il consiglio di Zironi è sacrosanto, e, fortunatamente, vi sono autori che questi discorsi cercano di farli (Fausto e Tito su tutti), ma si tratta pur sempre di una minoranza, nonché (e qui direi sta l'errore) della minoranza dei "più apprezzati". Voglio dire, Ambrosio l'hanno massacrato in tanti (me compreso), ma quei commenti derivano dalle storie giunte da noi, non dalla considerazione di una persona. Se l'Ambrosio autore ci offre un prodotto (in questo caso storia) che a noi non risulta gradevole è logico che fiocchino commenti negativi, alcuni anche pesanti, ma questo non significa che si abbia qualcosa contro di lui. E qui giungo in pesante disaccordo con quanto detto da Bosco, che afferma che Stefano "non ci risponde perché è signore": ma ci rispondesse invece! Così capiremmo i suoi intenti di autore, il targhet a cui intende rivolgersi (che si è capito è più infantile) e il perché voglia rivolgersi a tale targhet, etc... Questo forse non ci porterebbe a rivalutare WoM (per fare da esempio), ma sono sicuro ci permetterebbe di avere delle idee più chiere su cosa esattamente possiamo aspettarci da Ambrosio e, si, forse anche evitare i vari commenti offensivi. Ma se evita il confronto alla pari di cui parlavo prima, ci ritroviamo ad assistere a scontri verbali senza uscita, dove non solo è difficile arrivare ad un compromesso, ma si parte da una totale ignoranza di pensiero e idee reciproca di utenti e autori.
Per quel che riguarda la solita solfa del Topolino "che era meglio una volta", la situazione non è essenzialmente né peggiorata né migliorata secondo me; una volta si lodavano Martina, Scarpa, Carpi e Barks su tutti gli altri? Oggi si lodano soprattutto Faraci, Vitaliano, Cavazzano e Casty (e altri eh...). I Maestri ci sono ancora oggi. Novecento è un capolavoro, così come fu Kalì. Allo stesso modo Il Mondo Che Verrà arriva addirittura ai livelli del buon Gottfredson. E vogliamo parlare di Double Duck? Per quanto mi riguarda è la migliore delle saghe che imperversano sul topo, nonché un ottimo esempio dell'uso di un Paperino non snaturato e allo stesso tempo non steriotipato, perciò perfettamente godibile e vicino alla così tanto acclamata (giustamente) caratterizzazione Barksiana. E' una storia di Bosco e Vitaliano? Chi se ne frega degli alti è bassi di entrambi è un buon lavoro e tanto di cappello.
In ultimo esprimo il mio disaccordo con quanto detto da Bosco. Certo i primi a cui si pensa nella Disney saranno pure i più piccoli (e fin qua ockey), ma fossilizzarsi su quella sola fascia di pubblico in ambito disneyano non è assolutamente palusibile. E non lo dico da nerd-fanboy-scemunito, ma da uno che ancora oggi prende su i Topi del periodo di abbonamento e trova lati positivi e negativi alla stessa stregua di qualunque altro fumetto del mercato. Coma ha detto Grrodon c'è modo e modo di rivolgersi ad un pubblico, e la Disney è vincente appunto perche riesce dove altri falliscono, raggiungendo un pubblico più ampio. Magari Bosco ha in mente i bambini e basta (e se questo è il suo pensiero niente in contrario), magari ci sono leggi restrittive dalla direzione (non lo so e spero di sbagliarmi), ma pensare che il pensiero di lui solo possa (non voglio dire "debba" e prego Bosco di non farmelo dire) valere per l'intera produzione Disney trova la mia completa negazione. E le storie di autori (tra cui ho citato pure lui) a cui ho accennato prima sono la dimostrazione che i bambini non sono il solo targhet esistente per Topolino e soci.
E ora basta che mi si consuma la tastiera
E al diavolo la cena, ora sto messaggio sta pure in ritardo sulla discussione