In una vecchia storia di Vicar (non ricordo il titolo) viene scoperto il fossile di un papero preistorico: quindi sappiamo da dove provengono i paperi: da altri paperi.
Per cui e' abbastanza normale supporre che i gatti vengono dai gatti e cosi' via.
Cio' spiega anche perche' e' possibile scrivere storie come
Topolino e il paese dei luoghi comuni o il terzo tempo di
Zio Paperone e l'odissea nello strazio.
Le complesse combinazioni uomini-paperi-topi-cani spesso preferisco rimuoverle, se non hanno spiegazioni, come semplici giochi degli autori per dirigere la storia verso il finale che hanno in mente, senza nulla togliere alla possibilita' di matrimoni misti (vedi
Chi ha incastrato Roger Rabbit?)
Se leggete "zio Paperone è il segreto del vecchio castello" notate che il finto fantasma di Quaquarone ha lo scheletro umano, senza becco, eppure i Paperi credono lo stesso che sia Quaquarone.
Quando vedi l'ombra di uno scheletro che regge l'ombra di una cassa, che vedi librarsi nel vuoto, non stai troppo a sottilizzare sul fatto se lo scheletro sia umano o papero!
a me più che pippa mentale cmq la teoria degli antropomorfi mi è sembrata scontata da quando all'età di 7 anni smisi di pensare a Paperopoli come uno stagno di anatre che vivono avventure "nel loro piccolo".
Concordo!
Per esempio un mio collega di lavoro abile disegnatore crea delle scenette comiche che hanno come protagonisti i vari colleghi, alcuni tenendo conto dei loro tratti somatici li rappresenta come animali antropomorfi (gatti, cani aquile, topi etc..) altri il cui aspetto non si presta ad essere "animalizzato" li lascia umani solo un po' caricarturati, mentre a tutti quanti per semplicità grafica disegna quattro dita.
Sul secondo numero del
Magical Mistery Moore c'e' la riduzione a fumetti della canzone di Moore
The March of the Sinister Duck, dove alcuni esseri umani sono disegnati con tratti somatici che richiamano i paperi: non ci fanno una bella figura, ma recuperare l'albo potrebbe dare un'idea di come potrebbe essere Paperino nel mondo reale.
se dovessi immaginarmi una umanizzazione di Paperino mi vedrei bene Jerry Lewis anni 50 vestito da marinaio
Se proprio dobbiamo vedere Jerry Lewis papero, il suo personaggio e' Sgrizzo!
In "sua Maestà De' Paperoni" Don Rosa spiega che Cornelius Coot cambio il nome americanizzandolo, da Forte "Drake Borough", cioè "cittadina di Francis Drake" (ma Drake in Inglese vuol dire anche "maschio dell'anatra") in Forte "Duckburg" ovvero "città del papero" in modo da togliere dal nome le origini inglesi!
Ecco il vero motivo del nome di Paperopoli!
Ma a Cornelius non sarebbe venuta lo stesso in mente questa americanizzazione se non fosse stato un papero? Forse e' piu' plausibile se il nome fosse venuto dal latino, come
Paperino (non mi ricordo in provincia di dove: dal nome latino della famiglia che ha fondato il paese).
Sulla qustione
razzismo: i personaggi disneyani vivono in un mondo quasi-ideale (basta leggere
Paperino e il ventino fatale), dove non mi pare di aver mai letto razzismo contro gente col colore della pelle diverso e con religione differente, per cui non riesco ad immaginare nemmeno razzismo nei confronti di un papero, topo, cane da parte di un umano, che sembra la razza decisamente in minoranza (e che poi e' una scimmia antropomorfa!)
Questione
nutrizione: anche se mi e' sempre sembrato strano, i paperi mangiano polli, uova, anatre, tacchini e la bravura degli sceneggiatori sta tutta nel far diventare la cosa assolutamente plausibile!
In quanto a Ezechiele e ai Tre Porcellini... Beh, anche qui per me c'è la lente deformante!
Qui non c'e' la lente deformante: sono personaggi di favole, e quindi vanno visti in quel contesto, che poi e' lo stesso delle storie Disney. Alle favole non si possono applicare leggi scientifiche, come spiega molto bene Tolkien nel saggio
Sulle fiabe: la loro magia sta proprio nello stupore che inducono nel lettore.