Apro questo topic perché i post di Don Rosa mi hanno fatto riflettere.
Mi sono reso conto che, anche se ho sempre detto, che i personaggi non muoiono e paperi sono senza età, a dispetto di ciò, in realtà per me il mondo dei fumetti WD è finito coi primi anni '70.
Storie di oggi non mi piacciono, più che altro non mi interessano, posso trovarne carina qualcuna, ma non la rileggerei e se la reincontro in un GC la salto a piè pari.
Se fossi un caso isolato non sarebbe molto interessante, ma sono certo che non sia così. Tutti le persone più o meno della mia generazione che incontro e che erano appassionate di Topolino, non lo leggono più. Certo, può dipendere dal passaggio infanzia->età adulta, ma trovano ancora divertenti le vecchie storie, anche quelle che non conoscevano e parecchi di loro ogni tanto provano a rileggere Topolino, ma dicono che “non è più la stessa cosa” (questo è il parere più gentile che ho raccolto). In diversi si sono spinti a dire che il mondo di Topolino & co. è finito con gli anni ’60.
Ovviamente nessuno di loro, tranne me, scrive su questo forum, per cui posso dare l’idea di essere un caso isolato tra gli amanti del mondo WD.
Far apprezzare una storia degli '80 o '90 a me è tempo perso come far apprezzare a Don Rosa una storia italiana del 1970.
In Italia non sono finiti i fumetti WD come negli USA, ma sono cambiati molto e per me e molti come me è in fondo -mi rendo conto - la stessa cosa: non sono più quel mondo, ne sono un'imitazione o un'altra versione o tutt'altro.
In realtà oggi ci sono le storie di imitatori di Barks, ma mi lasciano indifferente, l'imitatore non un granché per definizione. Ci sono quelle di Don Rosa, che non amo perché - come lui stesso dice - non è il mondo WD, ma comunque sono le più interessanti e quasi le uniche che leggo anche se con modesto entusiasmo.
E poi ci sono quelle italiane di cui non mi piace lo stile di disegno troppo animato e confusionario, non mi piace il tratto grosso che trovo volgare, non mi piacciono le trame che trovo troppo leggere e infantili, non mi piace Paperone che trovo (mentre quello di Don Rosa è troppo "realistico"), troppo irrealistico.
Perché ricchi del tipo di zio Paperone non esistono più, non è il fatto che non possono essere ancora vivi, è che nel mondo moderno nessuno più conosce quel tipo di magnati - mentre c'erano ancora nei '60 - e quindi Paperone è diventato un personaggio "vago" e totalmente campato in aria... È pieno di soldi, ma potrebbe anche essere pieno di collezioni di francobolli o di acquerelli o maniaco delle auto. È solo un buffo zio irreale con un vestito demodé.
Il problema, vorrei sottolineare, non è che Paperone sarebbe troppo vecchio, è che un personaggio come lui non appartiene più al mondo di oggi.
Negli anni ’60 c’erano ancora dei magnati che si erano fatti da sé, magari non nella corsa all’oro del 1890, ma comunque nei primi del ‘900, forse coi pozzi di petrolio, in un clima da ultima frontiera, dove la legge latitava e lasciava molti spazi vuoti per l’iniziativa personale in cui il “più duro dei duri” prevaleva. Gente che ha una visione particolare della vita, che trova deboli e un po’ ridicoli quelli delle generazioni successive e magari vuole mostrare loro (come Paperone a Paperino) come sia bella e non così spaventosa la lotta e come nella vita prevalga il migliore. Gente che a volte si approfitta anche dei giovani più deboli perché in fondo fa parte della vita e, anzi, dovrebbe servire a dar loro una scossa e svegliarli.
Magnati di questa sorta oggi non esistono più. I ricchi più anziani si sono fatti con gli investimenti immobiliari o, peggio, con la finanza. La lotta c’è sempre, ma sono lotte negli studi degli avvocati. Tra poco, ancor peggio, tutti i magnati si daranno fatti con internet, un mondo totalmente diverso. Cosa può avere Bill Gates in comune con Scrooge McDuck?
Nulla, a parte i soldi.
(Ma anche coi soldi il rapporto è diverso, la ricchezza di un tempo erano oro, petrolio, macchine, cose molto concrete)
Così, per non farla troppo lunga, il Paperone moderno è fasullo, fatto d’aria. È un personaggio che non evoca nulla di reale che appartenga a questo mondo.
E non è il solo: prendete Gastone. Il bel tomo azzimato che fa il cascamorto con le ragazze (altrui) e vive di espedienti è scomparso con gli anni ’50.
I suoi capelli impomatati parevano strani già a metà degli anni ’60 e ricordo che quasi nessuno sapeva che raffigurassero una chioma ondulata e trattata a brillantina. Non è un caso che Barks abbia cercato di aggiornarlo cambiandogli look.
Ma il problema trascende il look, è che quel tipo di fatuo gagà non ha un corrispondente moderno.
Credo sia per questo che il mondo dei Paperi sia diventato leggero e inconsistente nelle storie italiane mentre imiti Barks negli altri paesi.
Imho quel mondo WD è finito con gli anni ’60 e i bambini non leggono più Topolino per lo stesso motivo per cui la gente non impazzisce, come 2500 anni fa, per la tragedia greca: i personaggi e il loro mondo non sono evocativi, non richiamano niente del mondo in cui si vive oggi.