Pensare di eliminare il peggio Scrooge visto sarebbe cosa persino auspicabile, soprattutto viste certe storiacce di Paperi che troppo spesso appestano Topolino, rovinando un intero mondo di storie. Dal mio canto non mi dispiacerebbe neanche scomparisse il Paperone del primo Martina, che reputo un obbrobbrio.
Io invece lo apprezzo, e pure tanto.
Il fatto è, come poi abbiamo tante volte ripetuto, che non esiste UN Paperone. OK, c'è quello Barksiano, e ora Donrosiano, che forse è il "modello base", l'originale, il più "vero dei veri".
Però ce ne sono altri. Altre forme, altri spessori, altri ritratti dati da tanti autori. Possono essere banali e inutili, è vero. E di questi se ne fa volentieri a meno, come specifichi nella prima parte della tua risposta.
Ma il Paperone di Martina è tutto fuorché banale e inutile. Scomodo, scorretto, odioso forse, a volte, persino, disonesto e crudele. Ma perdendo questo, perderemmo tanto, come vedi. Un "tanto" che a te non piace, forse, perché non concepisci altro Scrooge che non sia il lavoratore onesto Barksiano o il cuore d'oro di Scarpa.
D'altro canto, neppure io dubito che quelle siano le caratteristiche più consone al Paperone migliore. Eppure quello martiniano è denso, intrigante, machiavellico. E leggerne una storia sapendo che ci si troverà di fronte a questo tipo di personaggio, e dunque ci si può attendere ogni sorta di sotterfugio, raggiro, minacce di morte o tentativi di suicidio, è, a suo modo, appassionante.
Un po' come avere da una parte il Paperinik vendicatore notturno, e dall'altra l'eroe diurno e pasticcione. Quale scarti? Nessuno, perché ambedue funzionano e danno vita a storie degne. Poi, è legittimo, a volte forse inevitabile, preferirne uno. Ma non si può pensare, almeno per me, di cassare nulla che abbia un suo contorno e una sua caratura, seppur ci fanno storcere il naso.
Quanto alla domanda del topic, se ZP sparisse nel nulla, mi rifugerei nelle vecchie Barksiane, nelle perle di Don Rosa, nelle speculazioni di Martina, nei viaggi improbabili di Cimino, nelle vulcanerie Pezziniane e nelle poesie di Michelini. E capirei che non può davvero sparire. Essere vilipeso, svuotato, banalizzato, svilito, forse. Ma dimenticato... mai!