Esattamente 14 anni fa, il 14 marzo 1996, nelle edicole italiane usciva un insolito fumetto.
Il formato era quello dei comics americani, la carta era patinata, la colorazione vivace e il layout libero e dinamico. Ma sulla copertina era riportato il marchio Walt Disney. Sempre in copertina, in alto al centro, c'era il logo, quel "PK" che molti aveva incuriosito nelle precedenti pubblicità su Topolino, e che ancora nessuno immaginava cosa significasse. Poi però l'attenzione veniva catturata dal disegno di copertina, che raffigurava uno strano papero viola in volo su una specie di skateboard minacciare nientemeno che un darkeggiante... Paperinik!
Era "Evroniani", il Numero Zero di PKNA - Paperinik New Adventures, la testata che di li a pochi mesi si sarebbe rivelata come uno dei più grandi capolavori in assoluto che la Disney avesse sfornato, grazie al suo modo rivoluzionario di intendere il fumetto alla quale Disney era abituata, grazie a storie adulte, mature, profonde e spesso poetiche e commoventi, grazie ad un'ambientazione rinnovata, tecnologica e anche futuristica, grazie al perfetto e complesso intreccio narrativo, grazie alla continuity di cui poteva fregiarsi, grazie al lavoro dei migliori sceneggiatori e disegnatori degli anni '90, come Enna, Faraci, Sisti, Artibani, Sciarrone, Pastrovicchio, Barbucci, Celoni.
Grazie a tutto questo, PK potè scrivere il suo nome nell'Olimpo del fumetto disneyano, potè essere riconosciuto come uno dei più innovativi e riusciti prodotti del panorama Italiano generale da molto tempo a questa parte, potè rimanere indelebilmente impresso nella mente dei suoi lettori.
E, anche se ad un certo momento sopraggiunse la sua morte, sancita quel maledetto 20 luglio del 2002 dall'uscita del primo numero dell'odiosa terza serie, non possiamo non ricordarci di questo Fumetto con grande gioia e, forse, in fondo, con la speranza che un giorno magari non troppo lontano, possa nuovamente risorgere e riprendere la sua Gloria dove era stata lasciata quasi 8 anni fa.