Nelle vecchie edizioni, in quelle da ZP in poi non credo, in pratica lo fa parlare napoletano...
Che trovo una scelta pessima, dato che scozzesi e napoletani hanno in comune... meno di niente.
Per quello che dici nel post precedente, certo che si può fare, ma allora a questo punto conviene addirittura un'edizione critica con le note a pié di pagina.
Mi spiego: nella Casa dei Fantasmi Pippo rifiuta i soldi perchè ha le tasche bucate, Paperino allora lo consiglia di "sock the money away" e pippo replica: "sarebbe inutile, anche le mie calze (socks) sono bucate!"
In italiano la frase di paperino era tradotta: "metti i soldi nelle calze", ma in inglese è un gioco di parole.
To sock away ha la stessa radice di "calza", ma si usa per dire "mettere il danaro da parte, in un posto sicuro".
Pippo - da Pippo qual è - lo legge alla "lettera".
Ora non c'è molta scelta: o la traduci come ora, perdendo il gioco di parole, o cambi gioco di parole (difficile, in questo caso). Oppure, se vuoi essere davvero fedele devi tradurre come ora e metterci una nota a pié di pagina dove spieghi il giochetto.
Allora hai un lavoro filologico serio.
Altrimenti: perchè per i nomi sì la spiegazione e per le gags intraducibili no?
A me una cosa del genere piacerebbe, niente da dire.
Ma è roba per cultori di Gottfredson. Essendo un fumetto, dovrebbe esserci anche magari una versione per i bambini. O no?
Perchè a un bambino non è che vada di leggersi l'introduzione sul senso dei nomi, credo che preferisca leggere un fumetto e ridere piuttosto che leggere un articolo che ti spiega perchè dovresti ridere (ma purtroppo non riderai :
).
Questo è vero non solo per i bambini, ma anche per il lettore medio.
Francamente io ringrazio il cielo che il vecchio Barks l'abbia tradotto Martina e che abbia trasfromato Betlah nel professor Cuorcontento di Sacramento (California) che è buffo e richiama il dialetto inventato dei Testaquadriani, così come Betlah richiama il dialetto del Sud (e un personaggio del Sud). Se leggevo da bambino Rhutt Betlah non ci avrei trovato niente di buffo e la spiegazione di Becattini non mi avrebbe certo aumentato il divertimento.
I fumetti sono anzitutto storie per bambini.
Tanto più che l'introduzione si può - anzi si dovrebbe - benissimo fare lo stesso, spiegando quali erano i giochi di parole in inglese, ma che in italiano abbiamo dovuto cambiare.
Francamente un nome come Flintheart Glomgold che senso ha, quando un italiano medio non riesce neanche a leggerlo?
E' vero che Cuordipietra Famedoro non è granché, questo lo sapeva anche Martina e gli altri, visto che continuavano a cambiarlo...
Con ciò ripeto che non mi piacciono le traduzioni anni '30, specie per alcune storie, massacrate.