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MatteZena
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    Re:Direttori di Topolino
    Risposta #195: Sabato 10 Nov 2018, 22:17:08


    Credo che Cornelius, senza volerti offendere, intendesse sapere solamente con quale cognizione di causa, se cosi si può dire, tu abbia stilato quella classifica...
    Io l'ho stilata solo perchè ne esisteva già una del 2008, anno in cui la De Poli era appena entrata in carica, e mi interessava sapere cosa ne pensavano gli utenti ora che Valentina ha passato 11 anni. La mia classifica era assolutamente personale e tra l'altro non ho detto che Gentilini fosse un pessimo direttore, ma che fosse un ottimo direttore, ma che preferisco gli altri.

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    Vito65
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      Re:Direttori di Topolino
      Risposta #196: Domenica 11 Nov 2018, 15:21:50
      5) Mario Gentilini (Non è stato male come direttore, ma preferisco gli altri)
      Per quel che riguarda me, spiego meglio: non ho nulla da dire sul post che ho qui sopra quotato nella parte in cui dici che preferisci gli altri direttori a Gentilini, e ci mancherebbe che mi metto a criticare le tue preferenze: sei liberissimo di avere le tue, come tutti.
      Per la parte in cui non ti limiti ad esprimere le tue preferenze, ma esprimi invece un giudizio, considerando Gentilini "non male", ho espresso, di rimando, la mia valutazione, dicendo, senza con ciò volerti mangiare, che il tuo giudizio mi sembra alquanto riduttivo e non tiene conto del ruolo svolto dal direttore in questione nel momento storico in cui ha operato.
      « Ultima modifica: Domenica 11 Nov 2018, 16:52:29 da Vito65 »

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      MatteZena
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        Re:Direttori di Topolino
        Risposta #197: Domenica 11 Nov 2018, 17:46:48
        Per quel che riguarda me, spiego meglio: non ho nulla da dire sul post che ho qui sopra quotato nella parte in cui dici che preferisci gli altri direttori a Gentilini, e ci mancherebbe che mi metto a criticare le tue preferenze: sei liberissimo di avere le tue, come tutti.
        Per la parte in cui non ti limiti ad esprimere le tue preferenze, ma esprimi invece un giudizio, considerando Gentilini "non male", ho espresso, di rimando, la mia valutazione, dicendo, senza con ciò volerti mangiare, che il tuo giudizio mi sembra alquanto riduttivo e non tiene conto del ruolo svolto dal direttore in questione nel momento storico in cui ha operato.
        Si si avevo capito quello che intendevi. Ho sbagliato a definirlo "non male", intendevo che è stato un ottimo direttore ma preferisco gli altri

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        Max
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          Re:Direttori di Topolino
          Risposta #199: Venerdì 16 Nov 2018, 09:09:39
          Per quel che riguarda me, spiego meglio: non ho nulla da dire sul post che ho qui sopra quotato nella parte in cui dici che preferisci gli altri direttori a Gentilini, e ci mancherebbe che mi metto a criticare le tue preferenze: sei liberissimo di avere le tue, come tutti.
          Per la parte in cui non ti limiti ad esprimere le tue preferenze, ma esprimi invece un giudizio, considerando Gentilini "non male", ho espresso, di rimando, la mia valutazione, dicendo, senza con ciò volerti mangiare, che il tuo giudizio mi sembra alquanto riduttivo e non tiene conto del ruolo svolto dal direttore in questione nel momento storico in cui ha operato.
          Si si avevo capito quello che intendevi. Ho sbagliato a definirlo "non male", intendevo che è stato un ottimo direttore ma preferisco gli altri
          Sì ma, se non spieghi il motivo della tua preferenza, è inutile: questa è una discussione, non un sondaggio.

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          MatteZena
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          PolliceSu
            Re:Direttori di Topolino
            Risposta #200: Venerdì 16 Nov 2018, 19:28:42
            Per quel che riguarda me, spiego meglio: non ho nulla da dire sul post che ho qui sopra quotato nella parte in cui dici che preferisci gli altri direttori a Gentilini, e ci mancherebbe che mi metto a criticare le tue preferenze: sei liberissimo di avere le tue, come tutti.
            Per la parte in cui non ti limiti ad esprimere le tue preferenze, ma esprimi invece un giudizio, considerando Gentilini "non male", ho espresso, di rimando, la mia valutazione, dicendo, senza con ciò volerti mangiare, che il tuo giudizio mi sembra alquanto riduttivo e non tiene conto del ruolo svolto dal direttore in questione nel momento storico in cui ha operato.
            Si si avevo capito quello che intendevi. Ho sbagliato a definirlo "non male", intendevo che è stato un ottimo direttore ma preferisco gli altri
            Sì ma, se non spieghi il motivo della tua preferenza, è inutile: questa è una discussione, non un sondaggio.
            La motivazione è semplicemente che lo apprezzo molto come direttore, ma gli aspetti grafici, i tipi di storie ecc. li preferisco nelle direzioni successive

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            Max
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              Re:Direttori di Topolino
              Risposta #201: Venerdì 16 Nov 2018, 22:09:22
              Ma la grafica del giornale ed i tipi di storie dipendono dai tempi prima che dal direttore. Poi cosa significa "lo apprezzo come direttore"? Da quanto scrivi sembra che apprezzi i direttori successivi per la grafica ed il tipo di storie che ci sono state durante le loro dirigenze. Non è chiaro.

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                Risposta #202: Sabato 17 Nov 2018, 00:35:26
                Ma la grafica del giornale ed i tipi di storie dipendono dai tempi prima che dal direttore. Poi cosa significa "lo apprezzo come direttore"? Da quanto scrivi sembra che apprezzi i direttori successivi per la grafica ed il tipo di storie che ci sono state durante le loro dirigenze. Non è chiaro.
                ma cosa non è chiaro? I direttori vanno apprrzzati per i tipi di storie, le grafiche, le novità, le iniziative che ci sono durante la loro direzione e io questi elementi li apprezzo molto nella direzione Gentilini ma più nelle altre direzioni. Punto.

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                  Risposta #203: Sabato 17 Nov 2018, 15:59:08
                  Ma la grafica del giornale ed i tipi di storie dipendono dai tempi prima che dal direttore. Poi cosa significa "lo apprezzo come direttore"? Da quanto scrivi sembra che apprezzi i direttori successivi per la grafica ed il tipo di storie che ci sono state durante le loro dirigenze. Non è chiaro.
                  ma cosa non è chiaro? I direttori vanno apprrzzati per i tipi di storie, le grafiche, le novità, le iniziative che ci sono durante la loro direzione e io questi elementi li apprezzo molto nella direzione Gentilini ma più nelle altre direzioni. Punto.

                  È proprio questa la questione. I direttori non sono padroni assoluti di un giornale, che invece gestiscono per conto dell'editore. Per quanto abbiano una influenza anche notevole su quanto viene pubblicato ed intrapreso, solo una parte delle politiche adottate e dei contenuti dipende effettivamente da loro. Molte cose sono volute da altri o semplicemente figlie dei loro tempi, così come determinati autori vivono in certi periodi storici e non in altri, figli dei loro tempi anche loro. Un direttore, quindi, a seconda del periodo in cui si trova a fare il suo lavoro, vive un determinato momento storico/sociale e determinate risorse, economiche ed umane, irripetibili con cui confrontarsi. Per dire, certe cose pubblicate negli anni '50 sono impensabili oggi e viceversa. Soprattutto, è abbastanza difficile stabilire con certezza cosa è stato voluto da altri e cosa effettivamente da loro, specialmente in tempi recenti, in mancanza do fonti precise al riguardo. Ecco perché per poter giudicare o meglio, preferire una direzione rispetto a un'altra (una direzione e non un periodo del libretto) occorre basarsi su informazioni certe e scendere nel dettaglio. Di Gentilini, ad esempio, sappiamo che Mondadori riponeva in lui ampia fiducia e gli accordava ampia libertà, oltre a risorse economiche notevoli di cui disporre. La stessa libertà veniva dall'alto, infatti la Disney si preoccupava ben poco di controllare come i suoi personaggi venivano veicolati attraverso il libretto. Poi le cose sono cambiate, sempre  per fare un esempio in riferimento alla mia premessa posso citare l'esempio di Cavaglione che ha avuto una esperienza breve con la Disney (veniva da altri ambiti e vi è poi tornato) per cui è difficile stabilire con precisione che ruolo abbia avuto nella proposizione di iniziative e nuove testate così importanti come quelle che si sono avute durante la sua direzione.
                  Ecco perché ti dico che le tue argomentazioni sono troppo vaghe e occorrerebbe scendere più nel dettaglio.
                  « Ultima modifica: Venerdì 20 Dic 2019, 09:54:14 da Max »

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                    Re:Direttori di Topolino
                    Risposta #204: Venerdì 20 Dic 2019, 09:49:51
                    https://www.google.com/amp/s/www.fumettologica.it/2019/12/storia-topolino-direttori-fumetti-disney/%3famp

                    Consiglio a tutti questo interessante articolo che fornisce anche elementi molto utili per questa discussione.

                      Re:Direttori di Topolino
                      Risposta #205: Mercoledì 25 Dic 2019, 15:35:40
                      Quel pezzo lì è una miniera ed è sorprendente il giudizio in molte parti così caustico sul alcuni personaggi, come Gentilini, che nel complesso non ne esce proprio benissimo; andava negli USA senza sapere l'inglese, era tirchio all'inverosimile al punti di lasciarsi scappare i talenti, aveva puntato sul formato perdente ma poi si era preso i meriti dell'altra scelta, non era in grado di fare da collante tra quelli che lavoravano per lui, ecc. (ma pure di Capelli si dice che alla fine i suoi meriti vengono sovradimensionati e che per quanto abile commercialmente era il dirittore delle copertine "confettate" e del legame con l'attualità pur di aumentare la tiratura a livelli quasi stucchevoli tant'è che molte di quelle storie sono un po' "usa e getta").

                      Comunque è sorprendente il fatto che Topolino vendesse così poco (in relazione a quanto tirava il fumetto in Italia in quel momento) a fine anni Settanta, e soprattutto il fatto che dal presunto picco del 1975 (là allude a una diffusione di 1.140.000 esemplari nel luglio di quell'anno) si sia passato in brevissimo tempo a sole 250.000 copie.

                      Riguardo al politicamente corretto: "Non si potevano trovare tesori, per esempio, perché non restituendoli allo Stato si sarebbe andati contro le norme del codice civile". Questa cosa è allucinante, lol, sanno davvero di paranoie. Anche le posizioni di Elisa Penna, per quanto sia pure io stra-animalista e tutto, paiono un po' eccessive.

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                      Max
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                        Re:Direttori di Topolino
                        Risposta #206: Mercoledì 25 Dic 2019, 18:32:53
                        Comunque è sorprendente il fatto che Topolino vendesse così poco (in relazione a quanto tirava il fumetto in Italia in quel momento) a fine anni Settanta, e soprattutto il fatto che dal presunto picco del 1975 (là allude a una diffusione di 1.140.000 esemplari nel luglio di quell'anno) si sia passato in brevissimo tempo a sole 250.000 copie.

                        La cosa è meno sorprendente se consideriamo che i fumetti fino ad allora vendevano così tanto perché erano una forma popolare di intrattenimento per bambini e ragazzi, e che proprio in quel periodo, grazie alla televisione a colori, i cartoni animati giapponesi arrivarono in Italia ed ebbero un successo clamoroso, rubando spazio proprio ai fumetti. La coincidenza con il periodo decadente della direzione di Gentilini non fece che accentuare un fenomeno comunque inevitabile. Un'altra crisi generale del settore si ebbe nel corso degli anni '80, con le prime consolle di videogiochi, e nel primo decennio 2000, con l'avvento dei videogiochi di seconda generazione prima e di Internet poi.

                        *

                        Gongoro
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                          Re:Direttori di Topolino
                          Risposta #207: Mercoledì 25 Dic 2019, 19:43:10
                          In realtà il dato delle 250.000 copie credo derivi da una dichiarazione di Chendi da prendere con le pinze. Dai dati ufficiali riguardo la diffusione dei periodici a fumetti (vedi https://www.giornalepop.it/i-fumetti-italiani-erano-i-piu-venduti-del-mondo/ ) si hanno questi dati per fine anni '70 / inizio anni '80:
                          1976 – 750.482
                          1977 – 692.962
                          1978 – 630.326
                          1979 – 632.020
                          1980 – 540.550
                          1981 – 504.246
                          1982 – 499.804
                          1983 – 496.977
                          1984 – 496.746
                          1985 – 461.270
                          1986 – 482.996
                          Si ha sì un deciso decremento negli ultimi anni della gestione Gentilini, ma non così drammatico, ma non si ha un immediato miglioramento con l'inizio della direzione di Capelli. Anche i picchi oltre il milione di inizio anni '70 e soprattutto di inizio anni '90, non sono mai stati  una media annuale ma in coincidenza con i gadget estivi.

                          Non è neanche vero che sia stata chiuso l'Almanacco di Topolino alla fine degli anni di Gentilini: il declino maggiore, seguito dalla trasformazione ( rivelatasi un successo) in Mega Almanacco è nei primi anni '80:
                          1976 – 266.204
                          1977 – 238.393
                          1978 – 238.664
                          1979 – 224.026
                          1980 – 166.431
                          1981 – 138.806
                          1982 – 108.414
                          1983 – 81.844
                          1984 – 84.339
                          1985 – 176.980
                          1986 – 176.113
                          « Ultima modifica: Mercoledì 25 Dic 2019, 20:09:12 da Gongoro »

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                            Re:Direttori di Topolino
                            Risposta #208: Mercoledì 25 Dic 2019, 19:56:21
                            Leggendo un pezzo di Sauro Pennacchioli – edit: vedo che Gongoro mentre scrivevo ha postato questa stessa cosa, perdonate la ripetizione ma ci metterei una vita a ricambiare tutto il post – sulla diffusione dei fumetti in Italia tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta (lui come fonte si basa sui dati delle agenzie di accertamento di diffusione della stampa, che venivano prese a riferimento per le pubblicità) non trovo però traccia delle sole 250mila copie di tiratura di Topolino del quale si parla su Fumettologica. Forse è un singolo numero che ha tirato così poco, mentre Pennacchioli riporta le medie? O magari mi sfugge qualcosa, boh.

                            Topolino (dati riportati da Pennacchioli)
                            1976 – 750.482!
                            1977 – 692.962
                            1978 – 630.326
                            1979 – 632.020
                            1980 – 540.550
                            1981 – 504.246
                            1982 – 499.804
                            1983 – 496.977
                            1984 – 496.746
                            1985 – 461.270
                            1986 – 482.996

                            Comunque la concorrenza per rubare tempo, attenzioni e soldi dei più piccoli (o di chi i soldi li spendeva per intrattenerli) a mio avviso era abbastanza limitata anche nel periodo Capelli, con tutti i cartoni giapponesi e i videogiochi, rispetto a tempi più recenti. Insomma, il boom dei fumetti degli anni Sessanta e Settanta in Italia fu molto dovuto al fatto che nel nostro Paese c'erano scarse occasioni di svago, per dirla alla Pennacchioli. L'offerta televisiva era risibile come quantità e varietà rispetto a tempi recenti, inoltre l'impostazione dei programmi che andavano in onda (magari anche molto più validi in quanto a contenuti delle isole dei famosi e dei grandi fratelli vari visti poi) era contraddistinta da un taglio generalmente assai più serioso e compassato, meno "alla mano", meno da intrattenimento, specie per i ragazzi, rispetto a quanto visto poi. Ovviamente non c'erano internet, gli smartphone, ecc., per cui il medium fumetto poteva dilagare abbastanza agevolmente. Mi pare evidente che Gentilini, specie nella fase finale della carriera, benché personaggio meritevole di piazze e statue equestri per quanto ha fatto per il topo nel complesso, fosse una mezza pippa del marketing, almeno rispetto a un genio (in questo campo) come Capelli, se in un periodo tanto favorevole per il medium, nonostante tutta la guerra tra fumetti che ci poteva essere in edicola, la testata fosse in declino e vendesse parecchio meno rispetto ai periodi dei record toccati da Capelli in periodi meno favorevoli. Questo perché, sì, c'era tanta concorrenza tra fumetti, ma Topolino era oggettivamente e direi "naturalmente" IL fumetto, LA testata. Topolino doveva essere la naturale killer application del fumetto in Italia, per le sue evidenti potenzialità intrinseche, nonostante tutto quello che gli altri potessero fare e inventarsi. Cioè, la roba della casa editrice Bianconi, o Editoriale Metro, o come si chiamava, per dire, era di un livello immensamente più basso rispetto pure ai peggiori numeri di Topolino, per quanto fossero economici quei fumetti, insomma, Topolino avrebbe dovuto difendersi bene da loro. Poi sì, Il Monello, Intrepido, ecc. tiravano un botto, ma insomma, non credo che esaurissero il budget destinato all'acquisto di fumetti delle famiglie dell'epoca.

                            I videogiochi di fine anni Settanta e primi anni Ottanta sono stati un boom vero negli USA (i concorsi nazionali di Space Invaders con un delirio di persone e cose del genere). Qua all'epoca erano un fenomeno ancora tutto sommato di nicchia, e sono rimasti tali in sostanza fino alla prima PlayStation (dal '95 in poi), che in Italia è stato quello che ha sdoganato realmente il medium da noi, facendolo realmente diventare di massa. Le console dei primi anni Ottanta avevano i prezzi dei giochi altissimi, da noi quindi rimanevano cose per pochi eletti (la cultura di dover pagare cifre importanti per giocare da noi si è affermata in tempi più recenti, uno degli aspetti che hanno contribuito decisivamente all'affermazione della PlayStation da noi era la facile piratabilità dei titoli, chiunque ricorderà che venivano venduti ovunque per strada). Sì, c'è stato il momento d'oro degli home computer (C64 tra tutti, lì i giochi venivano piratati), ma la reale diffusione di queste macchine da noi è stata molto inferiore nel complesso rispetto ad altri Paesi... Frequento gruppi di retrocomputeristi, e le vendite totali di C64 nel mondo secondo le ipotesi più accreditate sono intorno ai 12 milioni in realtà, o poco più, quindi molto più basse rispetto ai diciassette o addirittura trenta milioni che si favoleggiano in giro. La PlayStation 2 ha piazzato 157 milioni di pezzi, per dire quanto è cresciuto il mercato da allora (l'Atari VCS/2600 ha venduto "solo" 30 milioni di pezzi, ma come detto il suo successo in Italia era limitato; il successivo NES ha venduto tanto, 60 milioni, ma è stato più un successo USA e giapponese, da noi arrivò pure parecchio tardi). In Italia non abbiamo certo avuto la rivoluzione informatica che c'è stata in Paesi come il Regno Unito, dove imparavano a programmare da piccoli perché avevano il BBC nelle scuole, ecc. Eravamo un po' un "terzo mondo" informatico/videoludico (cioè, per dire, dalla vicina Francia sono sorti fior di colossi del settore, perfino la Spagna era più florida di noi da 'sto punto di vista). Insomma, tutto questo per dire che informatica e videogiochi in Italia per tutto il "regno" di Capelli hanno rappresentato una minaccia abbastanza blanda (figuriamoci alla fine del periodo di Gentilini che insidia potessero rappresentare, direi quasi nulla). E infatti il buon Gaudenzio, da genio del marketing, ha approfittato del "vuoto" per piazzare i record.

                            In quanto a fumetti e cartoni giapponesi (trasmessi da noi credo dal '78), sì, ovviamente erano estremamente popolari tra i ragazzi e gli rubavano un botto di tempo e di attenzione. Ragazzi che magari poi compravano l'album delle figurine di Capitan Harlock o di altri, il giornalino di Candy Candy della Fabbri che vendeva molto bene e al quale hanno perfino prolungato artificialmente (e in maniera un po' ridicola) la vita, Lady Oscar appariva sul Corriere dei Piccoli... Sicuramente avrò rimosso un sacco di roba ed è complicato trovare dati in giro, ma davvero il fumetto giapponese in edicola da noi rappresentava tutta questa minaccia per Topolino nel periodo di Capelli? A occhio direi forse di no, poi magari mi sbaglio... Insomma, di "occasioni di svago" e distrazione rispetto al decennio precedente ce n'erano senz'altro di più, ma fino a un certo punto. Topolino aveva ancora la forza per regnare semi-indisturbato nelle edicole (e infatti regnò, credo). Certamente Capelli ha avuto un botto di concorrenza in più dalla TV (basti pensare all'esplosione di quella commerciale) rispetto a Gentilini.
                            « Ultima modifica: Mercoledì 25 Dic 2019, 20:00:00 da elettroaddomesticato »

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                              Re:Direttori di Topolino
                              Risposta #209: Mercoledì 25 Dic 2019, 21:13:07
                              Mi interesso da tempo alla storia editoriale e paraeditoriale del settimanale e penso proprio che troverò l'articolo illuminante. Quella di Bono fu comunque una reggenza, io non lo considererei un vero e proprio direttore
                              Perchè di questo mondo siamo solo ospiti, fra i tanti. E non i padroni. Insieme abbiamo dimostrato tante cose, ma la più importante è che non esiste l'impossibile. Antidarwinista

                               

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