Ma... veramente Walt Disney fu tra i fondatori di una sorta di Commissione per le Attività Anti-Americane, e qui non ci piove: la MPA,
Motion Picture Alliance for the Preservation of American Ideals, un'associazione che radunava gli accaniti anticomunisti di Hollywood e che fu finanziata da Hearst (vi fecero parte i "machi" John Wayne e Gary Cooper); lo scopo era "combattere il dominio di comunisti, radicali ed eccentrici nell'industria cinematografica".* Capisco benissimo che era una cosa comune tra molti personaggi pubblici dell'epoca (vedi John Wayne), ma allo stesso tempo so che c'erano personaggi pubblici e attori che coraggiosamente lottavano contro questo tipo di ingiustizie. Disney cominciò ad aderirvi dopo la disillusione dello sciopero del 1941. Sentimenti di rivalsa e paura di essere tradito lo portarono ad agire duramente anche contro chi egli pensava potesse agire contro di lui e la sua immagine (grossi produttori che gli avevano negato aiuto negli anni, giornalisti che reputava esagerassero nel descrivere lui e i suoi film, e che quindi considerava comunisti).
Alcuni suoi collaboratori ricordano quanto fossero poco incoraggianti i suoi commenti in occasione dell'esilio di Chaplin.
In più, dagli accordi con l'FBI guadagnò la riscoperta delle sue origini, cioè della sua vera madre, e oggi si sa che questa faccenda delle origini di Walt è comunemente accettata (Wikipedia e giornali statunitensi), che può spiegare anche il declino degli ultimi anni e il suo allontanamento dalla famiglia, alla notizia della conferma di quanto sospettava sin da piccolo.
Poi a me non piace parlare male di Disney, sembra sempre di sfociare in discussioni scandalistiche. Sappiamo i suoi aspetti positivi e quelli negativi (che, dobbiamo accettarlo, andavano ben al di là di bevute di troppo e scappatelle, che in definitiva non ci devono importare), e dobbiamo riconoscere la sua figura ambigua e la sua statura da Kane. Leggendo notizie scoraggianti sulla sua figura, mi sembra difficile ricavarne la figura di "mostro", la figura che ne esce non è affatto quella di "mostro", perché non accettarla così com'è?
Comunque, mi dispiace ma in Barks non ci vedo proprio per nulla l'esaltazione del capitalismo
*Riguardo il campo cinematografico, in parte Disney si può dire avesse ragione (nei principi, intendo): infatti il CPUSA aveva avuto parte importante nella battaglia per il riconoscimento del sindacato degli sceneggiatori, quindi aveva un notevole potere nell'industria cinematografica.