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    Rileggendo tutto il topic dedicato alle PKNA, mi sono accorto che ormai tanti erano i post dedicati ai comprimari ed alle storie della serie, ma ancora nessuno era stato dedicato a Paperinik, protagonista assoluto della testata. Stavo per scrivere un post su di lui, quando mi sono accorto che non sarebbe stato corretto nei confronti degli altri, perché ciò avrebbe significato appropriarsi indebitamente "in solitaria" del personaggio protagonista, a scapito degli altri utenti del forum. Ho quindi preso contatto con altri paperseristi fan di Paperinik, distintisi per le recensioni splendide che avevano postato in altre occasioni (senza sminuire tutti gli altri utenti, sia chiaro), ed insieme abbiamo provato a scrivere in gruppo un post degno dell’eroe. Anche se qui a fianco troverete solo il mio nome, questa recensione non sarebbe mai potuta esistere senza la partecipazione attiva di Everett_Ducklair, L.Vertighel, Gunni Helm, Lyla, Nubulina e Donato, straordinari compagni che hanno preso parte a questa folle impresa. Speriamo di avere fatto cosa gradita agli altri utenti del forum, e rimaniamo in attesa di sapere cosa voialtri possiate pensare della nostra idea e... di quanto abbiamo scritto qui sotto, ovviamente!

    Un solo eroe è personaggio, mito, storia e leggenda e il suo nome è Paperinik.

    Lunga e appassionante è la saga che negli anni ha conquistato migliaia di lettori.

    Se, attratti dall'allegro schiamazzare di bimbi che giocano, i nostri occhi scorgono ancora oggi l’immagine del nostro eroe ondeggiare sulle loro magliette, non possiamo non soffermarci a riflettere sulla vera grandezza di questo personaggio e non porci alcune domande, la prima delle quali è: perché la Disney Italia decise di puntare su Paperinik per creare una nuova testata, a suo modo rivoluzionaria nel panorama del fumetto nazionale?

    Paperinik, che nel 1996 era sulla scena da 27 anni, era un personaggio molto amato dal pubblico. Nonostante tutto molto amato dai lettori, verrebbe da dire, perché a metà degli anni novanta Paperinik era, per usare un eufemismo, in fase di stallo totale. Nel 1991 Martina era morto e Paperinik aveva perso del tutto la sua vena vendicatrice e dissacratoria.
    Pezzin non si occupava da un po’ del personaggio e gli autori che ne avevano in cura le storie su Topolino, Paperinik e altri supereroi creavano storie in massima parte gradevoli e divertenti, con qualche picco verso l’alto e troppi verso il basso, puntando sul lato parodistico di Paperinik e dedicando ben poco spazio alla semplice avventura che era presente nelle storie di Martina e Massimo De Vita.

    Paperinik nasce da un'idea di Elisa Penna che prende corpo e colore per mano di Carpi vivendo una prima avventura scaturita dalla mente di Martina in “Paperinik il Diabolico Vendicatore” (1969).
    Paperinik l’italiano, quindi. C’è da andare ben fieri delle origini del nostro eroe in becco e piume: è indubbiamente il personaggio Disney più importante creato in Italia; nato come mera caricatura di Diabolik, la sua carriera fu invece lunga e prolifica.

    Paperinik ha svettato nelle preferenze di molti lettori Disney di quegli anni e parte del merito va all’atmosfera (basti pensare al modo in cui Paperino trovò il costume di Fantomius) e alle trame particolari e macchinose (la prima su tutte) e all’uso che Martina fece di Paperino/Paperinik: abituati al simpatico e sfortunato Paperino, vederlo sotto questo profilo dovette stimolare molto l’interesse dei lettori e affascinarli con questa nuova sfaccettatura furba ed intrigante, che in fin dei conti, nell’ottica di Martina, altro non era che un volto nascosto di Paperino…  la più potente e, diciamo pure violenta, caratterizzazione mai azzardata da sceneggiatore sul personaggio in questione.

    Dopo Martina, pochi ripresero Paperinik con l’intento di ricreare la vendetta ed il cinismo che dominavano le prime storie, con conseguente abbassamento dei toni “cupi”, e Guido stesso iniziò a creare una progressiva trasformazione: da rappresentante della sola giustizia per se stesso estese i propri favori di giustiziere anche al prossimo, un PK in potenza, ma… durante la trasformazione, avvenne il “declino”.
    Paperinik, invece che grande vendicatore/eroe protagonista di trame tutte speciali, era diventato una sorta di simpatica macchietta, divertente, ma utilizzato quasi solo in storie brevi ed auto-conclusive, nelle quali la differenza fra DD e PK si sentiva quasi solo nel coraggioso altruismo.
    Paperinik è dunque un personaggio protagonista di molte storie in quel periodo, ma di bassa qualità, eppure... eppure il pubblico italiano lo continua ad amare, come aveva sempre fatto.

    Scelta azzeccata quindi quella di affidare a lui il ruolo di protagonista delle future PKNA: niente di meglio che immergere un personaggio già noto e benvoluto dai lettori in un mondo dalle atmosfere dark, accattivanti, più mature, ed in definitiva, nuove (che di disneyano avevano ben poco) per suscitare l’interesse di lettori vecchi e nuovi. Nessun ostacolo, del resto si frapponeva da parte della Disney americana, dato che Paperinik era sconosciuto oltreoceano, e nulla vi sarebbe quindi stato da obiettare.

    Nuovo nel formato e nella trama sin dal numero zero (“Evroniani”, marzo 1996), per la prima volta Paperinik si occupa di alieni invasori come protagonista e su una trama articolata su 71 pagine grande formato (che rimanda direttamente ai comics supereroistici americani), pensata per dipanarsi su una serie di episodi tendenzialmente auto-conclusivi, per quanto collegati tra loro.

    Ed ora il vero colpo di genio a parere di chi scrive, la chiave di volta per capire il successo delle PKNA: sotto il profilo psicologico Paperinik è sempre rimasto solo quello che noi ci attendevamo che fosse, senza stravolgimenti o rivoluzioni del vissuto del personaggio, delle sue caratteristiche e del suo modo di essere, pur evolvendosi durante la saga tutte le caratteristiche che avevano contribuito a creare la leggenda di Paperinik sono state riprese e riutilizzate nella saga di PKNA, riportando, per certi aspetti, il personaggio ai suoi antichi fasti.

    Tutto questo, lo ribadiamo, è avvenuto senza che mai noi lettori avvertissimo qualsivoglia stacco caratteriale tra il Paperinik che viveva sulle pagine di Topolino e sul libretto mensile a lui dedicato, ed il Paperinik che difendeva la Terra dalla minaccia evroniana e dai paradossi temporali. Cambiavano gli scenari, gli alleati ed i nemici, ma Paperinik è sempre stato Paperinik.

    (Segue nel prossimo post)
    « Ultima modifica: Venerdì 29 Ott 2010, 15:20:17 da pkthebest »

      Re: Paperinik, antieroe, eroe, supereroe... ma sempre leggenda!
      Risposta #1: Venerdì 29 Ott 2010, 15:02:40
      (Continua da post precedente)


      Il numero zero, così riguardato, non poteva essere in alcun modo diverso da come poi è stato, con quel tono demenziale ed eccessivo che poi sarà abbandonato (salvo il clamoroso “Motore/Azione”) nell’arco della saga (e che, quando rifarà capolino, non sarà molto apprezzato, come in "Cronaufragio" e in "Prima dell’alba"): il lettore non poteva essere trasportato subito nel mondo di PKNA, perché le tematiche di fondo, che poi sarebbero state sviluppate sin dallo zero/due, erano troppo più ampie (ma non diversissime, come subito si vedrà) da quelle trattate nelle storie ordinarie di Paperinik e da qui la necessità di inserire nel numero zero occhi fuori dalle orbite, paperi deformati, raggi parabolici che non funzionano, ecc...

      In questa autentica rivoluzione che è stata l’introduzione, o meglio la ripresa approfondita, di tematiche complesse e in senso lato adulte nella serie, Paperinik è rimasto sempre il nostro grande eroe, con tutti i complessi e difetti che ce lo avevano fatto sempre apprezzare. Paperinik non diventa mai né un supereroe perfetto, né un supereroe troppo sfortunato o piegato dalle avversità, confermando di essere sempre l’alter ego di Donald Duck che entra in scena quando quest’ultimo riesce a vincere la sua pigrizia e le sue paure e si ricorda di avere anch’egli dei principi morali che gli impongono di agire, avendone la possibilità, a salvaguardia degli altri prima che per il mero salvataggio del suo portapiume.

      A ben guardare, anche se le tematiche citate vengono trattate in modo ben più ampio di quanto non si era mai visto in qualsiasi fumetto Disney antecedente, molte di esse erano già rinvenibili in uno stato embrionale anche nelle precedenti storie di Paperinik, ed una su tutte, ossia il contrasto, a prima vista insanabile, tra il carattere di Paperino, pigro, pavido, indolente, egoista e quello di Paperinik, coraggioso, attivo, altruista.

      Prendiamo la storia “Trauma”, ad esempio. Già nelle trame di Martina il contrasto del quale si diceva era percepibile, ma qui esplode in tutta la sua forza, perché è in questa storia che scopriamo come sia possibile che il pavido Paperino, indossando un costume in maglia d’acciaio a prova di proiettile, diventi una persona diversa, capace di vincere le sue paure e di trasformarle in forza, a difesa dei più deboli. Questa visione non era faraciana: infatti, molti lettori a partire da Martina in poi, l’avevano già intimizzata; il volerla rendere in modo così esplicito, però, ha contribuito ad aumentare l’apprezzamento del personaggio, sfaccettandolo ulteriormente, per giunta sulla base di un certo senso tragico (ed anche sarcastico) che permea la superficie di questo colosso di storia, in vetta ai primi posti delle classifiche personali di qualunque pker, senza esagerare.

      Tante altre volte Paperinik lungo le PKNA si è trovato a dibattersi sul concetto di "giusto" e "logico", quando sembra che tutto sia perduto eppure qualcosa va fatto: lo avrete riconosciuto tutti, è il filo conduttore di “Terremoto”. Seppur più semplicemente, il tema della giustizia era già stato affrontato nel periodo “vendicativo” di Paperinik, nel suo “Doppio trionfo”, quando il nostro papero non riesce a sopportare che un altro soggetto sia accusato di quanto egli stesso aveva fatto: Paperino potrebbe starsene tranquillo e disinteressarsi del destino di PdP, ma non lo fa, preferendo intervenire per rimettere le cose a posto; nelle PKNA Paperinik non si tirerà mai indietro quando giustizia dovrà essere fatta o quando qualcuno, sulla Terra o nello spazio, avrà bisogno di lui.

      C'è forse anche un altro punto di forza che ha spinto centinaia di lettori ad innamorarsi del Paperinik che prende vita nelle New Adventures, di appassionarsi alle sue avventure, di sentirsi partecipi delle sue storie con tutti loro stessi, suoi compagni nei momenti di gioia e di desolazione. Sto parlando dell’umanità di PK come personaggio, del suo essere, così reale e tangibile, così vicino a noi come prima lo avevamo sentito solo in piccola parte. Quello stesso Paperinik del diabolico vendicatore viene qui analizzato da un punto di vista psicologico in una profondità prima mai raggiunta, mostrando dei sentimenti che, nel Paperinik del periodo vendicatore non erano stati messi in luce. È quello stesso Paperinik, quello stesso personaggio per il quale andavamo già pazzi da molto tempo, ma osservato in una chiave diversa, con un occhio più introspettivo. Nella già citata "Trauma" abbiamo un esempio lampante di tutto questo. Paperinik vive le sensazioni umane; è influenzato dal peso dei ricordi della propria infanzia; affronta la storia angosciato e bisognoso di aiuto; si fa autore di riflessioni che, prima di PKNA, non aveva mai e poi mai potuto offrirci (ne’ lui, ne’ forse nessun altro fumetto disneyano).
      In generale, qui Paperinik fa vedere il lato più umano del proprio carattere, facendoci sentire vicini a lui, preoccuparci e irritarci, ridere e commuoverci, ma la vera notiziona è un’altra: nonostante tutto questo, il Paperinik/Paperino delle NA non rinnega tutto quanto gli è accaduto in precedenza, non sconvolge il personaggio e le sue caratteristiche principali, non ne modifica storia e tradizione, ma lo valorizza inserendolo in storie e vicende originali, affiancandolo a personaggi nuovi e unici, in contesti e ambientazioni innovative, permettendogli così di esprimere alcuni aspetti del proprio carattere che prima erano, per forza di cose, rimasti in ombra.

      Insomma, una delle chiavi del successo di PKNA sta proprio in questo: nell’avere ripreso le caratteristiche fondamentali del personaggio di Paperinik, in un momento nel quale le stesse erano state oscurate nelle storie pubblicate sulle testate ordinarie, trattandole ed esponendole in un modo nuovo per il lettore italiano, ampliandone sempre più la portata.

      In fondo, ed a ben guardare qualsiasi storia di Paperinik nasconde una lotta tra l’eroe ed il cattivo di turno, cattivo che può essere un patetico ragioniere pasticcione come Nonno Bassotto: solo che nelle PKNA si è spinto questo concetto oltre i limiti consueti, con la conseguenza che è stato possibile toccare tematiche difficilissime come il senso della vita (Seconda stesura) o l’essenza dell’amore e della solitudine (Frammenti d’autunno), senza che mai Paperinik sia apparso fuori luogo o comunque inadatto alla situazione.

      PKNA, dunque, è un fumetto rivoluzionario anche nella sua continuità con le serie precedenti di Paperinik, che giammai vengono rinnegate nelle New Adventures, anzi richiamandole senza problemi ogniqualvolta ciò si rendesse necessario ai fini della trama (“Silicio”, “Manutenzione straordinaria”). Tale continuità è ciò che dimostra come Paperinik nelle PKNA altro non sia se non una versione ampliata di ciò che già era, solo spostato in nuovi contesti che hanno permesso di dipingere, in ogni nuova storia, le mille sfaccettature che già erano presenti nel personaggio, e che, affinandosi via via, ma senza mai auto-rinnegarsi o contraddicendosi con sé stesse, gli hanno consentito di trattare apertamente tutte le difficili tematiche che noi ben conosciamo e che ci sono sempre sembrate meglio definite nel giornale, ma mai improponibili o non trattabili in un fumetto Disney.

      Del resto, se andiamo ad osservare lo svolgersi delle vicende all'interno di PKNA, potremmo notare come la continuità fra l'antica saga del Paperinik vendicatore e la modernità del PK-supereroe sia presente, anche se a volte in modo sibillino, in gran parte delle storie e delle atmosfere del fumetto, a definitiva dimostrazione della "genuinità" del progetto che doveva per forza di cose farsi carico dell'eredità di quasi trent'anni di avventure già pubblicate.

      Scorrendo “Trauma”, è chiaro questo comportamento: il Paperinik-supereroe non si batte con l'avversario solo perché deve farlo, non lo sconfigge solo perché è il suo dovere, ma lo fa perché Trauma risveglia in lui (in Paperino) paure e ricordi nascosti che non avrebbe voluto più incontrare. Il suo urlo di reazione è dettato molto più dal coraggio risvegliatosi in un “piccolo, fragile papero” e dalla necessità di sconfiggere la paura che dal senso di giustizia del supereroe.

      Anche in “Frammenti d'Autunno” è possibile trovare segni evidenti di questo comportamento: Paperinik non si comporta da eroe, è cinico, determinato, freddo, comincia con l'intrusione nella villa di Gottfresh per arrivare a prenderlo in ostaggio. Addirittura minaccia di uccidere il governatore gettandolo fuori dall'aeromobile. Tutto questo solo e soltanto perché il suo istinto gli dice di proteggere la sua amica Lyla, che sta per essere "rottamata". Tutto in linea con i modi di agire del Paperinik raddrizzatore di torti del secondo periodo martiniano (quello dalla “Scuola del Krimen” in poi, per capirci).

      In quasi tutte le storie pubblicate si può riscontrare questa dualità vendicatore-supereroe: Paperinik non sempre è dalla parte della legge (anche perché spesso la legge non è dalla sua parte!), ha sempre contro sia la polizia temporale che quella ordinaria, anche quando collabora con la PBI il loro rapporto è sempre basato su una fiducia poco stabile e più di "convenienza" da parte di entrambi (tranne che con Mary Ann). In PK2 anche l'appoggio federale viene meno e lui si ritrova braccato sia da questi che dalla polizia locale, tanto che arriva a firmarsi con un bellissimo "inafferrabile Vendicatore Mascherato".

      Proprio nell'ambrosiana “Soltanto un Amico” (PK2 #8) si trova la trama forse più urbana della seconda serie pikappica, già di suo molto più metropolitana della prima e che mette in continuità tutta la vita di Paperinik: si etichetta come vendicatore mascherato in onore delle sue origini e perché in questa storia secondo noi si coniuga il Paperinik standard, da storie di Topolino, data la sua investigazione classica e senza super-nemici, con quello più pikappico dato che i malviventi che affronta non sono i Bassotti o ladruncoli da quattro soldi, ma due bande rivali di pericolosi e attualissimi esponenti della microcriminalità. Inoltre afferma durante lo scontro "dopo aver combattuto contro invasori spaziali e razziatori temporali, mi ripugna usare l'Extransformer contro un criminale da quattro soldi, ma nel tuo caso farò un'eccezione!", così da unire in un unico filo tutte le ere di Paperinik.

      (Segue nel post successivo)
      « Ultima modifica: Venerdì 29 Ott 2010, 15:24:01 da pkthebest »

        Re: Paperinik, antieroe, eroe, supereroe... ma sempre leggenda!
        Risposta #2: Venerdì 29 Ott 2010, 15:03:57
        (Continua da post precedente)

        PKNA e PK2 sono state eccezionali operazioni non solo perché hanno lanciato il Disney di Nuova Generazione o perché hanno regalato una seconda giovinezza al personaggio di Paperinik, ma anche perché hanno colto l'occasione di approfondire molto il carattere del superpapero. Come già detto, senza snaturarlo, ma in modo fedele a quello che è sempre stato, molte storie riescono a scavare nella psiche e nell'animo di Paperinik e questo non solo in modi evidenti come nelle già citate “Trauma” e “Terremoto” (e in “Tutto e Niente”), ma anche in storie incentrate più sull'avventura in sé che però riescono a mostrarci un lato particolare del protagonista, lato che ripensandoci a posteriori ha sempre avuto, più o meno evidente, ma che quasi mai prima di allora era stato così indagato. Pensiamo a “Nell'Ombra” o a “Seconda Stesura”, dove PK mostra il suo lato sensibile e la sua umanissima tristezza. Oppure a “Niente di Personale”, che col suo futuro distopico ci mostra il carattere forte di PK anche quando non gli è più rimasto niente per cui combattere; ed emerge anche la sua capacità di prendersi cura dei più deboli. Pensiamo poi a “Ducklair”, a “Solo un po' di Paura” e a “Il Vero Nemico”, più in generale all'impianto totale di PK2, in cui emerge nell'animo di PK una profonda cupezza, quasi un'oscurità dell'animo, che lo porta ad avere molte vignette in cui ha il becco corrucciato, è pensieroso e tormentato, e pensa a quello che sta succedendo nella sua vita... tutte caratteristiche che lo avvicinano molto a Batman. Quello che vogliamo evidenziare è che la tristezza, la grande forza di carattere, il prendersi cura dei più deboli e la cupezza non sono elementi inseriti con PK: sono sempre stati bagaglio del personaggio, PKNA e PK2 sono solo riusciti a farli emergere di volta in volta.
        Siamo dunque più che felici per questa scelta filologica proposta dagli autori, che possiamo usare come prova di "autenticità" contro chi ancora considera PKNA come frutto di un'ambientazione parallela.

        Non possiamo che augurarci che lo sviluppo avuto dal personaggio nelle PKNA ed in PK2 non venga del tutto abbandonato dagli autori disneyani, posto che, dopo la chiusura della testata, e volendo tacere l’ignobile operazione delle PKfrittole (dove gli autori, mossi da un misterioso “dovere di rinnovare”, hanno osato rinnegare oltre trent'anni di Paperinik, che è poi il motivo principale delle pesanti critiche che la terza serie pikappica si è accollata nel tempo), non ci è più stato proposto su Topolino a quei livelli, rivedendosi molto più spesso il Paperinik parodistico del quale si parlava all’inizio, cosa della quale, ben poco sentivamo la mancanza, se paragonato a ciò che le PKNA e PK2 hanno significato per noi.

        PKNA/PK2 sono state quindi un progetto straordinario a livello puramente artistico grazie allo straordinario talento di giovani e propositivi autori italiani; è stato un progetto coraggioso, rivoluzionario nel vero senso della parola, qualcosa di inaudito e davvero NUOVO nel mondo Disney (quando si dice un esperimento riuscito); ma è servito anche a dare vigore ad un personaggio dalle grandissime potenzialità, troppo a lungo bistrattato e sottovalutato, calato perfettamente nella parte di straordinario protagonista, eroe vero, uno di quelli a cui non si può non voler bene.
        « Ultima modifica: Venerdì 29 Ott 2010, 15:25:45 da pkthebest »

        *

        Maxi
        Giovane Marmotta
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          Re: Paperinik, antieroe, eroe, supereroe... ma sempre leggenda!
          Risposta #3: Sabato 30 Ott 2010, 17:46:45
          Intanto complimenti a pkthebest e agli altri per il lavoro svolto.

          Veniamo al mio parere sul personaggio di Paperinik. La prima faccia di PK che ho conosciuto è stata, per ragioni anagrafiche, quella che andava a fine anni '80 e primi '90 e non dico che al tempo non mi piacesse, anzi. Ma, crescendo e accumulando storie più datate, mi resi conto abbastanza presto che il vero Paperinik era il diabolico vendicatore e di come quel profondissimo antieroe era stato trasformato in un (piatto) supereroe. E tuttora, pur non mettendone in discussione la forte vis comica, non "perdono" troppo ad un grande come Pezzin la sua produzione del periodo su Paperinik. Per non parlare delle storie con PK di Concina che, con tutto il rispetto, erano sì gradevoli ma anche molto meno brillanti rispetto a quelle di Pezzin. Mi rendo conto che effettivamente forse quella era l'unica strada percorribile dal momento che Martina, ormai fuori gioco, era l'unico interprete del PK vendicatore, ma dopo averli confrontati non posso che propendere comunque per il Paperinik degli esordi. Concordo quando leggo dello stallo nel corso dai '90 in poi sulle pagine di Topolino e cito le uniche due storie che imho si salvano: Paperinik contro Perfidus (pur con tutte le castrazioni subite, come detto qui da Povoleri stesso) e Il Ritorno a Villa Rosa di Michelini.

          Quanto a PKNA e PK2... confesso che fin da quando uscì, vedendone le pubblicità su Topolino e sulle altre riviste disney, non mi aveva mai attirato, perchè l'avevo sempre bollato come un Paperinik in versione tamarra messo a far la guerra ad alieni e mutanti nella speranza di far proseliti fra un nuovo target di lettori. Oltretutto, nell'inverno scorso, leggendo un PK Cult del periodo mi sono imbattuto in una storia (del c.d. PkFrittole, ora lo so, ma al tempo facevo di tutta l'erba un fascio) che aveva una pagina di premessa che mi spiegava che eravamo in un universo parallelo in cui Paperinik non era mai stato a Villa Rosa... vi lascio immaginare la mia reazione. Ammetto ora senza problemi che si trattava di un pregiudizio da purista ortodosso, che è durato fino a circa due mesi fa quando leggiucchiando sul forum trovai non pochi commenti di utenti (suppergiù il team che ha lavorato alla recensione) dei quali spesso condividevo gli interventi in altri thread e che certo tutto mi sembravano meno che persone che parlavano a sproposito. Commenti nei quali si leggevano grandi lodi agli aspetti fantascientifici, introspettivi e così via (e che nella narrativa, fumetto o no, in genere apprezzo) di PKNA e PK2 e le giuste critiche alla rifrittolata nella quale scoprii che mi ero imbattuto qualche mese prima. Tutto ciò quindi alla fine mi ha incuriosito e mi ha spinto a ricercarne qualche numero. Ovviamente ancora ho letto davvero troppo poco per dire qualcosa di generale su tutta l'opera. Per ora mi accontento di dire che il mio pregiudizio era decisamente sbagliato e che sono sì New Adventures (e ciò, visto lo stallo di cui sopra, non era assolutamente un male, ovviamente), ma Paperino, Zio Paperone e lo spirito dei personaggi sono quelli di sempre.
          « Ultima modifica: Sabato 30 Ott 2010, 17:53:08 da Maxi »

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          Dippy Dawg
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            Re: Paperinik, antieroe, eroe, supereroe... ma sempre leggenda!
            Risposta #4: Giovedì 2 Dic 2010, 16:47:00
            Stavo leggendo, per curiosità, il topic sull'Uomo Ragno, e mi sono imbattuto in questa frase:

            Una frase del nuovo supervisore Tom Breevort, nel gettare le fondamenta del BND, mi ha lasciato estremamente perplesso: per lui il protagonista delle storie è Peter Parker, non l'Uomo Ragno!

            Mi sembra pura follia: la parte che mi prende di più è, ovviamente, data dalle imprese di Spidey raffrontate con i disastri che la doppia vita crea al povero Peter, ma mi sembra assurdo fare assurgere Peter senza costume a vero protagonista... Mi sembra come affermare che in una storia di Paperinik l'eroe è Paperino e non l'alter ego costumato...
            Non so dire se sono d'accordo con Breevort per quanto riguarda l'Uomo Ragno (anche se penso di sì!) ma, sicuramente, la penso così per quel che riguarda Paperino/Paperinik!

            Nelle storie che mi piacciono di più (il doppio trionfo, la bella addormentata, il castello delle tre torri, la scuola del krimen...), Paperinik compare solo in una manciata di pagine: il vero protagonista, in effetti, è Paperino, che, solo in caso di necessità, si trasforma in Paperinik ed agisce nell'ombra per "aiutare" il suo alter ego...
            Inoltre, ciò avviene quasi sempre di notte e senza praticamente interagire con gli altri personaggi... e questo, senza nulla togliere ai Paperinik successivi, era il lato più affascinante del personaggio!

            Se vogliamo, anche in una storia molto diversa come la più recente "Trauma", in fondo, il protagonista è più Paperino che Paperinik, no? ;)
            Io son nomato Pippo e son poeta
            Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
            Verso un'oscura e dolorosa meta

              Re: Paperinik, antieroe, eroe, supereroe... ma sempre leggenda!
              Risposta #5: Giovedì 2 Dic 2010, 17:01:27
              Però, Dippy, per me c'è una grossa differenza tra PK e UR. Nel senso che le avventure di Parker hanno un senso solo se raffrontate all'Uomo Ragno: non avrebbero senso storie con Parker protagonista senza superpoteri.

              Quando parli di Paperino e Paperinik, invece, parti dal presupposto che Paperino vive le sue avventure anche al di fuori dell'essere Paperinik.

              In una storia di Paperinik, insomma, cambia, relativamente s'intende, la prospettiva dalla quale guardiamo Paperino: sappiamo che, nelle storie intestate all'alter ego, egli diventa più "intraprendente" rispetto a quelle dove Paperino è eroe primario che non si confronta con il suo doppio.

              Nelle storie dell'Uomo Ragno, invece, il binomio è inscindibile: Paperino in molte storie non è Paperinik, ma Parker in ogni storia è l'Uomo Ragno, e nessuna sua storia avrebbe senso senza essere il giustiziere in tutina rossoblu.

              Non so se mi sono spiegato, ma forse anche questo risaltare gli aspetti più "attivi" e positivi di Paperino, che in storie diverse presenta altre sfaccettature, è il bello di PK, ed è ciò che ci ha sempre fatto amare il supereroe beccuto!

              Spero di essere stato chiaro... anche se forse dubito!

              PS: la nostra faticata sinora ha avuto pochi commenti, però, a quanto pare, è stata letta parecchio!

                Re: Paperinik, antieroe, eroe, supereroe... ma sempre leggenda!
                Risposta #6: Giovedì 2 Dic 2010, 17:48:11
                ...le avventure di Parker hanno un senso solo se raffrontate all'Uomo Ragno: non avrebbero senso storie con Parker protagonista senza superpoteri.
                Certo, giustissimo! Però, un conto è una storia focalizzata sulle imprese supereroiche dell'Uomo Ragno, e un altro è una storia in cui il protagonista è Peter Parker che, ogni tanto, per qualche motivo ("da un grande potere ecc. ecc."), diventa l'Uomo Ragno... almeno, così ho interpretato quell'affermazione...
                Comunque, non sono abbastanza preparato sull'argomento; volevo solo sfruttare la tua frase ("Mi sembra come affermare che in una storia di Paperinik l'eroe è Paperino e non l'alter ego costumato") come spunto per dire la mia su Paperinik! ;)

                Quello che volevo dire è che preferisco le storie dove Paperino, come protagonista, ha necessità di trasformarsi in Paperinik per risolvere qualche problema, rispetto a quelle più supereroiche dove Paperino non compare quasi mai in "borghese" e il vero protagonista è Paperinik...
                Chissà: se fossi stato "iniziato" a Paperinik da PKNA, invece che dalle storie classiche (in particolare, due classici: Il trionfo di Paperinik e, soprattutto, il mitico Paperinik contro Paperinika), forse, la penserei diversamente...

                ...forse anche questo risaltare gli aspetti più "attivi" e positivi di Paperino, che in storie diverse presenta altre sfaccettature, è il bello di PK, ed è ciò che ci ha sempre fatto amare il supereroe beccuto!
                Sì, sicuramente sì!
                E anche il fatto che, soprattutto una volta, quando c'era Paperinik Paperino "vinceva", a differenza di tante altre storie dove "perdeva" per colpa di Paperone o Gastone...

                PS: la nostra faticata sinora ha avuto pochi commenti, però, a quanto pare, è stata letta parecchio!
                Io l'ho letta, ma è talmente lunga che quando ho finito mi ero dimenticato come iniziava! :P
                Per commentarla, dovrei leggerla un altro paio di volte...
                Io son nomato Pippo e son poeta
                Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
                Verso un'oscura e dolorosa meta

                  Re: Paperinik, antieroe, eroe, supereroe... ma sempre leggenda!
                  Risposta #7: Giovedì 2 Dic 2010, 18:04:24

                  Quello che volevo dire è che preferisco le storie dove Paperino, come protagonista, ha necessità di trasformarsi in Paperinik per risolvere qualche problema, rispetto a quelle più supereroiche dove Paperino non compare quasi mai in "borghese" e il vero protagonista è Paperinik...


                  Tu cogli così tanta diversità tra Paperinik martiniano e PKNA? Davvero per me PKNA era la ripresa di quel tipo di PK, anche se contro nemici diversi rispetto ai soliti!

                  Citazione
                  Io l'ho letta, ma è talmente lunga che quando ho finito mi ero dimenticato come iniziava! :P
                  Per commentarla, dovrei leggerla un altro paio di volte...

                  Dai, come esperimento di post a dodici mani non è venuto male, però! ;)

                  « Ultima modifica: Venerdì 3 Dic 2010, 12:45:18 da pkthebest »

                    Re: Paperinik, antieroe, eroe, supereroe... ma sempre leggenda!
                    Risposta #8: Venerdì 3 Dic 2010, 11:28:19
                    Tu cogli così tanta diversità tra Paperinik martiniano e PKNA?
                    No, mi sono spiegato male: il "problema" non è il personaggio, ma come viene trattato all'interno della storia...

                    Il fascino maggiore delle prime avventure, per me, era dato da:
                    - il mistero che circondava Paperinik
                    - il fatto che (vedi, ad esempio, "la bella addormentata") interagisse apertamente con gli altri personaggi solo in pochissime vignette
                    - il timore che incuteva negli stessi
                    - le sue azioni erano quasi sempre di notte, al buio, in un ambiente, diciamo, "ostile" per gli altri
                    Insomma, una specie di fantasma che appariva e scompariva misteriosamente, magari mascherato, e interveniva solo in caso di necessità (vedi anche la "scuola del krimen", dove agisce e risolve tutto senza essere mai visto da nessuno); un po' diverso dal supereroe che agisce (anche) alla luce del sole, che interagisce tranquillamente con tutti, che è amico delle... istituzioni!, e che, addirittura, va a cena al ristorante insieme con Paperone e Pico ("l'arca dimenticata", mi pare)!

                    L'esempio migliore di questo spirito l'ho sempre visto in UNA pagina: quella in Paperinika contro Paperinik dove si incontrano i due vendicatori mascherati (l'unica!)...

                    Il personaggio ha avuto (giustamente!) varie evoluzioni nel corso degli anni, però il fascino di quelle prime avventure, secondo me, era imbattibile! :)
                    Io son nomato Pippo e son poeta
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                      Re: Paperinik, antieroe, eroe, supereroe... ma sempre leggenda!
                      Risposta #9: Venerdì 3 Dic 2010, 12:07:04
                      Hai ragione: quel fascino è proprio ciò che andrebbe recuperato nelle storie su Topolino, nella sfaccettatura più classica di Paperinik.

                      Ora, ormai PK è affermato supereroe e non possiamo tornare indietro, ma cosa vieta di scrivere una nuova storia dove Paperinik risolva un problema o un mistero alla "vecchia maniera"? Secondo me nulla, e riscoprire questo modo di raccontare avventure secondo me aiuterebbe davvero a "rilanciare" il personaggio.

                      Per quanto comparisse molto di più in costume, in fondo le storie su PKNA e PK2 seguivano lo schema della soluzione intricata da risolvere, cosa che troppo spesso manca nelle avventure "parodistiche" di Paperinik, l'abuso delle quali ha "rovinato" il personaggio, direi!
                      « Ultima modifica: Venerdì 3 Dic 2010, 12:49:03 da pkthebest »

                        Re: Paperinik, antieroe, eroe, supereroe... ma sempre leggenda!
                        Risposta #10: Venerdì 3 Dic 2010, 12:43:47
                        ...ma cosa vieta di scrivere una nuova storia dove Paperinik risolva un problema o un mistero alla "vecchia maniera"?
                        Una storia come questa, questa o questa, per esempio... :)
                        Michelini e Gervasio, dove siete???
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                          Re: Paperinik, antieroe, eroe, supereroe... ma sempre leggenda!
                          Risposta #11: Venerdì 3 Dic 2010, 12:46:58
                          Ma oltre a loro, anche Vitaliano e Faraci vecchio stile.

                          Già la comica di questa settimana è superiore alla media, ma sappiamo che Tito potrebbe fare pure qualcosa di meglio...

                          Ma ultimamente anche Enna fa cose carine con il "semplice" Paperinik, no?

                            Re: Paperinik, antieroe, eroe, supereroe... ma sempre leggenda!
                            Risposta #12: Venerdì 3 Dic 2010, 15:13:32
                            Ma sì, di storie belle ce ne stanno tante! Anche su Paperinik, ne hanno pubblicate alcune di Lucio Leoni che erano notevoli...

                            Però, poche hanno quello spirito "originale" che dicevo io...

                            (Bruno Enna ha fatto storie recenti con Paperinik? Quali? Non mi ricordo... :-[ )
                            Io son nomato Pippo e son poeta
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                              Re: Paperinik, antieroe, eroe, supereroe... ma sempre leggenda!
                              Risposta #13: Venerdì 3 Dic 2010, 15:59:19
                              Vista la piega che ha preso la discussione: un altro aspetto del primo Paperinik che personalmente mi manca molto sono le pistole di cioccolato. Intendo dire: il primo Paperinik non ha troppe superarmi e spesso vince grazie all'astuzia, alla capacita' di bluffare, di giocare psicologicamente con il timore che il suo solo aspetto incute negli avversari, facendo credere che dell'innocua acqua sia un micidiale veleno o un irresistibile siero dell'obbedienza. E non riesco a ricordare storie posteriori al 1980 dove questi fattori risultino cosi' determinanti, anche se Gervasio ha mosso alcuni passi in questa direzione.

                                Re: Paperinik, antieroe, eroe, supereroe... ma sempre leggenda!
                                Risposta #14: Venerdì 3 Dic 2010, 16:51:39
                                Ma sì, di storie belle ce ne stanno tante! Anche su Paperinik, ne hanno pubblicate alcune di Lucio Leoni che erano notevoli...

                                Però, poche hanno quello spirito "originale" che dicevo io...

                                (Bruno Enna ha fatto storie recenti con Paperinik? Quali? Non mi ricordo... :-[ )

                                A settembre dell'anno scorso, il primo incontro tra Paperinik e Dinamite Bla; a Natale dell'anno scorso la mitica del tagliaerbe Clauser... assolutamente leggendaria!

                                Anche MJ ha ragione: PKNA, effettivamente, ci ha abituati ad un PK molto tecnologico, che ha quasi lasciato perdere il suo aspetto di timore reverenziale incusso agli avversari... Anche qui, qualcosa si potrebbe recuperare, no? Magari alternando storie su PK tecnologico con tanto di scudo extransformer (mica lo ha buttato via, alla fine di PK2, o sbaglio), e storie di stampo più "classico"!


                                 

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