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Topolino anni Trenta

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Paolo
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PolliceSu
    Topolino anni Trenta
    Lunedì 22 Feb 2010, 13:36:26
    Scusate,

    Ma avete visto quanto e' interessante e bello questo blog?

    http://annitrenta.blogspot.com/

      - Paolo

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    PolliceSu
      Re: Topolino anni Trenta
      Risposta #1: Lunedì 22 Feb 2010, 13:47:26
      Quoto.

       è imperdibile.

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      Barone_Bombastium
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        Re: Topolino anni Trenta
        Risposta #2: Lunedì 22 Feb 2010, 14:05:36
        Bello . Con molte curiosità ...Uno dei pochi posti dove fanno vedere le pagine interne dei primi TG :)

        Io pure ho in mente , con Sam , di aprire un blog simile ... Con immagini e curiosità Disney , principalmente dagli anni 30' agli anni 50';)
        « Ultima modifica: Lunedì 22 Feb 2010, 14:06:23 da Barone_Bombastium »

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        PolliceSu
          Re: Topolino anni Trenta
          Risposta #3: Giovedì 17 Giu 2010, 08:59:08
          In particolare consiglio di leggere l' ultimo articolo a cui ho fornito immagini http://annitrenta.blogspot.com/2010/06/intermezzo-un-topolino-molto.html#comment-form ! è stupendo e complimenti a Leonardo ! ;)
          W i CWD 1 serie, Il libro di Topolino e William Ward.

          Ecco il mio blog disneyano : http://lagrottadelfumetto.blogspot.com

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          PolliceSu
            Re: Topolino anni Trenta
            Risposta #4: Giovedì 17 Giu 2010, 14:01:18
            Un ottimo sito,con delle ottime immaggini di Topolino Giornale!
            « Ultima modifica: Giovedì 25 Nov 2010, 20:12:18 da paprika »
            "A volte può bastare... essere un piccolo,fragile papero."
            PKNA #10 "TRAUMA".
            La mia umile collezione: http://coa.inducks.org/browsecollec.php?sortbycode=1


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              Re: Articoli d'epoca
              Risposta #5: Giovedì 25 Nov 2010, 20:06:42
              Credo che esistesse, ma non riesco più a trovare il topic in cui si parlava in generale dell'opinione della gente sui Fumetti Disney.
              Be', visto che si parla di anni '30, riporto qui 2 articoli scritti da Antonio Rubino, che portava avanti la sua battaglia per il riconoscimento dell'importanza del Fumetto, nonché i modi per convincere genitori e pezzi grossi dell'affidabilità e valore d'insegnamento delle proprie creazioni artistiche ("proprie" riferito alla  produzione delle 2 testate Topolino e Paperino). Questi 2 articoli sono stati pubblicati nel 1938 su "Paperino" formato giornale. E' divertente anche notare come certe spiegazioni e termini non sarebbero più utilizzati in trattati moderni:

              [size=12]Che cosa sono i "Fumetti"[/size]
              Quando un personaggio delle nostre storie a quadretti ha qualcosa da dire, si esprime sempre per mezzo di un "Fumetto", cioè di una specie di nuvoletta che gli esce fuori dalla bocca e porta scritta al centro, a caratteri chiari e leggibili, la frase pronunciata.
              Questo sistema, pratico e moderno, evita le confusioni e le perdite di tempo: basta dare un'occhiata al quadretto per VEDERE che cosa sta succedendo; basta dare un'occhiata al <<FUMETTO>> per CAPIRE ciò che ciascun personaggio sta dicendo. Niente descrizioni inutili, niente inutili commenti.
              La storia, grazie a questo sistema, invece d'essere un RACCONTO, diventa un'AZIONE SCENICA: si ha, vedendola, l'impressione di assistere ad una vera e propria cinematografia parlata. I nostri lettori si dimostrano entusiasti di questo sistema ed hanno perfettamente ragione. E' molto più semplice e suggestivo leggere le parole che il personaggio dice, che leggere una lunga e complicata descrizione infarcita delle solite frasi: <<egli disse, ella rispose, esclamò egli allora...>>. I personaggi, grazie al comodo sistema del <<FUMETTO>>, acquistano vita e parlano direttamente al lettore senza bisogno di intermediari.
              Non basta: ciascun personaggio ha il <<FUMETTO>> intonato col suo carattere. Topolino ha il FUMETTO spiritoso, Pippo ha il FUMETTO sciocco, Paperino il FUMETTO iracondo, Guido il FUMETTO eroico, Gimmi il FUMETTO sensato, e così via.
              Il lettore dimentica di essere un lettore, perché i FUMETTI gli danno veramente l'impressione di sentire le battute dei personaggi, come a teatro o al cinematografo.
              Qualche pedante ha avuta la malinconica idea di criticare il sistema dei FUMETTI, dicendo che con esso diamo ai ragazzi troppo poco da leggere. Essi dimenticano due cose:
              1) che i nostri FUMETTI sono scritti in perfetto italiano; 2) che vale molto di più un testo breve che si fa leggere, invece di un testo lungo eterno che nessuno, o ben pochi, hanno il coraggio di affrontare.
              <<POCHE PAROLE, MA BUONE>> è il nostro motto.


                                                                                ANTONIO RUBINO

                
              [size=14]TAVOLE A QUADRETTI[/size]
              Veramente caratteristica dell'epoca moderna è questa forma di presentare le storie, le avventure, i romanzi, forma più che mai intonata al concetto di immediatezza, di velocità, di sintesi che impronta oggi il mondo in cui viviamo.
              Ai racconti interminabili, pieni di descrizioni, si sostituisce una serie di <<quadretti>>, nei quali i personaggi, l'azione, lo sfondo saltano agli occhi in modo evidentissimo e immediato. Basta infatti un'occhiata, per afferrare tutta una scena che, per essere descritta, richiederebbe un mucchio di parole, e ritarderebbe al tempo stesso l'azione nei punti in cui essa è più viva ed incalzante.
              La successione dei quadretti dà all'occhio una impressione che si avvicina molto a quella che può dare la proiezione di un'azione cinematografica. Sotto questo aspetto si può dire che le tavole a quadretti hanno precorso i tempi, e aperta la strada alla cinematografia e ai cartoni animati. Infatti le tavole a quadretti erano già in gran voga, quando la cinematografia era appena ai suoi inizi. Lo stesso autore di Topolino era già <<tavolista>> prima di dedicarsi al cinematografo e di creare i primi suoi cartoni animati.
              Nella <<tavola a quadretti>> il disegnatore si sostituisce in gran parte allo scrittore: dico <<in gran parte>>, perché allo scrittore rimane pur sempre il <<dialogato>>.
              Il <<dialogo>>, per quanto breve e stringato, ha, oltre al disegno, una importanza somma nelle <<tavole a quadretti>>, la stessa importanza che hanno le <<parti>> nelle commedie e nei drammi. Un errore gravissimo commettono coloro che considerano cosa trascurabile la <<battuta>> pronunciata dal personaggio.
              E un errore più grave ancora commettono certi editori trascurando tale importantissima parte della <<tavola a colori>> e accontentandosi di testi mediocri per non dire pessimi.
              E' bene che i lettori di <<Topolino>> e di <<Paperino>> sappiano che tutti i <<dialoghi>> che accompagnano le tavole a quadretti dei nostri due giornali, sono redatti da letterati e giornalisti espertissimi e controllati accuratissimamente sia dal lato <<morale>> che <<letterario>>.
              E' nostro vanto di pubblicare tavole a quadretti perfette, sia dal lato <<artistico>>, che da quello <<letterario>>


                                                                         ANTONIO RUBINO









              Disney Comic Guide - La guida ai fumetti Disney: https://disneycomicguide.wordpress.com/


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                Re: Topolino anni Trenta
                Risposta #6: Sabato 27 Nov 2010, 23:58:33
                Il blog di Leonardo Gori è davvero interessante!

                Davvero interessanti anche gli articoli d'epoca trascritti da Special Mongo anche se non concordo con Topolino "fumetto spiritoso". Topolino non mi sembra granché spiritoso anche se qualche volta dimostra di esserlo... Quello anni 30 mi ha sempre dato l'idea di un tizio astuto e intelligente, in cerca continua di nuove avventure, nuove emozioni, generoso e intenzionato ad aiutare il prossimo ma la spiritosaggine non mi sembra tra le sue qualità principali! Mah, punti di vista... Guido sarebbe Guido Ventura aka Brick Bradford?

                Agli esperti collezionisti, critici del settore ecc.: vorrei sapere se tra il numero 476 e il numero 477 di Topolino arrivò in redazione qualche velina* fascista che imponeva al settimanale di smettere di pubblicare Topolino a partire dal numero 478. Perché a parte l'abolizione dei baloon e la firma apocrifa di Pedrocchi, "Topolino e l'illusionista" fu pubblicato integrale nelle prime nove puntate, poi nella decima e ultima hanno riassunto le ultime 27 strisce della storia in sole 5, mostrando in versione riassunto solo la parte del ballo. Se il fascismo avesse ordinato già prima di smettere di pubblicare Topolino dal 478 avrebbero tagliato nelle puntate precedenti della storia delle vignette o strisce inutili per il proseguo della trama (tipo alcune sulla rivalità tra le coppie Topolino-Milli e Minni-Bubbo: sulla spiaggia, tennis, automobili ecc.) invece di riassumere in quel modo scandaloso le ultime 27 strisce, omettendo la scena in cui Milli scopre chi è veramente Bubbo e Topolino dice a Pippo di leggere durante la festa la lettera. Invece il fatto che abbiano fatto quel taglio così vistoso credo che voglia dire che abbiano ricevuto l'ordine dal fascismo tra il 476 e il 477. Tra l'altro perché Penna Bianca continuò fino al 480? Forse essendo umano poteva essere spacciato per personaggio non disney?

                Ci fu qualche lettera pubblicata che chiedeva perché non venivano più pubblicate storie di Topolino? (mi pare di aver letto che ci furono delle lettere di protesta per l'interruzione delle avventure di Flash Gordon sull'Avventuroso nel 1938) Se sì, cosa risposero? Forse come la Nerbini nel 1938, cioè per direttive del Fascismo? Oppure con la scusa che per la guerra non arrivava più materiale dagli States (tra l'altro poi veramente avvenne dato che le avventure di Tuffolino divennero originali e non più remake delle storie di Topolino di Gottfredson)?

                *velina: per chi non lo sapesse le veline al tempo del fascismo erano fogli di carta velina contenenti gli ordini che il fascismo dava alla stampa. Potevano essere "non pubblicare quella foto con il duce in posa ridicola", "non pubblicare notizie di cronaca nera" ecc.

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                wolp
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                  Re: Topolino anni Trenta
                  Risposta #7: Lunedì 29 Nov 2010, 01:21:45
                  Custodisco nella mia collezione del TOPOLINO giornale una lettera su carta intestata "TOPOLINO", datata 12/11/1941 e proveniente dalla direzione del giornale, a firma originale di Federico Pedrocchi. Dal breve contenuto dello scritto, indirizzato a Guglielmo Emanuel, si capisce come dovevano andare le cose in quel turbolento 1941/1942.  Ora è tardi, ma nei prossimi giorni, se interessati, posso tornare sull'argomento.

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                    Re: Topolino anni Trenta
                    Risposta #8: Martedì 30 Nov 2010, 16:08:29
                    Custodisco nella mia collezione del TOPOLINO giornale una lettera su carta intestata "TOPOLINO", datata 12/11/1941 e proveniente dalla direzione del giornale, a firma originale di Federico Pedrocchi. Dal breve contenuto dello scritto, indirizzato a Guglielmo Emanuel, si capisce come dovevano andare le cose in quel turbolento 1941/1942.  Ora è tardi, ma nei prossimi giorni, se interessati, posso tornare sull'argomento.
                    Sono interessato: appena puoi, fallo! :)

                    A Monza, nella mostra che si è svolta in settembre, era esposta una lettera del genere: era su carta intestata Topolino (o Mondadori, non ricordo), ma era chiaramente la copia di una lettera inviata dal regime che diffidava da ogni ulteriore pubblicazione di personaggi americani; purtroppo, non ricordo la data... :-[
                    Io son nomato Pippo e son poeta
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                      Re: Topolino anni Trenta
                      Risposta #9: Venerdì 10 Dic 2010, 00:32:59
                      Sono interessato: appena puoi, fallo! :)

                      A Monza, nella mostra che si è svolta in settembre, era esposta una lettera del genere: era su carta intestata Topolino (o Mondadori, non ricordo), ma era chiaramente la copia di una lettera inviata dal regime che diffidava da ogni ulteriore pubblicazione di personaggi americani; purtroppo, non ricordo la data... :-[


                      Allego la lettera in mio possesso. Da quanto scrive Pedrocchi si evincono il clima e le procedure che il fascismo impose in quel periodo a tutti gli editori. Questa volta anche per le storie Disney, fino a poco tempo prima risparmiate dai censori del regime.
                      « Ultima modifica: Venerdì 10 Dic 2010, 00:33:22 da wolp »

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                        Re: Topolino anni Trenta
                        Risposta #10: Venerdì 10 Dic 2010, 09:41:33
                        Interessantissima, grazie! :)

                        Probabilmente, è la risposta alla lettera che ho visto io (certo che potevo anche fotografarla, mannaggia a me! :( )
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