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Un piccolo chiarimento, Fausto.

Per rendita di posizione intendi che cosa, esattamente?

Che, per esempio, la “lobby” - chiamiamola così - degli edicolanti ha ritenuto negli ultimi anni che contrastare l’apertura di altri punti vendita di giornali e periodici fosse una garanzia per la conservazione delle loro prerogative e anche di determinati privilegi. La storia ha poi dimostrato l’esatto contrario: le edicole, trasformate in demenziali bazar, hanno via via perso sia in qualità sia in quantità. Forse, se avessero acconsentito alla liberalizzazione del loro settore, anche loro ne avrebbero tratto giovamento. Così facendo, hanno conservato una rendita di posizione (il loro “monopolio”, se così possiamo dire) che però diventa sempre più marginale.

NB n. 1
Questo è un discorso molto sommario. La realtà è assai più complessa di così.

NB n. 2
Non è ovviamente mia intenzione criminalizzare la categoria degli edicolanti. Sono persone che fanno un lavoro faticosissimo che, oltretutto, non riesce nemmeno a renderli ricchi. Quindi, massimo rispetto.

Per spiegarmi, se consegni 30 copie della mia rivista a roccapipirozzi dove ne vendo una quando va bene e ne consegni 3 all'edicola in piazza duomo a milano (e da quel che mi capita di vedere in giro situazioni simili sono tutt'altro che rare) io editore devo pagarti per 33 copie e tenermi un reso di 29, quando con una distribuzione invertita potrei venderle tutte (o quasi). E' veramente così che funziona?

No, non sempre non in tutti i luoghi, anzi quasi mai.
Il distributore divide le copie che riceve della rivista tra le varie edicole, in base alle vendite che si effettuano di solito e a tanti altri fattori. Ad esempio: se è un numero 1 di una testata collezionabile (tipo il primo volume della Storia) invierà il fascicolo in tutte le edicole, ovviamente in base alla sua disponibilità e in base alla richiesta dell'editore (ad esempio, la richiesta di visibilità totale). Certo, se decide di inviare 2 copie della testata sul Cocuzzo del Misantropo pur sapendo che non ne venderà nemmeno una, è il distributore che è stupido, soprattutto se ha inviato tre copie nell'edicola centrale di Paperopoli pur sapendo che ne avrebbe vendute a centinaia di migliaia. A seguire, in base alle vendite e agli arrivi (per esempio, visto che stiamo parlando di una testata collezionabile, il secondo volume in uscita di una serie viene stampato solo al 60/70% della tiratura iniziale), ridistribuirà tutte le copie a sua disposizione.
Perchè, però, a volte appaiono 30 copie di una rivista sul Cocuzzo e zero a Paperopoli.
I casi sono tre:
- le precedenti vendite testimoniano una massiccia richiesta sul Cocuzzolo e pochissima a Paeropoli;
- Paperopoli fa reso della rivista da sempre e quindi perchè inviarne solo 2 sul Cocuzzolo se le ho sempre vendute tutte anzi, a volte mi arrivavano richieste di copie in più?
- il distributore dovrebbe cambiar mestiere (e su questo, a volte...)

Ci sono poi altri casi eccezionali (per esempio d'estate la distribuzione favorisce la consegna nei luoghi di villeggiatura rispetto a quella cittadina perchè si suppone che gli italiani siano tutti via. Il che non è sempre vero, ma a volte spiega perchè in città nulla e al mare milioni di copie), ma come tali vanno considerati. E, a volte, spiegano perchè a settembre, magari sul Cocuzzolo (ameno e ospitale luogo di villeggiatura ) arrivano 30 copie e a Paperopoli nessuna.

Francesco, conosco molti edicolanti che avrebbero parecchio da opinare sul quadro tutto sommato razionale e idilliaco che illustri.
Quanto al fatto che un editore possa avanzare richieste di "visibilità totale", questo è semplicemente un concetto che non esiste. Un editore può richiedere, tutt'al più, l'esposizione di cartonati in occasione di un'uscita particolare. Va da sé che questa esposizione dovrà essere pagata.

Sai che non ci sto capendo più nulla?

Ma sui disastri della distribuzione, avrei di che scrivere i tomi, visto che nella zona di Crema, dove mi tocca abitare, l'unico che arriva sempre in orario è Topolino...

Per farti un esempio, giovedì scorso doveva uscire il nuovo Uomo Ragno. Non arriva. Venerdì non arriva. Sabato non arriva, di sicuro lo fa martedì (nel week end è vietato distribuire fumetti in ritardo? ). Martedì mattina il fumetto a Crema non arriva. Approfitto di un'udienza a Bergamo e lo compero lì. E il mio edicolante perde 3,30 €!

Non sai quanto ho litigato coi distributori! E pensa che, quando facevo l'università, non compravo più nulla a Crema, ma tutto (Topolino, PKNA, Zio Paperone...) a Milano, tanto ci dovevo andare lo stesso!

Ma la cosa, paradossalmente, qui danneggia molto più i vattelapesca che Topolino, perché questo arriva sempre puntuale, i vattelapesca e gli altri periodici no: e se uno vuole un fumetto di fretta, prende Topolino, senza stare a aspettare che arrivi il tiziocaiosempronio di turno (e neppure quello di enea... Okay, è una battuta che avrei potuto evitare )!

Per un bradipo come me, i vattelapesca sono ottimi per mettere il naso nelle storie "nuove"... (Ricordo che le mie collezioni sono ferme a CD e GCD 1996) però le Pippeparodie non le ho ancora prese (sempre colpa del mio dentista)!