Mah, io penso alla poesia e alla bellezza delle storie dove Zio Paperone fa i conti col pallottolliere o si districa neglia affari grazie a computer giganteschi e ingombranti (tipo uomo di Ula-Ula); storie dove, come dite giustamente, Qui, Quo e Qua danno sfogo alla fantasia e al loro spiccato senso ecologico; o ancora, storie come il collegamento Multidimensionale, dove si comunicava per mezzo di "avanguardistici" walkie talkie... oggi, cellulare, play-station, pc e quant'altro alla mano, storie così è difficile che vengano alla luce.
Che fine hanno fatto le GM che si orientavano con muschio e sole?
E ZP che scovava miniere con il fiuto, altro che satelliti e GPS..
Sarò nostalgico, o forse cariatideo (si dice???) ma per me, nei fumetti, le innovazioni tecnologiche hanno, spesso e volentieri, rovinato, o comunque un po' gustato l'atmosfera.
Forse dicevano la stessa cosa i lettori di 40 anni fa riferendosi alle storie di 15 anni fa e forse diranno la stessa cosa i lettori di 30 anni nel futuro (sempre che si legga ancora..) riferendosi alle storie odierne.. "Ah, com'erano belle le storie coi telefonini.. Oggi sempre con quei dannati microchips che uccidono ogni poesia!"
Ah, e che non ci si azzardi a toccare le origini di nessuno. Se la numero uno Paperone la guadagna, che so, lustrando le scarpe ad Al Capone per ragioni cronologiche, quello NON è Paperone. Punto.