Pienamente d'accordo con gli interventi sinora effettuati. Ma la mia argomentazione rovista un po' più nel profondo. La vera questione è : "nonostante, e fortunatamente, la fortuna dei personaggi Disney attraversi quasi un secolo, sembrerebbe evidente che il loro fascino e la loro influenza sul costume e sulla cultura, sia legata ad un ben determinato periodo. Uscendo dai confini di questo determinato periodo, e forzando un adattamento al tempo presente (attraverso la tecnologia, ma non solo), si affievolisce la possibilità di far coincidere la realtà Disneyana alla realtà Tout Court, determinando l'impossibilità di realizzare dei veri Capolavori (l'Unghia di Kalì sarebbe la stessa cosa con un CD dei Canti della siccità ? A cosa servirebbe l'Unghia di Kalì con un CD, o peggio ancora, con un brano MP3 ? Sempre nell'Unghia di Kalì , è evidente una garbata parodia dell'attrice Jane Maynsfeld, per nulla fastidiosa. Si può dire la stessa cosa oggi di Papertotti o di Vincenzo Paperica ?). Don Rosa in modo esplicito, e Casty, intelligentemente (il suo approccio "Vintage" è evidente), e in maniera decisamente più metaforica, lo hanno capito, e da loro vengono le migliori storie Disney post Barks-Scarpa-Gottfredson.[Cimino è un caso a parte, e, comunque, il successo delle sue sceneggiature, se ci si fa caso, si basa quasi completamente su situazioni, popolazioni e dialoghi totalmente inattuali. Altra eccezione sono gli autori prettamente umoristici, dato che l'umorismo, per sua essenza (non posso in questa sede tematizzare questa affermazione altrimenti non si finisce più, fidatevi !) magicamente sfugge alla gogna del tempo. Questo è il caso di Carlo Chendi (comunque ancora espressione di un Disney classico), di Faccini, della Ziche, di un certo Vitaliano, talvolta della Radice (guarda caso, quasi tutte le migliori storie degli ultimi anni sono state realizzate dai nomi appena citati) . Concludendo, al di là di sostenere o condannare la tecnologia in esso applicata, probabilmente il fumetto Disney si lega ad una dimensione diciamo, storica, dalla quale sceneggiatori, soggettisti, disegnatori, e persino inchiostratori e letteristi non possono prescindere per realizzare storie all'altezza della Storia"], ovviamente questa non è che la mia modesta opinione.