Leggendo un po' qua e un po' là in questo forum, si evincono evidenti e stimolanti divergenze d'opinione riguardo la struttura caratteriale di Paperone e gli autori stessi che ne hanno sviluppato le sfaccettature.
Ad esempio, si parla del grande Guido Martina che tratteggia Zio Paperone nell'ottica del classico "arricchito" italiano, lontano evidentemente dalla visione del self made man puramente barksiano, dipingendolo più volte come un affarista senza scrupoli, tiranno, disonesto, meschino, sfruttatore di poveri nipoti sfortunati.
C'è chi questa ottica la preferisce e chi invece non sopporta che il caro vecchio Scroogey sia un disonesto, basandosi sul carattere di Paperone tratteggiato da Barks in primis (dove però non mancheranno le eccezioni e slanci di "cattiveria" da parte dello Zione) e da Keno poi, che lo dipingerà quasi come una sorta di "puro" sentimentale, onesto e di buon carattere anche quando era giovane nel Klondike (nella sua ultima storia, il Paperone cercatore patteggia con gli animali nella sua concessione: lui non mangia loro e loro non mangiano lui. Messaggio ovviamente animalista che ad alcuni fece storcere il naso poiché risultò improbabile avere una concezione così nella fine dell'800).
Barks dal canto suo non fa del personaggio un mito come può tratteggiarlo Don Rosa, ma senza dubbio idealizza il riccastro come personaggio positivo, con il quale i lettori potessero tifare per lui anziché parteggiare per il male (ovverosia la Banda Bassotti e nemici vari, che non dimentichiamoci, sono ad ogni modo criminali e zio Carl più volte ha affermato che i comics americani Disney si distinguevano per i loro messaggi alla fine sempre educativi).
Carl Barks fa di Zio Paperone un personaggio che manda parecchi messaggi a livello umanistico, parla di un uomo sì avaro (discende pur sempre dal clan scozzese dei McDuck) ma che ha faticato e lavorato sodo tutta una vita, e che tratta il suo denaro come un essere umano poiché vede in lui le fatiche che ha fatto per accumularlo, contrastando ovviamente con la visione martiniana del personaggio che lo vede come un tiranno meschino dove non si farebbe scrupoli ad imbrogliare per arricchirsi maggiormente.
C'è poi il grande Romano Scarpa che utilizza una visione piuttosto barksiana di Paperon de' Paperoni (anche perché Romano utilizza i suoi paperi in un contesto americano al contrario delle storie martiniane che riportavano alle commedie all'italiana), basti pensare alla meravigliosa "Paperino e la leggenda dello Scozzese Volante" per rendersene conto, pur tuttavia rimanendo sempre in contesti piuttosto burberi e "tiranneggianti" verso il povero Paperino. Scarpa fece quasi un frullato della personalità italiana e americana di Paperone, rimanendo però sempre più fedele al vecchio Scrooge dell'Uomo dei Paperi.
Si può parlare delle personalità di Zio Paperone senza tirare in ballo quello che è secondo me il miglior sceneggiatore italiano nonché papà secondario di Paperonuccio? No, quindi una menzione d'onore resta al grande Rodolfo Cimino, capace di usare gli stessi stilemi impostati da Barks per riutilizzarli in un suo filone di favole, rendendo Zio Paperone un appassionato d'avventura alla ricerca dei più fantastici tesori e leggende a bordo di mezzi strampalati. Il suo è uno Zione brontolone ma buono ed onesto, quasi la figura del vecchio saggio che conosce molto della vita (commovente il suo Paperone che appoggia i sentimenti di Paperino per Reginella), ma è anche un bambinone che versa fiumi di lacrime perchè "i pargoli soffrono" (inteso al denaro che più volte Paperone tratta da essere umano, sentendolo spesso minacciato da sindaci, malfattori e affini vari)...
C'è una morale di Cimino che ho trovato forse quanto di più intelligente e maturo l'autore avesse potuto fare. In "Zio Paperone, il cuore del mondo e la perfetta letizia", del 2007, si scopre che per il nostro taccagnone la vera gioia del possedere svariati tesori è l'avventura per andarli a cercare. Ciò ovviamente è in disaccordo con il Paperone più acido che si arricchisce per sete di potere.
Naturalmente abbiamo anche l'ottimo ingegner Giorgio Pezzin, geniale autore capace di mescolare un po' ogni lato del nostro Scrooge. Ricordo con piacere "Zio Paperone e il vero finto furto" dove al tempo stesso abbiamo un Paperone matto, infantile, gioioso... e incazzato come una bestia ("Vi voglio trucidareeeeeee!"), il tutto portato agli estremi per ogni lato di personalità. Paperone se piange riempie bacinelle, se è gioioso salta in aria e sprizza $ da ogni lato, se è disperato si spara addosso con i cannoni (!)... Questi lati estremi squisitamente pezziniani (ma ovviamente presenti in una moltitudine di storie di svariati autori) contribuiscono alla grande e vasta personalità di questa eccellente figura letteraria quale è Zio Paperone.
Recentemente la produzione fumettistica non si è distinta molto nel creare memorabili avventure per il nostro papero, anzi ormai si può dire essere relegato a storielle sempre uguali del filone scontro con Rockerduck e/o affari con i vari Paperdollar, Rick Money, e così via.
Da questo abisso emerge fuori il Paperone sarcastico e pungente definito dal bravo Fausto Vitaliano, rendendo Paperone tanto simpatico quanto acido. Tuttavia bisognerebbe vedere Vitaliano impegnato in altri progetti con lo Zione per potergli così definire una sua vera e completa personalità/sfaccettatura. Di sicuro imho si tratta del miglior Paperone adesso in circolazione, pena anche le rimanenti storie che lo vedono impegnato, purtroppo quasi sempre dimenticabili.
Giunto alla conclusione, direi che tra i tanti autori capaci di dare una personalità a Zio Paperone contribuendolo a renderlo una figura senza tempo dalle mille sfaccettature, posso affermare con certezza che il miglior Paperone è quello di... tutti!
Sì perché dal mio canto trovo impossibile dire di apprezzare i fumetti Disney quando poi si conta solo Martina sostenendo che i paperi di Barks siano un parallelo, da un altro non potrei più dire che Barks e Don Rosa sono i migliori poiché fanno di Paperone un personaggio vincente e onesto mentre Martina utilizza male il personaggio e non lo si può accettare.
Ognuno di questi grandi autori ha contribuito nel bene o nel male a fare la Storia del Fumetto Disney e di Zio Paperone in generale, gente come Guido Martina e Rodolfo Cimino hanno incluso nella cultura popolare italiana il personaggio, non si può restarne indifferenti.
E da un altro lato, però, si deve sempre tener conto dell'Autore Padre, colui il quale ha donato per primo l'immortalità al personaggio, ne ha definito il suo carattere dandogli le sue personalità, poiché il personaggio è stato creato da lui. Non si può in alcun modo accettare Zio Paperone, e sottolineo in alcun modo, senza far riferimento allo $crooge di Carl Barks.
Gusti e preferenze a parte, che sono sempre vari da storia ad autore, la miglior storia definente il carattere vero e originale di Zio Paperone è la stupenda "Only a poor old man", ed è quella che obiettivamente definisce ciò che è davvero Zio Paperone, per tutti e a prescindere dalle proprie preferenze e dalle personalità descritte da altri (che per me devono essere accettate in ogni caso, pur avendo una propria visione personale del personaggio).
Lunga vita a Paperon de' Paperoni, sempre.