Più passa il tempo, e più mi trovo a
non condividere le parole di Concina, anche se non mi è piaciuta la risposta di Fausto, che ha buttato sul personale (chissà poi perché) una questione che è sì individuale, ma che poteva essere risolta pacatamente, anche con gli stessi ragionamenti da lui usati!
In questo gli devo (non me ne voglia, le mie stima e rispetto rimangono immutabili!
) tirare un po' le orecchie: si lamentava di noi paperseristi che partiamo con la lancia in resta senza rispetto di questo o quello, e poi lui ha dato l'impressione di fare lo stesso! (...ma vedi che allora sei uno di noi, torna, Fausto, tornaa
)
Scherzi a parte, e tolte queste remore, però alla fine mi trovo a condividere sempre più la posizione di Fausto!
Può esserci un problema, è vero, ma---se c'è---è a monte, e riguarda come la Disney tratta (legalmente) i propri artisti, circa i diritti d'autore e/o delle ristampe che non vuole riconoscere, ma che comunque, come diceva Fausto, credo formalizzi in contratti accettati e firmati da ambo le parti... e quindi tali per cui chi lavora alla Disney sa tutti i
pro- e
contro- in cui si imbarca!
Per cui secondo me il polverone di Concina è solo un tentativo disperato di un uomo che, per mille motivi che non ci è dato di sapere (né dev'essere altrimenti), si ritrova nell'età in cui le persone di solito iniziano a pensare alla pensione, senza però avere nessuna possibilità di andarci... né di lavorare!
Forse l'errore di Concina (peccato d'arroganza?!) è stato quello di credersi indispensabile ad una società che tale non lo ha più ritenuto, trovandosi così di colpo per una strada, e pretendendo che la Disney (quasi fosse un ente benefico) sostenesse umanamente e non i suoi dipendenti, alla fine sostenendo il "teorema" che avere un curriculum di tutto rispetto nella produzione delle storie dia automaticamente il diritto di continuare a scriverne, in barba ad ogni linea editoriale (intendendo con questo che non è necessariamente una questione di merito o meno lavorare alla Disney, ma di scelta editoriale... mi spiego meglio, come dire che un Manara difficilmente verrebbe assunto, ma sfido chiunque a dire che non è bravo!).
Invece, ripeto in altre parole quello che voglio dire, la Disney è "solo" una multinazionale che fa i propri interessi, che avrà sicuramente (tanta!) gente che, ad ogni livello, sogna e vuole far sognare, credendo nel proprio lavoro, ma che alla fine deve fare i conti con un bilancio, un marketing, e con strategie, che sono puramente aziendali, quand'anche eventualmente non condivisibili (anche a me spiace che Concina non produca più storie, ma evidentemente i progetti che hanno lì sono altri).
In questo, quindi, trovo che Concina avrebbe dovuto muoversi prima, e comunque ad un altro livello: come i sceneggiatori in america, organizzare una bella protesta tutti assieme, per i diritti di tutti, mentre mettersi a fare una battaglia da davide contro golia (o nano contro gigante che dir si voglia), dove quello che conta è solo il numero di storie del singolo, è una battaglia che si dovrebbe fare da soli.
Modifica per errori di ortografia
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Decisamente più condivisibile l'intervista a Concina su Komix, citata da Conker sotto. Forse, alla fine, Concina voleva solo acqustare un po' di visibilità, cosa per altro più che ragionevole per chi fa il suo mestiere e si trova in una situazione di difficoltà... resta solo da chiedersi se ha scelto il modo giusto per farlo....