"...il diverso target di lettori a cui i dirigenti... i direttori di Topolino hanno destinato il giornale. Una volta il giornale era per bambini 'adulti', cioè il giornale veniva comprato dai genitori, lo leggevano i figli, ma soprattutto lo leggevano i genitori, Se i genitori lo trovano divertente, interessante continuavano a comprarlo, adesso càpita che il giornale è fatto per bambini un po' scemi, detto tra virgolette. E compra il Topolino, lo porta a casa, il figlio magari lo legge, finito lo prende in mano e non lo trova divertente, per cui alla fine non lo compra e dice al figlio: ma non leggere queste scemenze!..."
"Io ho fatto proposte, me le hanno rifiutate tutte e tre e io ho smesso..."
"Adesso con sette redattori che, detto tra di noi, non è che ne capiscano, non sono granché del mestiere..."
"...ci ho passato la vita su Topolino, io ho incominciato nel '54... non so... è stata... a parte il fatto che mi piaceva, i personaggi sono... sono... ancora orgoglioso adesso di aver scritto delle storie recitate dai più grandi attori del mondo che sono Paperino, Paperina, Topolino, non so per me è ancora motivo di orgoglio e vedere che... non so Topolino... ridotto così... mi dispiace, è un dolore... veramente..."
Questo, signori, è Carlo Chendi, l'ultimo (con Giulio Chierchini; Luciano Gatto e Rodolfo Cimino sono arrivati poco dopo) dei Maestri Fondatori della Scuola Disney Italiana, non uno qualsiasi che "non ci capisce una ceppa"!
La mia amarezza e la mia rabbia stanno crescendo pericolosamente... meno male che c'è Casty!