Ultimo intervento. Lungo, ma ultimo, promesso. Vediamo se riesco a far capire qualcosa.
Quello che vi ho scritto - e che spero abbiate apprezzato in quanto parere "dall'interno" - era rivolto a tutti e non a qualcuno in particolare. Men che meno al giovane Angelus, che non conosco e che, tra l'altro, non ho molta voglia di conoscere. Per una semplice ragione, ossia che a 17-18 anni avere una verve polemica fondata un po' sul nulla non è un pregio. Occorre avere qualcosa da dire e saperlo dire. E, aggiungo, controllare quanto si dice.
Quando ho parlato di gente che manda in giro scemenze non mi riferivo certo al giovane, ma ad altri personaggi, di ben altra leva, ben altra pasta e ben altra età che da tempo si divertono a sparare su Disney per loro questioni personali.
E veniamo alla crisi del fumetto, Topolino compreso. Nonostante l'ironia usata - buco dell'ozono e altre simpatiche frasette - il punto è proprio quello che dicevo. Basta andare in altri forum frequentati dai ragazzi delle scuole superiori per rendersi conto della spaventosa ignoranza che, grazie alla deriva dei mezzi di comunicazione, si è ultimamente diffusa.
Molti ragazzi non sanno neppure scrivere. Figurarsi leggere un libro o un fumetto. Voi che lo fate siete, in un certo senso, degli spiriti eletti. Gli altri, seguono i reality show e si mandano sms usando le k e ogni abbreviazione possibile e immaginabile. Leggere? Naaaa, troppa fatica…
Ma ci tengo a ribadirvi la chiave di lettura che vi avevo proposto e che, a quanto vedo, non è stata utilizzata. Gli autori. Noi autori. E chi tra voi vuole diventare autore. Ecco. La responsabilità è anzitutto dell'autore se non ci sono tante belle storie su Topolino o su altri fumetti, Disney e non. Se al cinema si vedono filmacci. Se si leggono libri vuoti e stupidi. O, almeno, io preferisco vederla così. Perché vedendola così, io mi sento motivato a tirare fuori il meglio da me stesso, anziché lamentarmi di quanto il mio genio non venga riconosciuto.
Certo, ci sono gli editor, i produttori, i direttori e compagnia cantante. Ma prima c'è un tizio che, solo soletto, si mette a scrivere una storia che ha deciso di raccontare. Se scrive solo storie stitiche, poi non può venire a lamentarsi di niente.
Io i 17 anni li ho passati da un pezzo. Ho un figlio di quasi 17 anni. E quando avevo 17 anni non pensavo nemmeno lontanamente di fare l'autore di fumetti. E tuttavia credo che, se quello fosse stato il mio sogno, avrei cercato ANZITUTTO di imparare come si fa un fumetto, e poi magari mettermi a fantasticare su cose che non conosco. Quando si parla di censure come se niente fosse bisogna stare molto attenti, perché, oltre al resto, si rischia di offendere parecchie persone. Tanto per cominciare, quelli che lavorano in quell'ambiente definito censorio e che censorio non è affatto.
Datemi retta, a 44 anni me ne accorgerei se avessi qualcuno sulla spalla che mi dice che cosa scrivere e come scrivere. Ho intelligenza bastante, esperienza bastante, non ho bisogno che nessuno me lo spieghi.
Chiuso. Un grande abbraccio a voi tutti. Siete i miei eroi.
Fausto Vitaliano