Decadenza in Disney? Visto quel che scriviamo nel topic sulla tiratura di Topolino, direi proprio di sì.
Ma decadenza rispetto a cosa, scusatemi? Rispetto a quale tipo di testata? Insomma, cosa manca ai fumetti di oggi rispetto a quelli passati che ci fanno da pietra di paragone?
Manca la fantasia? Beh, un po' sì, diciamocelo. Ma manca, secondo me, un po' più di voglia di osare, di dire qualcosa al lettore che non siano generici inviti a un "volemose bene" di facciata.
Topolino osava, pur con tante cautele, parlare di violenza sui bambini, di politica corrotta e un po' comica, di problemi economici, di tante difficoltà della vita di tutti i giorni, aiutando grandi e piccini a comprenderle e a "viverle" nel divertente linguaggio dei fumetti. E taccio di PKNA e PK2, che per lanciare strali erano fatti apposta!
Ma oggi che troviamo se non storie bonaccione, su qualsiasi testata? Solo Vitaliano e Casty sembrano osare qualcosa in più rispetto agli altri, ma potrebbe essere davvero questa la via?
Certo, non si escludono capolavori su canovacci più classici o riletture meritevoli, come Quacklight, Pippo Reporter, Topolinia 20802, però sono onesto: Sisti e Faraci, che tanto hanno saputo insegnarci su PKNA, forse dovrebbero lasciarsi andare un po' di più anche su Topolino.
Mancanza di idee di fondo, quindi? Ne parlavo con Carlo Chendi a Reggio e Rapallo; e ammettiamolo: qualche volta le storie non sono il massimo dell'originalità.
Ma voglio sperare una cosa, che mi farebbe davvero paura qualora questa idea balzana fosse corretta: non è che, ormai, il mondo Disney ha detto tutto quel che poteva dire, e che quindi i personaggi sono destinati o a rinnovarsi snaturandosi del tutto (Cronache del Pianeta T propone personaggi molto diversi dai nostri soliti, ad esempio), senza voler dare una connotazione negativa allo snaturarsi, o a scomparire piano piano nella loro sempre maggiore piattezza?