ANTEFATTO: scusate per quello che sto postando. L'ho scritto in giorni diversi, tralaltro perdendone una buona parte quando ho provato a postarlo per la prima volta ieri (o era l'altroieri?). Quindi quello che voleva essere un discorso organico è diventato un flusso di coscienza per le molte idee che ormai si erano sovrapposti. Se ci saranno da chiarire dei passaggi chiarirò.
Questo post per rispondere agli innumerevoli altri post simili sparsi in questo momento sul forum, anche a proposito di una continuity che NON ESISTE (e per fortuna, visto dove certe volte vanno a parare i fumetti con continuity) nel fumetto disneyano.
Innanzitutto una digressione sul tema principale del forum: la decadenza della Disney Italia. Decadenza che a noi sembra tale, e come tale puramente soggettiva.
Se ne è discusso fin troppo (per esempio
qui,
qui,
qui,
qui, [http://www.papersera.net/cgi-bin/yabb/YaBB.cgi?board=pubblicazioni;action=display;num=1064937235]qui[/url] e
qui) e sinceramente mi sono stufato che ogni nuovo arrivato apra il suo thread simile dal topic leggermente differente, e nel quale ci metta la solita accozzaglia di banalità e critiche -spesso lecite, per carità- fatte senza un minimo criterio di causa. Io a trovare quelle discussioni (quante sono?) ci ho messo meno di 5 minuti... Non vedo come ognuno non possa farlo a sua volta.
Comunque sono in ballo e quindi "adesso si balla".
La presunta decadenza della Disney Italia dove starebbe? Non nelle vendite, che si stanno riprendendo nell'era Muci, dopo i disastrosi precedenti. Ebbene sì, possiamo condividere o meno le scelte della direttora, ma ha portato nuova aria nella Disney Azienda, e inoltre, con la creazione della Buena Vista Comics, la "corazzata" Disney fa quanto mai paura alla concorrenza, accaparrandosi nomi e lettori.
Riguardo alla qualità effettiva delle testate io devo dire attualmente di non lamentarmi, in quanto se penso a solo pochi anni fa, la trovo di molto superiore (certo manca PKNA
). Il fatto che certe testate chiudano è normale, poiché a una casa editrice, se si accorge che la tal pubblicazione non raggiunge quel numero di copie vendute, non conviene evidentemente tenerla in vita. Questo valeva per le innumerevoli testate aperte nell'era Cavaglione, per MM, e per X-Mickey. E riguardo a quest'ultimo ritengo che se le storie sono migliorate, è proprio perché ormai da tempo era stata decisa la chiusura. Probabilmente se avesse continuato a restare in vita, le storie sarebbero state ancora come quelle degli inizi. Come non notare infatti la differenza tra le storie degli inizi (in cui predominavano il Topo Bianco, Marzabar e la locazione Topolinese) e quelle verso la fine (Marzabar scompare, il Topo Bianco quasi, l'ambientazione è ormai costantemente il mondo dell'impossibile, addirittura Topolino finisce a fare da comprimario...)? In questa situazione ben poco abbiamo da rimproverare ai soliti noti, che si devono piegare alle scelte di un'azienda che mira a produrre e guadagnare (come dice Gatto "il vil denaro..."). E le chiusure avvengono dappertutto, possiamo prendere come esempio contemporaneo la chiusura di Legs Weaver, di Johnatan Steele e addirittura di Mister No alla Bonelli...
Per contro a queste chiusure abbiamo un'ascesa qualitativa di altre testate: Topolino (rubriche a parte è sicuramente molto migliorato da qualche anno), Zio Paperone, I Maestri Disney (che ha dovuto cambiare prezzo e formato per esigenze di mercato, ma è stato tenuto in vita), e I Grandi Classici, grande sorpresa dell'anno (anche se l'ultimo rilevamento delle vendite, rispetto al precedente, è in calo: se becco lo stupido che questo mese non ha comprato la copia
)...