Papersera.net

A me lo compravano quando non esistevano i gadget. Però mi ricordo l'emozione della raccolta delle figurine inserite nel Topolino. Figurine antenate dei gadget? E poi allora non ci ponevamo il problema delle tirature, Topolino era IL GIORNALINO (Paolo mi perdoni le maiuscole) e non poteva aver problemi, era il più bello di tutti.

veramente altri topolini

Esatto (bei tempi quelli del milione di copie per il Topowalkie...).

Bè, sembrerà strano, ma non nascondo che una delle abitudini che avevo sin da piccolo, era quella di andare a controllare (dopo una prima sfogliata veloce) la tiratura del numero precedente... mi piaceva fare un raffronto con gli altri numeri, e sapendo che altre famose riviste rendevano meno del Topo era soddisfacente...

Anch'io avevo quest'abitudine, e credo proprio che nacque con il Topowalkie, quando la tiratura veniva indicata in copertina (vista l'eccezionalità della cosa  8-) ). Da allora comincia a comparare le tirature, verificando anche quelle dei vecchi numeri che rileggevo.

Ritornando al discorso, credo anche io che Chendi abbia citato una sorta di "picco minimo", 90.000 copie sono davvero poche.

ma allora nei topolini di ora nn indicano piu la tiratura?
x me vedere la tiratura era sempre una soddisfazione

Ciao a tutti!
Sono male informato o la "tiratura" non è il venduto ma lo stampato?

Io compero Topolino per me e mia figlia.
Sarei bugiardo se dicessi che leggo topolino perchè mi piace. E' una buona abitudine che ogni tanto viene premiata da un gioiello.
Credo che oggi sul settimanale ci sia poco artigianato e molta industria.
Bene il Wizards of Mickey; porta licensing a non finire e quindi introiti.
Vedo però un "annichilimento" nella gestione della serie. Invece di gettare le basi per il futuro, si cerca di sfruttare il nome e la notorietà.
Capisco che la crisi di vendite riguardi ogni settore. Le tirature calano di continuo e si andrà certamente verso un ridimensionamento generale da parte delle case editrici che pubblicano materiale "popolare".
Credo che la Disney Italia sbagli a sottovalutare il largo bacino degli utenti più grandi di età. Sono quelli che, se hanno di che sopravvivere, possono spendere qualche soldo in più in iniziative costose.
Questi lettori non sono quasi mai premiati con storie o collane inedite (testate come PKNA, MMMM, e X-Mickey erano una bella eccezione da condividere, però, con le leggi del mercato popolare).
Io gradirei moltissimo una testata (anche con poche pagine e da libreria) che presenti storie "mature" dei personaggi Disney. Mature, non vietate ai minori. Storie alla Barks, alla Gottfredson, alla Scarpa e alla Carpi. Storie con un filo logico (la cui assenza è lamentata altrove in questo forum). Ma ci pensate cosa farebbe un Casty con la libertà di un Barks o un Gottfredson?
Allo stesso tempo, Topolino resta lì nel mezzo, tra cercare di accontentare il lettore più maturo e accattivare il lettore più piccolo, che troppo spesso viene sottovalutato. Oggi è tornato di moda il "To be continued". Fiction, serie a cartoni, manga... in molti settori le storie proseguono per più tempo pur essendo destinate a un pubblico giovanissimo. Pensate a un bambino che segue Dragon Ball quanta pazienza deve avere per vedere avanzare la vicenda.

FAtemi sapere se ho detto qualcosa di utile alla discussione, senza peli sulla lingua!
Ciao.

Riporto in auge questa discussione, dato che sul Sollazzo si è fatto un punto un po' alla leggera della situazione attuale del Topo, con tanto di fazioni che stroncano ed esaltano l'operato odierno, e considerando che sarebbe interessante sapere cosa ne pensa il popolo del Papersera a tal proposito.

Decadenza in Disney? Visto quel che scriviamo nel topic sulla tiratura di Topolino, direi proprio di sì.

Ma decadenza rispetto a cosa, scusatemi? Rispetto a quale tipo di testata? Insomma, cosa manca ai fumetti di oggi rispetto a quelli passati che ci fanno da pietra di paragone?

Manca la fantasia? Beh, un po' sì, diciamocelo. Ma manca, secondo me, un po' più di voglia di osare, di dire qualcosa al lettore che non siano generici inviti a un "volemose bene" di facciata.

Topolino osava, pur con tante cautele, parlare di violenza sui bambini, di politica corrotta e un po' comica, di problemi economici, di tante difficoltà della vita di tutti i giorni, aiutando grandi e piccini a comprenderle e a "viverle" nel divertente linguaggio dei fumetti. E taccio di PKNA e PK2, che per lanciare strali erano fatti apposta!

Ma oggi che troviamo se non storie bonaccione, su qualsiasi testata? Solo Vitaliano e Casty sembrano osare qualcosa in più rispetto agli altri, ma potrebbe essere davvero questa la via?

Certo, non si escludono capolavori su canovacci più classici o riletture meritevoli, come Quacklight, Pippo Reporter, Topolinia 20802, però sono onesto: Sisti e Faraci, che tanto hanno saputo insegnarci su PKNA, forse dovrebbero lasciarsi andare un po' di più anche su Topolino.

Mancanza di idee di fondo, quindi? Ne parlavo con Carlo Chendi a Reggio e Rapallo; e ammettiamolo: qualche volta le storie non sono il massimo dell'originalità.

Ma voglio sperare una cosa, che mi farebbe davvero paura qualora questa idea balzana fosse corretta: non è che, ormai, il mondo Disney ha detto tutto quel che poteva dire, e che quindi i personaggi sono destinati o a rinnovarsi snaturandosi del tutto (Cronache del Pianeta T propone personaggi molto diversi dai nostri soliti, ad esempio), senza voler dare una connotazione negativa allo snaturarsi, o a scomparire piano piano nella loro sempre maggiore piattezza?

Topolino osava, pur con tante cautele, parlare di violenza sui bambini, di politica corrotta e un po' comica, di problemi economici, di tante difficoltà della vita di tutti i giorni, aiutando grandi e piccini a comprenderle e a "viverle" nel divertente linguaggio dei fumetti. E taccio di PKNA e PK2, che per lanciare strali erano fatti apposta!

Ma oggi che troviamo se non storie bonaccione, su qualsiasi testata? Solo Vitaliano e Casty sembrano osare qualcosa in più rispetto agli altri, ma potrebbe essere davvero questa la via?

Quanto ci manca Guido Martina! E il suo "osare" è stato tatticamente censurato.

Topolino osava, pur con tante cautele, parlare di violenza sui bambini, di politica corrotta e un po' comica, di problemi economici, di tante difficoltà della vita di tutti i giorni, aiutando grandi e piccini a comprenderle e a "viverle" nel divertente linguaggio dei fumetti. E taccio di PKNA e PK2, che per lanciare strali erano fatti apposta!

Ma non e' solo il male di Topolino credo...una volta il lettore era trattato in modo maturo e gli si cerca di insegnare temi anche un po' discutibili..riviste come Mostri o Cattivik ora non potrebbero piu' esistere..almeno formulate come erano...

Martina era celebre per i suoi racconti tosti, ma non era il solo...nel passato si parlava di morte e di tradimenti...i bambini fanno tutelati..ci viene detto

Bravo Avv.Photomas, ti quoto in tutto.

Mi sembra abbastanza riduttivio portare il tutto a "Oggi va male perchè c'è questo maledetto politically correct mentre un tempo Martina poteva fare quello che gli pareva e allora andava bene".

Forse l'ho già detto da qualche altra parte, ma la media qualitativa della testata è rimasta pressochè costante nel tempo.
Tipico di una testata contenitore come Topolino è la presenza contemporanea di grandi storie e di storie pessime, di numeri buoni e di altri da buttare via: ma era così anche cinquant'anni fa.

La questione del calo delle vendite è secondo me abbastanza indipendente dalla qualità. I tempi cambiano: Il Corriere dei Piccoli tirava quanto Topolino, ma ora ha chiuso da dieci anni.
Negli anni '50 non aveva concorrenza, ora un ragazzino può scegliere quello che gli pare alla fine.

La questione del calo delle vendite è secondo me abbastanza indipendente dalla qualità. I tempi cambiano: Il Corriere dei Piccoli tirava quanto Topolino, ma ora ha chiuso da dieci anni.
Negli anni '50 non aveva concorrenza, ora un ragazzino può scegliere quello che gli pare alla fine.

Anche io sono abbastanza convinto che qualità e vendite non siano strettamente collegate: cioè se il prodotto fosse infimo sicuramente le vendite calerebbero ma non credo che un topo solo di vitaliano, casty, faraci, faccini, etc. venderebbe molto di più di quanto vende attualmente.
Per una testata generalista come topolino non sono gli appassionati l'ago della bilancia (mentre invece lo siamo stati per zio paperone che infatti era rivolta principalmente a noi).
D'altra parte non mi sembra che per i gcd, ad esempio, ci sia la fila all'edicola

Riporto in auge questa discussione, dato che sul Sollazzo si è fatto un punto un po' alla leggera della situazione attuale del Topo, con tanto di fazioni che stroncano ed esaltano l'operato odierno, e considerando che sarebbe interessante sapere cosa ne pensa il popolo del Papersera a tal proposito.

Boh, ma quel franz, che non ho capito chi è, che problema ha? Ha detto di aver lasciato topolino e quindi perchè vuole impedire anche gli altri di leggerlo? Non gli basta?
Comunque io sposo la linea di grrodon, anche perchè l'ho sempre detto, non esiste un'età dell'oro di topolino, tranne forse (e dico forse) negli anni '60.
Dagli anni '70 in poi (da dove cominciano la maggior parte dei numeri originali che possiedo, perchè si devono valutare i numeri originali e non le raccolte di storie), posso scegliere qualsiasi numero e rischiare di trovarci dentro con la stessa probabilità, della cacca o delle cose buone/ottime.
Cosa è cambiato? Secondo me il modo di "interagire" col topo, allora si leggeva, poteva piacere o no e poi si metteva a posto per poi rileggerlo più e più volte nei tempi successivi e ogni volta magari si cambiava il giudizio.
Oggi (parlo per me, ma credo valga anche per molti altri), tra famiglia, lavoro, altri fumetti, altri interessi, non mi capita più tanto spesso di rileggere anche una sola volta un numero.
E poi dopo averlo letto un'unica volta eccoci qui, ad analiizare minuziosamente ogni pagina, anche le storielline piccole e inutili che non lo richiederebbero e a trovare difetti o a magnificare.

Provassimo a fare lo stesso esercizio di analisi sui vecchi (anche quelli del milione di copie) numeri del topo non ci sarebbero risultati molto differenti.
Proprio nella sezione topolino qualcuno aveva cominciato a recensire qualche numero d'annata, basta andare lì leggere, meditare e magari contribuire

Lol Franz è quel cattiwone di Elik.

Per chi si lamenta del fatto che gli autori di punta compaiono poco il prossimo numero si presenta con un autori di alto livello: ''Bruno Enna, Cimino, Vitaliano, Sisti e Bosco''.

Per quanto mi riguarda, non faccio molto testo perchè compro appunto solo quando c'è qualcuno che mi interessa (principalmente Casty e Cimino)... quindi non ho idea della qualità media dei numeri.