Perdonatemi il titolo, non sono mai stata particolarmente brava ad inventarli (tranne per qualche guizzo particolare e non è questo il momento).
La mia riflessione (e discussione) scaturisce dalla recente visione di "
L'amore in città", un film del 1953 composto da sei episodi ognuno girato da un regista diverso (Lizzani, Antonioni, Risi, Fellini, Maselli/Zavattini e Lattuada) e che dovrebbe inscriversi nel periodo neorealista del cinema italiano (dico "dovrebbe" perché in realtà è un po' un ibrido vista la presenza di attori certo non della strada).
In particolare nel primo episodio di Carlo Lizzani intitolato
Amore che si paga, vi è una carrellata di interviste a prostitute romane. Nell'intervista a una di queste, a una domanda come "Cosa fai la sera prima di andare a dormire?" lei risponde "Leggo... Topolino, Pecos Bill..." e mostra i due giornaletti. Qui sotto vedete lo screenshot fatto da me (cliccate per ingrandire):
Facendo una breve ricerca nell'INDUCKS, ho scoperto che il Topolino che si intravede è il
n° 61 del 25 Febbraio 1953.
Che sia davvero una prostituta o meno, la signorina della foto e tutti gli altri acquirenti dell'epoca avevano quindi un numero con una storia di Carl Barks e delle strisce di Floyd Gottfredson. Credo inoltre che si possa fare una considerazione anche a livello di "conoscenza" della testata: Topolino libretto è in circolazione in Italia solo dal 1949, quindi pochi anni prima dell'uscita del film. Eppure se il giornaletto è diffuso anche tra le prostitute (che, molto romanticamente, nel film sono ancora quelle donne, soprattutto di borgata, ripudiate dalla famiglia e costrette a prostituirsi per necessità) nulla ci può vietare di pensare che avesse un'alta diffusione anche presso famiglie normali e benestanti. Inoltre, significativa potrebbe essere la risposta della signorina che in un primo momento dice "Leggo" eppoi mostra i due giornalini così come vedete nello screenshot. Probabilmente quindi lei Topolino e Pecos Bill li legge davvero, non guarda solo le figure. Qui si entrerebbe poi in tutta una serie di campi linguistici che sarebbero affascinanti per me che la studio, ma forse non per il popolo là fuori.