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Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?

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piccolobush
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    Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?
    Venerdì 2 Dic 2011, 22:41:27
    la trama,voto 8,è piacevole e scorrevole,ma non è niente di che [...] Belli i disegni di De Vita,sebbene non siano tra i miei preferiti,voto 8.

    [...]

    Ho abbastanza apprezzato la trama,voto 7,5,però è proprio lo stile di Gagnor che(senza offesa)proprio non mi piace [...]
    nemmeno(sono un po' cattivello)i disegni di De Lorenzi mi hanno entusiasmato,voto 7,5

    [...]

    I disegni di Gatto mi sono piaciuti,voto 8,5,però sono troppo spigolosi
    Capito ora perchè IMHO i voti non hanno senso? :P
    « Ultima modifica: Domenica 4 Dic 2011, 20:04:27 da piccolobush »

      Re: Topolino 2923
      Risposta #1: Sabato 3 Dic 2011, 12:01:13
      Beh, più che non avere senso secondo me il problema é che ci sono un sacco di "recensori improvvisati" che si contraddicono nel giro di due righe... voglio dire: é giusto che ognuno lasci il suo commentino nel topic, ma i voti sono un po' scomodi da dare e se proprio li si vuole dare, che almeno siano coerenti!

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        Re: Topolino 2923
        Risposta #2: Sabato 3 Dic 2011, 12:28:26
        Topolino e l'isola di Bombracem:bella storia ma secondo me c'è una piccola incongruenza nel finale
        zio jeremy parlando del pirata tre-mend-kan dice:"ha solo finto di tornare dalla foresta ,mentre in realtà non si era mai allontanato"
        che a mio parere non è proprio esatto,visto che qualcuno dovrà pur aver seppellito il cofanetto



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          Re: Topolino 2923
          Risposta #3: Sabato 3 Dic 2011, 13:14:59
          Beh, più che non avere senso secondo me il problema é che ci sono un sacco di "recensori improvvisati" che si contraddicono nel giro di due righe... voglio dire: é giusto che ognuno lasci il suo commentino nel topic, ma i voti sono un po' scomodi da dare e se proprio li si vuole dare, che almeno siano coerenti!

          In fondo leggere un fumetto Disney è come un gioco... stiamo tutti "giocando" e molti in questo forum si prendono troppo sul serio.

          (.... ma neanche mi piace chi viene su un forum per scrivere a tempo perso....)
           (...Insomma, ponderare e pesare le parole fa sempre bene ...)
          Fine OT

          Allora stiamo tutti a casa è non facciamo altro.... che ne sappiamo noi dell'età di chi ha lasciato quella recensione ...e se fosse un bambino ? (probabilmente non l'ho è) ma ti dico io che l'ha fatta meglio di tanti altri...

          Se provi a leggerla completamente vedrai che non è stato incoerente :

          Ecco il mio breve(scherzavo...xD)commento:

          [size=9]Topolino e l'isola di Bombracem (Sarda/De Vita):il topo si apre con questa storia su cui avevo delle perplessità perchè le storie di Sarda non mi piacciono molto.Però devo ricredermi: la trama,voto 8,è piacevole e scorrevole,ma non è niente di che.Ho apprezzato molto il Topolino non tanto sapputtello e che fa una brutta figura.Belli i disegni di De Vita,sebbene non siano tra i miei preferiti,voto 8.VOTO 8

          La storia dell'arte di Topolino - Il romantico papiro di Paperinubi (Gagnor/De Lorenzi):finalmente un bel episodio con una trama!Ho abbastanza apprezzato la trama,voto 7,5,però è proprio lo stile di Gagnor che(senza offesa)proprio non mi piace.Belle le gag e il finale.Complimenti a De Lorenzi perchè ha dovuto disegnare la scorsa settimana le pitturi rupestri e questa i geroglifici che sono venuti bene. Però nemmeno(sono un po' cattivello)i disegni di De Lorenzi mi hanno entusiasmato,voto 7,5.VOTO 7,5

          Zio Paperone e le salsicce vecchio stile (Pericoli/Gatto):Complimenti a a Pericoli per la sua storia perchè è un bell'inizio di carriera,e alla Disney che assume disegnatori(Perissinotto e Stefano Zanchi) e sceneggiatori nonostante la crisi e tutto il personale che ha.Finalmente è tornata la P.I.A!La trama,voto 8,5,mi è piaciuta e deduco che Pericoli sia laureato in economia.I disegni di Gatto mi sono piaciuti,voto 8,5,però sono troppo spigolosi soprattutto il cappello di Paperoga.VOTO 8,5

          Numero del topo in calo.VOTO GENERALE DEL TOPO 7,5[/size]



          Poi non c'e l'ho con te.....ma ti sei contraddetto da solo.... ponderare bene le parole vuol dire anche evitare di usare queste stupidissime abbreviazioni di origine anglosassone (OT ,IMHO , LOL ,ASAP, FAQ, IMAO..ecc ecc)

          « Ultima modifica: Sabato 3 Dic 2011, 17:45:01 da Danilo1982 »
          La vita è un gioco di energia in cui Tu non partecipi, ma devi lasciarti partecipare...

          Vivi ogni momento come se fosse l'ultimo, muori e rinasci ad ogni istante, non pentirti di nulla, non sentirti in colpa per nulla, vivi totalmente senza guardare giù, senza guardarti in dietro.

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            Re: Topolino 2923
            Risposta #4: Sabato 3 Dic 2011, 16:34:27
            In fondo leggere un fumetto Disney è come un gioco... stiamo tutti "giocando" e molti in questo forum si prendono troppo sul serio.

            Scusa ma dissento totalmente da quanto dici: leggere un fumetto Disney potrà essere un gioco per te, ma per molti di noi paperseristi é una passione vera e concreta e pertanto c'é giustamente a chi piace scrivere di fumetti e scriverne come si deve, non fare commentini giusto per farli e magari appiccicarci vicino un voto.
            Insomma, non dico che bisogna prendersi troppo sul serio nel parlare di fumetti (fare una recensione, soprattutto se la si fa per hobby e non per lavoro, non é un affare di stato), ma neanche mi piace chi viene su un forum per scrivere a tempo perso.
            In sostanza il mio consiglio é semplice: prima di lasciare un commento, una recensione o qualsivoglia parere sul forum, rileggete ciò che avete scritto prima di cliccare su "Invia messaggio". Insomma, ponderare e pesare le parole fa sempre bene.

            Fine OT

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              Re: Topolino 2923
              Risposta #5: Sabato 3 Dic 2011, 22:17:24

              In fondo leggere un fumetto Disney è come un gioco... stiamo tutti "giocando" e molti in questo forum si prendono troppo sul serio.


              Allora stiamo tutti a casa è non facciamo altro.... che ne sappiamo noi dell'età di chi ha lasciato quella recensione ...e se fosse un bambino ? (probabilmente non l'ho è) ma ti dico io che l'ha fatta meglio di tanti altri...

              Se provi a leggerla completamente vedrai che non è stato incoerente :


              Poi non c'e l'ho con te.....ma ti sei contraddetto da solo.... ponderare bene le parole vuol dire anche evitare di usare queste stupidissime abbreviazioni di origine anglosassone (OT ,IMHO , LOL ,ASAP, FAQ, IMAO..ecc ecc)



              Concordo con Danilo1982 quando dice che in questo forum molti si prendono troppo sul serio.Vengo su questo forum e su www.topoinfo.org (che consiglio)nelle pause quando non studio(sono uno studente di 3 media)per rilassarmi.Sono ancora d'accordo con Danilo sul fatto che leggere un fumetto è un gioco e direi anche un hobby e sul fatto che ponderare le parole vuol dire evitare di usare le abbreviazioni anglossasoni. Ognuno nel suo commento puo scrivere quello che pensa veramente senza aver paura di subire delle critiche da altri più grandi di lui.
              Donato ha scritto che prima di inviare un proprio commento sarebbe meglio rileggerlo ed è proprio quello che faccio sempre io.Comunque non è vero che io  mi contraddico nel giro di 2 righe perchè uno può avere un idea su un disegnatore(per esempio)ma ci sono a volte delle eccezioni,com'è successo questa volta con De Vita.

                Re: Topolino 2923
                Risposta #6: Sabato 3 Dic 2011, 23:08:17
                Beh, tanto per chiarire io non mi sono mai riferito direttamente a GIANLUPAP e non ho mai fatto il suo nome nei miei post precedenti.
                La mia era solo una piccola critica generica e non un attacco individuale.
                Penso che però Danilo1982 abbia ragione su un punto e cioé che bisognerebbe comunque tenere in considerazione l'età di chi scrive quando si giudica un post... spesso mi dimentico - a torto - che ci sono anche ragazzini come GIANLUPAP sul forum e che non per questo meritano meno attenzione e rispetto, ma é comunque secondo me importante sapere che é uno studente di terza media.

                Poi piccola appendice per Danilo1982. Non voglio essere provocatorio eh, ma a proposito di rileggersi ciò che si scrive prima di postare: i tuoi post sono pieni zeppi di errori grammaticali grossolani e molto imbarazzanti per un quasi trentenne... insomma ti si legge a fatica. Non voglio assolutamente essere offensivo e anzi il mio é un consiglio sincero: se uno "scrive male" finisce inevitabilmente per perdere di credito e credibilità. Se vuoi che la gente legga con interesse ciò che scrivi ti consiglio di prestare un po' di attenzione anche alla forma... é importante! ;)
                « Ultima modifica: Sabato 3 Dic 2011, 23:11:00 da donato »

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                  Risposta #7: Domenica 4 Dic 2011, 00:33:57
                  Probabilmente è partito tutto dal mio commento all'intervento di gianlupap: beh, non c'entra nulla il prendersi sul serio o il divertirsi, nè ce l'avevo direttamente con gianlupap. La discussione che si è sviluppata dopo non ha nulla a che vedere con quello che volevo dire io. Io mi riferivo semplicemente all'inutilità di dare voti, soprattutto e a maggior ragione quando si è già espresso un giudizio.
                  Se leggo "la trama è piacevole anche se non è niente di che" la frase ha un senso. Se leggo "voto alla trama: 8" anch'essa ha un senso. Se leggo "la trama è piacevole anche se non è niente di che, voto 8", perdonatemi ma io il senso non lo vedo più (a meno che non si usi una scala di valori dall'1 al 20 piuttosto che dall'1 al 10 :P).
                  E non c'entra niente con lo scherzare o il prendersi in giro.
                  Poi ovviamente ognuno può fare quel che vuole, metta stelline, crocette e quel che gli pare, non sto qui ad imporre niente a nessuno, volevo solo tornare su un concetto che era uscito fuori qualche giorno e fa e che mi premeva ribadire.
                  L'affermazione di danilo1982, poi, secondo il quale molti su questo forum si prendono sul serio immagino scaturisca direttamente dalla sua coda di paglia quindi evito di commentare :P
                  Piuttosto vorrei capire perchè ponderare le parole vorrebbe dire (anche) evitare lo slang di internet :-?
                  « Ultima modifica: Domenica 4 Dic 2011, 00:39:01 da piccolobush »

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                    Re: Topolino 2923
                    Risposta #8: Domenica 4 Dic 2011, 09:13:58
                    Se leggo "la trama è piacevole anche se non è niente di che" la frase ha un senso. Se leggo "voto alla trama: 8" anch'essa ha un senso. Se leggo "la trama è piacevole anche se non è niente di che, voto 8", perdonatemi ma io il senso non lo vedo più (a meno che non si usi una scala di valori dall'1 al 20 piuttosto che dall'1 al 10 :P).

                    Io lo avevo capito che era a questo che ti riferivi.

                    Faccio un OT che spero mi perdonerete: non è la prima volta che noto nei più giovani la tendenza a giudicare i voti con un metro diverso da quello cui sono abituata io.
                    Ai tempi miei, "6" era sufficiente, "7" era buono, "8" era strepitoso e "9" te lo sognavi (io un anno presi 9 di matematica, col risultato che al liceo i ragazzi mi indicavano a dito quando passavo). Il "10" non esisteva proprio. Per contro esistevano i "5" (insufficiente), i "4" (gravemente insufficiente), i "3" (cambia scuola!), solo i "2" e gli "1" erano veramente rari (lo stesso anno in cui indicavano me per il 9 di matematica, un mio compagno veniva parimenti indicato per un "1" nella stessa materia).
                    In quegli anni gente un po' più anziana di me si lamentava del lassismo con cui i professori "regalavano" i voti alti, affermando che ai tempi loro un "6" era un voto di tutto rispetto, il "7" era riservato ai più bravi; le menti più geniali potevano al più aspirare ad un "8", mentre i voti fino al 4 fioccavano come neve nella tormenta.

                    A giudicare dalle "pagelline" dei paperseristi più giovani, il metro si è ulteriormente starato: "9" significa "buono", "8" sta per "discreto ma si può fare di meglio", "7" per "mediocre", mentre il "6" indica una storia decisamente scadente. Voti sotto il 5 se ne vedono di rado.

                    Alla luce di questa considerazione, sono d'accordo con chi afferma l'inutilità dei voti, perlomeno finché non definiamo una scala comune alle varie generazioni che ci permetta di capirci gli uni gli altri. Certo non c'è bisogno di farne un caso nazionale, ma pure a me "fa strano" leggere una recensione in cui ad una storia vengono imputati ogni genere di difetti, anche gravi, per poi etichettarla con un (per me!) astronomico "8"...

                    (Mi chiedo se il tanto lamentato degrado della scuola italiana sia in qualche modo correlato con questo fenomeno. Ora scusate, smetto di fare la nonnia brontolona [smiley=aiMieiTempi.gif] e torno alle mie faccende domestiche ;))
                    « Ultima modifica: Domenica 4 Dic 2011, 09:15:36 da Brigitta_McBridge »
                    I miei teSSSSori: http://tinyurl.com/a3ybupd

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                      Re: Topolino 2923
                      Risposta #9: Domenica 4 Dic 2011, 10:42:50
                      Chi esprime un voto assieme ad una recensione si assume una responsabilità doppia, perchè il voto può risultare incoerente con quello scritto in precedenza, ed anche con quello scritto nelle settimane passate. ( chi mette un "banale numero" si espone a critiche maggiori)

                      L'uso di abbreviazioni è scorretto verso chi legge (visto che non stiamo scrivendo  Short Message Service) poichè secondo il mio modesto parere l'obbligo di "farsi intendere" è sempre dalla parte di chi scrive....

                      ...poi certo in dieci anni di internet ci siamo abituati....ma il problema che l'uso di acronimi sta sconfinando anche nella vita reale, ma questa è un altra storia...

                      Non spiego cosa volevo intendere con il ; "non bisogna prendersi troppo sul serio" perchè basta che vi leggete il libricino di Antoine De Saint-Exupèry ;Il Piccolo Principe , lettura che sicuramente vi rinfrancherà lo spirito se pensate che è stata scritta da un Pilota di Guerra.
                       
                      Scusate se ho sconfinato al di furori di questa argomentazione.
                      FINE
                      La vita è un gioco di energia in cui Tu non partecipi, ma devi lasciarti partecipare...

                      Vivi ogni momento come se fosse l'ultimo, muori e rinasci ad ogni istante, non pentirti di nulla, non sentirti in colpa per nulla, vivi totalmente senza guardare giù, senza guardarti in dietro.

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                        Re: Topolino 2923
                        Risposta #10: Domenica 4 Dic 2011, 12:18:50
                        A giudicare dalle "pagelline" dei paperseristi più giovani, il metro si è ulteriormente starato: "9" significa "buono", "8" sta per "discreto ma si può fare di meglio", "7" per "mediocre", mentre il "6" indica una storia decisamente scadente. Voti sotto il 5 se ne vedono di rado.
                        Siamo praticamente coetanei briggi e infatti anche io ho i tuoi stessi trascorsi con i voti. E ugualmente ho la tua stessa impressione sul sistema di voti odierno che però, nel caso fosse davvero così, sarebbe un po' da rivedere: significherebbe che tra il buono e l'eccellenza (il 10) c'è un solo passo!
                        Sicuramente è una scelta legittima, ognuno può scegliersi la sua scala di valori, però a quel punto non è più un codice univoco, un qualcosa che tutti possono capire, per comprenderla bisogna conoscere di volta in volta quella a cui fa riferimento chi scrive!
                        Ha assolutamente ragione quindi danilo 1982 quando scrive:

                        secondo il mio modesto parere l'obbligo di "farsi intendere" è sempre dalla parte di chi scrive....

                        Peccato che la questione dei voti così com'è, che lui difende, sia ben più ingarbugliata dell'internet slang che almeno è codificato :P

                        Citazione
                        (Mi chiedo se il tanto lamentato degrado della scuola italiana sia in qualche modo correlato con questo fenomeno)
                        Secondo me, sì! E ora smetto anche io di fare il nonno brontolone ;)

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                          Re: Topolino 2923
                          Risposta #11: Domenica 4 Dic 2011, 12:26:20
                          A giudicare dalle "pagelline" dei paperseristi più giovani, il metro si è ulteriormente starato: "9" significa "buono", "8" sta per "discreto ma si può fare di meglio", "7" per "mediocre", mentre il "6" indica una storia decisamente scadente. Voti sotto il 5 se ne vedono di rado.
                          Scusate se vado fuori tema, ma volevo rispondere a Brigitta.
                          Io vado in I Liceo, (III anno) e sono d'accordissimo con te riguardo al fatto che i criteri di assegnazione del voto scolastico sono cambiati, ma a mio parere in meglio.
                          Tu dici che ai tuoi tempi 8 era strepitoso e 9 te lo sognavi, non mi sembra corretto. Infatti se la scala va da 1 a 10 la perfezione è 10, non 8. Dici anche che i 3 lasciavano intendere un "cambia scuola" e i 2 e gli 1 erano rari. Adesso invece i 3 e i 2 sono voti che vengono dati (molto brutti certo, ma vengono dati) solo 1 rimane molto raro in quanto qualcosa si dice sempre...
                          Allo stesso modo per le storie io trovo difficile "assegnare" un voto sotto il 4 1/2, perché comunque c'è dietro un lavoro fatto, si spera, in buona fede!
                          Credo che oggi la scala sia più corretta, infatti vengono utilizzati tutti i gradi. Se poi voi non volete/riuscite a slegarvi dalla scala che veniva utilizzata quando voi andavate a scuola posso capirlo, le abitudini sono difficili da cambiare, ma credo che un po' di apertura verso questo nuovo metro più equo si possa avere! ;)

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                            Re: Topolino 2923
                            Risposta #12: Domenica 4 Dic 2011, 14:12:29
                            Scusate se vado fuori tema, ma volevo rispondere a Brigitta.
                            Io vado in I Liceo, (III anno) e sono d'accordissimo con te riguardo al fatto che i criteri di assegnazione del voto scolastico sono cambiati, ma a mio parere in meglio.
                            Tu dici che ai tuoi tempi 8 era strepitoso e 9 te lo sognavi, non mi sembra corretto. Infatti se la scala va da 1 a 10 la perfezione è 10, non 8. Dici anche che i 3 lasciavano intendere un "cambia scuola" e i 2 e gli 1 erano rari. Adesso invece i 3 e i 2 sono voti che vengono dati (molto brutti certo, ma vengono dati) solo 1 rimane molto raro in quanto qualcosa si dice sempre...
                            Allo stesso modo per le storie io trovo difficile "assegnare" un voto sotto il 4 1/2, perché comunque c'è dietro un lavoro fatto, si spera, in buona fede!
                            Credo che oggi la scala sia più corretta, infatti vengono utilizzati tutti i gradi. Se poi voi non volete/riuscite a slegarvi dalla scala che veniva utilizzata quando voi andavate a scuola posso capirlo, le abitudini sono difficili da cambiare, ma credo che un po' di apertura verso questo nuovo metro più equo si possa avere! ;)

                            Sono d'accordissimo con Nimbus.Secondo me la scuola non è in degrado,anzi sta migliorando.L'anno scorso avevo una prof di italiano che dava come massimo voto 8 e noi studenti ci incavolavamo perchè siamo del parere che se uno si impegna e studia tanto è giusto che prenda 9 o 10.
                            Comunque quando nei miei commenti metto dei voti  è vero che sto molto alto,ma perchè sono abituato ai voti della scuola.Non do mai 4 o 3 perchè,come dice Nimbus,c'è un lungo lavoro dietro che va rispettato nache per il fatto che  io non sarei in grado di fare tutto ciò.

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                              Re: Topolino 2923
                              Risposta #13: Domenica 4 Dic 2011, 14:35:42

                              Credo che oggi la scala sia più corretta, infatti vengono utilizzati tutti i gradi. Se poi voi non volete/riuscite a slegarvi dalla scala che veniva utilizzata quando voi andavate a scuola posso capirlo, le abitudini sono difficili da cambiare, ma credo che un po' di apertura verso questo nuovo metro più equo si possa avere! ;)

                              Se oggi nella scuola Italiana i vostri voti sono starati verso l'alto giusto o sbagliato che sia (in errore secondo il mio umile parere) e le stesse pagelle scolastiche in molti Comuni arrivano on-line direttamente ai vostri genitori..(all'ignaro di voi tutti) è la logica conseguenza di episodi tragici e funesti di vostri coetanei avvenuti in passato...che in una discussione in cui si dovrebbe analizzare le ultime storie del "topo"non dovrebbero mai essere riportate!

                              Chiudiamo qui ...altrimenti veniamo deleted....
                              « Ultima modifica: Domenica 4 Dic 2011, 14:36:10 da Danilo1982 »
                              La vita è un gioco di energia in cui Tu non partecipi, ma devi lasciarti partecipare...

                              Vivi ogni momento come se fosse l'ultimo, muori e rinasci ad ogni istante, non pentirti di nulla, non sentirti in colpa per nulla, vivi totalmente senza guardare giù, senza guardarti in dietro.

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                                Re: Topolino 2923
                                Risposta #14: Domenica 4 Dic 2011, 20:15:13

                                Se oggi nella scuola Italiana i vostri voti sono starati verso l'alto giusto o sbagliato che sia (in errore secondo il mio umile parere) e le stesse pagelle scolastiche in molti Comuni arrivano on-line direttamente ai vostri genitori..(all'ignaro di voi tutti) è la logica conseguenza di episodi tragici e funesti di vostri coetanei avvenuti in passato...che in una discussione in cui si dovrebbe analizzare le ultime storie del "topo"non dovrebbero mai essere riportate!

                                Chiudiamo qui ...altrimenti veniamo deleted....
                                Tsk, tsk, non si viene deleted, tutt'al più si viene spostati di sezione ;)
                                Ma quali sarebbero gli eventi tragici e funesti che hanno portato ad avere le pagelle on line? :-?

                                Comunque un appunto a gianlupap che dice:
                                "noi studenti ci incavolavamo perchè siamo del parere che se uno si impegna e studia tanto è giusto che prenda 9 o 10"
                                Immagino che manchi un pezzo alla fine: "se lo studio e l'impegno sono stati fruttuosi!"
                                No perchè sennò è troppo facile, così potrei anche farmi assumere alla nasa non sapendo nemmeno quanto vale forza di gravità ;)
                                « Ultima modifica: Domenica 4 Dic 2011, 20:15:58 da piccolobush »

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                                  Re: Topolino 2923
                                  Risposta #15: Domenica 4 Dic 2011, 22:15:28
                                  Ma quali sarebbero gli eventi tragici e funesti che hanno portato ad avere le pagelle on line? :-?
                                  I, purtroppo, numerosi casi di suicidi o, senza arrivare sino a questo punto, "incidenti" che hanno avuto come protagonisti ragazzi assolutamente spiazzati e shockati da bocciature e/o debiti.
                                  Tornando IT (eh, sì, uso il tanto vituperato slang di Internet :P), non ho mai fin troppo gradito le votazioni per le storie: ogni parere può essere espresso in maniera assai più chiara da un commento scritto, corto o lungo che sia, e tutti quei numeri danno un'aria quasi saccente ai post (nella quasi totalità dei casi involontaria), come se gli utenti si mettessero in cattedra e dessero i voti proprio come a scuola.

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                                    Re: Topolino 2923
                                    Risposta #16: Domenica 4 Dic 2011, 23:02:32

                                    Ma quali sarebbero gli eventi tragici e funesti che hanno portato ad avere le pagelle on line? :-?

                                    Avevo 16 o 17 anni ed era un giovedì pomeriggio, un giorno in cui c'era rientro pomeridiano, di solito il pomeriggio era un momento tranquillo molte volte non si usciva e si restava nel bar posto al piano terra interno alla scuola stessa a mangiarsi un panino, a chiacchierare e soprattutto a leggersi l'edizione giornaliera della gazzetta sportiva.
                                    Ma quel giorno si sentirono grida spaventose proveniente dal secondo piano ...e tutti noi, pochi studenti che c'eravamo, assieme alle bidelle salimmo fino al secondo piano dove c'era un ragazzo in piedi sulla soglia della finestra che minacciava tutti che si sarebbe buttato di sotto, (oggi hanno sistemato dellle inferiate) certamente dal secondo piano non sarebbe morto ,ma un viaggetto al pronto soccorso non se l'ho sarebbe risparmiato di certo.
                                    Di quel esperienza non ricordò tanto i momenti di panico e di confusione generale, ma mi rimarrà impressa l'impotenza di una persona di cinquantanni verso la morte, la faccia bianca del prof. la sua loquacità svanita sostituita da un balbettio infantile.. gli occhi rossi circondati da vene emorragiche. Fortunatamente poi non è successo nulla, ma ripensandoci in seguito e provandomi a mettermi nei panni di quell'essere umano, anch'io avrei provato un disagio enorme... mi avvicino.. o non mi avvicino... l'ho afferro per il giubbotto e l'ho tiro fuori.. ma se poi si butta ... e accusano me .. cosa posso fare ... cosa posso dire per farlo rientrare...
                                    Successivamente non si è mai saputo se fosse stato un cattivo voto sul registro a scatenare quella reazione, sicuramente c'erano altri problemi extrascolastici, nessun risultato scolastico può giustificare quella reazione.....ma di certo o ripensato a me stesso bambino delle scuole inferiori, e alla mia stessa paura di quando tornavo a casa con la pagella piena di insufficienze,.... ti mandiamo al collegio mi dicevano ti mandiamo al collegio dove ci sono le suore...io che ne sapevo che mi volevano bene l'ho stesso e che l'ho dicevano per farmi studiare,ma con le minacce non si ottiene nulla ed ogni volta che c'erano i colloqui con i genitori avevo una paura pazzesca..ripensandoci adesso ero proprio piccolo.
                                    Nella scuola si dava troppa importanza ai voti scolastici, come se un ragazzino che tornava a casa con la pagella in formato schedina e il  diario pieno di note, fosse condannato a non avere un futuro degno da persona civile. ...ma come disse uno molto ma molto importante ...(..)
                                    Molti miei coetanei che neanche la terza media sono riusciti a terminare, oggi in "piena crisi" posseggono un lavoro onestissimo con uno stipendio di tutto rispetto, ed allora mi sono chiesto qual'è stato il senso di tutti quegli affanni scolastici, di tutti quei rimproveri di quelle umiliazioni che giustamente o ingiustamente hanno dovuto subire, delle botte che prendevano a casa... si dice che i mazzat fann i creatur bunn, ma io non ho mai creduto a questo stupido "detto", e penso che molte volte a sedersi sui banchi di scuola a comprendere le regole della buona educazione e di comportamento sociale [size=10](poichè questo è il fine ultimo dell'istruzione scolastica)[/size] avrebbero dovuto essere i nostri genitori.
                                    La vita è un gioco di energia in cui Tu non partecipi, ma devi lasciarti partecipare...

                                    Vivi ogni momento come se fosse l'ultimo, muori e rinasci ad ogni istante, non pentirti di nulla, non sentirti in colpa per nulla, vivi totalmente senza guardare giù, senza guardarti in dietro.

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                                      Re: Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?
                                      Risposta #17: Lunedì 5 Dic 2011, 09:56:20
                                      Senza voler minimamente sminuire il dramma di quanto da voi raccontato, mi sfugge in qual modo il mettere le pagelle online potrebbe risolvere il problema... :-[
                                      I miei teSSSSori: http://tinyurl.com/a3ybupd

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                                        Re: Topolino 2923
                                        Risposta #18: Lunedì 5 Dic 2011, 11:29:18
                                        Ai tempi miei, "6" era sufficiente, "7" era buono, "8" era strepitoso e "9" te lo sognavi (io un anno presi 9 di matematica, col risultato che al liceo i ragazzi mi indicavano a dito quando passavo). Il "10" non esisteva proprio. Per contro esistevano i "5" (insufficiente), i "4" (gravemente insufficiente), i "3" (cambia scuola!), solo i "2" e gli "1" erano veramente rari (lo stesso anno in cui indicavano me per il 9 di matematica, un mio compagno veniva parimenti indicato per un "1" nella stessa materia).
                                         
                                        Trovo il fuoritema piu' interessante della discussione di partenza. Appartengo alla stessa generazione di Brigitta e piccolobush e ho la stessa esperienza di scala di voti "logaritmica" (anche se ho avuto insegnanti lievemente piu' generosi: il 9 era estremamente arduo, ma possibile, facendo molto di piu' di quanto i professori si aspettassero: e.g., vincendo una competizione). Nei primi tempi del liceo avrei concordato con quanto scrive Nimbus:
                                        Citazione
                                        Infatti se la scala va da 1 a 10 la perfezione è 10, non 8.
                                        ma col senno di poi ritengo che fosse meglio il sistema utilizzato. La perfezione deve essere, per definizione, quasi irraggiungibile; e la difficolta' ad ottenere voti alti era uno stimolo a far di piu'.
                                          Aggiungo che in seguito mi sono trovato a parlare con persone che mi raccontavano delle loro sofferenze alle superiori in quanto il fatto che amavano studiare li rendeva poco popolari; ma costoro, o non erano italiani (ricordo il caso di un amico canadese) o non appartenevano alla mia generazione. Credo che un altro vantaggio di questo sistema fosse il mostrare che lo studio e' una cosa seria: i voti alti costringevano i compagni ad accordare almeno un certo rispetto.
                                        Citazione
                                        A giudicare dalle "pagelline" dei paperseristi più giovani, il metro si è ulteriormente starato: "9" significa "buono", "8" sta per "discreto ma si può fare di meglio", "7" per "mediocre", mentre il "6" indica una storia decisamente scadente. Voti sotto il 5 se ne vedono di rado.
                                        E' un sistema che puo' aver senso nelle medie inferiori (dove la mia generazione riceveva giudizi, non voti; ed era stato uno choc scoprire che "ottimo" corrispondeva al massimo a 8). Temo che aver reintrodotto il voto alle medie abbia avuto effetti deleteri sul significato da darvi alle superiori (e cosi' dimostro di essere un irrecuperabile conservatore, spietatamente convinto che quello della mia fanciullezza fosse il migliore dei mondi possibili).
                                        Citazione
                                        (Mi chiedo se il tanto lamentato degrado della scuola italiana sia in qualche modo correlato con questo fenomeno.
                                        Come si dovrebbe esser capito, la mia risposta e' un entusiasta: "si', certamente!"
                                        Ma ovviamente le mie opinioni hanno il valore di chiacchiere da bar: non sono certo in grado di fare un'analisi appena vagamente decente.

                                        Gia' che sono cosi' fuoritema, aggiungo la seguente osservazione, che forse qualcuno trovera' interessante. In tema di voti incontrati dalla mia generazione, la scala usata alle superiori si distingueva sia da quella delle medie che da quella dell'universita': in rapporto allo sforzo necessario per passare da un voto all'altro, direi che al liceo era logaritimica, a medie ed universita' lineare (con la sola differenza di un diverso livello della sufficienza): all'universita' era molto piu' facile avere 30 che 9 al liceo, ma il 18 era molto piu' duro del 6. Sarei tentato di valutare che come lavoro e comprensione richiesti, il 18 corrispondesse a un 7 e 1/2 e il 30 ad un 8 e 1/2. E sospetto che questo cambiamento di scala sia tra le principali ragioni delle difficolta' incontrate in sede universitaria da molti miei coetanei diplomatisi con bei voti. (Tra l'altro, dovrei aggiungere che nella mia esperienza il voto di maturita' non aveva quasi nulla a che fare col sistema liceale: il 60 lo davano spesso e volentieri.)

                                        non se l'ho sarebbe risparmiato di certo.
                                        [...] l'ho afferro per il giubbotto e l'ho tiro fuori.
                                        [...] che mi volevano bene l'ho stesso e che l'ho dicevano per farmi studiare [...]
                                        sedersi sui banchi di scuola a comprendere le regole della buona educazione e di comportamento sociale [size=15](poichè questo è il fine ultimo dell'istruzione scolastica)[/size]
                                        Capisco. Sfortunatamente l'unica scuola da me frequentata che sembrasse proporsi questo fine ultimo sono state le elementari.
                                        Ed il mio commento villano ed insultante dimostra che il sottoscritto non le ha frequentate con profitto. (Seriamente, le ricordo ancora con orrore e raccapriccio: ed uno dei motivi e' proprio il fatto che cercavano di educarmi piuttosto che di istruirmi.)
                                        « Ultima modifica: Martedì 6 Dic 2011, 02:14:12 da ML-IHJCM »

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                                          Re: Topolino 2923
                                          Risposta #19: Lunedì 5 Dic 2011, 12:24:15
                                          Gia' che sono cosi' fuoritema, aggiungo la seguente osservazione, che forse qualcuno trovera' interessante. In tema di voti incontrati dalla mia generazione, la scala usata alle superiori si distingueva sia da quella delle medie che da quella dell'universita': in rapporto allo sforzo necessario per passare da un voto all'altro, direi che al liceo era logaritimica, a medie ed universita' lineare (con la sola differenza di un diverso livello della sufficienza): all'universita' era molto piu' facile avere 30 che 9 al liceo, ma il 18 era molto piu' duro del 6. Sarei tentato di valutare che come lavoro e comprensione richiesti, il 18 corrispondesse a un 7 e 1/2 e il 30 ad un 8 e 1/2.

                                          Sì, anche io confermerei questa scala (parlo ovviamente della mia esperienza, ossia dell'università di diciotto-vent'anni fa; non so come stiano le cose adesso, anche se dai miei ex professori sento arrivare lamentele anche per quanto riguarda questa parte dell'istruzione). Soprattutto per gli esami tecnici più corposi il 18 richiedeva un impegno a volte molto pesante per essere raggiunto. La sensazione che avevo io era che, dato che un esame passato, sia pure "solo" con un 18, era pur sempre un esame passato, che a volte implicava anche una futura abilitazione (se avevi dato Scienza delle costruzioni, una volta laureato potevi firmare progetti edilizi, a prescindere dal voto con cui lo avevi passato (*)), i professori tendessero ad alzare l'asticella della sufficienza, per raggiungere la quale non bastava sapere "un po' più della metà" (i 18/30) delle cose, ma fosse necessario conoscere bene, e per intero, almeno i concetti basilari, e già questi da soli erano "più della metà" del programma.

                                          (*)La cosa valeva anche per le facoltà umanistiche, che avevano comunque analoghe ragioni per "filtrare" i voti: mia sorella faceva lettere, e praticamente ogni esame del suo piano di studi corrispondeva ad una potenziale futura abilitazione all'insegnamento...
                                          « Ultima modifica: Lunedì 5 Dic 2011, 12:24:45 da Brigitta_McBridge »
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                                            Re: Topolino 2923
                                            Risposta #20: Lunedì 5 Dic 2011, 16:06:30
                                            La sensazione che avevo io era che, dato che un esame passato, sia pure "solo" con un 18, era pur sempre un esame passato, che a volte implicava anche una futura abilitazione (se avevi dato Scienza delle costruzioni, una volta laureato potevi firmare progetti edilizi, a prescindere dal voto con cui lo avevi passato (*)), i professori tendessero ad alzare l'asticella della sufficienza, per raggiungere la quale non bastava sapere "un po' più della metà" (i 18/30) delle cose, ma fosse necessario conoscere bene, e per intero, almeno i concetti basilari, e già questi da soli erano "più della metà" del programma
                                            Stessa sensazione che avevo anche io: negli esami tecnici (sono uno di quelli che ha inserito scienza delle costruzioni nel suo piano di studi pur essendo di tutt'altro indirizzo proprio per la possibilità di poter apporre la "firma" ;D) il 18 era ben oltre la sufficienza per questi motivi, negli esami del biennio (generali) lo era per motivi di selezione (nella mia università c'erano direttive ufficiose ma confermate a voce da più docenti di non far passare agli esami oltre una certa percentuale di candidati), alla fine il grosso era riuscire a passare lo scritto, difficilmente ho visto qualcuno bocciato all'orale con lo scritto sufficiente

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                                              Re: Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?
                                              Risposta #21: Lunedì 5 Dic 2011, 17:32:36
                                              Io ho passato tre facoltà prima di laurearmi ( :-[ ;D) ma sinceramente questa equivalenza del 18 a 7 e mezza non l'ho vista.

                                              Sui voti al Topo: si potrebbe dare il voto in quinti, come già succede per le recensioni...
                                                       
                                              In memoria di chi ci ha "cucinato" tante storie memorabili...

                                                Re: Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?
                                                Risposta #22: Lunedì 5 Dic 2011, 20:04:14
                                                anch'io anch'io dico la mia in questa discussione...

                                                per quanto riguarda le votazioni io credo che il 10, ai miei tempi, non veniva dato, perchè ai professori poco importava dell'impegno che veniva messo, o meglio serviva per passare dal 5 al 6, non certo dall' 8 al 10.

                                                Non ricordo chi ha detto che siamo tutti una banda di vecchi babbioni legati alla nostra adolescenza, io credo che il 10 vada dato a chi scrive come Citati (per fare un esempio), se un ragazzo di 17 anni scrvesse un tema che ha per soggetto l'analisi dell'opera di Proust e tira fuori qualcosa come la Colomba Pugnalata, io non credo che nessun professore rifiuterebbe il 10; io credo che anche lo studente più bravo, in una scala dove l' 1 è un componimento fuori tema, con errori di grammatica e di sintassi, nonchè ortografici e il dieci un trattato ai livelli che ho detto, possa pretendere di avere 8, forse nove se quello che scrive ha una certa originalità.
                                                Stesso discorso per le versioni, io ricordo che i miei prof contavano gli errori, che erano divisi in blu ( meno un punto) e rossi (meno un punto), se la versione era perfetta, cioè senza errori, il voto era nove, il dieci sarebbe arrivato solo se anche la traduzione era impeccabile per quanto riguardava la forma e lo stile.

                                                Ecco io credo che era questo lo spirito con cui i nostri prof ci davano i voti.. allora non lo capivo e facevo gli stessi dicorsi, anche se io sono un a di quelle che ha preso due a greco ehehh, ma poi col tempo leggendo un po' di più se si è un po' intelligenti si capisce che un otto è un ottimo voto...il dieci è eccellente e credo che di penne eccelenti in Italia ce ne siano proprio poche

                                                *

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                                                  Re: Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?
                                                  Risposta #23: Lunedì 5 Dic 2011, 22:20:58
                                                  Non penso riuscirei a dare voti alle storie di Topolino. Per quanto siano spesso semplici (qualche volta fin troppo...), si tratta pur sempre di qualcosa che è difficile riportare a criteri freddamente numerici, come del resto qualsiasi forma d'arte... e poi mi sentirei troppo professore di liceo che giudica il temino, e avendo sempre mal sopportato la cosa evito di farlo.


                                                  Passando all'OT ( ;) ), per quanto riguarda la mia esperienza di studente uscito da poco dal liceo non mi pare che ci sia questa gran generosità nei voti... dipende tantissimo dal singolo docente, ma un 9, pur non essendo roba da essere additati nei corridoi, è un gran bel voto... e anche un 8 non è proprio così comune, di sicuro molto meno dei 4 e dei 5. Comunque oggi la media nelle pagelle degli ultimi tre anni conta per il voto della maturità (25 punti su 100), quindi è anche normale che possa esserci una tendenza ad alzare lievemente i voti...

                                                  A prescindere dai discorsi sul sistema di voto, quello che ho sempre trovato discutibile è la necessità di dover dare un voto a tutto. Sicuramente è giusto e necessario che si venga valutati in tutto il percorso scolastico, ma ad esempio mi sfugge il significato di assegnare un voto in una "materia" come educazione fisica... è vero che in tutti i campi chi è poco dotato per natura ha più difficoltà, ma nel caso dell'attività fisica essere fortemente limitato è già abbastanza umiliante senza dover penare come bestie per raggiungere un tempo sufficiente alla campestre o negli esercizi con la funicella (non che io abbia mai avuto di questi problemi). Se non altro perché in moltissime materie si possono rimediare risultati dignitosi anche solo applicandosi, mentre invece l'impegno non basta a sopperire ad evidenti limiti fisici.

                                                  Allo stesso modo ho sempre trovato discutibile (come scritto sopra) ricevere voti secchi sui temi scritti: un conto è giudicare chiarezza espositiva e correttezza formale, un conto è giudicare il personale stile di scrittura del singolo, come mi è capitato abbiano fatto diversi miei insegnanti, perché in questo modo si finisce per rendere oggettivo qualcosa che non lo è (di fatto, i propri gusti personali).


                                                  Discorso del tutto diverso per l'università... dove effettivamente in tanti esami lo scritto è uno scoglio difficile da passare (le facce quando mi sono presentato con un 20 di scritto ad analisi, manco fosse questo gran votone, dicevano tutto...  :) )

                                                    Re: Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?
                                                    Risposta #24: Martedì 6 Dic 2011, 10:36:13
                                                    ma ad esempio mi sfugge il significato di assegnare un voto in una "materia" come educazione fisica
                                                    Ma perchè, esiste qualcuno che è mai stato rimandato in educazione fisica? :o

                                                    Comunque parlando di metri di giudizio (ormai siamo OT in un tema che era nato come OT, un OT spin-off ;D) ricordo all'università un esame che mi fece impazzire per via del metodo di correzione del prof. completamente inadeguato: era l'esame di teoria dei sistemi, il cui il compito in sè era abbastanza semplice se avevi studiato. L'unica difficoltà vera erano i calcoli dovendo fare prodotti tra matrici: per chi  è digiuno di matematica dico solo che facendolo a mano o con una calcolatrice normale, un solo prodotto matriciale poteva richiedere anche un'ora e più a seconda delle dimensioni delle matrici. Senza contare che con la mole di calcoli che erano necessari, l'errore di distrazione o di fretta era sempre in agguato. Ebbene il prof non aveva altro metodo per correggere che verificare il risultato finale! Che doveva corrispondere numero per numero!
                                                    Ma il peggio era che molti avevano una calcolatrice HP di quelle fantascientifiche che tali prodotti li facevano in mezzo secondo!
                                                    Senza contare che facevano anche studi di funzioni e integrali che erano una manna per gli esami di analisi! Arrivai al punto di affittarne una per fare l'esame di sistemi :-[
                                                    Ma è questo il metodo di insegnare?

                                                    *

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                                                      Re: Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?
                                                      Risposta #25: Martedì 6 Dic 2011, 11:45:40
                                                      Non ricordo chi ha detto che siamo tutti una banda di vecchi babbioni legati alla nostra adolescenza
                                                      Cosa che spiega perche' molti di noi (a partire dal sottoscritto) si abbandonino cosi' volentieri alle reminiscenze, incluse faccende di per se' insignificanti come i criteri con cui ci davano voti.

                                                      mi sfugge il significato di assegnare un voto in una "materia" come educazione fisica...
                                                      Se non altro perché in moltissime materie si possono rimediare risultati dignitosi anche solo applicandosi, mentre invece l'impegno non basta a sopperire ad evidenti limiti fisici.
                                                      Sono d'accordo con molto di quanto hai scritto. Ma sulla considerazione che cito mi viene subito in mente un'obiezione: perche' quanto dici sull'impegno che non basta non si applicherebbe ad esempio alla matematica? Una di quelle discipline in cui molti giustificano i propri insuccessi semplicemente dichiarando di non avere le capacita' necessarie.
                                                        Non contesto che i talenti per una disciplina o l'altra varino molto da persona a persona, ma cio' che viene richiesto a scuola sono risultati accessibili a "tutti" (qui suppongo che con "evidenti limiti fisici" tu non intenda ad esempio quelli di un mutilato). E per quel che riguarda l'impegno, una cosa che ho notato in me stesso (ma penso valga per molti altri) e' che spesso tendiamo a sovrastimare, in perfetta buona fede, il valore dell'impegno che abbiamo messo in qualcosa. Intendo dire: una persona puo' ad esempio studiare una materia ostica per ore e ore, senza frutto; ma l'esperienza (tanto in positivo che in negativo) mi suggerisce che in questo caso e' probabile che la sua mente sia altrove, per quanto a lui sembri di essere concentrato. Anche perche' per avere buoni risultati spesso non basta essere diligenti.
                                                        Per fare esempi concreti (e quindi, necessariamente, dalla mia esperienza personale): in matematica studiavo probabilmente molto meno dei compagni, se si misura il tempo dedicato a testi ed esercizi suggeritici dai professori; ma spesso mi capitava di riflettere per conto mio su faccende di matematica e quindi in realta' il tempo che alla fine avevo dedicato alla materia era maggiore di quello degli altri, solo che non me ne accorgevo perche' veniva contato come "svago" e non studio. Quando pero' dovetti studiare un po' di fisiologia al liceo, ci dedicai molto piu' tempo e sforzo che alla maggior parte delle altre materie, ma con magri risultati; e solo alla fine dell'anno mi resi conto che appunto era perche' in realta' aborrivo l'argomento al punto di non volerci pensare se non nel momento in cui mi costringevo sui libri, e anche allora probabilmente con scarsa concentrazione.
                                                        E, sempre nella mia esperienza, un discorso simil vale anche per la materia "educazione fisica": credo che qui mi abbiano sempre alzato il voto a fine anno (comunque non andava mai oltre il 7) per non farlo sfigurare troppo sulla pagella, ma nel mio piccolo ho comunque notato una differenza quando mi sono reso conto che, accanto all' "onesto sforzo di fare del mio meglio" potevo metterci anche "grinta e cattiveria" (per quantificare questa differenza, direi che sono passato da un "7 regalato" ad un "7 quasi completamente meritato").
                                                        Poi bisognerebbe anche vedere che forma assume l'impegno che uno puo' dedicare allo studio: per gli studenti e' difficile rendersene conto, ma non tutti i testi e/o esercizi sono utili, anzi molti possono perfino risultare dannosi (dato che abbiamo a disposizione una quantita' limitata di energia e se la spendiamo sulle banalita' poi' arriviamo troppo stanchi sulle cose che richiedono un vero sforzo di comprensione).


                                                      Per i moderatori: forse e' il caso di spostare la discussione "scolastica" altrove.
                                                      « Ultima modifica: Martedì 6 Dic 2011, 11:52:19 da ML-IHJCM »

                                                        Re: Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?
                                                        Risposta #26: Martedì 6 Dic 2011, 13:56:17
                                                        Non so se si è notato, ma io preferisco il giudizio articolato sul Topo, rispetto al voto secco. Rende più l'idea del perché una cosa ti garbi o meno, molto semplicemente. Potrei facilmente scrivere, che so, Topolino e la Spada di ghiaccio: 10, lode e bacio accademico, ma molti potrebbero chiedersi perché, e un sintetico giudizio lo spiega di suo!

                                                        Quanto ai voti a scuola, il mio professore di Inglese al liceo usava per dettati e traduzioni tutta la scala dei voti, quindi capitava di prendere 10 secco... Un po' più cauto era nelle compositions, questo va detto.

                                                        L'unico altro dieci che io ricordi risale ad educazione artistica, un ritratto a china del divino capitano Franco Baresi... ;)

                                                        *

                                                        Paper Bat 82
                                                        Pifferosauro Uranifago
                                                        PolliceSu

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                                                          Re: Topolino 2923
                                                          Risposta #27: Martedì 6 Dic 2011, 21:15:44


                                                          ... l'ho afferro per il giubbotto e l'ho tiro fuori..(..5 volte )
                                                          l


                                                          Già, la mia maestrina delle elementari lo avrebbe corretto come errore unico, e mi avrebbe sicuramente premiato per la mia testardaggine e la mia coerenza .. ..(coerenti fino alla fine una grande virtù) com’ero bello con il grembiulino da piccolo,anche se lo odiavo infinitamente,poiché era un vincolo alla mia libertà.
                                                          Già poi il mio carattere sanguigno mi espone a critiche aspre ed a impietose sentenze,ma quando non si hanno argomenti da controbattere ecco che giustamente mi vengono contestati i miei vizi di forma, ok va bene sappiamo tutti che viviamo nella società dove l’apparenza ormai è tutto,e tramite essa si viene giudicati ed insindacabilmente catalogati (allora faccio mea culpa) e non potendo interagire con voi a quattrocchi, riapro il mio vecchio libro di grammatica chiuso da decenni or sono sperando che sia abbastanza aggiornato e inizio a rispondervi.
                                                          Quando scrissi, che leggere un fumetto è come un “gioco”, siete balzati dalla sedia come dei serpenti a sonagli, nessuna coda di paglia visto che ormai la mia è già bruciata da un pezzo, e non ricrescerà più, ma va bene lo ammetto è una cosa seria, ma solo per gli autori e disegnatori che svolgono il loro lavoro con grande abnegazione penso che sotto sotto si divertano moltissimo, per cui da parte mia sono invidiosissimo.…ma per noi che leggiamo,che ci appassioniamo alle storie più belle della nostra infanzia per noi, per noi rimarrà sempre e solo un hobby un divertimento, ed io farei molta attenzione ad usare il vocabolo “passione, già le passioni che “avvolte ritornano”.
                                                          Le passioni sono pericolose, molte volte sono un preludio di malattia, ed in questa bellissima ......discussione aperta da @Cornelius Coot 1818 con le altrettanto belle risposte di voi altri tutti.
                                                          Ma in tante risposte nessuno ha detto qual è il senso dell’accumulare oggetti cianfrusaglie varie, molte volte il collezionismo è una vera malattia , una “passione” per l’appunto, si comprano libri ed enciclopedie solo per riempire quel “vuoto” dello scaffale? Si riempiono intere librerie di fumetti di tutti i tipi di tutte le nazioni, che una volta sistemati nelle loro mensole e imbustati per benino, rimangono senza leggere per lustri, decenni,secoli..ecc ecc , oh nessuno sa quanta di questa roba da collezionismo perfetta ed intatta io trovi nei mercatini e rigattieri vari ,..allora mi sono chiesto tutta questa mania del collezionismo, questa morbosità tutta questa fretta nel “tappare i buchi delle nostre collezioni”se molte volte non  rappresenti quel banale tentativo di anestetizzare qualche piccola ulcera, ancora sanguinolenta presente nel nostro inconscio. Molti collezionisti provano un grande piacere nel far ammirare il proprio “altarino”agli amici, piacere condiviso per l’appunto,la ricerca di nuovi amici attraverso la propria collezione, solo questo può cicatrizzare quella ferita.
                                                          Ci siamo chiesti cosa ne sarà dei nostri fumetti una volta che non apparterremo più a questa terra, ma prima di porsi questa domanda qualcuno dovrebbe rispondere alla mia ; Cosa ne sarà delle nostre delusioni, che cosa ne sarà nelle nostre esperienze , che cosa ne sarà delle nostre gioie accumulate all’interno di quasi un secolo di vita?  Se tutto il nostro baule di esperienze svanirà nell’oblio al momento della morte… bè allora anche tutte le mie “collezioni reali”possono bruciare con esse.
                                                          Ora scusatemi per la “fuori discussione” nella “fuori argomentazione”, qui si dovrebbe parlare di voti e di votazioni, ma faccio di nuovo mea culpa perché ho omesso un particolare importantissimo,molti di voi, siete o siete stadi dei “liceali”, e giustamente non conoscete gli “istituti”di meta anni 90 se non dal di fuori, o per sentito dire, ma si sa per sentito .. (le “autogestioni da parte della casta duravano mesi”, bisognava prendersi a botte solo per entrare a scuola, quando in quei giorni la casta aveva deciso che c’era lo sciopero, erano insindacabili ,allora che fare?  dovevo solamente decidere da chi “prenderle”,se dai ragazzi più grandi o dai miei.,molte volte sceglievo la terza opzione, me ne andavo in giro senza far nulla per cinque ore, pensando che sarebbe stato meglio andarsene a lavorare senza nessuna istruzione superiore già a quattordici anni… come poteva la mia mente essere concentrata sulle regole della corretta sintassi, ai verbi e complementi oggetto in quel fosco periodo….neanche a pagarmi studiavo..) Mickey Mouse fatti coraggio!!!
                                                          Quindi nemmeno da questa parte possiamo fare dei paragoni, ma posso per tornare finalmente in “filo” alla discussione che i voti alle storie vanno dati , troppo facile fare la bella “recensioncina” settimanale senza prendersi la responsabilità di sintetizzare quanto detto con un banalissimo numero, con delle stellette o dei cuoricini ,.. poi fate come vi pare, a me nulla cambia, e figuriamoci a voi, però Gianluca un ragazzino di tredici anni che io non conosco, questa minuscola responsabilità se l’è presa, sbagliando o non sbagliando, con incoerenze o senza incoerenze.

                                                          Ed anch’io, non mi sottrarrò dalle mie responsabilità continuando a scrivere e a scrivere,fino alla fine complice della mia testardaggine, anche correndo il rischio di essere insultato a più riprese ,indirettamente o direttamente ma allora mi dovrei “vergognare” che  a questa età  compia ancora degli errori grossolani di ortografia… certo sono sicuro che a molti non sono simpatico, ma vi dico che ben altre sono le situazioni di cui un ragazzo di debba vergognare.
                                                          « Ultima modifica: Martedì 6 Dic 2011, 22:58:25 da Danilo1982 »
                                                          La vita è un gioco di energia in cui Tu non partecipi, ma devi lasciarti partecipare...

                                                          Vivi ogni momento come se fosse l'ultimo, muori e rinasci ad ogni istante, non pentirti di nulla, non sentirti in colpa per nulla, vivi totalmente senza guardare giù, senza guardarti in dietro.

                                                          *

                                                          PORTAMANTELLO
                                                          Visir di Papatoa
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                                                            Re: Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?
                                                            Risposta #28: Martedì 6 Dic 2011, 21:26:17
                                                            Parole dure.
                                                            No man commanded Jean Louise.
                                                            Not on land and not on water.
                                                            Jean did whatever he pleased,
                                                            Until he kissed the gunners daughter.

                                                            *

                                                            Brigitta MacBridge
                                                            Flagello dei mari
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                                                              Re: Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?
                                                              Risposta #29: Mercoledì 7 Dic 2011, 08:47:59
                                                              Parole dure, sì, cui è difficile rispondere senza dare l'impressione di avere la coda di paglia o di avercela con l'interlocutore. La coda di paglia non spetta a me dire se io ce l'abbia o meno; posso assicurare che non ho acrimonia di alcun tipo nei confronti di Danilo, solo il suo ultimo intervento mi porta a continuare il discorso sul presunto degrado della scuola italiana. Che volete, è un argomento che mi sta a cuore, forse perché ho una figlia che fa le elementari, e che negli anni prossimi dovrà viverci, dentro a questa scuola: e mi piacerebbe pensare che la aspetti una scuola adeguata alle sue necessità.

                                                              Mi scuso se generalizzo e ipersemplifico, perché per parlare del "pianeta scuola" in maniera dettagliata e completa probabilmente non basterebbe un convegno di due anni, mentre qui ovviamente non possiamo andare troppo nel profondo.

                                                              Danilo non si scusa per gli errori di grammatica che qualcuno gli ha fatto petulantemente notare, e che nel suo ultimo post ha evitato di ripetere (cosa che gli fa onore: perché se è vero che il proverbio "errare è umano, perseverare è diabolico" lo conosciamo tutti, nella realtà non sono poi molti quelli che quando gli si fa notare un errore si adoperano per correggersi). In questo ed altri suoi messaggi ci spiega che il suo italiano scritto non perfetto dipende da una scuola difficile e non amata, dal non aver dedicato tempo allo studio, eccetera. Ha tutta la mia comprensione e simpatia. Ma Danilo ci dice anche di avere frequentato una scuola superiore negli anni '90. Una scuola superiore dalla quale è uscito senza sapere una regola di grammatica che ha recuperato in un pomeriggio "rispolverando il vecchio libro di grammatica".

                                                              Io non ne faccio una colpa a Danilo. Ma alla sua scuola sì. E faccio un confronto con le generazioni precedenti: mia nonna, classe 1896, aveva la licenza di quinta elementare. Io la consideravo una ignorante perché non aveva fatto neppure le medie, ma vi assicuro che quando mia nonna morì, e trovammo i suoi diari, non contenevano neppure un errore di sintassi o ortografia. Il nonno di mio marito, anche lui quinta elementare, ci ha lasciato un bellissimo diario in cui racconta che "quando ebbi cinque anni, e cominciai a capire qualcosa, mi dettero una pecora da accudire; quando cominciai a capire qualcosa di più le pecore divennero due". La scuola la frequentò fra una pecora e l'altra, eppure anche lui non faceva neppure un errore.

                                                              Facciamo un salto generazionale e passiamo a mia madre e mio padre: loro sono riusciti ad andare alle superiori, ma non all'università. Mia madre non ha finito il liceo classico, mio padre ha il diploma dell'istituto tecnico. Neppure loro fanno errori grossolani.

                                                              Altro salto generazionale, arriviamo ai miei coetanei. Io non faccio testo, ero la seconda della classe. Vediamo allora l'ultimo della classe, quello che prese 1 di matematica e fu bocciato. Fece ricorso al TAR, ma il ricorso fu respinto perché la bocciatura era ampiamente motivata. Caso vuole che siamo ancora in contatto, ci si sente per email ogni tanto. Neanche lui fa errori troppo vistosi o frequenti, ma qualcuno ogni tanto sì.

                                                              Insomma, c'è stato un momento, nel passato della scuola italiana, in cui non si "mandava fuori", neppure dalle elementari, uno studente con una lacuna che si poteva colmare leggendosi una pagina del libro di grammatica. E c'è stato un momento successivo in cui invece sì, e da una scuola superiore. Secondo me questo è degrado.


                                                              Ora mi si dirà che la qualità della scuola non è solo nell'insegnamento della lingua italiana, che esiste l'analfabetismo di ritorno, che ogni caso andrebbe considerato a parte: tutto assolutamente vero. L'avevo detto, all'inizio di questo post, che avrei generalizzato. Ma l'impressione che ho io è di non essere troppo lontana dalla verità.
                                                              « Ultima modifica: Mercoledì 7 Dic 2011, 08:53:25 da Brigitta_McBridge »
                                                              I miei teSSSSori: http://tinyurl.com/a3ybupd

                                                              "You must be the change you want to see in the world" -- Gandhi

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                                                              PolliceSu

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                                                                Re: Topolino 2923
                                                                Risposta #30: Mercoledì 7 Dic 2011, 11:35:49
                                                                In questa discussione ci sono vari fili che forse sarebbe il caso di separare, visto che mi sembra ognuno meriti di essere sviluppato di per se'.
                                                                Per chiarezza:
                                                                1) c'e' il punto di partenza, vale a dire il problema di come esprimiamo le nostri opinioni sui fumetti qui discussi;
                                                                2) c'e' la questione dei voti scolastici, nata dal renderci conto che il loro uso e' cambiato nei decenni (il che rende difficile intendersi sul significato dei voti che noi diamo alle storie), ma il cui interesse e' indubbiamente acuito dal fatto "che siamo tutti una banda di vecchi babbioni legati alla nostra adolescenza";
                                                                3) ci sono ulteriori fuoritema, come la mia divagazione sul significato di "impegno nello studio" o la domanda di Danilo1982 su quali siano le ragioni, piu' o meno inconsce, che ci spingono al collezionismo (domanda molto interessante, che a parer mio meriterebbe di essere trattata in una discussione sua propria, piuttosto che rischiare di perdersi qua).

                                                                Detto questo, aggiungo un paio di righe per Danilo1982. Sono quello che prima ha fatto sarcasmo sui suoi errori di ortografia. Ho semplicemente approfittato dell'occasione che mi si offriva per una spiritosaggine (e per cercare di temperare il sarcasmo, scrissi subito che il mio era un commento "villano ed insultante "). Volevo correggere il suo errore (e vedo con piacere che ha accolto la mia osservazione), ma non intendevo offenderlo; e spero di non averlo fatto.
                                                                Ma c'era un punto, in quello che lui aveva scritto, cui ci tenevo a controbattere: l'asserzione
                                                                Citazione
                                                                comprendere le regole della buona educazione e di comportamento sociale (poichè questo è il fine ultimo dell'istruzione scolastica)
                                                                Ho risposto con l'ironia, forse esagerando e risultando anche qui sarcastico; ma e' un'asserzione che, per quanto rispettabile, va contro le mie profonde convinzioni. Ritengo che il fine ultimo dell'istruzione scolastica (esclusi forse i primi anni delle elementari) sia fornirci strumenti intellettuali per esaminare il mondo di cui facciamo parte, e darci cosi' la possibilita' di interagirvi; la responsabilita' della nostra buona educazione, del nostro essere o meno decenti membri della societa', va cercata altrove (in noi stessi, nella famiglia, nelle societa' in cui siamo immersi, in coloro che ci fanno da guida e modello morale, etc.).

                                                                Posso rispettare l'opinione di Danilo1982 (tanto piu' che la differenza dei punti di vista va valutata anche ricordando che abbiamo avuto esperienza scolastiche molto diverse); ma, appunto, e' qualcosa con cui non riesco ad essere d'accordo. (Forse anche per motivi non del tutto nobili:  come ho scritto sopra, il mio ricordo, generalmente doloroso, delle elementari,  e' indissolubile dalla sofferenza provata in un sistema che sembrava badare piu' a educarmi che a istruirmi.)

                                                                 
                                                                Insomma, c'è stato un momento, nel passato della scuola italiana, in cui non si "mandava fuori", neppure dalle elementari, uno studente con una lacuna che si poteva colmare leggendosi una pagina del libro di grammatica. E c'è stato un momento successivo in cui invece sì, e da una scuola superiore. Secondo me questo è degrado.
                                                                Non sono sicuro di seguirti. L'esempio di degrado sarebbe il fatto che il tuo coetaneo (di cui tu stessa scrivi "la bocciatura era ampiamente motivata" - cosa che suggerirebbe che il suo problema non era "una lacuna che si poteva colmare leggendosi una pagina del libro di grammatica") fu bocciato?


                                                                Chiudo con un'excusatio non petita, che mi sembra pero' necessaria visto che ho attaccato l'ortografia altrui. A parte gli errori di battitura, piu' o meno occasionali, sono cosciente che nei miei interventi gli accenti sono in genere rimpiazzati dagli apostrofi: colpa della tastiera che uso e della mia pigrizia nel cercare una soluzione.
                                                                « Ultima modifica: Mercoledì 7 Dic 2011, 11:37:08 da ML-IHJCM »

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                                                                  Risposta #31: Mercoledì 7 Dic 2011, 12:38:21
                                                                  Non sono sicuro di seguirti. L'esempio di degrado sarebbe il fatto che il tuo coetaneo (di cui tu stessa scrivi "la bocciatura era ampiamente motivata" - cosa che suggerirebbe che il suo problema non era "una lacuna che si poteva colmare leggendosi una pagina del libro di grammatica") fu bocciato?

                                                                  Mi scuso se non era chiaro.
                                                                  L'esempio del mio compagno in effetti aveva doppia valenza, ma non lo ho espresso come si deve.

                                                                  In primis, volevo dire che, bocciatura in terza a parte, lui alla fine il liceo lo ha finito, senza aver colmato queste lacune, e questo secondo me esprimeva un degrado rispetto alle generazioni precedenti;

                                                                  però, pur essendo stato il peggiore della classe, oggi "non fa errori troppo vistosi o frequenti, ma qualcuno ogni tanto sì": mentre ho visto casi di liceali del giorno d'oggi (e qui non parlo di nessuno dei presenti ma di esperienze "esterne") che fanno errori vistosi e frequenti, cosa che secondo me dimostra un ulteriore degrado rispetto alla mia generazione, e mi fa arrivare a dire che forse, in certi casi, un liceale diplomato di oggi potrebbe non saperne di più di mia nonna che aveva la quinta elementare.

                                                                  Questa seconda affermazione però è un po' troppo categorica per farla senza avere una esperienza più completa e diretta, e quindi alla fine, pur avendola scritta, avevo deciso di cancellarla (*), ma in effetti è rimasta "fra le righe" (ed ora che l'ho scritta, anche sopra :().

                                                                  [size=9](*) anche perché è oggettivamente un'affermazione antipatica, e il ruolo della vecchia babbiona che brontola che ai suoi tempi andava tutto meglio e si stava meglio quando si stava peggio mi può divertire per due o tre post, non di più.[/size]
                                                                  « Ultima modifica: Mercoledì 7 Dic 2011, 12:49:09 da Brigitta_McBridge »
                                                                  I miei teSSSSori: http://tinyurl.com/a3ybupd

                                                                  "You must be the change you want to see in the world" -- Gandhi

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                                                                    Risposta #32: Mercoledì 7 Dic 2011, 12:58:29
                                                                    però, pur essendo stato il peggiore della classe, oggi "non fa errori troppo vistosi o frequenti, ma qualcuno ogni tanto sì": mentre ho visto casi di liceali del giorno d'oggi (e qui non parlo di nessuno dei presenti ma di esperienze "esterne") che fanno errori vistosi e frequenti, cosa che secondo me dimostra un ulteriore degrado rispetto alla mia generazione, e mi fa arrivare a dire che forse, in certi casi, un liceale diplomato di oggi potrebbe non saperne di più di mia nonna che aveva la quinta elementare.

                                                                    Questa seconda affermazione però è un po' troppo categorica per farla senza avere una esperienza più completa e diretta, e quindi alla fine, pur avendola scritta, avevo deciso di cancellarla (*), ma in effetti è rimasta "fra le righe" (ed ora che l'ho scritta, anche sopra :().

                                                                    [size=9](*) anche perché è oggettivamente un'affermazione antipatica, e il ruolo della vecchia babbiona che brontola che ai suoi tempi andava tutto meglio e si stava meglio quando si stava peggio mi può divertire per due o tre post, non di più.[/size]
                                                                    E' vero che si tratta pur sempre di un'affermazione abbastanza categorica e generica, ma ti posso assicurare che di gente uscita dalle superiori senza una buona conoscenza dell'italiano scritto ce n'è eccome, negli ultimi anni.
                                                                    Io mi sono diplomata nel 2007, e nella mia classe c'era gente che è stata promossa quando comunque faceva errori tipo il verbo essere senza accento  e il verbo avere senza "h"...

                                                                    "Vecchia babbiona" non direi proprio; per me hai ragione da vendere, su questo punto. ;)

                                                                      Re: Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?
                                                                      Risposta #33: Mercoledì 7 Dic 2011, 13:03:29
                                                                      1) c'e' il punto di partenza, vale a dire il problema di come esprimiamo le nostri opinioni sui fumetti qui discussi;:

                                                                      Forse capisco male quello che viene scritto, ma mi sembrava che il punto principale della discussione fosse la discrepanza tra voto numerico e giudizio.
                                                                      diventa particolare trovare un giudizio negativo o mediocre sintetizzato con un 8; credo, in linea di massima che possa essere giusto sintetizzare un giudizio con un voto, anche perhcè spesso non è così interessante leggere dieci opinioni molto simili, ma, continuo a dire, e così mi ricollego al punto

                                                                      2) c'e' la questione dei voti scolastici, nata dal renderci conto che il loro uso e' cambiato nei decenni (il che rende difficile intendersi sul significato dei voti che noi diamo alle storie), ma il cui interesse e' indubbiamente acuito dal fatto "che siamo tutti una banda di vecchi babbioni legati alla nostra adolescenza";

                                                                      che se il 6 è la sufficienza, ci possono essere discrepnze tra un 51/2 e un 61/2, ma mi chiedo anche volendo valutare l'impegno di un autore, come siamo in grado di farlo? Come possiamo, noi fruitori del prodotto finito capire quante ore questo autore è stato in biblioteca a documentarsi per dar vita alla propria opera? Certo se uno sceneggiatore è costante si può vedere un miglioramento, ma io credo che nessuno di noi qua dentro abbia la possibilità di giudicare l'impegno di colui che scrive. (ML-IHJCM grazie per la citazione) :)

                                                                      la famiglia di brigitta è fortunata, perchè i genitori hanno potuto fare le scuole superiori, purtroppo la vita a Prato negli anni cinquanta non era cos' facile e ricca, mio padre ha fatto la quinta elementare e a otto anni gli misero in mano una cassa di limoni e doveva andare in Piazza Duomo a venderli "tre limoni cento lire", fa ancora errori di grammatica di cui ancora di vergogna e quando scrive qualcosa di importante, dato che ha fatto il bibliofilo, o il bibliomane e così mi collego al punto

                                                                      3) ci sono ulteriori fuoritema, come la mia divagazione sul significato di "impegno nello studio" o la domanda di Danilo1982 su quali siano le ragioni, piu' o meno inconsce, che ci spingono al collezionismo  

                                                                      chiede sempre a me e amia madre di correggergli le bozze.
                                                                      Veniamo a mia madre, la sua famiglia stava un po' meglio da un punto di vista economico, ha fatto le medie, ma ha fatto una scuola migliore di quella mio padre, non commette un errore di grammatica, riesce a coniugare tutti i verbi, non conosce molte parole ma ha i fondamentali e ora che ha sessantacinque anni ancora fano parte di lei.

                                                                      Quindi, danilo, il fatto che tu non "senta" l' acca non deriva dai problemi sociale delle superiori, ma da una pessima scuola elementare, la grammatica la studi lì...anch'io ho fatto una scuola elementar epessima, cambiato tre maestri in tre anni, volevo fare il medico e ho fatto il classico, sono sempre stata l'ultima, o quasi della classe, la sintassi italiana era avvolta da un velo nero che la rendeva inaccessibile e dovevo tradurre greco e latino!!!  sono fioccati tanti 4 e qualche 2, sono bocciata il secondo anno, ma a forza di leggere e di cercare di decifrare quelle maledette lettere sono riuscita a imparare quasi per osmosi la grammatica e la sintassi.

                                                                      E' bello il tuo carattere sanguigno e hai ragione che si colleziona per riempire un vuoto e spesso l'oggetto viene caricato di simbolismo, mio padre e io di conseguenza che ho ereditato lo stesso tratto, veniamo presi come minimo per anacronistici perchè amiamo il libro come oggetto, il suo odore, la sua consistenza al tatto e il volume che occupa nello spazio.
                                                                      Il collezionismo, il circondarsi di oggetti crea sicurezza e si tende a farlo per avere un appiglio, qualcosa da finire, qualcosa che dia corppo ad una passione e il sigillare gli albi in modo che non possano essere letti è come proteggere quella passione che fin da piccoli è stata presente; poi c'è chi lo fa per investimento, ma questo è un altro punto di vista.
                                                                      Quello che non capisco del tuo messaggio è il voler giustificare il fatto che fai degli errori, non ti giustificare, stai attento quando scrivi e non fare errori oppure ironizza e prenditi in giro, il voler dar colpa a qualcuno diverso da noi stessi è qualcosa, secondo me, che non ha senso; una persona di mesia intelligenza può benissimo imparare qualunque cosa, la qualità importante è la volontà, ma quella non si impara nè si compra...

                                                                      *

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                                                                      Imperatore della Calidornia
                                                                      Moderatore
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                                                                        Re: Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?
                                                                        Risposta #34: Mercoledì 7 Dic 2011, 13:21:38
                                                                        Voto a questo topic: 6,5
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                                                                        Pifferosauro Uranifago
                                                                        PolliceSu

                                                                        • ***
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                                                                          Risposta #35: Mercoledì 7 Dic 2011, 13:40:14

                                                                           E faccio un confronto con le generazioni precedenti: mia nonna, classe 1896, aveva la licenza di quinta elementare. Io la consideravo una ignorante perché non aveva fatto neppure le medie, ma vi assicuro che quando mia nonna morì, e trovammo i suoi diari, non contenevano neppure un errore di sintassi o ortografia. Il nonno di mio marito, anche lui quinta elementare, ci ha lasciato un bellissimo diario in cui racconta che "quando ebbi cinque anni, e cominciai a capire qualcosa, mi dettero una pecora da accudire; quando cominciai a capire qualcosa di più le pecore divennero due". La scuola la frequentò fra una pecora e l'altra, eppure anche lui non faceva neppure un errore.


                                                                          Per non parlare poi della calligrafia.., le persone anziane inaspettatamente molte volte posseggono uno stile perfetto, che non ha niente a che vedere con le "zampe di gallina" di molti dottori...
                                                                          Nella civiltà contadina di un tempo, la "clessidra" scorreva più lentamente, e nonostante gli insegnanti fossero severissimi e intransigenti, avevano comunque la pazienza di spendere più tempo durante tutto l'anno nell'analizzare" l'alfabeto parola per parola.

                                                                          Altro che pretendere di mandare i ragazzini a scuola a 5 anni....



                                                                          Quello che non capisco del tuo messaggio è il voler giustificare il fatto che fai degli errori, non ti giustificare, stai attento quando scrivi e non fare errori oppure ironizza e prenditi in giro, il voler dar colpa a qualcuno diverso da noi stessi è qualcosa, secondo me, che non ha senso; una persona di mesia intelligenza può benissimo imparare qualunque cosa, la qualità importante è la volontà, ma quella non si impara nè si compra...


                                                                          Hai assolutamente ragione .. non bisogna mai giustificarsi !!!


                                                                          Detto questo, aggiungo un paio di righe per Danilo1982. Sono quello che prima ha fatto sarcasmo sui suoi errori di ortografia. Ho semplicemente approfittato dell'occasione che mi si offriva per una spiritosaggine (e per cercare di temperare il sarcasmo, scrissi subito che il mio era un commento "villano ed insultante "). Volevo correggere il suo errore (e vedo con piacere che ha accolto la mia osservazione), ma non intendevo offenderlo; e spero di non averlo fatto.

                                                                          Nessuna offesa ,.. pensa che quando "passavo" i miei appunti delle lezioni  ai miei "colleghi", invece di ringraziamenti per la calligrafia leggibile (non è poco) facevano gli spocchiosi sulla sintassi.....ingrati.

                                                                          « Ultima modifica: Mercoledì 7 Dic 2011, 21:52:56 da Danilo1982 »
                                                                          La vita è un gioco di energia in cui Tu non partecipi, ma devi lasciarti partecipare...

                                                                          Vivi ogni momento come se fosse l'ultimo, muori e rinasci ad ogni istante, non pentirti di nulla, non sentirti in colpa per nulla, vivi totalmente senza guardare giù, senza guardarti in dietro.

                                                                          *

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                                                                          Flagello dei mari
                                                                          PolliceSu

                                                                          • *****
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                                                                            • Offline
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                                                                            Risposta #36: Mercoledì 7 Dic 2011, 14:21:54
                                                                            la famiglia di brigitta è fortunata, perchè i genitori hanno potuto fare le scuole superiori, purtroppo la vita a Prato negli anni cinquanta non era cos' facile e ricca, mio padre ha fatto la quinta elementare e a otto anni gli misero in mano una cassa di limoni e doveva andare in Piazza Duomo a venderli "tre limoni cento lire"

                                                                            Non c'è famiglia di quell'epoca che non abbia storie da raccontare di questo tipo. Mia mamma fece il liceo, e fu l'unica della famiglia, perché durante la guerra si era beccata la TBC e sua mamma si rese conto che non poteva mandarla a lavorare, anche se ci sarebbe stato bisogno perché durante la guerra avevano perso tutto. Così tutta la famiglia fece sacrifici, e mentre i suoi fratelli lavoravano in fabbrica, lei andava a scuola, e la odiava ogni giorno perché i fratelli glielo rinfacciavano in continuazione, perché in classe erano tutti benestanti e lei era l'unica con i vestiti rattoppati, e perché non andava bene di greco e latino... la sua è una storia, ma sua cugina ne aveva un'altra diversa ma altrettanto drammatica, ed altri ne avevano altre ancora... a pensare a quanti sacrifici hanno fatto i nostri bisnonni e nonni per permettere ai propri figli di studiare, o a quanti invece non ci sono riusciti e ci hanno dovuto rinunciare, a maggior ragione mi fa arrabbiare che oggi una istruzione superiore venga considerata tanto poco, e che la scuola rischi di cadere in basso. E ora chiudo, perché ho nuovamente sfondato il muro di cinta che dovrebbe rinchiudere i vecchi babbioni :-[ e scusate ;)
                                                                            I miei teSSSSori: http://tinyurl.com/a3ybupd

                                                                            "You must be the change you want to see in the world" -- Gandhi

                                                                            *

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                                                                              Re: Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?
                                                                              Risposta #37: Mercoledì 7 Dic 2011, 15:30:43
                                                                              Che discussione interessante che sta venendo fuori!

                                                                              1) problema di come esprimiamo le nostri opinioni sui fumetti qui discussi: su questa ho già detto abbondantemente la mia. Preferisco sempre i giudizi ai voti e non solo nelle "pagelline" dei fumetti o nelle pagelle scolastiche. E non capisco l'affermazione di danilo1982 in cui dice che è "troppo facile fare la bella “recensioncina” settimanale senza prendersi la responsabilità di sintetizzare quanto detto con un banalissimo numero".
                                                                              Trovo al contrario che sia ben più facile assegnare voti senza prendersi la briga di motivarli. Anche perchè come visto, spesso possono dar luogo a incomprensioni o comunque "percezioni" diverse. Il giudizio no, il giudizio ti permette di spiegare perchè e percome una certa cosa ti è piaciuta o no. E in questo trova posto anche il discorso sull'impegno che riaffiora di tanto in tanto, non solo in questa discussione, ma anche per bocca degli autori: l'impegno (a scuola, nel lavoro, in generale) da solo non basta se non è accompagnato dai risultati. E' una buona, ottima cosa ma, per dirla col gergo matematico, non è una condizione necessaria, nè sufficiente. Se passi mesi a documentarti, se passi notti insonni a sviluppare i dialoghi adatti e poi il risultato è una storia moscia il giudizio è negativo. Si può addolcirlo un po' in virtù dell'impegno profuso che, quando è tanto, comunque traspare, però resta negativo. Sarò cattivo, ma io mi son sempre scontrato con realtà del genere dalla scuola al lavoro e non posso fare a meno di considerare l'operato degli altri nella stessa maniera.

                                                                              2) questione dei voti scolastici, nata dal renderci conto che il loro uso e' cambiato nei decenni i(il che rende difficile intendersi sul significato dei voti che noi diamo alle storie): beh, anche io potrei raccontare vari episodi e quasi tutti riconducibili a mancanze dell'istituzione "scuola" in primo luogo e dell'istituzione "famiglia" in secondo. In prima media in classe mia c'era un ragazzo che leggeva a stento! Come sia stato possibile che un ragazzo così abbia ottenuto la licenza elementare è un mistero. Con quale coraggio le maestre (o maestri) hanno lasciato che questo ragazzo andasse allo sbaraglio incontro alla sua vita non so (il suo percorso è stato quello classico di tanti, me compreso: elementari nella scuola del paesello, dove tutto è familiare, medie in città, primo vero passo verso una vita nuova). Ho messo la famiglia al secondo gradino della colpa perchè è vero che i genitori si sarebbero dovuti accorgere che il figlio a 10 anni non sa leggere, ma magari loro erano in condizioni anche peggiori, probabilmente non erano in grado di rendersi conto della situazione.
                                                                              Tuttavia la colpa principale per me resta degli insegnanti: insegnare davvero è una cosa difficilissima, va ben oltre la semplice preparazione. Chiunque frequenti l'università (perchè si ha un'età in cui certe cose si capiscono meglio) conoscerà bene la differenza tra un professore preparato e un professore che sa anche insegnare

                                                                              3) la domanda di Danilo1982 su quali siano le ragioni, piu' o meno inconsce, che ci spingono al collezionismo: qua davvero c'è materiale per un'altra discussione. In linea di massima condivido il fatto che si colleziona per riempire un vuoto. Però, almeno io la vedo così, tutta la vita è un riempire vuoti. Si mette su famiglia, si collezionano francobolli, si lavora, si fa il tifo per una squadra, si va in vacanza, si gioca ai videogames, si leggono libri, si collezionano fumetti, si crescono figli per riempire la vita. Per dirla con corrado guzzanti: "il senso della vita è la vita, il fine della vita è la fine" :(
                                                                              « Ultima modifica: Mercoledì 7 Dic 2011, 15:33:31 da piccolobush »

                                                                              *

                                                                              Paper Bat 82
                                                                              Pifferosauro Uranifago
                                                                              PolliceSu

                                                                              • ***
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                                                                                Risposta #38: Mercoledì 7 Dic 2011, 22:03:58
                                                                                Che discussione interessante che sta venendo fuori!

                                                                                1) problema di come esprimiamo le nostri opinioni sui fumetti qui discussi: su questa ho già detto abbondantemente la mia. Preferisco sempre i giudizi ai voti e non solo nelle "pagelline" dei fumetti o nelle pagelle scolastiche. E non capisco l'affermazione di danilo1982 in cui dice che è "troppo facile fare la bella “recensioncina” settimanale senza prendersi la responsabilità di sintetizzare quanto detto con un banalissimo numero".
                                                                                (

                                                                                Tornando in Topic

                                                                                Io sono il primo che appena indicizzano l'ultimo numero di Topolino vado nell' INDUcKS .... per esprimere il mio voto.....

                                                                                Quindi sarei curioso di conoscere i voti di coloro che fanno la "recensioncina" settimanale al Topo.
                                                                                Credo che anche loro "esprimono" dei voti all'INDUCKS altrimenti non si spiegherebbe la posizione relativamente alta delle storie più recenti di Casty.....almeno credo....

                                                                                Da parte mia ho dato solo un dieci :
                                                                                Topolino e la spada di ghiaccio

                                                                                E solo un nove :
                                                                                Buona sfortuna Paperino!

                                                                                Mentre tutti gli altri "capolavori Italiani" non vanno oltre l'otto.

                                                                                Tramite questa scala misuro la mia "coerenza" nei giudizi alle storie nuove.

                                                                                La vita è un gioco di energia in cui Tu non partecipi, ma devi lasciarti partecipare...

                                                                                Vivi ogni momento come se fosse l'ultimo, muori e rinasci ad ogni istante, non pentirti di nulla, non sentirti in colpa per nulla, vivi totalmente senza guardare giù, senza guardarti in dietro.

                                                                                  Re: Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?
                                                                                  Risposta #39: Giovedì 8 Dic 2011, 11:01:24

                                                                                  Tornando in Topic

                                                                                  Io sono il primo che appena indicizzano l'ultimo numero di Topolino vado nell' INDUcKS .... per esprimere il mio voto.....

                                                                                  Quindi sarei curioso di conoscere i voti di coloro che fanno la "recensioncina" settimanale al Topo.
                                                                                  Credo che anche loro "esprimono" dei voti all'INDUCKS altrimenti non si spiegherebbe la posizione relativamente alta delle storie più recenti di Casty.....almeno credo....
                                                                                  Posso rispondere solo per me: mai messo voti sull'inducks, forse un paio all'inizio e su storie classiche ma giusto per provare il meccanismo, puoi controllare (credo sia possibile) ;)
                                                                                  E' che proprio non riesco, per come la vedo io un voto non può essere una entità indipendente: se dò un voto ad una storia deve essere correlato e coerente coi voti che ho dato ad altre storie. E con 10 voti a disposizione, una differenziazione corretta è impossibile. Se dò 10 a una storia e poi ce n'è una che mi piace ancora di più cosa faccio? Gli dò 11? Abbasso il voto all'altra? Ma allora devo abbassarlo anche a tute le altre perchè ora quelle che hanno 9 sono meno belle di quella che è appena passata a 9! Comincio con i 9= (meno meno)? Noooo, troppo complicato, meglio spiegare a parole! E comunque si PQRDQP (ma poche proprio!)

                                                                                  *

                                                                                  ML-IHJCM
                                                                                  Diabolico Vendicatore
                                                                                  PolliceSu   (1)

                                                                                  • ****
                                                                                  • Post: 1903
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                                                                                    Risposta #40: Giovedì 8 Dic 2011, 11:46:05
                                                                                    La discussione continua a svilupparsi su molti argomenti di interesse.

                                                                                    Ringrazio Brigitta per la spiegazione.

                                                                                    una persona di mesia intelligenza può benissimo imparare qualunque cosa, la qualità importante è la volontà, ma quella non si impara nè si compra...
                                                                                    Ben detto! Forse vale la pena di ricordare che la cultura di una persona dovrebbe essere in realta' abbastanza indipendente dalle scuole frequentate: conta molto di piu' il continuare a leggere, a studiare, a discutere, a pensare. Chi ha frequentato scuole migliori ha il vantaggio di partire da un livello piu' alto, con strumenti piu' potenti ottenuti con sforzo relativamente minore; ma di per se' non basta, visto che poi molti si fermano li' o iniziano a dimenticare. Anzi, verrebbe da suggerire come definizione che la cultura di una persona e' la differenza tra cio' che sa e cio' che ha studiato a scuola.

                                                                                    E vorrei anche esprimere il mio pieno accordo con Nubulina sul fatto che per apprendere basti una media intelligenza. Un normale essere umano non sara' capace di fare le scoperte di Einstein, ma e' in grado (con impegno, tempo e l'aiuto di buone spiegazioni) di capire cio' che Einstein ha scoperto.

                                                                                    Per non parlare poi della calligrafia.., le persone anziane inaspettatamente molte volte posseggono uno stile perfetto, che non ha niente a che vedere con le "zampe di gallina" di molti dottori...
                                                                                    [...]
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                                                                                    Ah, la calligrafia! Vero: tendiamo a non stimarla il dovuto. Io sono uno di quelli delle "zampe di gallina", in effetti. Al punto che credo di aver perso, in un'occasione, il diritto ad un ribasso sulle tasse universitarie proprio per un problema di calligrafia. Per tacere dei miei compagni di studio che non osavano nemmeno chiedermi gli appunti, ritenendoli illeggibili.

                                                                                    Provo sollievo a sapere di non averti offeso. Comunicando via computer, e' spesso difficile capire le reazioni altrui.

                                                                                    l'impegno (a scuola, nel lavoro, in generale) da solo non basta se non è accompagnato dai risultati.
                                                                                    Un'asserzione che mi trova piu' che d'accordo. Nel giudicare il lavoro altrui (si tratti di fumetto o altro) va rispettato l'impegno che ci hanno messo; ma e' il risultato che conta.

                                                                                    Citazione
                                                                                    beh, anche io potrei raccontare vari episodi e quasi tutti riconducibili a mancanze dell'istituzione "scuola" in primo luogo e dell'istituzione "famiglia" in secondo.
                                                                                    La "storia raccapricciante" che viene in mente a me riguarda un mio collega, con tanto di Ph.D. (preso nel suo paese, il cui nome per pudore preferisco tacere; ma e' una nazione "in via di sviluppo"), ottima persona, ma che spesso, proprio nella materia su cui si era addottorato e fa ricerca (l'algebra), mi ha fatto domande che non mi sarei aspettato da uno studente del primo anno di corso di laurea (esempio, per chi se ne intende: quand'e' che una matrice diagonale e' invertibile?). Per il poco che posso giudicare, la carenza piu' grossa nella sua formazione era imputabile al tipo di atteggiamento evidentemente incoraggiato dalle scuole che ha frequentato (a partire dalle elementari): poter sempre rifarsi a libri di testo od altre autorita', senza cercare di far diventare le nozioni studiate una parte viva ed efficiente della sua mente.

                                                                                    Per chiudere piu' in tema:
                                                                                    Da parte mia ho dato solo un dieci :
                                                                                    Topolino e la spada di ghiaccio
                                                                                    E solo un nove :
                                                                                    Buona sfortuna Paperino!
                                                                                    Tendo ad essere piu' generoso, ma mi piace il tuo rigore. Io fin qui ho dato pochissimi voti sull'Inducks (mi sembra un 10 al Dottor Paperus, un 8 altrove, forse un secondo 10 non ricordo dove), soprattutto perche' prima di pronunciarmi voglio essere molto sicuro del mio giudizio.

                                                                                    Qualcuno recentemente (forse in questa stessa discussione) aveva chiesto perche' i voti sull'Inducks tendano ad essere piuttosto alti  (al di sopra del 6). Per quel che mi riguarda, mi sembra non abbia molto senso dare voti bassi: se una storia non ci piace, ignorarla e' sufficiente (anche per rispetto del lavoro degli autori). Vedo i voti Inducks semplicemente come un premio che do' alle storie migliori. E quindi mi risulta poco sensato dare un voto al di sotto dell'8.
                                                                                    « Ultima modifica: Giovedì 8 Dic 2011, 15:14:31 da ML-IHJCM »

                                                                                    *

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                                                                                    Sceriffo di Valmitraglia
                                                                                    PolliceSu

                                                                                    • ***
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                                                                                      Risposta #41: Giovedì 8 Dic 2011, 11:52:51
                                                                                      Si sta entrando nel campo della calligrafia, campo nel quale faccio veramente schifo. Ormai, quando tocca fare qualche verifica o comunque fare uno "scritto" importante, mi tocca farlo al computer e stamparlo. (è pur vero che ciò mi ha permesso di avvicinarmi nel mondo dell'informatica...)
                                                                                      15 novembre 1976: l'ultima striscia di Floyd Gottfredson, l'Uomo dei Topi.
                                                                                      Grazie, Floyd.


                                                                                       

                                                                                      Dati personali, cookies e GDPR

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