Logo PaperseraPapersera.net

×
Pagina iniziale
Edicola
Showcase
Calendario
Topolino settimanale
Hot topics
Post non letti
Post nuovi dall'ultima visita
Risposte a topic cui hai partecipato

Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?

0 Utenti e 5 Visitatori stanno visualizzando questo topic.

*

Astrus
Diabolico Vendicatore
PolliceSu   (1)

  • ****
  • Post: 1617
  • Affamato di grandi storie
    • Offline
    • Mostra profilo
PolliceSu   (1)
    Re: Topolino 2923
    Risposta #15: Domenica 4 Dic 2011, 22:15:28
    Ma quali sarebbero gli eventi tragici e funesti che hanno portato ad avere le pagelle on line? :-?
    I, purtroppo, numerosi casi di suicidi o, senza arrivare sino a questo punto, "incidenti" che hanno avuto come protagonisti ragazzi assolutamente spiazzati e shockati da bocciature e/o debiti.
    Tornando IT (eh, sì, uso il tanto vituperato slang di Internet :P), non ho mai fin troppo gradito le votazioni per le storie: ogni parere può essere espresso in maniera assai più chiara da un commento scritto, corto o lungo che sia, e tutti quei numeri danno un'aria quasi saccente ai post (nella quasi totalità dei casi involontaria), come se gli utenti si mettessero in cattedra e dessero i voti proprio come a scuola.

    *

    Paper Bat 82
    Pifferosauro Uranifago
    PolliceSu

    • ***
    • Post: 422
    • il "PIMPA" l'uomo che sussurrava ai cammelli"
      • Offline
      • Mostra profilo
      • La regina della notte del cielo stellato
    PolliceSu
      Re: Topolino 2923
      Risposta #16: Domenica 4 Dic 2011, 23:02:32

      Ma quali sarebbero gli eventi tragici e funesti che hanno portato ad avere le pagelle on line? :-?

      Avevo 16 o 17 anni ed era un giovedì pomeriggio, un giorno in cui c'era rientro pomeridiano, di solito il pomeriggio era un momento tranquillo molte volte non si usciva e si restava nel bar posto al piano terra interno alla scuola stessa a mangiarsi un panino, a chiacchierare e soprattutto a leggersi l'edizione giornaliera della gazzetta sportiva.
      Ma quel giorno si sentirono grida spaventose proveniente dal secondo piano ...e tutti noi, pochi studenti che c'eravamo, assieme alle bidelle salimmo fino al secondo piano dove c'era un ragazzo in piedi sulla soglia della finestra che minacciava tutti che si sarebbe buttato di sotto, (oggi hanno sistemato dellle inferiate) certamente dal secondo piano non sarebbe morto ,ma un viaggetto al pronto soccorso non se l'ho sarebbe risparmiato di certo.
      Di quel esperienza non ricordò tanto i momenti di panico e di confusione generale, ma mi rimarrà impressa l'impotenza di una persona di cinquantanni verso la morte, la faccia bianca del prof. la sua loquacità svanita sostituita da un balbettio infantile.. gli occhi rossi circondati da vene emorragiche. Fortunatamente poi non è successo nulla, ma ripensandoci in seguito e provandomi a mettermi nei panni di quell'essere umano, anch'io avrei provato un disagio enorme... mi avvicino.. o non mi avvicino... l'ho afferro per il giubbotto e l'ho tiro fuori.. ma se poi si butta ... e accusano me .. cosa posso fare ... cosa posso dire per farlo rientrare...
      Successivamente non si è mai saputo se fosse stato un cattivo voto sul registro a scatenare quella reazione, sicuramente c'erano altri problemi extrascolastici, nessun risultato scolastico può giustificare quella reazione.....ma di certo o ripensato a me stesso bambino delle scuole inferiori, e alla mia stessa paura di quando tornavo a casa con la pagella piena di insufficienze,.... ti mandiamo al collegio mi dicevano ti mandiamo al collegio dove ci sono le suore...io che ne sapevo che mi volevano bene l'ho stesso e che l'ho dicevano per farmi studiare,ma con le minacce non si ottiene nulla ed ogni volta che c'erano i colloqui con i genitori avevo una paura pazzesca..ripensandoci adesso ero proprio piccolo.
      Nella scuola si dava troppa importanza ai voti scolastici, come se un ragazzino che tornava a casa con la pagella in formato schedina e il  diario pieno di note, fosse condannato a non avere un futuro degno da persona civile. ...ma come disse uno molto ma molto importante ...(..)
      Molti miei coetanei che neanche la terza media sono riusciti a terminare, oggi in "piena crisi" posseggono un lavoro onestissimo con uno stipendio di tutto rispetto, ed allora mi sono chiesto qual'è stato il senso di tutti quegli affanni scolastici, di tutti quei rimproveri di quelle umiliazioni che giustamente o ingiustamente hanno dovuto subire, delle botte che prendevano a casa... si dice che i mazzat fann i creatur bunn, ma io non ho mai creduto a questo stupido "detto", e penso che molte volte a sedersi sui banchi di scuola a comprendere le regole della buona educazione e di comportamento sociale [size=10](poichè questo è il fine ultimo dell'istruzione scolastica)[/size] avrebbero dovuto essere i nostri genitori.
      La vita è un gioco di energia in cui Tu non partecipi, ma devi lasciarti partecipare...

      Vivi ogni momento come se fosse l'ultimo, muori e rinasci ad ogni istante, non pentirti di nulla, non sentirti in colpa per nulla, vivi totalmente senza guardare giù, senza guardarti in dietro.

      *

      Brigitta MacBridge
      Flagello dei mari
      PolliceSu

      • *****
      • Post: 4733
      • Paperonuuuuccciooooo....
        • Offline
        • Mostra profilo
      PolliceSu
        Re: Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?
        Risposta #17: Lunedì 5 Dic 2011, 09:56:20
        Senza voler minimamente sminuire il dramma di quanto da voi raccontato, mi sfugge in qual modo il mettere le pagelle online potrebbe risolvere il problema... :-[
        I miei teSSSSori: http://tinyurl.com/a3ybupd

        "You must be the change you want to see in the world" -- Gandhi

        *

        ML-IHJCM
        Diabolico Vendicatore
        PolliceSu   (2)

        • ****
        • Post: 1903
        • Nuovo utente
          • Offline
          • Mostra profilo
        PolliceSu   (2)
          Re: Topolino 2923
          Risposta #18: Lunedì 5 Dic 2011, 11:29:18
          Ai tempi miei, "6" era sufficiente, "7" era buono, "8" era strepitoso e "9" te lo sognavi (io un anno presi 9 di matematica, col risultato che al liceo i ragazzi mi indicavano a dito quando passavo). Il "10" non esisteva proprio. Per contro esistevano i "5" (insufficiente), i "4" (gravemente insufficiente), i "3" (cambia scuola!), solo i "2" e gli "1" erano veramente rari (lo stesso anno in cui indicavano me per il 9 di matematica, un mio compagno veniva parimenti indicato per un "1" nella stessa materia).
           
          Trovo il fuoritema piu' interessante della discussione di partenza. Appartengo alla stessa generazione di Brigitta e piccolobush e ho la stessa esperienza di scala di voti "logaritmica" (anche se ho avuto insegnanti lievemente piu' generosi: il 9 era estremamente arduo, ma possibile, facendo molto di piu' di quanto i professori si aspettassero: e.g., vincendo una competizione). Nei primi tempi del liceo avrei concordato con quanto scrive Nimbus:
          Citazione
          Infatti se la scala va da 1 a 10 la perfezione è 10, non 8.
          ma col senno di poi ritengo che fosse meglio il sistema utilizzato. La perfezione deve essere, per definizione, quasi irraggiungibile; e la difficolta' ad ottenere voti alti era uno stimolo a far di piu'.
            Aggiungo che in seguito mi sono trovato a parlare con persone che mi raccontavano delle loro sofferenze alle superiori in quanto il fatto che amavano studiare li rendeva poco popolari; ma costoro, o non erano italiani (ricordo il caso di un amico canadese) o non appartenevano alla mia generazione. Credo che un altro vantaggio di questo sistema fosse il mostrare che lo studio e' una cosa seria: i voti alti costringevano i compagni ad accordare almeno un certo rispetto.
          Citazione
          A giudicare dalle "pagelline" dei paperseristi più giovani, il metro si è ulteriormente starato: "9" significa "buono", "8" sta per "discreto ma si può fare di meglio", "7" per "mediocre", mentre il "6" indica una storia decisamente scadente. Voti sotto il 5 se ne vedono di rado.
          E' un sistema che puo' aver senso nelle medie inferiori (dove la mia generazione riceveva giudizi, non voti; ed era stato uno choc scoprire che "ottimo" corrispondeva al massimo a 8). Temo che aver reintrodotto il voto alle medie abbia avuto effetti deleteri sul significato da darvi alle superiori (e cosi' dimostro di essere un irrecuperabile conservatore, spietatamente convinto che quello della mia fanciullezza fosse il migliore dei mondi possibili).
          Citazione
          (Mi chiedo se il tanto lamentato degrado della scuola italiana sia in qualche modo correlato con questo fenomeno.
          Come si dovrebbe esser capito, la mia risposta e' un entusiasta: "si', certamente!"
          Ma ovviamente le mie opinioni hanno il valore di chiacchiere da bar: non sono certo in grado di fare un'analisi appena vagamente decente.

          Gia' che sono cosi' fuoritema, aggiungo la seguente osservazione, che forse qualcuno trovera' interessante. In tema di voti incontrati dalla mia generazione, la scala usata alle superiori si distingueva sia da quella delle medie che da quella dell'universita': in rapporto allo sforzo necessario per passare da un voto all'altro, direi che al liceo era logaritimica, a medie ed universita' lineare (con la sola differenza di un diverso livello della sufficienza): all'universita' era molto piu' facile avere 30 che 9 al liceo, ma il 18 era molto piu' duro del 6. Sarei tentato di valutare che come lavoro e comprensione richiesti, il 18 corrispondesse a un 7 e 1/2 e il 30 ad un 8 e 1/2. E sospetto che questo cambiamento di scala sia tra le principali ragioni delle difficolta' incontrate in sede universitaria da molti miei coetanei diplomatisi con bei voti. (Tra l'altro, dovrei aggiungere che nella mia esperienza il voto di maturita' non aveva quasi nulla a che fare col sistema liceale: il 60 lo davano spesso e volentieri.)

          non se l'ho sarebbe risparmiato di certo.
          [...] l'ho afferro per il giubbotto e l'ho tiro fuori.
          [...] che mi volevano bene l'ho stesso e che l'ho dicevano per farmi studiare [...]
          sedersi sui banchi di scuola a comprendere le regole della buona educazione e di comportamento sociale [size=15](poichè questo è il fine ultimo dell'istruzione scolastica)[/size]
          Capisco. Sfortunatamente l'unica scuola da me frequentata che sembrasse proporsi questo fine ultimo sono state le elementari.
          Ed il mio commento villano ed insultante dimostra che il sottoscritto non le ha frequentate con profitto. (Seriamente, le ricordo ancora con orrore e raccapriccio: ed uno dei motivi e' proprio il fatto che cercavano di educarmi piuttosto che di istruirmi.)
          « Ultima modifica: Martedì 6 Dic 2011, 02:14:12 da ML-IHJCM »

          *

          Brigitta MacBridge
          Flagello dei mari
          PolliceSu

          • *****
          • Post: 4733
          • Paperonuuuuccciooooo....
            • Offline
            • Mostra profilo
          PolliceSu
            Re: Topolino 2923
            Risposta #19: Lunedì 5 Dic 2011, 12:24:15
            Gia' che sono cosi' fuoritema, aggiungo la seguente osservazione, che forse qualcuno trovera' interessante. In tema di voti incontrati dalla mia generazione, la scala usata alle superiori si distingueva sia da quella delle medie che da quella dell'universita': in rapporto allo sforzo necessario per passare da un voto all'altro, direi che al liceo era logaritimica, a medie ed universita' lineare (con la sola differenza di un diverso livello della sufficienza): all'universita' era molto piu' facile avere 30 che 9 al liceo, ma il 18 era molto piu' duro del 6. Sarei tentato di valutare che come lavoro e comprensione richiesti, il 18 corrispondesse a un 7 e 1/2 e il 30 ad un 8 e 1/2.

            Sì, anche io confermerei questa scala (parlo ovviamente della mia esperienza, ossia dell'università di diciotto-vent'anni fa; non so come stiano le cose adesso, anche se dai miei ex professori sento arrivare lamentele anche per quanto riguarda questa parte dell'istruzione). Soprattutto per gli esami tecnici più corposi il 18 richiedeva un impegno a volte molto pesante per essere raggiunto. La sensazione che avevo io era che, dato che un esame passato, sia pure "solo" con un 18, era pur sempre un esame passato, che a volte implicava anche una futura abilitazione (se avevi dato Scienza delle costruzioni, una volta laureato potevi firmare progetti edilizi, a prescindere dal voto con cui lo avevi passato (*)), i professori tendessero ad alzare l'asticella della sufficienza, per raggiungere la quale non bastava sapere "un po' più della metà" (i 18/30) delle cose, ma fosse necessario conoscere bene, e per intero, almeno i concetti basilari, e già questi da soli erano "più della metà" del programma.

            (*)La cosa valeva anche per le facoltà umanistiche, che avevano comunque analoghe ragioni per "filtrare" i voti: mia sorella faceva lettere, e praticamente ogni esame del suo piano di studi corrispondeva ad una potenziale futura abilitazione all'insegnamento...
            « Ultima modifica: Lunedì 5 Dic 2011, 12:24:45 da Brigitta_McBridge »
            I miei teSSSSori: http://tinyurl.com/a3ybupd

            "You must be the change you want to see in the world" -- Gandhi

            *

            piccolobush
            Flagello dei mari
            Moderatore
            PolliceSu

            • *****
            • Post: 4263
              • Offline
              • Mostra profilo
            PolliceSu
              Re: Topolino 2923
              Risposta #20: Lunedì 5 Dic 2011, 16:06:30
              La sensazione che avevo io era che, dato che un esame passato, sia pure "solo" con un 18, era pur sempre un esame passato, che a volte implicava anche una futura abilitazione (se avevi dato Scienza delle costruzioni, una volta laureato potevi firmare progetti edilizi, a prescindere dal voto con cui lo avevi passato (*)), i professori tendessero ad alzare l'asticella della sufficienza, per raggiungere la quale non bastava sapere "un po' più della metà" (i 18/30) delle cose, ma fosse necessario conoscere bene, e per intero, almeno i concetti basilari, e già questi da soli erano "più della metà" del programma
              Stessa sensazione che avevo anche io: negli esami tecnici (sono uno di quelli che ha inserito scienza delle costruzioni nel suo piano di studi pur essendo di tutt'altro indirizzo proprio per la possibilità di poter apporre la "firma" ;D) il 18 era ben oltre la sufficienza per questi motivi, negli esami del biennio (generali) lo era per motivi di selezione (nella mia università c'erano direttive ufficiose ma confermate a voce da più docenti di non far passare agli esami oltre una certa percentuale di candidati), alla fine il grosso era riuscire a passare lo scritto, difficilmente ho visto qualcuno bocciato all'orale con lo scritto sufficiente

              *

              feidhelm
              Flagello dei mari
              PolliceSu   (1)

              • *****
              • Post: 4777
              • Fizz! Snarl!
                • Offline
                • Mostra profilo
              PolliceSu   (1)
                Re: Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?
                Risposta #21: Lunedì 5 Dic 2011, 17:32:36
                Io ho passato tre facoltà prima di laurearmi ( :-[ ;D) ma sinceramente questa equivalenza del 18 a 7 e mezza non l'ho vista.

                Sui voti al Topo: si potrebbe dare il voto in quinti, come già succede per le recensioni...
                         
                In memoria di chi ci ha "cucinato" tante storie memorabili...

                  Re: Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?
                  Risposta #22: Lunedì 5 Dic 2011, 20:04:14
                  anch'io anch'io dico la mia in questa discussione...

                  per quanto riguarda le votazioni io credo che il 10, ai miei tempi, non veniva dato, perchè ai professori poco importava dell'impegno che veniva messo, o meglio serviva per passare dal 5 al 6, non certo dall' 8 al 10.

                  Non ricordo chi ha detto che siamo tutti una banda di vecchi babbioni legati alla nostra adolescenza, io credo che il 10 vada dato a chi scrive come Citati (per fare un esempio), se un ragazzo di 17 anni scrvesse un tema che ha per soggetto l'analisi dell'opera di Proust e tira fuori qualcosa come la Colomba Pugnalata, io non credo che nessun professore rifiuterebbe il 10; io credo che anche lo studente più bravo, in una scala dove l' 1 è un componimento fuori tema, con errori di grammatica e di sintassi, nonchè ortografici e il dieci un trattato ai livelli che ho detto, possa pretendere di avere 8, forse nove se quello che scrive ha una certa originalità.
                  Stesso discorso per le versioni, io ricordo che i miei prof contavano gli errori, che erano divisi in blu ( meno un punto) e rossi (meno un punto), se la versione era perfetta, cioè senza errori, il voto era nove, il dieci sarebbe arrivato solo se anche la traduzione era impeccabile per quanto riguardava la forma e lo stile.

                  Ecco io credo che era questo lo spirito con cui i nostri prof ci davano i voti.. allora non lo capivo e facevo gli stessi dicorsi, anche se io sono un a di quelle che ha preso due a greco ehehh, ma poi col tempo leggendo un po' di più se si è un po' intelligenti si capisce che un otto è un ottimo voto...il dieci è eccellente e credo che di penne eccelenti in Italia ce ne siano proprio poche

                  *

                  Pothole McDuck
                  Giovane Marmotta
                  PolliceSu   (1)

                  • **
                  • Post: 149
                  • Sì! Il fiume era così fangoso che...
                    • Offline
                    • Mostra profilo
                  PolliceSu   (1)
                    Re: Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?
                    Risposta #23: Lunedì 5 Dic 2011, 22:20:58
                    Non penso riuscirei a dare voti alle storie di Topolino. Per quanto siano spesso semplici (qualche volta fin troppo...), si tratta pur sempre di qualcosa che è difficile riportare a criteri freddamente numerici, come del resto qualsiasi forma d'arte... e poi mi sentirei troppo professore di liceo che giudica il temino, e avendo sempre mal sopportato la cosa evito di farlo.


                    Passando all'OT ( ;) ), per quanto riguarda la mia esperienza di studente uscito da poco dal liceo non mi pare che ci sia questa gran generosità nei voti... dipende tantissimo dal singolo docente, ma un 9, pur non essendo roba da essere additati nei corridoi, è un gran bel voto... e anche un 8 non è proprio così comune, di sicuro molto meno dei 4 e dei 5. Comunque oggi la media nelle pagelle degli ultimi tre anni conta per il voto della maturità (25 punti su 100), quindi è anche normale che possa esserci una tendenza ad alzare lievemente i voti...

                    A prescindere dai discorsi sul sistema di voto, quello che ho sempre trovato discutibile è la necessità di dover dare un voto a tutto. Sicuramente è giusto e necessario che si venga valutati in tutto il percorso scolastico, ma ad esempio mi sfugge il significato di assegnare un voto in una "materia" come educazione fisica... è vero che in tutti i campi chi è poco dotato per natura ha più difficoltà, ma nel caso dell'attività fisica essere fortemente limitato è già abbastanza umiliante senza dover penare come bestie per raggiungere un tempo sufficiente alla campestre o negli esercizi con la funicella (non che io abbia mai avuto di questi problemi). Se non altro perché in moltissime materie si possono rimediare risultati dignitosi anche solo applicandosi, mentre invece l'impegno non basta a sopperire ad evidenti limiti fisici.

                    Allo stesso modo ho sempre trovato discutibile (come scritto sopra) ricevere voti secchi sui temi scritti: un conto è giudicare chiarezza espositiva e correttezza formale, un conto è giudicare il personale stile di scrittura del singolo, come mi è capitato abbiano fatto diversi miei insegnanti, perché in questo modo si finisce per rendere oggettivo qualcosa che non lo è (di fatto, i propri gusti personali).


                    Discorso del tutto diverso per l'università... dove effettivamente in tanti esami lo scritto è uno scoglio difficile da passare (le facce quando mi sono presentato con un 20 di scritto ad analisi, manco fosse questo gran votone, dicevano tutto...  :) )

                      Re: Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?
                      Risposta #24: Martedì 6 Dic 2011, 10:36:13
                      ma ad esempio mi sfugge il significato di assegnare un voto in una "materia" come educazione fisica
                      Ma perchè, esiste qualcuno che è mai stato rimandato in educazione fisica? :o

                      Comunque parlando di metri di giudizio (ormai siamo OT in un tema che era nato come OT, un OT spin-off ;D) ricordo all'università un esame che mi fece impazzire per via del metodo di correzione del prof. completamente inadeguato: era l'esame di teoria dei sistemi, il cui il compito in sè era abbastanza semplice se avevi studiato. L'unica difficoltà vera erano i calcoli dovendo fare prodotti tra matrici: per chi  è digiuno di matematica dico solo che facendolo a mano o con una calcolatrice normale, un solo prodotto matriciale poteva richiedere anche un'ora e più a seconda delle dimensioni delle matrici. Senza contare che con la mole di calcoli che erano necessari, l'errore di distrazione o di fretta era sempre in agguato. Ebbene il prof non aveva altro metodo per correggere che verificare il risultato finale! Che doveva corrispondere numero per numero!
                      Ma il peggio era che molti avevano una calcolatrice HP di quelle fantascientifiche che tali prodotti li facevano in mezzo secondo!
                      Senza contare che facevano anche studi di funzioni e integrali che erano una manna per gli esami di analisi! Arrivai al punto di affittarne una per fare l'esame di sistemi :-[
                      Ma è questo il metodo di insegnare?

                      *

                      ML-IHJCM
                      Diabolico Vendicatore
                      PolliceSu   (1)

                      • ****
                      • Post: 1903
                      • Nuovo utente
                        • Offline
                        • Mostra profilo
                      PolliceSu   (1)
                        Re: Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?
                        Risposta #25: Martedì 6 Dic 2011, 11:45:40
                        Non ricordo chi ha detto che siamo tutti una banda di vecchi babbioni legati alla nostra adolescenza
                        Cosa che spiega perche' molti di noi (a partire dal sottoscritto) si abbandonino cosi' volentieri alle reminiscenze, incluse faccende di per se' insignificanti come i criteri con cui ci davano voti.

                        mi sfugge il significato di assegnare un voto in una "materia" come educazione fisica...
                        Se non altro perché in moltissime materie si possono rimediare risultati dignitosi anche solo applicandosi, mentre invece l'impegno non basta a sopperire ad evidenti limiti fisici.
                        Sono d'accordo con molto di quanto hai scritto. Ma sulla considerazione che cito mi viene subito in mente un'obiezione: perche' quanto dici sull'impegno che non basta non si applicherebbe ad esempio alla matematica? Una di quelle discipline in cui molti giustificano i propri insuccessi semplicemente dichiarando di non avere le capacita' necessarie.
                          Non contesto che i talenti per una disciplina o l'altra varino molto da persona a persona, ma cio' che viene richiesto a scuola sono risultati accessibili a "tutti" (qui suppongo che con "evidenti limiti fisici" tu non intenda ad esempio quelli di un mutilato). E per quel che riguarda l'impegno, una cosa che ho notato in me stesso (ma penso valga per molti altri) e' che spesso tendiamo a sovrastimare, in perfetta buona fede, il valore dell'impegno che abbiamo messo in qualcosa. Intendo dire: una persona puo' ad esempio studiare una materia ostica per ore e ore, senza frutto; ma l'esperienza (tanto in positivo che in negativo) mi suggerisce che in questo caso e' probabile che la sua mente sia altrove, per quanto a lui sembri di essere concentrato. Anche perche' per avere buoni risultati spesso non basta essere diligenti.
                          Per fare esempi concreti (e quindi, necessariamente, dalla mia esperienza personale): in matematica studiavo probabilmente molto meno dei compagni, se si misura il tempo dedicato a testi ed esercizi suggeritici dai professori; ma spesso mi capitava di riflettere per conto mio su faccende di matematica e quindi in realta' il tempo che alla fine avevo dedicato alla materia era maggiore di quello degli altri, solo che non me ne accorgevo perche' veniva contato come "svago" e non studio. Quando pero' dovetti studiare un po' di fisiologia al liceo, ci dedicai molto piu' tempo e sforzo che alla maggior parte delle altre materie, ma con magri risultati; e solo alla fine dell'anno mi resi conto che appunto era perche' in realta' aborrivo l'argomento al punto di non volerci pensare se non nel momento in cui mi costringevo sui libri, e anche allora probabilmente con scarsa concentrazione.
                          E, sempre nella mia esperienza, un discorso simil vale anche per la materia "educazione fisica": credo che qui mi abbiano sempre alzato il voto a fine anno (comunque non andava mai oltre il 7) per non farlo sfigurare troppo sulla pagella, ma nel mio piccolo ho comunque notato una differenza quando mi sono reso conto che, accanto all' "onesto sforzo di fare del mio meglio" potevo metterci anche "grinta e cattiveria" (per quantificare questa differenza, direi che sono passato da un "7 regalato" ad un "7 quasi completamente meritato").
                          Poi bisognerebbe anche vedere che forma assume l'impegno che uno puo' dedicare allo studio: per gli studenti e' difficile rendersene conto, ma non tutti i testi e/o esercizi sono utili, anzi molti possono perfino risultare dannosi (dato che abbiamo a disposizione una quantita' limitata di energia e se la spendiamo sulle banalita' poi' arriviamo troppo stanchi sulle cose che richiedono un vero sforzo di comprensione).


                        Per i moderatori: forse e' il caso di spostare la discussione "scolastica" altrove.
                        « Ultima modifica: Martedì 6 Dic 2011, 11:52:19 da ML-IHJCM »

                          Re: Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?
                          Risposta #26: Martedì 6 Dic 2011, 13:56:17
                          Non so se si è notato, ma io preferisco il giudizio articolato sul Topo, rispetto al voto secco. Rende più l'idea del perché una cosa ti garbi o meno, molto semplicemente. Potrei facilmente scrivere, che so, Topolino e la Spada di ghiaccio: 10, lode e bacio accademico, ma molti potrebbero chiedersi perché, e un sintetico giudizio lo spiega di suo!

                          Quanto ai voti a scuola, il mio professore di Inglese al liceo usava per dettati e traduzioni tutta la scala dei voti, quindi capitava di prendere 10 secco... Un po' più cauto era nelle compositions, questo va detto.

                          L'unico altro dieci che io ricordi risale ad educazione artistica, un ritratto a china del divino capitano Franco Baresi... ;)

                          *

                          Paper Bat 82
                          Pifferosauro Uranifago
                          PolliceSu

                          • ***
                          • Post: 422
                          • il "PIMPA" l'uomo che sussurrava ai cammelli"
                            • Offline
                            • Mostra profilo
                            • La regina della notte del cielo stellato
                          PolliceSu
                            Re: Topolino 2923
                            Risposta #27: Martedì 6 Dic 2011, 21:15:44


                            ... l'ho afferro per il giubbotto e l'ho tiro fuori..(..5 volte )
                            l


                            Già, la mia maestrina delle elementari lo avrebbe corretto come errore unico, e mi avrebbe sicuramente premiato per la mia testardaggine e la mia coerenza .. ..(coerenti fino alla fine una grande virtù) com’ero bello con il grembiulino da piccolo,anche se lo odiavo infinitamente,poiché era un vincolo alla mia libertà.
                            Già poi il mio carattere sanguigno mi espone a critiche aspre ed a impietose sentenze,ma quando non si hanno argomenti da controbattere ecco che giustamente mi vengono contestati i miei vizi di forma, ok va bene sappiamo tutti che viviamo nella società dove l’apparenza ormai è tutto,e tramite essa si viene giudicati ed insindacabilmente catalogati (allora faccio mea culpa) e non potendo interagire con voi a quattrocchi, riapro il mio vecchio libro di grammatica chiuso da decenni or sono sperando che sia abbastanza aggiornato e inizio a rispondervi.
                            Quando scrissi, che leggere un fumetto è come un “gioco”, siete balzati dalla sedia come dei serpenti a sonagli, nessuna coda di paglia visto che ormai la mia è già bruciata da un pezzo, e non ricrescerà più, ma va bene lo ammetto è una cosa seria, ma solo per gli autori e disegnatori che svolgono il loro lavoro con grande abnegazione penso che sotto sotto si divertano moltissimo, per cui da parte mia sono invidiosissimo.…ma per noi che leggiamo,che ci appassioniamo alle storie più belle della nostra infanzia per noi, per noi rimarrà sempre e solo un hobby un divertimento, ed io farei molta attenzione ad usare il vocabolo “passione, già le passioni che “avvolte ritornano”.
                            Le passioni sono pericolose, molte volte sono un preludio di malattia, ed in questa bellissima ......discussione aperta da @Cornelius Coot 1818 con le altrettanto belle risposte di voi altri tutti.
                            Ma in tante risposte nessuno ha detto qual è il senso dell’accumulare oggetti cianfrusaglie varie, molte volte il collezionismo è una vera malattia , una “passione” per l’appunto, si comprano libri ed enciclopedie solo per riempire quel “vuoto” dello scaffale? Si riempiono intere librerie di fumetti di tutti i tipi di tutte le nazioni, che una volta sistemati nelle loro mensole e imbustati per benino, rimangono senza leggere per lustri, decenni,secoli..ecc ecc , oh nessuno sa quanta di questa roba da collezionismo perfetta ed intatta io trovi nei mercatini e rigattieri vari ,..allora mi sono chiesto tutta questa mania del collezionismo, questa morbosità tutta questa fretta nel “tappare i buchi delle nostre collezioni”se molte volte non  rappresenti quel banale tentativo di anestetizzare qualche piccola ulcera, ancora sanguinolenta presente nel nostro inconscio. Molti collezionisti provano un grande piacere nel far ammirare il proprio “altarino”agli amici, piacere condiviso per l’appunto,la ricerca di nuovi amici attraverso la propria collezione, solo questo può cicatrizzare quella ferita.
                            Ci siamo chiesti cosa ne sarà dei nostri fumetti una volta che non apparterremo più a questa terra, ma prima di porsi questa domanda qualcuno dovrebbe rispondere alla mia ; Cosa ne sarà delle nostre delusioni, che cosa ne sarà nelle nostre esperienze , che cosa ne sarà delle nostre gioie accumulate all’interno di quasi un secolo di vita?  Se tutto il nostro baule di esperienze svanirà nell’oblio al momento della morte… bè allora anche tutte le mie “collezioni reali”possono bruciare con esse.
                            Ora scusatemi per la “fuori discussione” nella “fuori argomentazione”, qui si dovrebbe parlare di voti e di votazioni, ma faccio di nuovo mea culpa perché ho omesso un particolare importantissimo,molti di voi, siete o siete stadi dei “liceali”, e giustamente non conoscete gli “istituti”di meta anni 90 se non dal di fuori, o per sentito dire, ma si sa per sentito .. (le “autogestioni da parte della casta duravano mesi”, bisognava prendersi a botte solo per entrare a scuola, quando in quei giorni la casta aveva deciso che c’era lo sciopero, erano insindacabili ,allora che fare?  dovevo solamente decidere da chi “prenderle”,se dai ragazzi più grandi o dai miei.,molte volte sceglievo la terza opzione, me ne andavo in giro senza far nulla per cinque ore, pensando che sarebbe stato meglio andarsene a lavorare senza nessuna istruzione superiore già a quattordici anni… come poteva la mia mente essere concentrata sulle regole della corretta sintassi, ai verbi e complementi oggetto in quel fosco periodo….neanche a pagarmi studiavo..) Mickey Mouse fatti coraggio!!!
                            Quindi nemmeno da questa parte possiamo fare dei paragoni, ma posso per tornare finalmente in “filo” alla discussione che i voti alle storie vanno dati , troppo facile fare la bella “recensioncina” settimanale senza prendersi la responsabilità di sintetizzare quanto detto con un banalissimo numero, con delle stellette o dei cuoricini ,.. poi fate come vi pare, a me nulla cambia, e figuriamoci a voi, però Gianluca un ragazzino di tredici anni che io non conosco, questa minuscola responsabilità se l’è presa, sbagliando o non sbagliando, con incoerenze o senza incoerenze.

                            Ed anch’io, non mi sottrarrò dalle mie responsabilità continuando a scrivere e a scrivere,fino alla fine complice della mia testardaggine, anche correndo il rischio di essere insultato a più riprese ,indirettamente o direttamente ma allora mi dovrei “vergognare” che  a questa età  compia ancora degli errori grossolani di ortografia… certo sono sicuro che a molti non sono simpatico, ma vi dico che ben altre sono le situazioni di cui un ragazzo di debba vergognare.
                            « Ultima modifica: Martedì 6 Dic 2011, 22:58:25 da Danilo1982 »
                            La vita è un gioco di energia in cui Tu non partecipi, ma devi lasciarti partecipare...

                            Vivi ogni momento come se fosse l'ultimo, muori e rinasci ad ogni istante, non pentirti di nulla, non sentirti in colpa per nulla, vivi totalmente senza guardare giù, senza guardarti in dietro.

                            *

                            PORTAMANTELLO
                            Visir di Papatoa
                            PolliceSu   (2)

                            • *****
                            • Post: 2065
                            • MAI la Fine!
                              • Offline
                              • Mostra profilo
                            PolliceSu   (2)
                              Re: Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?
                              Risposta #28: Martedì 6 Dic 2011, 21:26:17
                              Parole dure.
                              No man commanded Jean Louise.
                              Not on land and not on water.
                              Jean did whatever he pleased,
                              Until he kissed the gunners daughter.

                              *

                              Brigitta MacBridge
                              Flagello dei mari
                              PolliceSu   (2)

                              • *****
                              • Post: 4733
                              • Paperonuuuuccciooooo....
                                • Offline
                                • Mostra profilo
                              PolliceSu   (2)
                                Re: Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?
                                Risposta #29: Mercoledì 7 Dic 2011, 08:47:59
                                Parole dure, sì, cui è difficile rispondere senza dare l'impressione di avere la coda di paglia o di avercela con l'interlocutore. La coda di paglia non spetta a me dire se io ce l'abbia o meno; posso assicurare che non ho acrimonia di alcun tipo nei confronti di Danilo, solo il suo ultimo intervento mi porta a continuare il discorso sul presunto degrado della scuola italiana. Che volete, è un argomento che mi sta a cuore, forse perché ho una figlia che fa le elementari, e che negli anni prossimi dovrà viverci, dentro a questa scuola: e mi piacerebbe pensare che la aspetti una scuola adeguata alle sue necessità.

                                Mi scuso se generalizzo e ipersemplifico, perché per parlare del "pianeta scuola" in maniera dettagliata e completa probabilmente non basterebbe un convegno di due anni, mentre qui ovviamente non possiamo andare troppo nel profondo.

                                Danilo non si scusa per gli errori di grammatica che qualcuno gli ha fatto petulantemente notare, e che nel suo ultimo post ha evitato di ripetere (cosa che gli fa onore: perché se è vero che il proverbio "errare è umano, perseverare è diabolico" lo conosciamo tutti, nella realtà non sono poi molti quelli che quando gli si fa notare un errore si adoperano per correggersi). In questo ed altri suoi messaggi ci spiega che il suo italiano scritto non perfetto dipende da una scuola difficile e non amata, dal non aver dedicato tempo allo studio, eccetera. Ha tutta la mia comprensione e simpatia. Ma Danilo ci dice anche di avere frequentato una scuola superiore negli anni '90. Una scuola superiore dalla quale è uscito senza sapere una regola di grammatica che ha recuperato in un pomeriggio "rispolverando il vecchio libro di grammatica".

                                Io non ne faccio una colpa a Danilo. Ma alla sua scuola sì. E faccio un confronto con le generazioni precedenti: mia nonna, classe 1896, aveva la licenza di quinta elementare. Io la consideravo una ignorante perché non aveva fatto neppure le medie, ma vi assicuro che quando mia nonna morì, e trovammo i suoi diari, non contenevano neppure un errore di sintassi o ortografia. Il nonno di mio marito, anche lui quinta elementare, ci ha lasciato un bellissimo diario in cui racconta che "quando ebbi cinque anni, e cominciai a capire qualcosa, mi dettero una pecora da accudire; quando cominciai a capire qualcosa di più le pecore divennero due". La scuola la frequentò fra una pecora e l'altra, eppure anche lui non faceva neppure un errore.

                                Facciamo un salto generazionale e passiamo a mia madre e mio padre: loro sono riusciti ad andare alle superiori, ma non all'università. Mia madre non ha finito il liceo classico, mio padre ha il diploma dell'istituto tecnico. Neppure loro fanno errori grossolani.

                                Altro salto generazionale, arriviamo ai miei coetanei. Io non faccio testo, ero la seconda della classe. Vediamo allora l'ultimo della classe, quello che prese 1 di matematica e fu bocciato. Fece ricorso al TAR, ma il ricorso fu respinto perché la bocciatura era ampiamente motivata. Caso vuole che siamo ancora in contatto, ci si sente per email ogni tanto. Neanche lui fa errori troppo vistosi o frequenti, ma qualcuno ogni tanto sì.

                                Insomma, c'è stato un momento, nel passato della scuola italiana, in cui non si "mandava fuori", neppure dalle elementari, uno studente con una lacuna che si poteva colmare leggendosi una pagina del libro di grammatica. E c'è stato un momento successivo in cui invece sì, e da una scuola superiore. Secondo me questo è degrado.


                                Ora mi si dirà che la qualità della scuola non è solo nell'insegnamento della lingua italiana, che esiste l'analfabetismo di ritorno, che ogni caso andrebbe considerato a parte: tutto assolutamente vero. L'avevo detto, all'inizio di questo post, che avrei generalizzato. Ma l'impressione che ho io è di non essere troppo lontana dalla verità.
                                « Ultima modifica: Mercoledì 7 Dic 2011, 08:53:25 da Brigitta_McBridge »
                                I miei teSSSSori: http://tinyurl.com/a3ybupd

                                "You must be the change you want to see in the world" -- Gandhi

                                 

                                Dati personali, cookies e GDPR

                                Questo sito per poter funzionare correttamente utilizza dati classificati come "personali" insieme ai cosiddetti cookie tecnici.
                                In particolare per quanto riguarda i "dati personali", memorizziamo il tuo indirizzo IP per la gestione tecnica della navigazione sul forum, e - se sei iscritto al forum - il tuo indirizzo email per motivi di sicurezza oltre che tecnici, inoltre se vuoi puoi inserire la tua data di nascita allo scopo di apparire nella lista dei compleanni.
                                Il dettaglio sul trattamento dei dati personali è descritto nella nostra pagina delle politiche sulla privacy, dove potrai trovare il dettaglio di quanto riassunto in queste righe.

                                Per continuare con la navigazione sul sito è necessario accettare cliccando qui, altrimenti... amici come prima! :-)