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Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?

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ML-IHJCM
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    Re: Topolino 2923
    Risposta #30: Mercoledì 7 Dic 2011, 11:35:49
    In questa discussione ci sono vari fili che forse sarebbe il caso di separare, visto che mi sembra ognuno meriti di essere sviluppato di per se'.
    Per chiarezza:
    1) c'e' il punto di partenza, vale a dire il problema di come esprimiamo le nostri opinioni sui fumetti qui discussi;
    2) c'e' la questione dei voti scolastici, nata dal renderci conto che il loro uso e' cambiato nei decenni (il che rende difficile intendersi sul significato dei voti che noi diamo alle storie), ma il cui interesse e' indubbiamente acuito dal fatto "che siamo tutti una banda di vecchi babbioni legati alla nostra adolescenza";
    3) ci sono ulteriori fuoritema, come la mia divagazione sul significato di "impegno nello studio" o la domanda di Danilo1982 su quali siano le ragioni, piu' o meno inconsce, che ci spingono al collezionismo (domanda molto interessante, che a parer mio meriterebbe di essere trattata in una discussione sua propria, piuttosto che rischiare di perdersi qua).

    Detto questo, aggiungo un paio di righe per Danilo1982. Sono quello che prima ha fatto sarcasmo sui suoi errori di ortografia. Ho semplicemente approfittato dell'occasione che mi si offriva per una spiritosaggine (e per cercare di temperare il sarcasmo, scrissi subito che il mio era un commento "villano ed insultante "). Volevo correggere il suo errore (e vedo con piacere che ha accolto la mia osservazione), ma non intendevo offenderlo; e spero di non averlo fatto.
    Ma c'era un punto, in quello che lui aveva scritto, cui ci tenevo a controbattere: l'asserzione
    Citazione
    comprendere le regole della buona educazione e di comportamento sociale (poichè questo è il fine ultimo dell'istruzione scolastica)
    Ho risposto con l'ironia, forse esagerando e risultando anche qui sarcastico; ma e' un'asserzione che, per quanto rispettabile, va contro le mie profonde convinzioni. Ritengo che il fine ultimo dell'istruzione scolastica (esclusi forse i primi anni delle elementari) sia fornirci strumenti intellettuali per esaminare il mondo di cui facciamo parte, e darci cosi' la possibilita' di interagirvi; la responsabilita' della nostra buona educazione, del nostro essere o meno decenti membri della societa', va cercata altrove (in noi stessi, nella famiglia, nelle societa' in cui siamo immersi, in coloro che ci fanno da guida e modello morale, etc.).

    Posso rispettare l'opinione di Danilo1982 (tanto piu' che la differenza dei punti di vista va valutata anche ricordando che abbiamo avuto esperienza scolastiche molto diverse); ma, appunto, e' qualcosa con cui non riesco ad essere d'accordo. (Forse anche per motivi non del tutto nobili:  come ho scritto sopra, il mio ricordo, generalmente doloroso, delle elementari,  e' indissolubile dalla sofferenza provata in un sistema che sembrava badare piu' a educarmi che a istruirmi.)

     
    Insomma, c'è stato un momento, nel passato della scuola italiana, in cui non si "mandava fuori", neppure dalle elementari, uno studente con una lacuna che si poteva colmare leggendosi una pagina del libro di grammatica. E c'è stato un momento successivo in cui invece sì, e da una scuola superiore. Secondo me questo è degrado.
    Non sono sicuro di seguirti. L'esempio di degrado sarebbe il fatto che il tuo coetaneo (di cui tu stessa scrivi "la bocciatura era ampiamente motivata" - cosa che suggerirebbe che il suo problema non era "una lacuna che si poteva colmare leggendosi una pagina del libro di grammatica") fu bocciato?


    Chiudo con un'excusatio non petita, che mi sembra pero' necessaria visto che ho attaccato l'ortografia altrui. A parte gli errori di battitura, piu' o meno occasionali, sono cosciente che nei miei interventi gli accenti sono in genere rimpiazzati dagli apostrofi: colpa della tastiera che uso e della mia pigrizia nel cercare una soluzione.
    « Ultima modifica: Mercoledì 7 Dic 2011, 11:37:08 da ML-IHJCM »

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      Re: Topolino 2923
      Risposta #31: Mercoledì 7 Dic 2011, 12:38:21
      Non sono sicuro di seguirti. L'esempio di degrado sarebbe il fatto che il tuo coetaneo (di cui tu stessa scrivi "la bocciatura era ampiamente motivata" - cosa che suggerirebbe che il suo problema non era "una lacuna che si poteva colmare leggendosi una pagina del libro di grammatica") fu bocciato?

      Mi scuso se non era chiaro.
      L'esempio del mio compagno in effetti aveva doppia valenza, ma non lo ho espresso come si deve.

      In primis, volevo dire che, bocciatura in terza a parte, lui alla fine il liceo lo ha finito, senza aver colmato queste lacune, e questo secondo me esprimeva un degrado rispetto alle generazioni precedenti;

      però, pur essendo stato il peggiore della classe, oggi "non fa errori troppo vistosi o frequenti, ma qualcuno ogni tanto sì": mentre ho visto casi di liceali del giorno d'oggi (e qui non parlo di nessuno dei presenti ma di esperienze "esterne") che fanno errori vistosi e frequenti, cosa che secondo me dimostra un ulteriore degrado rispetto alla mia generazione, e mi fa arrivare a dire che forse, in certi casi, un liceale diplomato di oggi potrebbe non saperne di più di mia nonna che aveva la quinta elementare.

      Questa seconda affermazione però è un po' troppo categorica per farla senza avere una esperienza più completa e diretta, e quindi alla fine, pur avendola scritta, avevo deciso di cancellarla (*), ma in effetti è rimasta "fra le righe" (ed ora che l'ho scritta, anche sopra :().

      [size=9](*) anche perché è oggettivamente un'affermazione antipatica, e il ruolo della vecchia babbiona che brontola che ai suoi tempi andava tutto meglio e si stava meglio quando si stava peggio mi può divertire per due o tre post, non di più.[/size]
      « Ultima modifica: Mercoledì 7 Dic 2011, 12:49:09 da Brigitta_McBridge »
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        Re: Topolino 2923
        Risposta #32: Mercoledì 7 Dic 2011, 12:58:29
        però, pur essendo stato il peggiore della classe, oggi "non fa errori troppo vistosi o frequenti, ma qualcuno ogni tanto sì": mentre ho visto casi di liceali del giorno d'oggi (e qui non parlo di nessuno dei presenti ma di esperienze "esterne") che fanno errori vistosi e frequenti, cosa che secondo me dimostra un ulteriore degrado rispetto alla mia generazione, e mi fa arrivare a dire che forse, in certi casi, un liceale diplomato di oggi potrebbe non saperne di più di mia nonna che aveva la quinta elementare.

        Questa seconda affermazione però è un po' troppo categorica per farla senza avere una esperienza più completa e diretta, e quindi alla fine, pur avendola scritta, avevo deciso di cancellarla (*), ma in effetti è rimasta "fra le righe" (ed ora che l'ho scritta, anche sopra :().

        [size=9](*) anche perché è oggettivamente un'affermazione antipatica, e il ruolo della vecchia babbiona che brontola che ai suoi tempi andava tutto meglio e si stava meglio quando si stava peggio mi può divertire per due o tre post, non di più.[/size]
        E' vero che si tratta pur sempre di un'affermazione abbastanza categorica e generica, ma ti posso assicurare che di gente uscita dalle superiori senza una buona conoscenza dell'italiano scritto ce n'è eccome, negli ultimi anni.
        Io mi sono diplomata nel 2007, e nella mia classe c'era gente che è stata promossa quando comunque faceva errori tipo il verbo essere senza accento  e il verbo avere senza "h"...

        "Vecchia babbiona" non direi proprio; per me hai ragione da vendere, su questo punto. ;)

          Re: Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?
          Risposta #33: Mercoledì 7 Dic 2011, 13:03:29
          1) c'e' il punto di partenza, vale a dire il problema di come esprimiamo le nostri opinioni sui fumetti qui discussi;:

          Forse capisco male quello che viene scritto, ma mi sembrava che il punto principale della discussione fosse la discrepanza tra voto numerico e giudizio.
          diventa particolare trovare un giudizio negativo o mediocre sintetizzato con un 8; credo, in linea di massima che possa essere giusto sintetizzare un giudizio con un voto, anche perhcè spesso non è così interessante leggere dieci opinioni molto simili, ma, continuo a dire, e così mi ricollego al punto

          2) c'e' la questione dei voti scolastici, nata dal renderci conto che il loro uso e' cambiato nei decenni (il che rende difficile intendersi sul significato dei voti che noi diamo alle storie), ma il cui interesse e' indubbiamente acuito dal fatto "che siamo tutti una banda di vecchi babbioni legati alla nostra adolescenza";

          che se il 6 è la sufficienza, ci possono essere discrepnze tra un 51/2 e un 61/2, ma mi chiedo anche volendo valutare l'impegno di un autore, come siamo in grado di farlo? Come possiamo, noi fruitori del prodotto finito capire quante ore questo autore è stato in biblioteca a documentarsi per dar vita alla propria opera? Certo se uno sceneggiatore è costante si può vedere un miglioramento, ma io credo che nessuno di noi qua dentro abbia la possibilità di giudicare l'impegno di colui che scrive. (ML-IHJCM grazie per la citazione) :)

          la famiglia di brigitta è fortunata, perchè i genitori hanno potuto fare le scuole superiori, purtroppo la vita a Prato negli anni cinquanta non era cos' facile e ricca, mio padre ha fatto la quinta elementare e a otto anni gli misero in mano una cassa di limoni e doveva andare in Piazza Duomo a venderli "tre limoni cento lire", fa ancora errori di grammatica di cui ancora di vergogna e quando scrive qualcosa di importante, dato che ha fatto il bibliofilo, o il bibliomane e così mi collego al punto

          3) ci sono ulteriori fuoritema, come la mia divagazione sul significato di "impegno nello studio" o la domanda di Danilo1982 su quali siano le ragioni, piu' o meno inconsce, che ci spingono al collezionismo  

          chiede sempre a me e amia madre di correggergli le bozze.
          Veniamo a mia madre, la sua famiglia stava un po' meglio da un punto di vista economico, ha fatto le medie, ma ha fatto una scuola migliore di quella mio padre, non commette un errore di grammatica, riesce a coniugare tutti i verbi, non conosce molte parole ma ha i fondamentali e ora che ha sessantacinque anni ancora fano parte di lei.

          Quindi, danilo, il fatto che tu non "senta" l' acca non deriva dai problemi sociale delle superiori, ma da una pessima scuola elementare, la grammatica la studi lì...anch'io ho fatto una scuola elementar epessima, cambiato tre maestri in tre anni, volevo fare il medico e ho fatto il classico, sono sempre stata l'ultima, o quasi della classe, la sintassi italiana era avvolta da un velo nero che la rendeva inaccessibile e dovevo tradurre greco e latino!!!  sono fioccati tanti 4 e qualche 2, sono bocciata il secondo anno, ma a forza di leggere e di cercare di decifrare quelle maledette lettere sono riuscita a imparare quasi per osmosi la grammatica e la sintassi.

          E' bello il tuo carattere sanguigno e hai ragione che si colleziona per riempire un vuoto e spesso l'oggetto viene caricato di simbolismo, mio padre e io di conseguenza che ho ereditato lo stesso tratto, veniamo presi come minimo per anacronistici perchè amiamo il libro come oggetto, il suo odore, la sua consistenza al tatto e il volume che occupa nello spazio.
          Il collezionismo, il circondarsi di oggetti crea sicurezza e si tende a farlo per avere un appiglio, qualcosa da finire, qualcosa che dia corppo ad una passione e il sigillare gli albi in modo che non possano essere letti è come proteggere quella passione che fin da piccoli è stata presente; poi c'è chi lo fa per investimento, ma questo è un altro punto di vista.
          Quello che non capisco del tuo messaggio è il voler giustificare il fatto che fai degli errori, non ti giustificare, stai attento quando scrivi e non fare errori oppure ironizza e prenditi in giro, il voler dar colpa a qualcuno diverso da noi stessi è qualcosa, secondo me, che non ha senso; una persona di mesia intelligenza può benissimo imparare qualunque cosa, la qualità importante è la volontà, ma quella non si impara nè si compra...

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            Re: Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?
            Risposta #34: Mercoledì 7 Dic 2011, 13:21:38
            Voto a questo topic: 6,5
            « Ultima modifica: Mercoledì 7 Dic 2011, 13:22:16 da pacuvio »

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              Re: Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?
              Risposta #35: Mercoledì 7 Dic 2011, 13:40:14

               E faccio un confronto con le generazioni precedenti: mia nonna, classe 1896, aveva la licenza di quinta elementare. Io la consideravo una ignorante perché non aveva fatto neppure le medie, ma vi assicuro che quando mia nonna morì, e trovammo i suoi diari, non contenevano neppure un errore di sintassi o ortografia. Il nonno di mio marito, anche lui quinta elementare, ci ha lasciato un bellissimo diario in cui racconta che "quando ebbi cinque anni, e cominciai a capire qualcosa, mi dettero una pecora da accudire; quando cominciai a capire qualcosa di più le pecore divennero due". La scuola la frequentò fra una pecora e l'altra, eppure anche lui non faceva neppure un errore.


              Per non parlare poi della calligrafia.., le persone anziane inaspettatamente molte volte posseggono uno stile perfetto, che non ha niente a che vedere con le "zampe di gallina" di molti dottori...
              Nella civiltà contadina di un tempo, la "clessidra" scorreva più lentamente, e nonostante gli insegnanti fossero severissimi e intransigenti, avevano comunque la pazienza di spendere più tempo durante tutto l'anno nell'analizzare" l'alfabeto parola per parola.

              Altro che pretendere di mandare i ragazzini a scuola a 5 anni....



              Quello che non capisco del tuo messaggio è il voler giustificare il fatto che fai degli errori, non ti giustificare, stai attento quando scrivi e non fare errori oppure ironizza e prenditi in giro, il voler dar colpa a qualcuno diverso da noi stessi è qualcosa, secondo me, che non ha senso; una persona di mesia intelligenza può benissimo imparare qualunque cosa, la qualità importante è la volontà, ma quella non si impara nè si compra...


              Hai assolutamente ragione .. non bisogna mai giustificarsi !!!


              Detto questo, aggiungo un paio di righe per Danilo1982. Sono quello che prima ha fatto sarcasmo sui suoi errori di ortografia. Ho semplicemente approfittato dell'occasione che mi si offriva per una spiritosaggine (e per cercare di temperare il sarcasmo, scrissi subito che il mio era un commento "villano ed insultante "). Volevo correggere il suo errore (e vedo con piacere che ha accolto la mia osservazione), ma non intendevo offenderlo; e spero di non averlo fatto.

              Nessuna offesa ,.. pensa che quando "passavo" i miei appunti delle lezioni  ai miei "colleghi", invece di ringraziamenti per la calligrafia leggibile (non è poco) facevano gli spocchiosi sulla sintassi.....ingrati.

              « Ultima modifica: Mercoledì 7 Dic 2011, 21:52:56 da Danilo1982 »
              La vita è un gioco di energia in cui Tu non partecipi, ma devi lasciarti partecipare...

              Vivi ogni momento come se fosse l'ultimo, muori e rinasci ad ogni istante, non pentirti di nulla, non sentirti in colpa per nulla, vivi totalmente senza guardare giù, senza guardarti in dietro.

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                Re: Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?
                Risposta #36: Mercoledì 7 Dic 2011, 14:21:54
                la famiglia di brigitta è fortunata, perchè i genitori hanno potuto fare le scuole superiori, purtroppo la vita a Prato negli anni cinquanta non era cos' facile e ricca, mio padre ha fatto la quinta elementare e a otto anni gli misero in mano una cassa di limoni e doveva andare in Piazza Duomo a venderli "tre limoni cento lire"

                Non c'è famiglia di quell'epoca che non abbia storie da raccontare di questo tipo. Mia mamma fece il liceo, e fu l'unica della famiglia, perché durante la guerra si era beccata la TBC e sua mamma si rese conto che non poteva mandarla a lavorare, anche se ci sarebbe stato bisogno perché durante la guerra avevano perso tutto. Così tutta la famiglia fece sacrifici, e mentre i suoi fratelli lavoravano in fabbrica, lei andava a scuola, e la odiava ogni giorno perché i fratelli glielo rinfacciavano in continuazione, perché in classe erano tutti benestanti e lei era l'unica con i vestiti rattoppati, e perché non andava bene di greco e latino... la sua è una storia, ma sua cugina ne aveva un'altra diversa ma altrettanto drammatica, ed altri ne avevano altre ancora... a pensare a quanti sacrifici hanno fatto i nostri bisnonni e nonni per permettere ai propri figli di studiare, o a quanti invece non ci sono riusciti e ci hanno dovuto rinunciare, a maggior ragione mi fa arrabbiare che oggi una istruzione superiore venga considerata tanto poco, e che la scuola rischi di cadere in basso. E ora chiudo, perché ho nuovamente sfondato il muro di cinta che dovrebbe rinchiudere i vecchi babbioni :-[ e scusate ;)
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                  Re: Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?
                  Risposta #37: Mercoledì 7 Dic 2011, 15:30:43
                  Che discussione interessante che sta venendo fuori!

                  1) problema di come esprimiamo le nostri opinioni sui fumetti qui discussi: su questa ho già detto abbondantemente la mia. Preferisco sempre i giudizi ai voti e non solo nelle "pagelline" dei fumetti o nelle pagelle scolastiche. E non capisco l'affermazione di danilo1982 in cui dice che è "troppo facile fare la bella “recensioncina” settimanale senza prendersi la responsabilità di sintetizzare quanto detto con un banalissimo numero".
                  Trovo al contrario che sia ben più facile assegnare voti senza prendersi la briga di motivarli. Anche perchè come visto, spesso possono dar luogo a incomprensioni o comunque "percezioni" diverse. Il giudizio no, il giudizio ti permette di spiegare perchè e percome una certa cosa ti è piaciuta o no. E in questo trova posto anche il discorso sull'impegno che riaffiora di tanto in tanto, non solo in questa discussione, ma anche per bocca degli autori: l'impegno (a scuola, nel lavoro, in generale) da solo non basta se non è accompagnato dai risultati. E' una buona, ottima cosa ma, per dirla col gergo matematico, non è una condizione necessaria, nè sufficiente. Se passi mesi a documentarti, se passi notti insonni a sviluppare i dialoghi adatti e poi il risultato è una storia moscia il giudizio è negativo. Si può addolcirlo un po' in virtù dell'impegno profuso che, quando è tanto, comunque traspare, però resta negativo. Sarò cattivo, ma io mi son sempre scontrato con realtà del genere dalla scuola al lavoro e non posso fare a meno di considerare l'operato degli altri nella stessa maniera.

                  2) questione dei voti scolastici, nata dal renderci conto che il loro uso e' cambiato nei decenni i(il che rende difficile intendersi sul significato dei voti che noi diamo alle storie): beh, anche io potrei raccontare vari episodi e quasi tutti riconducibili a mancanze dell'istituzione "scuola" in primo luogo e dell'istituzione "famiglia" in secondo. In prima media in classe mia c'era un ragazzo che leggeva a stento! Come sia stato possibile che un ragazzo così abbia ottenuto la licenza elementare è un mistero. Con quale coraggio le maestre (o maestri) hanno lasciato che questo ragazzo andasse allo sbaraglio incontro alla sua vita non so (il suo percorso è stato quello classico di tanti, me compreso: elementari nella scuola del paesello, dove tutto è familiare, medie in città, primo vero passo verso una vita nuova). Ho messo la famiglia al secondo gradino della colpa perchè è vero che i genitori si sarebbero dovuti accorgere che il figlio a 10 anni non sa leggere, ma magari loro erano in condizioni anche peggiori, probabilmente non erano in grado di rendersi conto della situazione.
                  Tuttavia la colpa principale per me resta degli insegnanti: insegnare davvero è una cosa difficilissima, va ben oltre la semplice preparazione. Chiunque frequenti l'università (perchè si ha un'età in cui certe cose si capiscono meglio) conoscerà bene la differenza tra un professore preparato e un professore che sa anche insegnare

                  3) la domanda di Danilo1982 su quali siano le ragioni, piu' o meno inconsce, che ci spingono al collezionismo: qua davvero c'è materiale per un'altra discussione. In linea di massima condivido il fatto che si colleziona per riempire un vuoto. Però, almeno io la vedo così, tutta la vita è un riempire vuoti. Si mette su famiglia, si collezionano francobolli, si lavora, si fa il tifo per una squadra, si va in vacanza, si gioca ai videogames, si leggono libri, si collezionano fumetti, si crescono figli per riempire la vita. Per dirla con corrado guzzanti: "il senso della vita è la vita, il fine della vita è la fine" :(
                  « Ultima modifica: Mercoledì 7 Dic 2011, 15:33:31 da piccolobush »

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                    Re: Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?
                    Risposta #38: Mercoledì 7 Dic 2011, 22:03:58
                    Che discussione interessante che sta venendo fuori!

                    1) problema di come esprimiamo le nostri opinioni sui fumetti qui discussi: su questa ho già detto abbondantemente la mia. Preferisco sempre i giudizi ai voti e non solo nelle "pagelline" dei fumetti o nelle pagelle scolastiche. E non capisco l'affermazione di danilo1982 in cui dice che è "troppo facile fare la bella “recensioncina” settimanale senza prendersi la responsabilità di sintetizzare quanto detto con un banalissimo numero".
                    (

                    Tornando in Topic

                    Io sono il primo che appena indicizzano l'ultimo numero di Topolino vado nell' INDUcKS .... per esprimere il mio voto.....

                    Quindi sarei curioso di conoscere i voti di coloro che fanno la "recensioncina" settimanale al Topo.
                    Credo che anche loro "esprimono" dei voti all'INDUCKS altrimenti non si spiegherebbe la posizione relativamente alta delle storie più recenti di Casty.....almeno credo....

                    Da parte mia ho dato solo un dieci :
                    Topolino e la spada di ghiaccio

                    E solo un nove :
                    Buona sfortuna Paperino!

                    Mentre tutti gli altri "capolavori Italiani" non vanno oltre l'otto.

                    Tramite questa scala misuro la mia "coerenza" nei giudizi alle storie nuove.

                    La vita è un gioco di energia in cui Tu non partecipi, ma devi lasciarti partecipare...

                    Vivi ogni momento come se fosse l'ultimo, muori e rinasci ad ogni istante, non pentirti di nulla, non sentirti in colpa per nulla, vivi totalmente senza guardare giù, senza guardarti in dietro.

                      Re: Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?
                      Risposta #39: Giovedì 8 Dic 2011, 11:01:24

                      Tornando in Topic

                      Io sono il primo che appena indicizzano l'ultimo numero di Topolino vado nell' INDUcKS .... per esprimere il mio voto.....

                      Quindi sarei curioso di conoscere i voti di coloro che fanno la "recensioncina" settimanale al Topo.
                      Credo che anche loro "esprimono" dei voti all'INDUCKS altrimenti non si spiegherebbe la posizione relativamente alta delle storie più recenti di Casty.....almeno credo....
                      Posso rispondere solo per me: mai messo voti sull'inducks, forse un paio all'inizio e su storie classiche ma giusto per provare il meccanismo, puoi controllare (credo sia possibile) ;)
                      E' che proprio non riesco, per come la vedo io un voto non può essere una entità indipendente: se dò un voto ad una storia deve essere correlato e coerente coi voti che ho dato ad altre storie. E con 10 voti a disposizione, una differenziazione corretta è impossibile. Se dò 10 a una storia e poi ce n'è una che mi piace ancora di più cosa faccio? Gli dò 11? Abbasso il voto all'altra? Ma allora devo abbassarlo anche a tute le altre perchè ora quelle che hanno 9 sono meno belle di quella che è appena passata a 9! Comincio con i 9= (meno meno)? Noooo, troppo complicato, meglio spiegare a parole! E comunque si PQRDQP (ma poche proprio!)

                      *

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                        Re: Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?
                        Risposta #40: Giovedì 8 Dic 2011, 11:46:05
                        La discussione continua a svilupparsi su molti argomenti di interesse.

                        Ringrazio Brigitta per la spiegazione.

                        una persona di mesia intelligenza può benissimo imparare qualunque cosa, la qualità importante è la volontà, ma quella non si impara nè si compra...
                        Ben detto! Forse vale la pena di ricordare che la cultura di una persona dovrebbe essere in realta' abbastanza indipendente dalle scuole frequentate: conta molto di piu' il continuare a leggere, a studiare, a discutere, a pensare. Chi ha frequentato scuole migliori ha il vantaggio di partire da un livello piu' alto, con strumenti piu' potenti ottenuti con sforzo relativamente minore; ma di per se' non basta, visto che poi molti si fermano li' o iniziano a dimenticare. Anzi, verrebbe da suggerire come definizione che la cultura di una persona e' la differenza tra cio' che sa e cio' che ha studiato a scuola.

                        E vorrei anche esprimere il mio pieno accordo con Nubulina sul fatto che per apprendere basti una media intelligenza. Un normale essere umano non sara' capace di fare le scoperte di Einstein, ma e' in grado (con impegno, tempo e l'aiuto di buone spiegazioni) di capire cio' che Einstein ha scoperto.

                        Per non parlare poi della calligrafia.., le persone anziane inaspettatamente molte volte posseggono uno stile perfetto, che non ha niente a che vedere con le "zampe di gallina" di molti dottori...
                        [...]
                        Nessuna offesa ,.. pensa che quando "passavo" i miei appunti delle lezioni  ai miei "colleghi", invece di ringraziamenti per la calligrafia leggibile (non è poco) facevano gli spocchiosi sulla sintassi.....ingrati.
                        Ah, la calligrafia! Vero: tendiamo a non stimarla il dovuto. Io sono uno di quelli delle "zampe di gallina", in effetti. Al punto che credo di aver perso, in un'occasione, il diritto ad un ribasso sulle tasse universitarie proprio per un problema di calligrafia. Per tacere dei miei compagni di studio che non osavano nemmeno chiedermi gli appunti, ritenendoli illeggibili.

                        Provo sollievo a sapere di non averti offeso. Comunicando via computer, e' spesso difficile capire le reazioni altrui.

                        l'impegno (a scuola, nel lavoro, in generale) da solo non basta se non è accompagnato dai risultati.
                        Un'asserzione che mi trova piu' che d'accordo. Nel giudicare il lavoro altrui (si tratti di fumetto o altro) va rispettato l'impegno che ci hanno messo; ma e' il risultato che conta.

                        Citazione
                        beh, anche io potrei raccontare vari episodi e quasi tutti riconducibili a mancanze dell'istituzione "scuola" in primo luogo e dell'istituzione "famiglia" in secondo.
                        La "storia raccapricciante" che viene in mente a me riguarda un mio collega, con tanto di Ph.D. (preso nel suo paese, il cui nome per pudore preferisco tacere; ma e' una nazione "in via di sviluppo"), ottima persona, ma che spesso, proprio nella materia su cui si era addottorato e fa ricerca (l'algebra), mi ha fatto domande che non mi sarei aspettato da uno studente del primo anno di corso di laurea (esempio, per chi se ne intende: quand'e' che una matrice diagonale e' invertibile?). Per il poco che posso giudicare, la carenza piu' grossa nella sua formazione era imputabile al tipo di atteggiamento evidentemente incoraggiato dalle scuole che ha frequentato (a partire dalle elementari): poter sempre rifarsi a libri di testo od altre autorita', senza cercare di far diventare le nozioni studiate una parte viva ed efficiente della sua mente.

                        Per chiudere piu' in tema:
                        Da parte mia ho dato solo un dieci :
                        Topolino e la spada di ghiaccio
                        E solo un nove :
                        Buona sfortuna Paperino!
                        Tendo ad essere piu' generoso, ma mi piace il tuo rigore. Io fin qui ho dato pochissimi voti sull'Inducks (mi sembra un 10 al Dottor Paperus, un 8 altrove, forse un secondo 10 non ricordo dove), soprattutto perche' prima di pronunciarmi voglio essere molto sicuro del mio giudizio.

                        Qualcuno recentemente (forse in questa stessa discussione) aveva chiesto perche' i voti sull'Inducks tendano ad essere piuttosto alti  (al di sopra del 6). Per quel che mi riguarda, mi sembra non abbia molto senso dare voti bassi: se una storia non ci piace, ignorarla e' sufficiente (anche per rispetto del lavoro degli autori). Vedo i voti Inducks semplicemente come un premio che do' alle storie migliori. E quindi mi risulta poco sensato dare un voto al di sotto dell'8.
                        « Ultima modifica: Giovedì 8 Dic 2011, 15:14:31 da ML-IHJCM »

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                          Re: Recensioni & c.: giudizi o voti (o entrambi)?
                          Risposta #41: Giovedì 8 Dic 2011, 11:52:51
                          Si sta entrando nel campo della calligrafia, campo nel quale faccio veramente schifo. Ormai, quando tocca fare qualche verifica o comunque fare uno "scritto" importante, mi tocca farlo al computer e stamparlo. (è pur vero che ciò mi ha permesso di avvicinarmi nel mondo dell'informatica...)
                          15 novembre 1976: l'ultima striscia di Floyd Gottfredson, l'Uomo dei Topi.
                          Grazie, Floyd.


                           

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