Ma quante risate ho fatto con questo fumetto?
Primo volume di una trilogia, ma comunque autoconclusivo, questo Dei è uno spasso, una follia creativa non indifferente che si riversa in egual misura tanto nei testi quanto nei disegni che compongono questo volume made in BAO.
Siamo nel 4012, in una Terra in cui l'esistenza degli dei greci è assodata e conosciuta da tutti gli esseri umani. Tre di loro (Baccus, Mars e Venus), figli di Zeus, hanno l'incarico di fare piazza pulita dei cosiddetti "dei minori", nuove divinità che nascono perlopiù da sette e profeti improvvisati e che rischiano, se non fermate sul nascere, di offuscare la popolarità degli dei dell'Olimpo. Un dio è infatti tanto più forte quanti fedeli ha che credono in lui, e i protagonisti non possono accettare di perdere neanche un'oncia dei loro privilegi e della loro forza
In una visione assolutamente attuale e cinica di come funziona il potere, Alex Crippa scrive pagine colme di una satira assurda e sopra le righe, che mette la morale comunque in secondo piano privilegiando la storia, che vede al centro un complotto ai danni dei 3 cacciatori di divinità minori, e che li vedrà impegnati proprio a cercare di scagionarsi e sopravvivere.
Non manca la metanarrativa, non mancano le strizzate d'occhio e i riferimenti, non manca lo humor assurdo e divertentissimo, il tutto in una prosa assolutamente senza freni e inibizioni. Una storia così tracotante abbisognava di un disegno particolare, e Tenderini è l'uomo giusto. Il tratto che sfoggia è qualcosa che definire estremo è dire poco, va oltre qualunque confine possa mettere ad ogni stile di disegno che conosco per ritrarre il fumetto. Gli sfondi sono spesso ultra-squadrati, quasi da Cartoon Network, ma poi c'è sempre la vignetta che ti spiazza con un panorama particolare; i protagonisti sono incredibili, visto che l'immensità di Mars invade le tavole fino quasi a non essere più distinguibile, il seno di Venus esplode nel mini top che indossa, e i sui capelli sono infiniti, mentre Baccus che pare il più normale è comunque ritratto con uno stile peculiare.
Consiglio vivamente questo volume, davvero una scheggia impazzita del medium, che proprio per questo non definisco capolavoro o qualcosa di imperdibile, ma che ha il merito di scardinare molte cose e di andare oltre, divertendosi un mondo.