vogliamo ritenere che Capelli abbia fatto un pessimo lavoro per un decennio?
(È una vera e propria domanda, non un'affermazione ironica)
La crisi degli anni 80 (sempre relativa, in termini di vendite, se paragonata a quella di oggi) come qualità delle storie e cura estetica del Libretto, non dipese tanto da Capelli che, anzi, cercò di riorganizzare il rapporto fra autori e disegnatori che, dopo l'abbandono di Dalmasso, non avevano più dei coordinatori. Capelli è stato sfortunato perché si è trovato ad affrontare anni in cui i Maestri Scarpa, Bottaro Martina e Cimino (per diversi motivi), si erano allontanati dal Topo così come, in precedenza, i Barosso e Dalmasso. Anche dall'America le storie scarseggiavano ed erano di poca qualità, sostituite da quelle brasiliane e spagnole, dello Studio Bargadà (ancora peggio). I giovani Maestri Cavazzano e De Vita (ma questo è un mio pensiero) disegnavano meglio nei precedenti 60/70 e disegneranno meglio nei futuri 90/2000.
Immagino che anche la Mondadori non dedicasse più l'attenzione artistica ed economica al Libretto come era solita fare in passato, tanto da cedere il prestigioso settimanale alla Disney Italia nel 1988, favorendo il 'rinascimento' degli anni 90, con al comando sempre Capelli, che finalmente avrà la possibilità di fare cose prima impossibili (far tornare Scarpa e Bottaro per esempio).
La conseguenza di tutte queste congiunture negative fu di avere brutte storie (nei testi, nei disegni, nei colori), brutte copertine, carta di scarsa qualità, netta diminuzione del numero delle pagine (142).
Un'altra conseguenza fu che anche io abbandonai il Topo (riprendendolo, in parte, 10 anni dopo), sconvolto da tanti cambiamenti e tutti in peggio (quando spiegavo questo ai miei amici o familiari, sorridevano dicendo: 'ma no, è che non sei più un bambino'. D'altronde non potevano capire.)