il discorso sul livello del "Nobel" e' ridicolo..
Beh non so se tu abbia mai letto qualcosa di Harold Bloom, è uno dei maggiori critici letterari a livello mondiale, se non il più grande. Avere una propria opinione è fondamentale ma addirittura ritenere ridicolo quello che dice Bloom mi sembra esagerato, senza offesa eh
Cioè non è che siccome lo dice un gigante della letteratura dobbiamo accettarlo però, ecco, è un'opinione diffusa che recentemente i premi letterari siano parecchio pilotati (prendi i grandi premi CAMPIELLO e STREGA che una volta venivano assegnati solo ai grandi e ora vivono di luce riflessa del tempo che fu), se ce lo conferma lui... io mi fermo a riflettere. Ogni premio se vogliamo ha un significato simbolico, però questo non vuol dire che sia una motivazione per assegnarlo un po' troppo superficialmente, quello che dice Bloom è che oggi si seguono più le logiche commerciali ed editoriali e si pensa meno a premiare chi si distingue effettivamente per bravura. Facendo un discorso più generale ed applicabile a qualunque campo, si predilige il prodotto che possa piacere a quello che vale veramente.
tanto piu' nel campo letterario, dove non e' chiaro cosa sia il progresso - un fisico di oggi se appena competente ne sa piu' di Newton, ma non c'e' motivo per credere a priori che tra gli scrittori contemporanei ce ne sia uno capace di andare oltre Shakespeare.)
beh scusami è un pò deboluccio come ragionamento, per stabilire se un libro sia o meno di valore c'è la critica letteraria, non è che la validità di un prodotto artistico non sia valutabile solo perchè non è tangibile la sua utilità, tra l'altro non è la "modernità" che va analizzata e celebrata ma la qualità, l'originalità, il modo in cui si "interiorizza" ed elabora la propria visione del mondo.
Quello che volevo dire con il mio intervento è che a mio parere spesso la produzione artistica (e parlo di libri ma anche di fumetti, quadri, musica) sono figli della cultura nella quale questi prodotti germinano e fioriscono.
Torno in OT ,visto che mi è chiesto di discutere solo e soltanto di topolino (anche se a mio parere il discorso è più generico).
Io sono cresciuto con i topi degli anni ottanta, in un altro topic se ne parlava male perchè in termini narrativi ritenuti di qualità inferiore rispetto a quelli degli anni 70. Per carità è altamente probabile, d'altronde su questo sito ci sono appassionati Disney molto più competenti di me , eppure ritengo che i topolini degli anni ottanta siano stati per me particolarmente coinvolgenti, li rileggo spesso con piacere e ritrovo storie belle e storie brutte, come sempre. Alcune memorabili , altre ampiamente dimenticabili. Non essendo oggi un acquirente del libretto,ho recuperato tempo fa alcuni numeri con storie di Casty perchè volevo farmi un'idea di questo autore molto osannato (e ora posso dire, giustamente), vi parlo di topolini sia dell'era Muci che quelli recentissimi. Se devo essere onesto io non vedo i libretti moderni uscire poi con le ossa rotte da un confronto con il passato, le rubriche sono così così ma anche negli anni 90 erano piuttosto stupidine, pensate io spesso le salto completamente. Inoltre credo che ridurre le storie a cinque per numero abbia giovato alla qualità delle stesse, paradossalmente i numeri che mi hanno convinto di meno sono quelli di metà 2000 (Muci) dove c'erano 7 storie con parecchie riempitive "impalpabili". Se poi paragoniamo le saghe, è vero WOM è stata molto deludente , però non c'è stata solo quella negli ultimi anni.
Insomma io non credo che il topo sia poi così decaduto rispetto agli anni 90, nè vedo questo enorme divario qualitativo, tantomeno credo in un suo fallimento, al tempo stesso però sono consapevole che come tutti i prodotti che utilizzano i vecchi "media" , vecchi sistemi di comunicazione, facciano fatica a stare al passo sia con il mercato che con le esigenze dei giovani lettori il cui intrattenimento è ovviamente diverso dal nostro.