Dragonero c'ha tutta la sua storia dietro. Fu il primo romanzo a fumetti Bonelli, è un progetto che sta nella testa degli autori da anni e il suo numero zero, che precede la serie regolare inaugurata questo mese con il #1 (Il sangue del drago), è il primo passo concreto verso un'opera di lavoro cross-mediale che per la Bonelli non è usuale: di Dragonero infatti entro l'anno verrà realizzato un gioco di ruolo da tavolo, e per l'occasione quindi lo zero è stato distribuito anche nei GameStop, oltre che nelle fumetterie. Dare un taglio moderno di questo tipo è sicuramente un passo da non sottovalutare e che, insieme alla collaborazione con la BAO per pubblicare in formato deluxe da libreria determinate storie, potrà riservare sorprese ai lettori. la lunga mano di Recchioni muove determinate pedine, in questo caso.
Ad ogni modo, io non ho letto il romanzo a fumetti, non ho recuperato lo zero e ho comprato l'1 perché boh, così. L'idea era quella di comprare almeno i primi 4 numeri, visto che insieme formano una specie di saga iniziale della serie, ma la lettura di questo primo albo mi ha fatto desistere, salvo sorprese. Non è una brutta lettura, intendiamoci, e la narrazione che si muove su due binari distinti (presente e passato) è una buona soluzione. Ma per quanto apprezzi il genere fantasy, vederlo trattato in modo pressoché convenzionale e senza particolari guizzi non mi ha entusiasmato. E alcuni dialoghi e un paio di scene mi hanno fatto inarcare il sopracciglio. Certo, poi ci sono i disegni che sono molto buoni, e scene d'azione ben descritte, ma in generale sono stato più indifferente che interessato. Considerando che anche questa nasce come serie potenzialmente infinita e non come mini, penso che salterò giù dal treno fin da questa prima fermata.