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Saggio sullo stile e valore linguistico nei fumetti Disney

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balabu
Papero del Mistero
PolliceSu   (1)

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PolliceSu   (1)
    Segnalo la seguente recensione del saggio "Parola di Papero" di Daniela Pietrini:

    http://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/percorsi/percorsi_91.html

    il saggio è dedicato all'uso della lingua italiana nei fumetti disney e al confronto con altri stili e registri usati nell'italiano parlato e scritto, trovo peraltro molto interessante l'incipit della recensione:

    "C'era un tempo in cui educatori biologici (madri, padri, nonni...) ed educatori istituzionali (insegnanti) condannavano la lettura dei fumetti da parte dei giovanissimi. Reati ascritti: induzione alla fantasticheria e al disimpegno dalle librarie letture (le uniche serie e fruttuose), favoreggiamento (in via presuntiva) di pruriti sessuofili e istinti aggressivi, perniciosa assuefazione all'uso subordinato della parola all'immagine, scadimento della qualità dell'italiano dal piedistallo della bella norma."

    Insomma, pare che per molto tempo, almeno in Italia, ci sia stata una specie di diffidenza nei confronti del fumetto (immagino non solo Disney ma il fumetto in generale) in quanto ritenuto non solo un prodotto destinato soltanto all'infanzia o al massimo ai ragazzi, (e che poteva incitare a comportamenti moralmente riprovevoli) ma veniva addirittura ritenuto un prodotto che finiva per limitare il tempo e le capacità di leggere i "testi seri" e anche le capacità di parlare e scrivere in un italiano corretto.

    Qualcuno di voi saprebbe dire se agli inizi della sua carriera scolastica fin dalle elementari fosse radicato anche nelle maestre di quel tempo questo, penso ormai appurato pregiudizio? E quali potrebbero essere le cause di tale diffidenza? Sarebbe interessante anche per capire come mai in Italia sembra che i fumetti non siano visti come gli altri mezzi d'espressione artistica  (libri, la musica  o i film) dove si può affermare l'esistenza oggettiva di capolavori (accanto naturalmente a molte opere mediocri, ma l'esistenza di migliaia di pessime poesie non squalifica il valore della Divina Commedia) ma come un qualcosa da trascurare a priori come non degno di cultura. Non so se si è già parlato di questa problematica, mi pare sia un tema proprio da approfondire, dato che è centrale nel comprendere la ricezione dei fumetti nella società di oggi.

    Ciao.
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    PolliceSu
      Re: Saggio sullo stile e valore linguistico nei fumetti Disney
      Risposta #1: Mercoledì 31 Ott 2012, 15:47:17
      Ho già raccontato tempo fa che la mia maestra condannava la lettura  di Topolino dato che le uniche "vere" letture per lei erano i libri.

      Ricordo che in quinta elementare avevo sentito in un episodio di DuckTales che il carboine impiega mille anni per diventare diamante. Essendo stato sempre molto ingenuo e genuino (alle medie, quando Ronaldo era nel pieno della sua popolarità, io ammisi candidamente di fronte a trenta dodicenni ossessionati che non sapevo nemmeno chi fosse) dissi alla maestra che ci spiegava come il carbone diventasse diamante, che ero già a conoscenza della cosa perchè l'aveva detta Paperone. Mi fulmino con lo sguardo, probabilmente perchè si rese conto che ritenvo più attendibile Paperone di lei.

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        Re: Saggio sullo stile e valore linguistico nei fumetti Disney
        Risposta #2: Mercoledì 31 Ott 2012, 16:34:24
        Ricordo che in quinta elementare avevo sentito in un episodio di DuckTales che il carboine impiega mille anni per diventare diamante. Essendo stato sempre molto ingenuo e genuino (alle medie, quando Ronaldo era nel pieno della sua popolarità, io ammisi candidamente di fronte a trenta dodicenni ossessionati che non sapevo nemmeno chi fosse) dissi alla maestra che ci spiegava come il carbone diventasse diamante, che ero già a conoscenza della cosa perchè l'aveva detta Paperone. Mi fulmino con lo sguardo, probabilmente perchè si rese conto che ritenvo più attendibile Paperone di lei.

        Aahah caspita bè bisogna comprenderla in fondo poveraccia... ;D essere spodestata da qualcuno che non esiste non è il massimo delle gratificazioni... ;D

        Comunque, per non andare OT ::) diciamo che io non ho mai vissuto esperienze simili, ma non ho mai conosciuto nessuno che non fosse uno di voi iscritti al forum che considerasse Topolino qualcosa di più di un giornaletto per bambini: in parole povere, fino a quando non mi sono iscritto qui non avevo nessuno con cui discutere della mia passione!!! :-/
        ex Paperinik il Templare e Volkabug, inventore dell'Immergrün; prima niubbo, poi lurkatore, adesso utente affezionato; secondo la monetazione antica TEMPLI*PAPERINICUS*E*PAPERIBUS*MIRUM

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        Mark
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        PolliceSu
          Re: Saggio sullo stile e valore linguistico nei fumetti Disney
          Risposta #3: Mercoledì 31 Ott 2012, 16:57:11
          E' anche vero che i fumetti Disney e il mondo Disney in sè in Italia vengono giudicati generalmente come qualcosa d'infantile. Per cui a volte non si trova qualcuno con cui parlarne perchè molti hanno paura di essere considerati infantili se confessano di essere appassionati

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          balabu
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            Re: Saggio sullo stile e valore linguistico nei fumetti Disney
            Risposta #4: Mercoledì 31 Ott 2012, 18:47:05
            E' anche vero che i fumetti Disney e il mondo Disney in sè in Italia vengono giudicati generalmente come qualcosa d'infantile. Per cui a volte non si trova qualcuno con cui parlarne perchè molti hanno paura di essere considerati infantili se confessano di essere appassionati

            Qui si dovrebbe aprire un lungo discorso sul significato della letteratura detta "per ragazzi" e del fatto che ai giorni nostri non si pensi più alle storie "per tutti" leggibili a vari livelli da bambini, ragazzi e adulti (come quelle di Barks e Gottfredson, ma uscendo dai fumetti occorrerebbe notare quanto molti critici trovino riduttivo ritenere "per l'infanzia" opere come il Pinocchio di Collodi e l'Alice di Carroll ) e si preferisca pensare a puntare al "target" ovvero storie che possano (magari mediante espedienti come inserire una moda o un personaggio famoso del momento) attirare un determinato pubblico a cui interessa storie aventi una certa forma e un certo contenuto anche con poche variazioni sul tema. E' il classico discorso della letteratura "di genere" per cui vale la cosiddetta "legge di Sturgeon" cioè "E' vero che il 90% della fantascienza è spazzatura ma è vero anche che il 90% di tutto è spazzatura". In effetti anch'io mi ritengo non tanto amante dei fumetti Disney e tantomeno un collezionista "completista" ma piuttosto un amante delle buone storie, tra le quali ci sono anche storie Disney ma non prediligo le storie Disney perchè io ritenga che la maggior parte di esse siano capolavori (tutt'altro!) ma perchè utilizzano un mix di umorismo, avventura ed emozione, il tutto unito a una semplicità che le rende fruibili anche ai bambini, tutte cose che rendono peculiare il fumetto Disney rispetto ad altri fumetti.

            Ciao.
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