Ovviamente siamo ansiosi di ricevere dei commenti (non per forza positivi)
Ok.
Faccio questo intervento con lo scopo di discutere civilmente, sperando non me ne vogliate per i miei giudizi di disapprovazione.
So bene quanto sia forte il desiderio di ricevere apprezzamenti verso il proprio lavoro, e di quanto infastidiscano/deprimano le critiche, specie se queste sono le prime ad arrivare (in questo caso sul Papersera).
Specifico subito una cosa: io
AMO chi possiede passioni così forti e animi così volenterosi da riuscire a rendere realtà progetti come questi. Ho sempre ammirato lavori di questo tipo, brutti o belli che siano. Il confezionarsi i propri albi, regalarli alle fiere, sviluppare progetti da soli o con dei collaboratori, disegnare e scrivere, sono tutte cose che riscaldano l'anima. Quindi bravi da parte mia per la passione che ci avete messo, e per essere riusciti a trasformare in realtà dei forti desideri.
Però passiamo oltre.
Spero davvero che sia nelle vostre intenzioni giudicare questo fumetto solamente come una fanfiction. Ok, qualsiasi storia Disney non pubblicata dalla Disney (e quindi non ufficiale) si potrebbe definire una fanfiction. Ma ovviamente c'è modo e modo di immaginarsi una storia disneyana, e in questo caso quello che ne è venuto fuori è un progetto che non vedrebbe mai (e sottolineo MAI) la luce in via ufficiale in un'ipotetica realtà.
Non mi riferisco ai disegni, che per quanto imperfetti non è mio costume criticare (in fondo dipende tutto dalla capacità del disegnatore, che in questo caso si sarà applicato come meglio poteva), quanto alle idee di sceneggiatura completamente estranee a qualsiasi modo di fare fumetto Disney.
Gli elementi stranianti che saltano all'occhio sono tanti, tra cui i personaggi chiamati per nome originale che dopotutto è il meno grave (anche se è una prerogativa tipica delle fanfiction internettiane).
Proviamo ad elencare quelli su cui voglio soffermarmi:
1) Realismo da soap operaNon è concepibile che i personaggi visti in questa storia facciano le cose che gli avete fatto fare. Non va bene trattare i personaggi come fossero tizio e caio di una telenovela, presentare nascite ospedaliere, inserire nei discorsi citazioni di parenti e familiari fini a sé stesse come fosse la famiglia di un mio amico. Bisogna rendere i personaggi delle icone, e rispettare i loro caratteri. Quel Pico De Paperis appare molto più vicino a un attore da fiction che al suo personaggio.
2) Stile donrosianoLeggo nell'appendice di fine capitolo una frase: "Nella migliore tradizione donrosiana".
Ecco, secondo me non ci siamo.
Ma non perché abbiate preso a modello Don Rosa (di per sé già abbastanza opinabile), ma perché penso che non abbiate colto lo spirito donrosiano.
Don Rosa è stato sicuramente un fanboy con delle idee al limite della fanart, ma c'è da chiarire una cosa: Don Rosa SAPEVA come realizzare una storia. Sapeva le cose che si potevano raccontare, sapeva come muovere i suoi personaggi. E' stato un
self-made fan, ma di sicuro aveva nella sua testa idee molto professionali.
Penso che neppure con il consenso della Egmont avrebbe realizzato molte delle sequenze che ci avete mostrato. Non avrebbe mostrato stralci della vita quotidiana del piccolo Paperino così telefilmica, non avrebbe usato dialoghi come:
- "Quando ci regalerai dei nipoti?"
- "Quando Ludwig metterà la testa a posto!".
3) Questione di personaggiSecondo il mio punto di vista, Don Rosa ha potuto fare quello che ha fatto grazie anche alla sua focalizzazione: Paperon de' Paperoni.
E lo Zio Paperone è sempre stato un personaggio controverso, il più profondo e maturo della Disney. Un personaggio che tutti abbiamo provato a immaginarne il passato e le gesta avventurose, grazie anche ai leggendari racconti sul Klondike.
Ci sono poi personaggi che, a mio parere, risultano eccessivamente fuori luogo quando vengono inseriti o immaginati in contesti storici e realistici, con un background sviluppato alle spalle.
E' il caso di Pico De Paperis, i genitori di Paperino (che ha usato solo ed esclusivamente Don Rosa per pochissime occasioni, e nelle sue storie non ha mai messo in bocca a Paperino frasi riguardanti suo padre o sua sorella), la stessa Della Duck che nasce con presupposti narrativi di tutt'altra funzione. Serviva un personaggio finto creato alla bell'e meglio per appioppare i nipotini di Paperino in casa sua ed eccola qui, firmata solo su una letterina.
Riutilizzarla in questo modo rende il tutto molto freddo: si tratta di sviluppare dei non-personaggi usandoli in contesti da soap opera (chiedo scusa per tutte le volte che sto utilizzando questa parola, ma è la più indicativa per descrivere una tipologia di storie fatta di parenti, matrimoni e situazioni quotidiane estranee al fumetto Disney), che rende il tutto a mio avviso come poco accattivante e utile.
Principalmente sono queste le cose che meno ho apprezzato, vedremo cosa ne penseranno gli altri utenti.
Magari vedrò successivamente di aggiungere altri elementi di discussione.
Se gli intenti di questa storia andavano oltre la fanfiction, ovvero avete realizzato quest'opera con l'intento di presentare una possibile e pubblicabile storia di Paperino, da parte mia non è minimamente salvabile.
Se invece il vostro obiettivo era di realizzare un semplice
divertissement per i fan, un cazzeggio per sfogare l'indole nerd e da non prendere assolutamente sul serio, allora pollice su.
Certo, l'idea di vedere citazioni a Don Rosa e Taliaferro incastrate insieme è divertente e stimolante, ma non sono sicuro che - in generale - sia una trovata riuscita affinché il racconto risulti godibile.
Spero quindi in futuro di leggere una vostra storia che sia percepita come una vera storia.