Questa discussione è interessante perché, anche se si riferisce primariamente ad una storia recente che non ho letto, si rifà a molte altre lette nel passato, più o meno lontano.
Per cominciare, una volta tanto, (e stranamente, aggiungo), NON è colpa di Claretta Muci. Non del tutto, almeno.
La prima storia di Gambadilegno e Topolino nemici-amici, infatti, non è
Il Fiume del Tempo, ma, se non ricordo male,
Dalla Parte Sbagliata, di Faraci-Mottura. E qui, l'idea è ancora ancora nuova, perchè Gambadilegno è sì un criminale, ma Topolino decide di salvarlo per scrupolo, perchè è innocente, E ANCHE per poterlo sbattere in galera per un altro crimine (anche se poi si scoprirà che...anzi no, no spoiler, cercatevela o rileggetevela, se l'avete, ne vale la pena
).
Nel corso della vicenda, i due sono costretti a collaborare, si confrontano, ed entrambi devono un po' adattarsi allo "stile" dell'altro (anche se Topolino...rimane sempre Topolino, of course, ed è pure giusto così). I due finiscono col rispettarsi, col trovarsi simpatici, persino. Però la storia finisce con l'emblematica frase "ma da domani...nemici come prima". E fin qui, è perfetto. Un divertissment del genere ci stava, anzi, ogni tanto ci vuole, altrimenti le "rivalità infinite", alla fine, diventano stucchevoli. In proposito, ricordo ancora con orrore le centinaia di storie anni '60-'70, in cui avveniva qualche misterioso crimine, Topolino indagava, ed alla fine...si scopriva che il "misterioso" cattivo era Gambadilegno. Sempre. Comunque. Veniva sconfitto come un'idiota, dopo che magari aveva impostato piani davvero originali ed efficaci, e terminava sbraitando e giurando vendetta contro il "topastro". "E' mai possibile che debba sempre incontrarti sulla mia strada?" si domandava. Ed aveva perfettamente ragione. Ogni volta che il cattivo NON era Gambadilegno, c'era da esultare.
In questo, probabilmente, risiede parte del problema. Se Gambadilegno è il cattivo PER ANTONOMASIA, non è nemmeno divertente vederlo perdere. Lo sappiamo già, ce lo aspettiamo già. Finiamo col provare compassione per lui. Ma non può nemmeno vincere, perchè è il cattivo. Certo, sarebbe interessante vederlo contro altri personaggi che non siano Topolino, come rarissime volte capitava in passato, ma andrei fuori strada. Quindi, l'unica per continuare ad utilizzarlo, è farlo diventare "buono". O quasi buono, bonaccione, cioè cattivo, sì, ma non poi così tanto cattivo, diciamo che in fondo, in fondo...ecco, avete capito. Il problema è che, se quest'altro trend prende troppo piede (e qui, mi dispiace, ma Faraci ha grosse colpe, non per le prime storie, ma per tutte le altre), alla fine, non si riesce più ad identificare il personaggio come un cattivo "vero". Ed infatti non ci riusciamo più. Ed esultiamo a vederlo fare ancora il cattivo nelle storie di Casty (prima o poi la farò una comparazione sui modi diversi con cui Faraci e Casty hanno tentato di rilanciare il personaggio di Topolino), anche se qualche volta è meno riuscito che altre (per dire, secondo il mio modestissimo parere, aveva più senso che fosse lui il cattivo ne
Gli Ombronauti che non ne
Il Dottor Tick Tock, dove ci avrei visto meglio qualcun altro, ma sono sottigliezze).
In conclusione, io le capisco le ragioni per cui Gambadilegno, più di altri, ha dovuto "ammorbidirsi" un po'. Però esagerare è sbagliato. Dovrebbe essere un cattivo con un cuore, con un codice d'onore (che non potrebbe ammazzare donne o bambini, che non potrebbe ammazzare Topolino se lo ha appena salvato, chessò), ma
un cattivo. Cioè uno che di base, pur esprimendo una vasta gamma di emozioni (arrabbiarsi, soffrire, esultare, essere dubbioso, essere cioè un personaggio "vero", non rinchiuso nello stereotipo), rimanga però un criminale nell'anima. Forse è stato reso "buono" perchè si voleva mostrarne altri aspetti del carattere. Ma perché non si poteva farlo, mantenendolo cattivo? Forse che anche i cattivi non possano essere personaggi completi? Perchè poi i bambini rischiano di tifare per loro? No, se fanno COSE CATTIVE ed alla fine PERDONO, non succederebbe. Basterebbe essere bravi nell'inventarsi le trame. Già, basterebbe. A Mezzavilla era bastato, per esempio. Lui era stato il primo ad "approfondire" il personaggio di Gambadilegno in maniera coerente, con un progetto durato più storie. Come del resto, Gamba si alleava occasionalmente con Topolino anche prima, come ne
Topolino e il Mistero del Monte Acchiappanuvole, piccolo capolavoro di Martina-De Vita, o mostrarsi amichevole con lui, in storie dove erano nemici (
Topolino contro il magnifico snello).
Ricordo anche la bella
Topolino e il diario segreto di Zia Topolinda. Ma erano, appunto, eccezioni, più gustose proprio in quanto tali. Se diventano la regola, e per giunta con brutte, brutte storie, perdono tutto il loro fascino. L'impressione è che ormai non si voglia "rinunciare" al filone con Gambadilegno buono, perchè è una "tradizione" (si legge: adagiarsi), perchè permette di usarlo in storie particolari come quella del 3000 (che ho adorato), e, naturalmente, per il buonismo disgustoso imperante in Disney. Ci sono dei segnali in direzione opposta, ma è proprio questo il problema. La Disney di oggi è un miscuglio strano di vecchio e di nuovo, di qualità (vecchia o nuova che sia) e di mediocrità imposta dal marketing o chi per esso. E perciò nello stesso giornalino, possiamo leggere sia Casty che Gamba baby sitter. E' la modernità , bellezza.