Sì, però modificare il titolo del Topic, per favore, anch'io ho dovuto leggerlo per capire, o non ci sarei MAI arrivato
In effetti, solo il fatto che in tanti se lo siano chiesto, suggerisce che "forse un fondo di verità c'è"...in fondo, se 10000 persone pensano la stessa cosa, leggendo una storia, o è così, o l'autore si è spiegato male (e non mi pare il caso di Martina).
Che poi io sono un caso a parte, rispetto all'utente medio che risponde a questo topic. Cioè, qui quasi tutti si irritano perché dicono "
ma come, Topolino tratta Pippo così male, gli da' dell'idiota, non dovrebbe, se è un vero amico". Io, invece, leggendo certe storie, ho sempre pensato: "
certo che Pippo è proprio idiota, come fa Topolino a tirarselo dietro, gli combina solo guai?"
Ed il motivo è semplice: Pippo in quelle storie, era veramente idiota. Senza speranza e senza scampo. A volte si faceva prendere da qualche fissa, e rimproverava Topolino, o se la prendeva con lui, perché cercava di farlo ragionare. Oppure, era talmente al di fuori della realtà, che non capiva cosa gli stesse succedendo intorno. E faceva mille favori (involontari, of course) ai cattivi di turno, con la sua goffaggine. Insomma, se fossi stato Topolino l'avrei preso a mazzate sui denti, altro che amicizia. Per me, Topolino dava dimostrazione di una grandissima pazienza con lui, mi sembra un po' ingiusto ed ingeneroso dire che fosse Topolino a comportarsi male, cioè
quel Topolino poteva essere antipatico per milioni di ragioni, ma non per quella. In definitiva...no, la sua pazienza era una
grande dimostrazione d'amicizia. Che poi, non avrebbe mai lasciato l'amico in difficoltà, o cose del genere.
Che poi, noi diciamo storie di Martina, ma forse molte delle storie "incriminate" magari erano di Barosso o di Dalmasso, non di Martina. Certe brevi con Topolino e Pippo non mi ricordavo proprio di chi fossero, finché non le ho rilette, ed erano scritte con un certo "stile" anche loro. E pure fra le storie di Martina, non erano tutte uguali, dai. C'erano storie più o meno "cattive", ed altre semplicemente, più o meno "ispirate", magari buttate giù in fretta, perché bisognava scriverne un certo numero.