E così anche Nonna Papera ha un suo 'filarino': l'affascinante e interessante scrittore/reporter George McQuack, papero di mezza età (anche se qualcuno ha scritto coetaneo della Nonna ma a me non pare proprio), dal capello lungo e brizzolato e dalla cultura geografica enciclopedica.
Beh, Nonna Papera, se fosse una persona "vera" non avrebbe meno di 85 anni, quindi vederla con un 50-55 enne, mi farebbe un po' strano...
Che poi, considerando che i Paperi raramente sono disegnati con reali attributi dell'età, George, per avere i capelli grigi e le rughe, vecchio lo sembra eccome. Vedendo lui e la Nonna uno accanto all'altra, per paradosso, quella più giovane, e di un pezzo, sembrerebbe lei...con i capelli biondi e neanche una rughetta. Io invece ho realmente apprezzato l'aver voluto sottolineare, a livello grafico, proprio il fatto che lui fosse "vecchio", perché, appunto, altrimenti stato strano vederlo accanto ad Elvira.
Che poi ci si domanda: ma far vivere storie d'amore ai personaggi è l'unico modo per approfondirli? In effetti è un po' forzato. Ma non credo ci sia un disegno dietro, un mandato di redazione, semplicemente, e per puro caso, Gagnor e Secchi hanno avuto due idee simili, su personaggi normalmente lontani da questo concetto, per ragioni opposte, come Paperoga e Nonna Papera. Nei commenti al numero ho letto anch'io qualche perplessità sulla mancanza di riferimenti al defunto marito, ma io in realtà penso che i tormenti della Nonna sul "avrò fatto bene ad accettare?" con Paperina, con fazzoletto in mano, si riferissero a quello. Ed anch'io, come molti, sono rimasto stupito dal finale in cui restano insieme, ma devo dire positivamente: un piccolo atto di coraggio e di originalità dell'autore, senza conseguenze gravi. Se poi il personaggio verrà ripreso non lo so, a me non dispiacerebbe, ma se lo facessero, andrebbe un minimo spiegato, perché magari mica tutti quelli che leggeranno la "futura" storia, avranno letto questo numero.