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Dal n. 1173 al n. 1304 di Topolino le copertine hanno assunto una particolare caratteristica ossia erano colorate in stile dipinto. Cosa ne pensate di questa tecnica usata per queste copertine? Eccovi qualche esempio chiarificatore:

Belle, le preferisco alle copertine di oggi, con colori o sfumature digitalizzati.

belle davvero,le mie preferite assieme a quelle del periodo 2400.quelle di adesso,invece,fanno quasi sempre schifo

io preferisco queste, perchè quelle attuali mi sembrano troppo "computerizzate"..

Mi piacciono entrambe, molto belle quelle dipinte ma decisamente troppo datate per oggi, quelle di adesso invece le trovo quasi sempre molto belle.

Bisogna anche dire che la bellezza delle copertine dipinte è anche merito di Marco Rota che ne ha disegnate la maggioranza

Si tratta sicuramente di copertine molto particolari e che personalmente mi piacciono molto, e mi accodo a chi definisce quelle di oggi troppo "computerizzate" soprattutto nella colorazione. Seppure anch'esse colorate digitalmente, trovo allora nettamente superiori le copertine di 10 anni fa: non so perché, forse semplicemente perché è stato il periodo in cui ho letto più Topolini, ma la colorazione la trovo meno "pesante" di quella attuale.  C'è anche da dire peró che le copertine sono anche figlie del loro tempo, e che credo che oggi copertine "dipinte" non attirerebbero certo il grande pubblico, soprattutto quello dei giovanissimi...

A me piacciono tutte e 2 i metodi.
Quelle dipinte andavano bene per i loro tempi.
Oggi, con tutte le tecniche a nostra disposizione, sarebbe un peccato non valorizzare le copertine moderne.
Tutto ha un suo tempo; occorre soltanto trovare il compromesso ed apprezzare quello che si può fare al momento 8-)

Si sa perché all'epoca (nel 1978) si decise di cambiare lo stile delle copertine? Fu scelta della redazione o dei copertinisti?

Mi piace molto, la colorazione gioca un ruolo importante e queste copertine sono piacevoli da guardare.

Personalmente sono fin troppo amante del digitale per dire come gli altri che preferirei queste, eppure devo ammettere che il loro punto forte sta proprio nel non essere particolarmente complesse sotto ogni punto di vista, perché ciò le rende estremamente gradevoli.
Per quanto trovi molto belli i lavori digitali odierni sulle copertine del Topo, ammetto che sono spesso troppo pesanti all'occhio ed è tutto un perdersi nei dettagli, nelle ombre e nelle luci. È una cosa che io trovo adorabile fare, ma può non incontrare il gusto di chiunque, in effetti.

Bellissime. Ricordo anche alcune storie dipinte, soprattutto con Little Gum, disegnate da Chierchini.

Si sa perché all'epoca (nel 1978) si decise di cambiare lo stile delle copertine? Fu scelta della redazione o dei copertinisti?

Non saprei, probabilmente hanno voluto rendere le copertine più moderne ed accattivanti, rispetto a quelle precedenti che usando solo colori monocromatici risultano un po' datate nel look. Se non mi sbaglio in quel periodo sono anche cambiate le pubblicità e hanno iniziato ad essere presenti stabilmente Barbie, Big Jim e i giocattoli tipici poi degli anni '80, mentre precedentemente c'erano spesso giochi come pistole, bambole "in bianco e nero" ecc. che sono effettivamente sparite in quel periodo.
Da notare che il 1173 ha anche portato un uso massiccio di strilli, prima praticamente mai utilizzati.

Quindi penso sia una scelta redazionale, per rendere il tutto più moderno, da quello che ho notato sfogliando numeri di quel periodo e quelli di 1-2 anni prima

Secondo me ci sono riusciti bene, perché basta guardare vicino due copertine uscite a distanza di poche settimane una dall'altra:

La prima potrebbe essere uscita anche nel 1960 se non sapessi la data, ma la seconda si vede chiaramente che è più moderna. Eppure sono entrambe del '78.

Probabilmente il "miglioramento" delle copertine è legato anche al calo delle vendite avvenuto a fine anni '70, che forse poi portò anche alla sostituzione, magari dovuta anche a limiti di età, dello storico direttore Gentilini con Capelli.
Prima ci si poteva permettere frequenti copertine realizzate da Perego o riprese da quelle americane realizzate anche dai disegnatori meno abili. Per dare una veste più attraente al settimanale e agli altri periodici ci si affidò al migliore dei disegnatori redazionali, Marco Rota, e si adottò una colorazione più curata e moderna.  

A me piacciono molto le copertine di oggi. Che siano belle o brutte dipende dal soggetto, non dalla tecnica.