Quello che hai detto su DD, cioè che non è Paperino, è verissimo però può applicarsi anche a PP8. Alla fine, cosa c'è in comune tra lui e Paperino da grande? Quali caratteristiche comuni condividono?
Questa domanda mi aveva lasciato abbastanza "scandalizzato" appena la lessi, ma non ho avuto il tempo di replicare in precedenza. Lo faccio ora, con oltre due settimane di ritardo.
Imho, nel paperotto c'e' moltissimo di Paperino. Il papero adulto ha una personalita' estremamente ricca e sfaccettata (anche grazie alle interpretazioni molto diverse e spesso non del tutto compatibili che ne hanno dato i vari autori e che noi lettori cerchiamo di fondere nell'immagine piu' o meno coerente della psicologia d'una persona "quasi reale"); ma se devo dichiarare quali sono per me gli aspetti piu' importanti, in una delle prime posizioni metto l'importanza che hanno sogni e illusioni nel suo agire.
Paperino non e' un imbecille e puo' dimostrare notevoli senso pratico ed intelligenza (al di fuori dei campi puramente intellettuali, in quanto sostanzialmente privo delle qualita' necessarie in uno studioso); pero' ha scarsa coscienza delle sue reali possibilita' (anche perche' probabilmente intuisce il proprio grande potenziale e basa su questo il proprio giudizio di se', senza rendersi conto di non aver la pazienza necessaria a sviluppare in pieno i propri talenti), ne' sa stimare adeguatamente le difficolta' a cui andra' incontro; per non parlare della sua tendenza a scambiare i propri desideri con la realta', dello scarso senso critico verso le ipotesi che formula, dell'impulsivita' che spesso lo porta a prendere per buone le apparenze nonche' ad agire piu' o meno sconsideratamente. Queste caratteristiche sono il nerbo di capolavori barksiani come
Il cimiero vichingo o
Lo sceriffo di Valmitraglia; sono cio' su cui Scarpa splendidamente ironizza in
Paperino agente dell'F.B.I.! o
Paperino e la gloria nazionale; sono il principale motivo per cui e' Paperino, non altri, ad essere scelto come erede di Don Chisciotte. [A questo proposito va notata l'affinita' intellettuale del nostro con Pippo, in quanto entrambi hanno spesso difficolta' a costruire una relazione sana e "razionale" con il mondo reale in cui sono immersi; ma Pippo e' un contemplativo, privo di ambizioni su questa terra, e le sue interpretazioni erronee nascono, in un certo senso, dall'aver pensato troppo; mentre Paperino e' un papero d'azione (anche se spesso senza successo) ed e' pieno di vane ambizioni, alimentate anche dal suo notevole "lato oscuro".] La scarsa capacita' di valutazione e' la chiave dell'ingenuita' che Paperino dimostra cosi' spesso e che lo porta ad esempio ad essere facilmente vittima delle trovate di Paperoga o dei raggiri di Paperone (anche se qui conta molto anche il senso della famiglia, l'affetto per lo zio o per un cugino in fondo benintenzionato e spesso suo pari, che impedisce a volte al nostro di difendersi adeguatamente dalle iniziative dei parenti).
Ma quelle che ho elencato sono pure le caratteristiche fondamentali del paperotto: la sua attivita' principale, cio' che lo rende il leader del gruppetto di bambini, e' appunto il trasfigurare la realta', l'illudersi che siano possibili grandi avventure di cui lui sia l'eroe. Gli manca l'indolenza che spesso mostra il Paperino adulto, ma mi sembra ragionevole che questo sia un tratto sviluppatosi con l'eta', con il passaggio da una vita di giochi ad una di lavori sgraditi e spesso forzati; gli manca l'irascibilita', ma gia' fa mostra del carattere combattivo che poi portera' agli estremi; gli mancano, naturalmente, le responsabilita' ed il ruolo sociale in cui si trovera' calato da grande, che spegneranno buona parte di quell'entusiasmo infantile, senza pero' cancellarlo del tutto; e se si mostra assai piu' intraprendente va considerato che non si trova a dover subire personalita' dominanti come quella dello zio, o situazioni che non gli lasciano scelta. Il ragazzino che gioca a fare il pirata e' lo stesso individuo che si illudera' di imitare "i biondi eroi di mille avventure" in
Paperino e l'isola del tesoro; colui che si inguaia raccontando di un favoloso ed eroico cugino in seguito mille volte si caccera' nei pasticci a furia di fanfaluche; e quante volte sbagliera' a giudicare colui che si convinse che la Witchcraft fosse una strega?
Delle interpretazioni di Paperino discusse qui, quella come paperotto mi sembra quella piu' facilmente fedele alle sue caratteristiche fondamentali: non e' sorprendente, ricordando che anche nella versione adulta mostra spesso tratti infntili ed e' generalmente piu' immaturo dei nipoti. Senza voler con questo dire che Paperinik o DoubleDuck tradiscono il personaggio.