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Le storie di ieri e oggi secondo gli autori

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alex_96
Gran Mogol
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PolliceSu
    Re: Nuovi autori italiani
    Risposta #30: Mercoledì 25 Feb 2009, 12:16:15
    Beh, ma hai detto che ce ne sono. Donnie afferma che non è così, perché quello del fumettista non è un mestiere da "pagnottari"; il tuo annoverarlo o meno fra i presunti "pagnottari" non inficia la sua obiezione.
    Beh, forse ho esagerato dicendo "pagnottari", diciamo che intendevo "meno bravi" di altri.
    Mi scuso con tutti se non mi sono espresso bene. :-[
    Io sono un peccatore... Ma intorno a me non vedo santi!;-)

      Re: Nuovi autori italiani
      Risposta #31: Mercoledì 25 Feb 2009, 12:31:46
      Comunque, non c'è niente di male nel lavorare per portare a casa la pagnotta. Lo facciamo tutti, no? Perfino l'amministratore delegato della Lehman Brothers, in fondo, lavorava per la pagnotta. Certo, la sua pagnotta valeva 500 strillioni, ma sempre di pagnotta si tratta.

      Quello che Roberto intendeva dire (e scusate se mi permetto di spiegare le parole di Gagnor; la cosa, del resto, mi capita molto spesso, data la sua scarsa dimestichezza con la lingua italiana. Se non ci fossi io ad accompagnarlo passo dopo passo e stare attento alle fregnacce che dice ai passanti, a quest'ora il bravo Gagnor sarebbe già in galera. Vabbè, questo è un altro discorso), quello che intendeva dire, dicevo, è che nel fumetto non è che puoi barare più di tanto. Se non hai niente da dire, se le storie  che scrivi sono scialbe, trite e ritrite, o non fanno ridere, o sono piene zeppe di clichés visti e stravisti, i lettori se ne accorgono subito.
      Il nostro amico Tito Faraci parla, a questo proposito, di "onestà intrinseca" del fumetto. Se scrivi una storia bella, quella storia rimane bella. Se scrivi una storia scadente, anche se strilli ai quattro venti che hai scritto un capolavoro, il pubblico la giudicherà una storia scadente.
      Devi aver qualcosa da dire, non solo ambire alla pagnotta.

      È questo che volevi dire, Gagnor? Ascolta, però non è che io posso ogni volta rispiegare in italiano quello che tu dici nella tua linguaccia valsusina che vi capite solo tra voi montanari NO-TAV. Comprati un dizionarietto tascabile e arrangiati.
      Ti ricordi quando hai dato un'indicazione stradale a quei due tizi che volevano andare a Pisa e per colpa tua sono arrivati in una discarica a Nairobi?
      Un dizionarietto, su.
      Che ti costa?
      Di quelli turistici.
      Con il glossario e tutto.
      Non è difficile, dai.
      Si trovano anche dalle tue parti.
      Forse.

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      Grrodon
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        Re: Nuovi autori italiani
        Risposta #32: Mercoledì 25 Feb 2009, 12:45:07
        Bé ma nel fumetto Disney barare si può eccome, perchè con la scusa dei bambini lo si può riempire di banalità, cliché e roba sbadigliante. E infatti i lettori se ne accorgono spesso. E, no, non penso proprio che ci sia sempre l'onesta intellettuale e la buona fede dello scrivente, perchè quando una cosa è comoda è comoda. Almeno imho.

          Re: Nuovi autori italiani
          Risposta #33: Mercoledì 25 Feb 2009, 12:50:05
          Barare è possibile praticamente in tutti i campi, dall'alta finanza all'amore mercenario. Non è che nel fumetto non puoi barare in assoluto. Ho scritto, infatti, che non puoi barare più di tanto.
          Certo, se uno ha l'istinto del baro, continuerà a barare finché lo beccano. Ecco: diciamo che nel fumetto (Disney o non Disney, poco conta) prima o poi ti beccano sempre.

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          sgurgle
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            Risposta #34: Mercoledì 25 Feb 2009, 15:15:14
            Non :D è questione di autori più o meno bravi, cioè non solo di quello.

            Le storie attuali appaiono a volte (o spesso?) un po' piatte a causa  forse di una autometabolizzazione delle stesse storie passate.

            Guido Martina aveva un background forse non-disney.
            Quindi il suo incedere scrittorio (che non so se si dice ma si capisce, spero) dipendeva dalla sua storia culturale personale.
            Oggi molti autori scimmottiano, citano, rimasticano le storie Disney del passato, senza la necessaria verve e "cattiveria".

            Ma son sicuro che miglioreranno
            Altrimenti non compriamo più Topolino
            Si fa quel che si può  (da un quadro a casa di Paperino ne "Paperino e i contrabbandieri di mezzanotte")

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            Marci
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              Re: Nuovi autori italiani
              Risposta #35: Mercoledì 25 Feb 2009, 18:34:24
              nel fumetto non è che puoi barare più di tanto. Se non hai niente da dire, se le storie  che scrivi sono scialbe, trite e ritrite, o non fanno ridere, o sono piene zeppe di clichés visti e stravisti, i lettori se ne accorgono subito.

              I lettori si, ma l redazione? Probabilmente anche lei, ma spesso può decidere di non curarsene. Storia con le caratteristiche che hai elencato hanno affolato le pagine del topo per lungo tempo, perchè la redazione le pubblicava. Io mi rifersico alla gestione Muci, e ai rimasugli non ancora esauriti di questo periodo. La De Poli ha detto che le cose cambieranno e le storie da pubblicare verrano scelte con più cura, se davvero sarà così (ci spero e ci credo) veramente no si potrà più barare. Quello che volevo dire è che nei fumetti barare si può... fintanto che chi sta sopra a colui che scrive lo permette.
              Poi a scrivere per portarsi a casa la pagnota non c'è nulla di male. Però c'è chi scrivendo cerca di mettere dei valori aggiuntivi alle sue storie e chi (almeno a volte) non lo fa.
              « Ultima modifica: Giovedì 26 Feb 2009, 14:13:01 da Marci »

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              Donnie_Barko
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                Risposta #36: Mercoledì 25 Feb 2009, 18:58:13
                Allora, preciso dopo lunga e faticosa traduzione dal valsusino all'italiano (ringraziando il Vitaliano che mi ha regalato l'apposito vocabolario, illustrato dai locali pastori): intendevo quello che dicono lui e Tito, sì, ma non solo.

                Volevo anche puntualizzare che scrivere fumetti non garantisce un favoloso tenore di vita, anzi. Ma chi sceglie di fare questo lavoro lo fa in primo luogo per PASSIONE. Sinceramente, se non amassi moltissimo scrivere per il fumetto, la TV o la radio, non lo farei. Non ho mai considerato questo lavoro come un lavoro e basta, bensì come una passione che diventa un lavoro. E da quel poco che so dei miei colleghi, mi sembra di capire che anche per loro è così. Molti fanno un lavoro che "paga la pagnotta" e trovano inevitabilmente noioso, e poi corrono a casa a scrivere, perchè è la loro passione. Altri scrivono per vivere, e sicuramente qualche compromesso bisogna farlo. A volte, soprattutto lavorando per media che fagocitano contenuti molto in fretta come la radio o la TV, subentrano stanchezza, disillusione, voglia di prendere scorciatoie, fregarsene, eccetera.

                Ma poi c'è sempre la passione: quella che ti fa restare quell'ora (ore!) in più, che ti fa resistere a litigate, sfighe, auditel e irritazioni di ogni genere. Per cui, sentirsi dire, come categoria, che "si guadagna la pagnotta e basta", soprattutto in un settore come il fumetto, dove girano MOLTI meno soldi rispetto ad altri media (un autore medio di un programma Mediaset di lungo corso e di consolidato successo - quindi NON il mio SNL - guadagna in una settimana il DOPPIO di quanto guadagna un autore medio Disney), è decisamente irritante.

                Trovo fastidioso vedere che in questo forum si diano per scontate alcune cose: i Maestri sono intoccabili; i giovani fanno solo schifezze; l'autore di fumetti pensa solo ai soldi; Vitaliano s'infuria. Ah, no, scusate, l'ultima è vera.  ;)

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                  Re: Nuovi autori italiani
                  Risposta #37: Mercoledì 25 Feb 2009, 19:13:41
                  No, mi spiace Gagnor, ma così non è. Bensì:
                  I Maestri (quelli veri) sono intoccabili, gli autori moderni o scelgono di tenere un profilo che li rende apprezzabili da un pubblico anche adulto e allora sono bravi (e diventano intoccabili pure loro, dopo un tot), o scelgono di fregarsene e sfornare storielline insipide per un pubblico infantilmente caduco. Poi ci sono i casi intermedi ovviamente, tipo l'autore cane a cui esce qualcosa di buono ogni tanto, o l'autore gatto che magari è bravo ma poi si impigrisce e si lascia un po' andare. Ma sono casistiche da affrontare una per una, non esistono le generalizzazioni che gli addetti ai lavori spesso vedono sui forum. Qui ognuno parla per sé e spesso e volentieri non siamo d'accordo neanche tra di noi. Se poi ogni tanto scattano i plebisciti su questo o quell'argomento allora potrebbe essere il caso che chi li fa scattare inizi a porsi qualche domanda. Sempre che gli importi della voce del web, ovviamente.
                  « Ultima modifica: Mercoledì 25 Feb 2009, 19:14:45 da Grrodon »

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                  Donnie_Barko
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                    Re: Nuovi autori italiani
                    Risposta #38: Giovedì 26 Feb 2009, 11:19:47
                    Perchè i Maestri dovrebbero essere intoccabili, qualunque cosa facciano? A tutti capita la giornata storta (o il mese, o l'anno). In più, la maggior parte dei cambiamenti, nelle varie forme artistiche, sono iniziati proprio demolendo i mostri sacri.

                    Quanto agli autori moderni che se ne fregano: di solito non sopravvivono, perchè spesso sono il mercato o la professione a incaricarsi di toglierli di mezzo.

                    Quanto ai "plebisciti", invece, bisognerebbe ricordare anche che i fan sul web sono una PARTE del pubblico. Sicuramente importante, sicuramente più ferrata ed esperta, certamente da rispettare e tenere in conto: ma una parte. Scrivere SOLO per loro sarebbe un torto a tutto il resto del nostro pubblico, no?

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                      Re: Nuovi autori italiani
                      Risposta #39: Giovedì 26 Feb 2009, 11:44:59
                        Quanto agli autori moderni che se ne fregano: di solito non sopravvivono, perchè spesso sono il mercato o la professione a incaricarsi di toglierli di mezzo.
                       

                      C'è anche da dire il mercato Disney in italia è stato creato dagli autori "classici".
                      Tornando a quanto detto più sopra da me, trovo, ad esempio, che "parodie" tipo Doctor Mouse sono molto carine (Pippo black è splendido!!!) mentre "marchette"   :)  tipo la storia degli "Ex" con Trudy e Minnie è proprio da dimenticare...

                      Coraggio giovani autori, fate pazzie, innovate, genializzate!!!

                      Si fa quel che si può  (da un quadro a casa di Paperino ne "Paperino e i contrabbandieri di mezzanotte")

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                        Re: Nuovi autori italiani
                        Risposta #40: Giovedì 26 Feb 2009, 12:00:28
                        Perchè i Maestri dovrebbero essere intoccabili, qualunque cosa facciano? A tutti capita la giornata storta (o il mese, o l'anno). In più, la maggior parte dei cambiamenti, nelle varie forme artistiche, sono iniziati proprio demolendo i mostri sacri.

                        Ma c'è poco da demolire quando si parla di gente che raramente ha sbagliato un colpo, che ha confezionato storie interessanti e che ha creato il mondo Disney come lo conosciamo noi. Senza per questo rinunciare ad innovare. Qui la maggior parte della gente apprezzò Pk (leggi il mio stesso nick), ad esempio. Ma ricorda che l'essere un "maestro intoccabile" non è mai un punto di partenza ma un punto di arrivo di una carriera sgombra da macchie. E poi dai, anche volendo, cosa c'è da demolire in Gottfredson, Barks o Scarpa?

                        Citazione
                        Quanto agli autori moderni che se ne fregano: di solito non sopravvivono, perchè spesso sono il mercato o la professione a incaricarsi di toglierli di mezzo.

                        Non esattamente, dal momento che tu stesso dici che non è il lettore adulto e esigente a fare il mercato. Se si sceglie - ipoteticamente eh, non voglio far scoppiare l'ennesima polemica - di rivolgersi solo ad un pubblico di bimbiminkia lo si può fare benissimo, e il mercato anzi ti premierà, come dimostra la maggior parte delle cagatine che passano in tv il pomeriggio. La cagata sopravvive benissimo al mercato e alla professione, è in ambito artistico o intenzionale che viene smutandata subito.

                        Citazione
                        Quanto ai "plebisciti", invece, bisognerebbe ricordare anche che i fan sul web sono una PARTE del pubblico. Sicuramente importante, sicuramente più ferrata ed esperta, certamente da rispettare e tenere in conto: ma una parte. Scrivere SOLO per loro sarebbe un torto a tutto il resto del nostro pubblico, no?

                        Altro argomento piuttosto spinoso. Finora si è applicata anche solo per comodità l'uguaglianza "pubblico forumistico" = "prototipo del pubblico adulto", forse anche generalizzando. E' innegabile però che questo forum esprima la voce di chi Topolino lo legge e ha una certa età. E quindi si pone il solitissimo quesito su a chi sia opportuno rivolgersi, chi debba essere il target generico di Topolino.
                        Essendo Topolino la voce italiana del fumetto Disney, ed essendo Disney un qualcosa creato per essere apprezzato a più livelli da un target universale (vedasi l'animazione), secondo me è un errore decidere di creare spazi che puntino ad una sola fascia di pubblico, è un tradire lo spirito stesso di questo grande concetto chiamato Disney.
                        Va anche detto che ormai il giocattolo funziona così e non c'è tempo/voglia/congiuntura storica per una bella rivoluzioncina nel mondo Disney, cosa che secondo me sarebbe necessaria dopo un secolo di storie.

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                          Re: Nuovi autori italiani
                          Risposta #41: Giovedì 26 Feb 2009, 14:07:37
                          Scrivere SOLO per loro sarebbe un torto a tutto il resto del nostro pubblico, no?

                          Nessuno chiede questo, Donnie, anzi!
                          Ben vengano tutte le storie, l'importante che non siano una presa in giro anche del lettore bambino.
                          Per esempio, dall'ultimo numero di Topolino (2779) ho apprezzato di più le storie di Marconi (Cella dolce cella..), di Macchetto (Dal Dentista) e di Panaro (Giardino delle mille ricchezze) rispetto a quella di Casty che, seppur sempre a livelli ottimi, ha confezionato una storia un po' macchinosa (ma questo potrebbe esser dato dall'intervento "divino" di De Vita) e dalla totale assurdità (verso cui  sono sempre prevenuto, è un problema mio probabilmente!).
                          Insomma, io sono dell'idea che se chi scrive pensasse a non prendere in giro il lettore con altisonanti parole ma tuttosommato idiote (Papergreci, amuletofonino, Paperpovia) e con soggetti che promettono, promettono e non mantengono, saremmo già a metà strada verso un Topolino perfetto.

                          P.S: Paperpovia l'ho scritto perchè fa parte delle parole idiote (senza il suffisso Paper-) che si sentono ultimamente. Se dovessi trovare un numero con quel Paper- mi convincerò d'aver sbagliato tutto. E arriverei a soluzioni drastiche ;)

                          Ciao.




                          « Ultima modifica: Giovedì 26 Feb 2009, 14:09:58 da New_AMZ »
                          "Una omnia di Scarpa è un po' come avere la discografia completa dei Beatles, o un "vocabolario" del fumetto Disney." - cit.

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                            Re: Nuovi autori italiani
                            Risposta #42: Giovedì 26 Feb 2009, 15:09:35
                            Tornando a quanto detto più sopra da me, trovo, ad esempio, che "parodie" tipo Doctor Mouse sono molto carine (Pippo black è splendido!!!) mentre "marchette"   :)  tipo la storia degli "Ex" con Trudy e Minnie è proprio da dimenticare...
                            Fossero tutte del livello di quella che per te è da dimenticare, Topolino sarebbe elogiato tutte le settimane ;)


                            Va anche detto che ormai il giocattolo funziona così e non c'è tempo/voglia/congiuntura storica per una bella rivoluzioncina nel mondo Disney, cosa che secondo me sarebbe necessaria dopo un secolo di storie.
                            Che cosa vorresti come rivoluzioncina, Grrodon? Concretamente, non a grandi linee. Sono curioso, ma non per sfida, solo perché anche io ritengo che il livello "medio" delle storie attuali sia inferiore a una volta e vorrei capire quali rimedi e soluzioni si potrebbero proporre. Le cause, credo di averle intuite.

                            Perché la verità è che, in tempi attuali, scrivere una storia a fumetti disneyana memorabile è MOLTO più difficile di quanto lo fosse dieci-quindici anni fa. Io sono convinto che la rivoluzione tecnologica degli ultimi anni abbia creato grossi ostacoli alla realizzazione di trame interessanti, ingegnose e coerenti. Prendi l'ultima storia di Topolino 2779: qualche anno fa, se i paperi si fossero trovati in quella situazione, avrebbero avuto i loro bei problemi a comunicare con Paperopoli per avvertire la polizia. Nella classica trama di Pezzin, sarebbero tornati a casa e sarebbe cominciata la caccia ai Bassotti fuggiti, randello alla mano. Ma oggi c'è la comunicazione world-wide via computer accessibile a tutti, e un simile problema si sbroglia in due paginette. E lo stesso vale per i cellulari.

                            Quello che voglio dire è che oggi è difficile ideare un escamotage che non sembri fattibile o, peggio, già possibile nella realtà. Il ricorso ad Archimede si è molto ridotto negli ultimi tempi: vogliamo chiederci perché? Sarà mica che le sue invenzioni, nell'anno 2009, non sono più così mirabolanti e fantascientifiche? E' aumentato, invece, il ricorso a Pico: sarà mica perché le leggende e le invenzioni in argomento di Storia & Natura offrono più spunti di immaginazione di quanto possa fare la tecnologia? Le ultime invenzioni di Macchia Nera, Casty a parte (ma Casty ha capito che in quel caso bisogna ispirarsi alla tecnologia già esistente, vedi la macchina per "salvare la posizione" nella realtà), sembrano tutte già viste o troppo inverosimili, e quindi non interessanti? E' difficile stuzzicare la fantasia di chi vive in un mondo dove c'è quasi tutto, e quel che non c'è non è più interessante come una volta. Anche i robottoni e le avventure di Cimino, complici disegnatori non all'altezza di quelli di un tempo, non riescono più a colpire come un tempo, e non perché inflazionati - i ciminiani veraci sanno che la trama di Cimino è sempre diversa pur restando la stessa - ma perché non più incredibili, non più iperbolici, non più così lontani da una realtà che, negli anni Settanta e Ottanta, i Paperi regolarmente scardinavano con le loro peripezie assurde: una realtà logica, costretta da regole di costume e inevitabilmente avida di rifugiarsi nei sogni. Oggi la realtà offre tutto quel che serve, e per il pubblico nato dopo di noi è più interessante e appagante dei sogni. A parte quelli televisivi, naturalmente, e allora ci vogliamo sorprendere di tante storie legate alla TV e all'attualità?

                            Il problema è che oggi, nel 2009, non puoi più scrivere le storie di Scarpa e Barks, perché ciò che per loro era fantasia è stato abbondantemente superato dalla realtà in un arco di tempo brevissimo. I lunghi viaggi per nave, la ricerca di un telefono, la lontananza da casa, l'invenzione di Archimede, tutto ciò che una volta creava difficoltà tecniche e logistiche e spesso serviva per dare suspense alla storia, oggi non vale più, e vai a trovare dei sostituti validi. Come metti in difficoltà i personaggi, se hanno il telefonino in tasca e i cattivi non possono minacciarli a tiro di pistola? Incredibilmente, oggi tornerebbero valide e attuali le storie di Guido Martina: i presupposti si basavano sempre su trovate didattiche e ancora valide (es: costruiamo una bomba con zolfo, salnitro e una paglia come miccia), era permessa violenza che oggi i bambini troverebbero quotidiana, e ho anche il sospetto che lo Zione martiniano verrebbe più rispettato e apprezzato di quello cuor d'oro di Barks, perché somigliava di più al tipo di magnate che oggi in Italia siede alla presidenza del Consiglio. Però non si può fare (e grazie a Dio, direi, almeno su quest'ultimo punto).

                            Io non mi sorprendo, dunque, né mi indigno dell'attuale livello delle storie, che si mantiene dignitoso per quello che le possibilità e gli spunti attuali offrono. Certo, molte brevi centrali sono riciclaggio di cose già viste, o sono prevedibili da un chilometro (specie se, nell'ombra, il cattivo che arriva alle spalle è riconoscibilissimo), ma vogliamo abolirle e tornare ai tempi del Topolino con tre storie e il resto occupato da articoli sui cavalli e pubblicità di giocattoli?
                            L'unico problema che ho sono i tempi delle sceneggiature, spesso affrettati, quasi mancassero vignette; oppure esageratamente dilatati, con tre vignette necessarie al personaggio per la deduzione che poteva fare in una vignetta sola (non me ne voglia Carlo Panaro, ma questa cosa, in una sua storia recente con Paperino esattore, proprio non mi è piaciuta). Io punterei molto su questo, perché un buon ritmo fa spesso la differenza tra una storia riuscita e una dimenticabile. Un tempo, le storie non avevano MAI fretta, e probabilmente questo ci aiutava a leggerle e assimilarle meglio. Se la storia galoppa troppo, io la leggerò di galoppo, e a fine corsa penserò solo a voltare pagina e a tirare avanti.

                            Quindi chiedo di nuovo: che tipo di rivoluzioncina si può proporre? Se la realtà non offre più cose da esplorare, è difficile che possa farlo il fumetto, specie se costretto dalle politiche redazionali disneyane, che vengano da Milano o dagli USA. Una volta Topolino non poteva fare alcune cose, ma gliene rimanevano tante altre; oggi, quelle altre si sono ridotte. E' per questo che a noi vecchi piace Casty: perché ci immerge senza problemi nella fantasia, anche sfrenata, potrandoci via gli appigli che ci legano alla realtà. Ma i giovani lettori di oggi vogliono la realtà, siamo noi della vecchia guardia che abbiamo ancora voglia di fuggire :)

                              Re: Nuovi autori italiani
                              Risposta #43: Giovedì 26 Feb 2009, 15:20:01
                              Trovo quest'ultimo intervento molto bello e intelligente.
                              Grazie a EGO.

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                                Re: Nuovi autori italiani
                                Risposta #44: Giovedì 26 Feb 2009, 18:35:21
                                Trovo quest'ultimo intervento molto bello e intelligente.
                                Grazie a EGO.

                                Quoto. Un lungo post che ha il potere di dire cose sensate, lasciandosi leggere senza saltare le righe.

                                E, ahimè, un po' a nudo ci mette.
                                Ricordo benissimo che quando fu di recente ristampata una storia disegnata da L. Gatto, in cui Paperino veninva spedito dallo zio 40 anni nel futuro (storia degli anni '60), essa fu preceduta da un trafiletto che avvertiva il lettore di tenere conto del fatto che il futuro, appunto, ipotizzato dalla storia fosse, in realtà, il passato della contemporaneità (ci siete??). Era un espediente per rendere godibile e accettabile comunque la storia, perché il lettore non allibisse di fronte ai robot più "moderni" che funzionavano a molla, con la chiavetta dietro da caricare, come i carillon.

                                Con questo cosa voglio dire?, come dice il mio conterraneo Paolo Cevoli. Che ogni storia è legata al suo tempo, certamente. E che il tempo di oggi è più veloce, scattoso, frammentato. Questo si ripercuote, per forza, sulle storie. Che possono essere belle, bellissime. Ma anche riesntirne.

                                Personalmente, io ho fiducia nei nuovi autori, di cui il topic porta il nome. Per parlare a, per scrivere per chi nella generazione postmoderna, coi suoi cellulari, computer, playstation e quant'altro, ci sguazza da quando è nato, o da poco prima, servono suoi contemporanei. Giocoforza.
                                Poi, per carità, ciò non significa che i predecessori verranno relegati al dimenticatoio. Ma che i trafiletti introduttivi, prima delle loro storie, si faranno sempre più necessari.
                                "Sarò tanto di quel che sono, sono tanto di quel che ero" (Nostal Gino)

                                 

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