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Le storie di ieri e oggi secondo gli autori

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sgurgle
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PolliceSu
    Re: Nuovi autori italiani
    Risposta #60: Domenica 1 Mar 2009, 23:44:42
    E infatti puoi apprezzare quel genere di storie proprio perchè hai la coscienza che si tratta di opere vecchie di decenni!

    Io sono d'accordo dall'inizio alla fine con Fausto! Perfino quando dice che anche quelli che sono considerati capolavori oggi non sarebbero del tutto pubblicabili! Finalmente qualcuno che lo dice!!

    Veramente io apprezzo quelle storie in quanto sono belle e basta, a prescindere dalla data di pubblicazione.
    Si fa quel che si può  (da un quadro a casa di Paperino ne "Paperino e i contrabbandieri di mezzanotte")

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    Pietro B. Zemelo
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      Re: Nuovi autori italiani
      Risposta #61: Lunedì 2 Mar 2009, 02:30:25
      Il fatto che siano belle non è messo in dubbio. Il punto è che se oggi venissero pubblicate storie così non sarebbero apprezzate in egual misura, vuoi per l'evoluzione nel modo di raccontare, vuoi per le diversità che ormai ritroviamo nello stile, vuoi per i diversi ritmi narrativi e le "regole" che oggi una buona storia ci si aspetta che abbia... ma è vero che tutte queste diversità/arretratezze sono belle e perdonabili nel momento in cui si è a conoscenza dell'età della storia!

      Spero di non ritrovarmi troppi in disaccordo ma penso che se oggi venisse pubblicata per la prima volta "l'unghia di kalì" risulterebbe sicuramente una gran bella storia ma forse riuscita non dico a metà ma al di sotto delle possibilità odierne. Si capisce?
      Il soggetto è intoccabile ma la narrazione può essere migliorata. Penso che Fausto intendesse questo.

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      sgurgle
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        Re: Nuovi autori italiani
        Risposta #62: Lunedì 2 Mar 2009, 12:32:48
        Ok, però rimango dell'idea che una storia bella è bella e basta; sicuramente è cambiato lo story-telling, ma non è quello il punto.
        Il racconto deve, appunto, raccontare qualche cosa, a prescindere dalla forma.
        Nelle storie attuali (che diligentemente la mia lei mi sottopone) non rilevo quei guizzi e quei lampi di genio tipici di quelle più antiche.
        E trattandosi di animali umanizzati, uno si aspetterebbere qualche follia in più. Non so se cioò non avvenga a causa di direttive redazionali o perchè gli autori di una volta partivano un po' da zero...fatto sta che mi piacerebbe leggere ancora trovate tipo mettere il sale in zucca ai Ki-Kongi per farli diventare buoni. (avevo riso tanto e rido anche adesso).

        Noto anche che nelle storie attuali ci sono poche "parole difficili".
        In quelle vecchie infatti, spesso venivano inserite parole non proprio usuali, sicuramente per creare un effetto divertente, (es. quando Paperone dice "valsente" o anche solo "tapino") ma per me servirono da stimolo per ricercarne il significato.

        Avendo rilevato, leggendo il forum, che ci sono diversi autori qui che scrivo, li esorto quindi a scriver storie belle piene di genialità, di pazzie e di trovate....
        Coraggio orsù

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        Pietro B. Zemelo
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          Re: Nuovi autori italiani
          Risposta #63: Lunedì 2 Mar 2009, 13:00:48
          Ok, però rimango dell'idea che una storia bella è bella e basta; sicuramente è cambiato lo story-telling, ma non è quello il punto.
          Il racconto deve, appunto, raccontare qualche cosa, a prescindere dalla forma.
          No. Mi spiace ma non sono d'accordo... c'è modo e modo di raccontare una storia. è una cosa molto importante!

          Noto anche che nelle storie attuali ci sono poche "parole difficili".
          In quelle vecchie infatti, spesso venivano inserite parole non proprio usuali, sicuramente per creare un effetto divertente, (es. quando Paperone dice "valsente" o anche solo "tapino") ma per me servirono da stimolo per ricercarne il significato.
          Questo è proprio vero!! Anch'io lo notavo e mi dispiace un po'... se ho sempre avuto un buon lessico e a scuola ero bravo nei temi lo devo a Topolino! :)

          « Ultima modifica: Lunedì 2 Mar 2009, 13:01:45 da Zemo »

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            Re: Nuovi autori italiani
            Risposta #64: Lunedì 2 Mar 2009, 14:53:32
            No. Mi spiace ma non sono d'accordo... c'è modo e modo di raccontare una storia. è una cosa molto importante!


            Si è una cosa molto importante, ma poi se dentro alla storia non ci sono idee uno la può raccontare anche benissimo, ma rimane una storia vuota!!! o no?
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              Re: Nuovi autori italiani
              Risposta #65: Lunedì 2 Mar 2009, 15:10:28
              Nelle storie attuali (che diligentemente la mia lei mi sottopone) non rilevo quei guizzi e quei lampi di genio tipici di quelle più antiche.
              E trattandosi di animali umanizzati, uno si aspetterebbere qualche follia in più. Non so se cioò non avvenga a causa di direttive redazionali o perchè gli autori di una volta partivano un po' da zero...fatto sta che mi piacerebbe leggere ancora trovate tipo mettere il sale in zucca ai Ki-Kongi per farli diventare buoni. (avevo riso tanto e rido anche adesso).

              Noto anche che nelle storie attuali ci sono poche "parole difficili".
              In quelle vecchie infatti, spesso venivano inserite parole non proprio usuali, sicuramente per creare un effetto divertente, (es. quando Paperone dice "valsente" o anche solo "tapino") ma per me servirono da stimolo per ricercarne il significato.

              Quoto entrambe le cose: il sale nella zucca dei Ki-kongi e il lessico.
              Oggi, anche se leggo da anni poche storie, alemno su TL, mi pare tutto più... scontato.
              Scontate le trovate e scontato il linguaggio.
              Invece di imparare parole ricercate e buffe, sono inorridito leggendo in una storia del Dr Mouse, "redarre"! :o
              Redarre è un verbo che non esiste, il verbo vero è redigere.
              Redarre è stato inventato per sbaglio, credo da qualche giornalista ignorante, sul calco del participio passato redatto.
              Ora, mi auguro che da parte dell'autore sia stata solo una svista, e non sarebbe niente di tragico, le sviste capitano, ma... la redazione?
              Nessuno se ne è accorto e ha corretto?
              Si accorgono solo di "dannazione" che va sostituito con "Perbaccolina"?

              La differenza è anche questa: un tempo i bambini leggendo Topolino imparavano parole come tapino, derelitto, sicumera.
              Oggi imparano a dire "redarre" e a credere che i pinguini stiano al Polo Nord! :'(
              « Ultima modifica: Lunedì 2 Mar 2009, 15:12:08 da ZioPaperone »

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                Re: Nuovi autori italiani
                Risposta #66: Lunedì 2 Mar 2009, 15:26:05
                L'errore è mio e me ne assumo l'intera responsabilità.
                Può capitare (anche se non dovrebbe) e in effetti capita. Molto raramente, ma capita. Così come capita anche che, raramente, caschi un aereo.
                Non per cercare scusanti, ma tenete presente che una sceneggiatura come quella di Dr. Mouse è lunga circa 120.000 battute. Sono più di 65 cartelle giornalistiche. Ogni storia, è un piccolo romanzino. O un racconto lungo, se preferite.
                Credo, tra l'altro, che questo sia il primo errore grammaticale (e brutto, per di più) che mi capita di fare.
                Mi spiace particolarmente perché anch'io, come voi tutti, amo la mia lingua e mi piace che sia trattata bene. E mi spiace anche perché sono consapevole della responsabilità che Topolino ha avuto, ha e avrà nell'aiutare i suoi lettori a imparare a parlare e scrivere bene.
                Prossimanente, starò ancora più attento.
                « Ultima modifica: Lunedì 2 Mar 2009, 15:27:48 da FV »

                  Re: Nuovi autori italiani
                  Risposta #67: Lunedì 2 Mar 2009, 15:36:47
                  L'errore è mio e me ne assumo l'intera responsabilità.
                  Può capitare (anche se non dovrebbe) e in effetti capita. Molto raramente, ma capita. Così come capita anche che, raramente, caschi un aereo.
                  Non per cercare scusanti, ma tenete presente che una sceneggiatura come quella di Dr. Mouse è lunga circa 120.000 battute. Sono più di 65 cartelle giornalistiche. Ogni storia, è un piccolo romanzino. O un racconto lungo, se preferite.
                  Credo, tra l'altro, che questo sia il primo errore grammaticale (e brutto, per di più) che mi capita di fare.
                  Mi spiace particolarmente perché anch'io, come voi tutti, amo la mia lingua e mi piace che sia trattata bene. E mi spiace anche perché sono consapevole della responsabilità che Topolino ha avuto, ha e avrà nell'aiutare i suoi lettori a parlare e scrivere bene.
                  Prossimanente, starò ancora più attento.

                  So che ami la nostra lingua, l'ho notato anche da alcune cose sul Forum.
                  Infatti ho detto subito che sarà stata una svista.
                  E' onorevole che te ne assumi l'intera responsabilità, ma io - che sono ovviamente in posizione diversa - ripeto che la redazione avrebbe dovuto accorgersene. Farebbe parte suo lavoro.
                  Certo, può essere un'altra svista... E anche al lettering non l'hanno notato.
                  Purtroppo la mia impressione è che non si presti più attenzione a queste cose.
                  Quand'ero piccolo errori di grammatica non c'erano. Non so, ma non credo che gli autori non avessero mai una svista. Penso che la redazione controllasse.

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                    Re: Nuovi autori italiani
                    Risposta #68: Lunedì 2 Mar 2009, 15:42:04
                    Quand'ero piccolo errori di grammatica non c'erano. Non so, ma non credo che gli autori non avessero mai una svista. Penso che la redazione controllasse.
                    Forse no, non saprei. Ma errori nel lettering sicuramente c'erano (lettere al posto di altre, o lettere mancanti, per esempio) e nelle ristampe, alcune delle correzioni e modifiche editoriali (di cui tanto si parlò) sono dovute proprio a questo.
                    « Ultima modifica: Lunedì 2 Mar 2009, 15:43:41 da iuventuri »

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                      Re: Nuovi autori italiani
                      Risposta #69: Lunedì 2 Mar 2009, 15:47:58
                      Ad onor del vero, il Garzanti attesta "redarre" come buono: lo rimanda a "redigere", per l'appunto

                      Forse no, non saprei. Ma errori nel lettering sicuramente c'erano (lettere al posto di altre, o lettere mancanti, per esempio) e nelle ristampe, alcune delle correzioni e modifiche editoriali (di cui tanto si parlò) sono dovute proprio a questo.
                      Infatti, stavo per dirlo io...
                      I miei teSSSSori: http://tinyurl.com/a3ybupd

                      "You must be the change you want to see in the world" -- Gandhi

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                        Re: Nuovi autori italiani
                        Risposta #70: Lunedì 2 Mar 2009, 15:53:04

                        Quando scrivo che è colpa mia, lo penso veramente. Sarebbe molto comodo scaricare la colpa sulle spalle altrui, ma, diobuono, ogni tanto prendersi le proprie responsabilità non fa male. Soprattutto in un Paese come il nostro in cui tutti si proclamano vittime innocenti dei loro stessi sbagli.
                        Ricordo una meravigliosa vignetta di Altan in cui uno dei suoi personaggi esclamava: "Mi piacerebbe sapere chi è il mandante di tutte le cazzate che faccio!"

                        Detto ciò, non so, ziopaperone, se effettivamente in passato non si commettevano errori. E sarebbe ingiusto da parte mia affermare il contrario. Tuttavia, come certamente sai, le leggi dei grandi numeri, così come la termodinamica, cospirano da sempre contro gli esseri umani.
                        Perciò, possiamo dire che è probabile che anche in passato qualche (piccolo piccolo piccolo) sfondone lo si sia preso. Ciò non toglie che "redarre" faccia accapponare la pelle, me ne rendo conto.

                        PS
                        Appena resomi conto dell'errore, ho interrogato i miei figli, la sera stessa. Ho domandato loro a bruciapelo quale fosse l'infinito del verbo il cui participio passato è "redatto".
                        Quanto avrei voluto che mi rispondessero "redarre", così da emendarmi almeno un po' di colpa…
                        Niente.
                        I due vigliacchi hanno risposto subito "redigere". E io ho terminato la cena e poi lavato i piatti senza più dire una parola.

                        *

                        Doctor Einmug
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                          Re: Nuovi autori italiani
                          Risposta #71: Lunedì 2 Mar 2009, 15:59:12
                          Fausto, non so se ciò ti possa fare sentire meglio (spero di sì), ma secondo il mio vocabolario esiste sia redarre che redigere :-/.
                          « Ultima modifica: Lunedì 2 Mar 2009, 16:00:43 da pacuvio »
                          W la Disney e Dumas!
                          EFFEGGI

                            Re: Nuovi autori italiani
                            Risposta #72: Lunedì 2 Mar 2009, 16:06:06
                            Fausto, non so se ciò ti possa fare sentire meglio (spero di sì), ma secondo il mio vocabolario esiste sia redarre che redigere :-/.

                            Ti ringrazio, Doc, ma è proprio sbagliato. Ho consultato diverse fonti e tutte dicono più o meno la stessa cosa, ossia che scrivere  "redarre" è una castroneria.
                            Aggiungo che è anche sciatto. Un errore dovuto alla pigrizia. La peggiore fattispecie di errore.

                              Re: Nuovi autori italiani
                              Risposta #73: Lunedì 2 Mar 2009, 16:06:36
                              Quando scrivo che è colpa mia, lo penso veramente. Sarebbe molto comodo scaricare la colpa sulle spalle altrui, ma, diobuono, ogni tanto prendersi le proprie responsabilità non fa male. Soprattutto in un Paese come il nostro in cui tutti si proclamano vittime innocenti dei loro stessi sbagli.
                              Ricordo una meravigliosa vignetta di Altan in cui uno dei suoi personaggi esclamava: "Mi piacerebbe sapere chi è il mandante di tutte le cazzate che faccio!"

                              Detto ciò, non so, ziopaperone, se effettivamente in passato non si commettevano errori. E sarebbe ingiusto da parte mia affermare il contrario. Tuttavia, come certamente sai, le leggi dei grandi numeri, così come la termodinamica, cospirano da sempre contro gli esseri umani.
                              Perciò, possiamo dire che è probabile che anche in passato qualche (piccolo piccolo piccolo) sfondone lo si sia preso. Ciò non toglie che "redarre" faccia accapponare la pelle, me ne rendo conto.

                              PS
                              Appena resomi conto dell'errore, ho interrogato i miei figli, la sera stessa. Ho domandato loro a bruciapelo quale fosse l'infinito del verbo il cui participio passato è "redatto".
                              Quanto avrei voluto che mi rispondessero "redarre", così da emendarmi almeno un po' di colpa…
                              Niente.
                              I due vigliacchi hanno risposto subito "redigere". E io ho terminato la cena e poi lavato i piatti senza più dire una parola.

                              Molto divertente davvero! ;D
                              E vorrei che molti reagissero come te dopo aver fatto uno strafalcione!
                              Comunque quando ho detto che era onorevole prenderti la responsabilità non intendevo affatto che tu non fossi sincero. Al contrario.
                              Dico solo però che le redazioni esistono apposta.

                              Non so di che classe sei tu, ma ricordo che le storie italiane di quando ero piccolo, non avevano mai errori. Anzi, erano fin troppo precise nel rispetto "toscano" della lingua.
                              Se uno controlla gli originali vedrà che seguivano la regola (ormai non più vincolante, anzi direi abbandonata) dei dittonghi tonici, per cui si scriveva "io suono", ma "io sonai" (e non suonai) oppure "ho sonato" e non suonato.
                              Ora sono disposto a credere che Martina con la sua padronanza eccezionale della lingua, da bravo "professore" non sbagliasse mai.
                              Ma tutti gli altri? Immagino ci fosse un'attenta supervisione.

                                Re: Nuovi autori italiani
                                Risposta #74: Lunedì 2 Mar 2009, 16:08:26
                                Fausto, non so se ciò ti possa fare sentire meglio (spero di sì), ma secondo il mio vocabolario esiste sia redarre che redigere :-/.

                                Che schifezza di vocabolario è?
                                (Tanto per non rischiare di comprarlo)

                                Sullo Zingarelli, la forma è riportata, ma con il prefisso evit., che intende "forma evitata da chi parla correttamente"

                                 

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