Spero inoltre che venga rivalutata anche quell'antica politica disneyana che fa apparire la prole diretta come un tabù non sfatabile, un qualcosa da evitare come la peste. Forse mi sbaglio, ma i giovani di oggi mi sembrano molto più smaliziati di quanto possiamo immaginare, bombardati come sono di notizie ed approfondimenti. Posso capire che aggiungere figli e figliastri dei personaggi principali possa portare ad una certa confusione, però secondo me con quelli secondari si potrebbe giocare di più. Inoltre la società è cambiata, coppie divise e figli avuti fuori da un legame extraconiugale sono all'ordine del giorno... o se proprio non si può almeno li facciano sposare
Inoltre non mi sembra che, facendo un esempio, il figlio segreto di Gambadilegno, possa sconvolgere le esistenze dei lettori in erba.
Se gli autori disneyani avessero creato personaggi con figli, probabilmente sarebbero stati sposati e avrebbero rappresentato la perfetta famiglia americana con villetta e giardino, auto davanti al garage e tv in salotto, tipica degli anni 50.
Invece, abolendo il tradizionale rapporto genitori-figli e sostituendolo con quello zii-nipoti (simile ma solo per certi versi), è come se avessero cancellato quel modello (apparentemente) perfetto di piccola società (la famiglia tradizionale) sostituendolo con uno alternativo (la famiglia allargata, di fatto).
I personaggi del fumetto Disney, nell'apparente tabù del sesso che non gli fa avere discendenti diretti, sono in realtà molto più liberi e indipendenti nella loro quotidianità proprio in virtù dei loro rapporti 'indiretti': QQQ fanno cose, muovendosi in città come altrove (quando decidono di raggiungere in bici la fattoria di Nonna Papera o di partire per un raduno delle GM o di seguire lo zione in giro per il mondo), che i loro coetanei anche attuali probabilmente non possono fare (magari non con quella disinvoltura) per via di una mamma o un papà troppo apprensivi. La sedicenne Paperetta vive e lavora praticamente da sola in una metropoli raggiunta dopo aver lasciato la sua cittadina del Mid-West (dove stava con la zia Doretta), collaborando come fotografa e giornalista saltuariamente per Paperone (suo teorico 'zio adottivo') e per suo fratello Gedeone.
Paperino e Paperina, come Topolino e Minni, non vivendo insieme ma ognuno per conto proprio, sono liberi di incontrarsi come di avere una vita propria indipendente, salvo essere richiamati dalle fidanzate quando queste decidono di fare shopping o di tagliare l'erba nei loro giardini o di spostare i mobili della casa. Sono comunque più liberi e indipendenti di una coppia sposata (con prole).
Infiniti poi gli esempi di singles che vivono, ognuno nella propria casetta, un tipo di vita solo oggi molto di moda nella nostra società reale ma che un tempo li avrebbe fatti passare come 'zitelloni' da sposare: Paperoga, Pippo, Gastone, Archimede, Bum Bum Ghigno fino ad arrivare a Paperone che, pur con la sua corte di maggiordomi, segretarie e spasimanti, tiene tantissimo alla sua vita indipendente da single dedicata al guadagno, al risparmio e al successo (con qualche parentesi di umana affettività ogni tanto).
Per cui, quando parli di società reale cambiata (coppie divise e figli extraconiugali) che accetterebbe di vedere in un fumetto Disney personaggi con figli diretti (che poi, come scrivi, potrebbero sempre sposarsi), ho l'impressione che la società stessa presentata 50/60 anni fa dal fumetto in questione e poi sviluppata negli anni, abbia in qualche modo precorso i tempi della società reale, con famiglie di fatto e allargate, con minorenni svegli e indipendenti, con fidanzati eterni ma non fedeli (vedi Donald e Daisy) e neanche troppo 'appiccicati', liberi l'uno dall'altra di svolgere una propria vita parallela.