Immagino che dove c'è stata una certa introduzione l'autore già pensava di riutilizzare successivamente il personaggio (come nei casi scarpiani di Paperetta o Zenobia) mentre l'apparizione improvvisa di un nuovo character potrebbe dipendere dalla momentanea inventiva dell'autore che non sa o non ha comunque programmato un prosieguo per lui (o lei). Sempre nel caso di Scarpa, decisamente l'autore italiano più prolifico in quantità e qualità nel far nascere nuovi personaggi, il fatto che Brigitta appaia come ci fosse sempre stata non credo però significhi il non pensare di riutilizzarla.
Mentre nel caso di Barks con Paperone sembra sia andata così, anche se, col senno di poi, risulta difficile credere che l'autore non vedesse fin da subito certe potenzialità del personaggio. Molti personaggi barksiani sono apparsi improvvisamente come se ci fossero sempre stati: oltre a Scrooge, Gastone, Archimede, i Bassotti... mentre Amelia e Cuordipietra, nella loro prima storia, si sono presentati ex-novo.
Il preferire o meno una formale introduzione del nuovo personaggio piuttosto che una storia dove questo appare quasi all'improvviso dipende dalla qualità della medesima: la presentazione di Sgrizzo, ad esempio, è stata divertentissima, folle e piena di ritmo; Pico de' Paperis, introdotto addirittura da Walt Disney in persona nell'animazione, ha esordito con tutti gli onori nel fumetto presentandosi ai parenti calisotiani con tanto di tappeto rosso alla discesa dal treno; l'arrivo di Bruto prevedeva il parallelo allontanamento di Gancio che veniva sostituito dal 'figlioccio'.
Non ricordo se Plottygat e Indiana Pipps hanno avuto una storia introduttiva o siano comparsi dall'oggi al domani mentre Trudy mi sembra sia apparsa come se ci fosse sempre stata. Sicuramente il piacere di una introduzione può scaturire nel lettore in seguito, quando il personaggio è diventato familiare e comincia ad incuriosire circa il suo passato; nel momento in cui lo si vede la prima volta (magari la prima di una lunga serie) non credo faccia differenza sapere qualcosa in più o in meno: il lettore sarà interessato alla qualità della storia e basta.
Nelle storie di Gottfredson (altro creatore di tanti nuovi personaggi diventati familiari e tuttora utilizzati) Basettoni e Manetta hanno esordito senza troppi preamboli, come ci fossero sempre stati mentre Eta Beta, il Pirata Orango e Macchia Nera hanno avuto una introduzione coi fiocchi (anche se questi ultimi due mai più utilizzati dal Gott); altri characters come Musone, Setter o Eli Squick mi pare siano apparsi nella quotidianità di Topolinia senza particolari squilli di trombe.