Papersera.net

Di domande ne farei a iosa, e quelle che scrivo ora sono solo le prime che mi vengono in mente:

Alla redazione: per quale motivo astruso proseguite a pubblicare storie di scuola danese, nonostante quella italiana sia unanimemente considerata la migliore produzione del globo terracqueo?

Sempre alla redazione: davvero credete che le storie che negli anni avete censurato, e che non hanno mai visto la luce, siano così terribili da meritare l'aborto? Credete che se negli anni foste stati un pò più di manica larga avreste creato una generazione di mostri sanguinari?

Ad Ambrosio: Che problemi ha con la continuity?

A Don Rosa: Che problemi ha con la continuity?

Se potessi tornare indietro nel tempo, chiederei a Guido Martina: Cosa penserebbe se le dicessi che tra 40 anni le sue storie saranno private della birra e riempite di aranciata, per non turbare le giovani menti dei lettori del futuro?

Alla redazione: per quale motivo astruso proseguite a pubblicare storie di scuola danese, nonostante quella italiana sia unanimemente considerata la migliore produzione del globo terracqueo?

Non so come risponderebbe la redazione, ma so come risponderei io: innanzitutto come potremmo affermare senza alcun dubbio che la Scuola Disneyana Italiana sia attualmente la migliore se non conoscessimo ciò che proviene dal resto del mondo?
E soprattutto, bandire le storie straniere perchè ritenute inferiori, e permettere a certe italiane di vedere la luce, non è un atteggiamento che rasenta la censura (e in cui non posso fare a meno di notare una sottile venatura di razzismo)?

Non so come risponderebbe la redazione, ma so come risponderei io: innanzitutto come potremmo affermare senza alcun dubbio che la Scuola Disneyana Italiana sia attualmente la migliore se non conoscessimo ciò che proviene dal resto del mondo?
E soprattutto, bandire le storie straniere perchè ritenute inferiori, e permettere a certe italiane di vedere la luce, non è un atteggiamento che rasenta la censura (e in cui non posso fare a meno di notare una sottile venatura di razzismo)?

Più che di razzismo direi che si tratta di orgoglio nazionalistico.
Poi sono d'accordo con te: ci sono parecchie italiane che dalla scrivania della redazione avrebbero dovuto raggiungere il cestino dritto per dritto.
Comunque si, il mondo è bello perchè è vario: e appurato che le danesi non sono esattamente il top (per usare un eufemismo) perchè non mandare a quel paese la Egmont e pubblicare, per dire, storie brasiliane? o di altre produzioni?
Per adesso abbiamo visto solo danesi, e sempre degli stessi 3-4 autori...

Mi scuso per l'OT

perchè non mandare a quel paese la Egmont e pubblicare, per dire, storie brasiliane? o di altre produzioni?
Per adesso abbiamo visto solo danesi, e sempre degli stessi 3-4 autori...

Questo è un altro approccio, per me stavolta condivisibile, che non avevo evinto dal tuo precedente post.
Ma a questo punto io opterei per non bandire nulla: ok italiane (e ci mancherebbe!), ok danesi (una tantum), e ok anche ad altre produzioni internazionali. Magari anche storie straniere con topi, perchè no.

Chiederei a Casty se fosse possibile in futuro una sua storia con Paperino.

Diciamo che intendo una storia in cui Topolino e Pippo devono tornare indietro nel tempo in un'epoca e in un luogo dove vi si erano già recati in passato (per tutt'altro motivo) e magari da lontano,senza farsi scorgere,vedono loro stessi in quella passata avventura.Magari sarà compito dello sceneggiatore puntualizzare in una nota in quale storia avevano già fatto capolino nel passato i nostri protagonisti nel caso specifico.

Eppure mi ricordo una storia che riguardava i mondiali in Messico, dove Topolino e Pippo vanno allo stadio e incontrano loro stessi da un viaggio precedente, e rimangono chiusi nello stanzino delle scope... chi mi aiuta? :(

Non so come risponderebbe la redazione, ma so come risponderei io: innanzitutto come potremmo affermare senza alcun dubbio che la Scuola Disneyana Italiana sia attualmente la migliore se non conoscessimo ciò che proviene dal resto del mondo?
E soprattutto, bandire le storie straniere perchè ritenute inferiori, e permettere a certe italiane di vedere la luce, non è un atteggiamento che rasenta la censura (e in cui non posso fare a meno di notare una sottile venatura di razzismo)?

Credo che il primato della scuola italiana sia riconosciuto universalmente, da esperti e da lettori.

Poi, è chiaro che non tutte le storie italiane sono belle...ci sono un sacco di ciofeche, così come ci sono storie straniere molto belle.
Chiaramente si parla in generale.

La cosa che si nota, soprattutto è la differenza in termini di sceneggiature...possiamo notare spesso come alcune storie danesi siano alquanto sconclusionate con alcune venature di follia vera e propria

Per quanto riguarda la parte grafica invece, direi che il distacco è molto più contenuto. Magari in Italia abbiamo più varietà di stili, ma a mio parere disegnatori come Pujadas o Fecchi farebbero una grande figura anche su Topolino...senza contare il fatto che a volte anche Cavazzano disegna per Egmont.

@ feidhelm :

Eppure mi ricordo una storia che riguardava i mondiali in Messico, dove Topolino e Pippo vanno allo stadio e incontrano loro stessi da un viaggio precedente, e rimangono chiusi nello stanzino delle scope... chi mi aiuta?

Non era "il mistero del mundial"?
L'unica altra storia che ricordo con macchina del tempo e mondiali è questa : http://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL+2220-1P ...ma non riguarda il Messico, ma Francia '98.

Di domande ne farei a iosa, e quelle che scrivo ora sono solo le prime che mi vengono in mente:

Alla redazione: per quale motivo astruso proseguite a pubblicare storie di scuola danese, nonostante quella italiana sia unanimemente considerata la migliore produzione del globo terracqueo?

Io sapevo che con la chiusura del Mega 3000 avevano un bel po' di storie già acquistate per la testata ormai chiusa, quindi le smerciarono a poco a poco sul Topo.

Circa la valutazione delle 'danesi', cioè le storie della Egmont i cui autori provengono da tutto il mondo, mi riesce difficile capire come la lunga e proficua collaborazione con Don Rosa, oltre a quelle di Branca, Vicar, Scarpa e Rota, non abbiano apparentemente lasciato influenze positive sui nuovi autori egmontiani che non sembrano minimamente ispirarsi a loro, oltre che sulla stessa casa di produzione che dovrebbe 'pretendere' quantomeno un livello medio di qualità che si avvicinasse almeno un po' a quello altissimo del grandi Maestri.

Se dopo Barks in America ci fu il Grande Declino, anche in Nord Europa dopo Don Rosa (e la scomparsa di Branca, Vicar e Scarpa che collaborò con Egmont in diversi periodi della sua carriera, soprattutto verso la fine) un certo declino qualitativo c'è stato, sebbene non paragonabile a quello statunitense in quanto l'ottima organizzazione della casa di produzione, la presenza di autori e disegnatori validi tra i quali i 'nostri' Marco Rota e Massimo Fecchi (oltre al 'pendolare' Cavazzano) e la grande passione con cui i lettori nordeuropei continuano a leggere e acquistare fumetti Disney fanno ben sperare per il futuro.

Quindi la domanda ad un autore della Egmont sarebbe questa (sembrerà retorica vista la premessa):
cosa vi ha insegnato il fantastico periodo donrosiano? Cosa avete attinto da quella produzione (oltre che da quelle degli altri Maestri già citati, scomparsi o viventi) per presentare soggetti e sceneggiature degni del recente passato?

Credo che nel resto del mondo abbiano una considerazione delle storie Disney molto più bassa di quanta ne abbiamo noi in Italia.

La maggior parte delle storie che ho letto, anche sul Mega, erano sconclusionate storie comiche, al livello di quelle lunghe sul Topo che passano senza lasciare traccia. Don Rosa a parte non si trovano in giro per il mondo storie Disney artistiche come Dracula, Moby Dick, tutte le grandi parodie...

Secondo me ci salvò Guido Martina: nel 1949, agli inizi della produzione Disney nostrana, tirò fuori dal cilindro le 69 spettacolari pagine dell'Inferno di Topolino. Era la prova che i personaggi Disney potevano ambire a raccontare qualsiasi tipo di storia e da allora fu così.

Diciamo che intendo una storia in cui Topolino e Pippo devono tornare indietro nel tempo in un'epoca e in un luogo dove vi si erano già recati in passato (per tutt'altro motivo) e magari da lontano,senza farsi scorgere,vedono loro stessi in quella passata avventura.Magari sarà compito dello sceneggiatore puntualizzare in una nota in quale storia avevano già fatto capolino nel passato i nostri protagonisti nel caso specifico.

Lo sai che una volta ho pensato proprio a un soggetto del genere? Nel mio caso ci si sarebbe riferito a un precedente viaggio generico, nel senso di non raccontato in nessuna storia

Ehm, per rispondere a Cornelius, le sorelle sono già apparse in una delle storie di Gervasio, e precisamente nella storia "L'ottava meraviglia del mondo", anche se per un breve cameo    (L'ho visto su paperpedia)

Diciamo che intendo una storia in cui Topolino e Pippo devono tornare indietro nel tempo in un'epoca e in un luogo dove vi si erano già recati in passato (per tutt'altro motivo) e magari da lontano,senza farsi scorgere,vedono loro stessi in quella passata avventura.Magari sarà compito dello sceneggiatore puntualizzare in una nota in quale storia avevano già fatto capolino nel passato i nostri protagonisti nel caso specifico.

Io ricordo questa http://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL+1716-A

Chiederei a Casty se fosse possibile in futuro una sua storia con Paperino.

Ora come ora mi sembra assai improbabile, pensa che a Lucca ha disegnato solo personaggi relativi al mondo di Topolino perchè, a chi chiedeva altro, ribadiva che non sa disegnare i paperi