The Sandman - Volume 4: DistruzioneIn occasione della scorsa Lucca Comics la Lion pubblicò il quarto volume dell'Absolute di
Sandman, trovo solo ora il tempo per gustarmelo.
Vi sono contenuti lo speciale
Il Canto di Orfeo e tutto il ciclo denominato
Vite Brevi, composto da 9 capitoli.
Fantastico, semplicemente fantastico.
Il Canto di Orfeo potrebbe sembrare una semplice riproposta sotto forma di fumetto del celebre mito greco (celebre tra virgolette, visto che Gaiman ammette che in America questo racconto non è poi così noto), ma per quanto segua effettivamente alla lettera quello che la tradizione ci tramanda riguardo la triste storia di Orfeo ed Euridice, il tocco gaimaniano si sente, prima di tutto perché il mito stesso aveva echi di quel tipo di narrativa, secondariamente perché l'autore riesce ad incanstrare mirabilmente il racconto all'interno della realtà degli Eterni, fornendo poi una conclusione che avrà echi insospettabile in
Vite Brevi.
E veniamo proprio a questo ciclo di storie, che tornano a far toccare altissimi vertici alla serie dopo il meno entusiasmante
Gioco della Vita. Probabilmente uno de meriti è da attribuire a Delirio, la sorellina schizzata di Sandman, la quale è un personaggio assolutamente esplosivo ed assurdo, tenendo fede del resto al suo ruolo. Quando lei è in scena tutto sembra follia, e questo si riflette nei suoi balloon (colorati in modo psichedelico e mai cerchiati in modo preciso) e nel suo vestiario, da ragazzina pseudo-punk. La mia Eterna preferita continua a rimanere Death, ma devo dire che Delirio dopo questa performance si becca il secondo posto, e il terzo contando tutto i 7 fratelli.
Oltre all'esuberante sorella di Sogno, un altro merito fondamentale del ciclo è il suo ritornare in continuity. Si prende un pezzo della storia - l'assenza di uno degli Eterni, Distruzione, che ha abbandonato il proprio ruolo da secoli - e lo si risolve, mandando Sogno e Delirio alla ricerca del fratello nascosto.
Si dice che il viaggio sia più importante della meta, ma nella storia scritta da Gaiman entrambi i momenti sono godibili: le tappe che scandiscono la ricerca di Distruzione, che passano per diversi strani personaggi e per varie storie, sono interessantissime, ma la conclusione sarà altrettanto foriera di bei momenti e dialoghi. Senza contare le conseguenze che la fine del viaggio si riverberano sul carattere di Sogno.
Il volume si completa con due simpatiche storielline brevi e con
Paura di Cadere, una breve novella sul potere dei sogni sulle persone, tutti e tre fumetti fuori serie. Inoltre è degna di nota l'introduzione di Jill Thompson e, as usual, le risposte di Gaiman alle domande poste dall'intervistatore nella parte del Companion all'opera, dove si ripercorre passo a passo le storie contenute nel volume scoprendo interessanti dietro le quinte.
The Sandman - Volume 5: DisperazioneIl quinto volume, uscito un paio di mesi fa, si apre con un pezzo da novanta come
Ramadan, per continuare con tutto il ciclo della
Locanda alla Fine dei Mondi e per concludere con
Cacciatori di Sogni.
La prima storia è un'altra di quelle numerose perle che sembrano dei one-shot, e che proprio per questo conoscono grandissima fama e diffusione non necessitando di conoscere tutta la saga.
Ramadan ha vinto molti premi e da molti lettori e critici è considerato il numero migliore dell'intera serie, ed effettivamente è una gran bella storia, poetica e malinconica, con quel desiderio tutto umano di preservare l'età dell'oro di qualcosa consapevoli che il tempo la cancellerà e con quel finale davvero significativo.
Ma non sono da meno i racconti che compongono
La Locanda alla fine dei Mondi: già, perché con questo ciclo Gaiman torna a scrivere una sequenza di racconti brevi l'uno indipendente dall'altro, come già in precedenza, con la differenza che stavolta il tutto è legato da una cornice. Per colpa di una tempesta di realtà, infatti, varie persone di mondi diversi si ritrovano nella Locanda alla Fine dei Mondi, nella quale ciascuno racconta una storia che conosce agli altri avventori per far passare il tempo, in attesa che la tempesta finisca e ognuno possa tornare nel suo mondo. Nei contenuti speciali viene citato come riferimento diretto i
Canterbury Tales, ma noi italiani possiamo facilmente pensare anche al Decameron di Boccaccio o allo Stefano Benni del
Bar Sotto il Mare, che sfruttano il medesimo trucco narrativo.
Sta di fatto che questo ciclo è Gaiman all'ennesima potenza: la possibilità di creare personaggi particolari, trame assurde, situazioni paradossali e atmosfere favolistiche senza essere legato alla continuità della serie e quindi dando libero sfogo a quel che voleva scrivere si riflette sulla qualità delle storie, che avvincono il lettore portandolo in terre lontane, nei sogni delle città, in una realtà parallela dove il giovane Prez diviene il Presidente degli Stati Uniti migliore di sempre, oppure nel grande oceano per una storia marinara. E poi si torna alla cornice, alla locanda, per avere verso la fine un brivido ipotizzando quale possa effettivamente essere lo sconvolgente evento che ha causato la tempesta di realtà, viste quelle evocative splash-page a doppia pagina.
Fantastico.
Cacciatori di Sogni è uno speciale, quindi fuori serie, tanto che ne esiste una versione in prosa illustrata e successivamente quella a fumetti, che è poi quella qui pubblicata. Ma ciò non ne scalfisce la sua qualità, dato che si presenta come una storia toccante sull'amore, sui sogni, sull'astuzia e su come le cose debbano andare come prestabilito, ma questo non escluda scappatoie.
E tutto mettendo insieme un monaco, una volpe, un avido uomo egoista e Sogno, ovviamente. Sono tavole davvero significative per una storia molto dolce e ben raccontata.
I contenuti speciali continuano ad essere ottimi, grazie alle risposte di Gaiman sulla realizzazione di
Ramadan e della
Locanda; da sottolineare che l'introduzione al volume stavolta spetta nientemeno che a Stephen King, e scusate se è poco.