Però sono tutti reperibilissimi sui "Tascabiloni" di fine anni '80, no?
Sì, ma tutte con interventi grafici, ricolorate (se non sbaglio) e rimontate. Intendevo dire "in versione originale".
In fondo a quei numeri venivano pure messe delle storielle a testo di Paperino & C., mai più riviste (quelle sì), che non mancherò di segnalare
Ecco il primo commento, a riguardo di "Buci e gli indiani".
Buci e Giovanna si dirigono verso il nuovo emporio del sindaco di Giuncavilla (in realtà uno scarpone), e il solidale primo cittadino li fa salire sulla sua costruzione-barca, visto che sta diluviando. Dato che la calzatura fila sull'acqua proprio come una piroga, il sindaco si autonomina capitano: inizia l'avventura. I nostri amici vengono portati molto lontano, e arrivano in una specie di Far West popolato da formiche-indiani. Per tutto il giorno Buci & C. commerciano oggetti della nostra epoca; di notte cercano di riposarsi, ma un losco figuro trama all'orizzonte: un tizio che, d'accordo col capo indiano, ha sempre gestito un altro emporio, derubando quelli che lui definisce "stupidi". Allora i due maligni si mettono d'accordo per attaccare l'imbarcazione: la assalgono di notte, ma per caso, il sindaco si era allontanato e, sentendo i rumori, ritorna indietro per avvisare gli amici, che così gliele danno di santa ragione ai farabutti. Il capo indiano scappa e aizza gli indiani contro i nostri eroi; ma il sindaco, dopo un lungo discorso, viene eletto dagli stessi indiani capo del villaggio.
La storia è davvero simpatica, disegnata (e scritta?) da un Carl Buettner in forma, che ci regala delle espressioni molto efficaci, soprattutto l'espressivo sindaco, che, pur essendo un personaggio secondario, ha qui un ruolo di protagonismo: sua è la costruzione con cui viaggiano i nostri amici, suo è l'avviso dell'arrivo dei nemici, e ancora suo è il discorso finale, che placa i bellicosi indiani.
Gli indiani sono modellati sulle fattezze delle formiche che in più di un cartoon classico hanno interrotto Paperino in un tranquillo picnic (si veda anche il fumetto
Paperoformicomachia), anche se Buettner ha fatto e farà uso di questo look più volte (vedi la precedente "Buci e la miniera d'oro"). Il cattivo invece è una specie di Gambadilegno rivisto e modificato.
Curiosamente, il viaggio di Buci è accompagnato da numerose didascalie in rima, ad esempio "Infatti il rimbombo si fa ben sentire, e già i primi indiani si vede venire" [notare la grammatica errata]; "Per tutto il giorno c'è un gran movimento, riceve il commercio un forte incremento"; ecc.
Insomma una bella storia, disegnata egregiamente, e sceneggiata bene (certo meglio di certe storielle degli anni '50 pubblicate sempre in America, davvero infantili e stupide).
Curiosamente la copertina dell'albo, non riportata su Inducks, raffigura il sindaco con un berretto in pelliccia di animale, abbigliamento in cui non lo vediamo mai durante l'avventura.
Chiude l'albo la storiella "Il diario di Paperino, trentatreesima settimana", in cui il nostro Paperino (che firma pure il raccontino di 2 pagine) narra della sua appassionante gara di nuoto con Pippo, Orazio e Topolino, persa per un intervento di Pluto. In appendice alla narrazione c'è pure una brevissima trentaquattresima settimana, in cui narra la sua seconda gara di nuoto, questa volta interrotta... dal bagnino.
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Buci e Bucino Bucetto.