Oramai il metafumetto si sta sempre più affermando nell'ultimo periodo di Topolino, gli autori cioè cercano di ricorrere più spesso a questi espedienti in modo da non banalizzare schemi di per sé usati e riutilizzati a menadito. Un esempio lampante è Fausto Vitaliano, che nelle sue ultime storie ha perseguito un ideale del fumetto dissacrante, ironico, o meglio un universo in cui i personaggi sono già consci di gag, avvenimenti e situazioni, per cui si rassegnano alla loro sorte e vivono "passivamente" le loro avventure.
Ecco, ora cito Vitaliano perché è forse l'autore che più adopera il concetto di metafumetto, ma non significa che sia il solo: nell'ultima storia della Camerini, per esempio, compare una vignetta in cui Paperino afferma "Sigh! Quante catastrofi ho visto cominciare con questa parola!", guardando allo spettatore e alludendo ad una rottura della quarta parete.
In questo caso, se il metafumetto viene adoperato in una sola vignetta di tutta una storia, e magari nel momento migliore (e non di certo a casaccio, se no crolla la struttura narrativa) allora ci può stare, ma diventa un problema quando intere storie si reggono su questi espedienti, che privano la credibilità non solo del contesto in cui si muovono i personaggi, ma anche i personaggi stessi.
Per fare un esempio: Amelia sta arrivando al deposito con un nuovo incantesimo per impossessarsi del decino di Paperone. Quest'ultimo, con volto annoiato e per nulla spaventato, guarda il lettore affermando "Poveretta, non sa che le toccherà essere sconfitta come da copione!"
Ecco, questo è un esempio di metafumetto sbagliato perché si ironizza sulla situazione privando non solo di credibilità lo scontro tra i due personaggi, ma anche il personaggio di Amelia stessa. Si sa che non potrà mai ottenere ciò che vuole, tuttavia nessuno vieta allo sceneggiatore di riservare colpi di scena inaspettati e che facciano pensare al lettore "Cavoli, forse stavolta per Paperone è finita!". Logicamente, se prima di un epico scontro uno inserisce una rottura della quarta parete, il tutto svanisce...
Potrebbe essere impiegato, invece, come ha fatto la Camerini nella sua ultima storia: la frase di Paperino è inserita in un momento che non priva di per sé la storia di credibilità, ma offre una "gag" che smorza i toni e mette in luce il carattere dilettevole-divertente della storia.
Occhio, questo non significa che in tutte le storie comiche vada inserito sempre del metafumetto: se una gag è banale e uno vuol farci metafumetto sopra in modo da trasformarla in una gag, bisogna fare attenzione a:
- Scegliere il momento veramente adatto (e quindi non inserirla per forza, ma in modo che abbia un suo perché e una sua ragione nel contesto);
- Non venga ripetuta due/tre/quattro volte (non farà più ridere, e risulterà pedante)
Poi, francamente trovo che si possa anche fare a meno di metafumetto. Certo, a volte è divertente vedere personaggi che rompono la quarta parete, mi vengono in mente i corti di Paperino, Pippo e Topolino dove a volte accadeva o anche nel primo capitolo di "Kingdom Hearts" quando Pippo e Paperino si ritrovano a parlare con Aerith (anche se non centra col metafumetto, lo so), tuttavia, se il risultato (come spesso ho visto in certe ultime storie) sono gag ripetute alla nausea, personaggi annoiati, rassegnati e arrabbiati che sanno di recitare una parte e quindi vengono a meno della loro mimica e credibilità, oltre che alla perdita di coerenza tra un'azione e un'altra... molto meglio evitare il metafumetto!