Diciamo che senza esperienza è complicato trovare lavoro dovunque, non solo come collaboratore del Topo. Non bisognerebbe dimenticare che Topolino rappresenta comunque un punto di eccellenza nell’editoria per ragazzi. La logica vorrebbe che, prima di arrivare su quelle pagine, si sia fatta un po’ di “palestra” altrove. Si dimostri di conoscere come si struttura un soggetto, quali sono le regole della sceneggiatura. Vorrei ripetere il concetto che mi sta molto a cuore: ritengo che spedire soggetti e sceneggiature “al buio” non sia una buona idea, per le ragioni che tutti possono immaginare (anzitutto, la quantità di soggetti e sceneggiature che normalmente la redazione è chiamata a leggere). Ci sono percorsi piuttosto “obbligati” che occorre osservare. Primo fra tutti, ripeto, farsi conoscere di persona. C’è anche chi transita dalle varie scuole di fumetto. Può essere un ottimo punto di partenza.
I consigli sono ben accetti e ben argomentati, ma a mio giudizio pongono un po' troppe "condizioni al contorno". SE hai già lavorato, SE conosci, SE hai fatto la scuola di fumetto. Sono cose che sicuramente aiutano, ma credo che se qualcuno ha un'idea di come si strutturi una storia, un soggetto e abbia un minimo di tecnica lo si può notare leggendo quello che ha scritto, non il suo curriculum.
Ragionando per estremizzazione: supponiamo per assurdo che io, uomo che non ha mai messo piede in una scuola di sceneggiatura e che nessuno conosce, abbia un soggetto e una sceneggiatura che sono una vera bomba, sia in termini di storia che di sceneggiatura, definizione di vignette, dialoghi etc. la Disney o chi per lei non me lo produrrebbe solo perché non ne ho fatti altri? E perché?
Quindi si prescinde dal prodotto e si bada alla persona? Sarebbe un po' triste, a mio giudizio, almeno questo mi si riconoscerà.
Un aneddoto che ho tenuto volontariamente fuori dal mio primo post è stato il fatto che al primo contatto con la redazione avevo proprio chiesto come poter presentare una sceneggiatura alla redazione, consegnarla in redazione, presentarla etc. La risposta di un'altra persona (non la gentile signorina a cui accennavo) fu - e me la ricorderò sempre - "Non vedo perché dovrebbe farlo: abbiamo già i nostri autori".
Per questo credo che sia molto triste essere valutato in quanto persona sconosciuta e non per quello che - forse - so fare. E come me tanti altri migliori di me.
Per questo non penso minimamente a "presentare" qualcosa in una redazione e a sperare che mi diano udienza.
Sono sempre pronto a dire che ho fatto le cose in maniera sbagliata e ad ascoltare i consigli (i consigli VERI e articolati, però, non quelli tipo "devi inserirti" o "devi conoscere").
Se però mi si dice che servono le condizioni giuste ed un po' di fortuna, scusate ma spengo il PC e scendo qua giù al bar a giocarmi sei numeri, ché la fortuna la voglio indirizzare su altro.