Ho scoperto una pagina su Facebook piena di vignette dove figurano insulti, minacce di morte, scene di violenza, parole abbastanza desuete, richiami di un certo tipo di letteratura, vaghi riferimenti sessuali, personaggi che bevono e che fumano... e mi rendo conto che oggi è decisamente contrapposto.
Come dissi già a suo tempo, è paradossale che oggi, quando i ragazzi sono decisamente molto più informati di quello che pensiamo su certi argomenti, il Topolino censuri o proponga storie che estraniano violenza o riferimenti all'alcool e al fumo, quasi per creare un universo ideale. Non è la strada migliore, secondo me, perché così risulta tutto poco credibile e piatto: sono certo che sia una condizione che viene imposta agli sceneggiatori e ai disegnatori quella di creare storie con certi limiti, tuttavia andiamo a guardare Carl Barks, che senza alcuna restrizione creava "ten pages" accattivanti e piene di personalità. E circa i 2/3 dell'opera di Carl Barks è costituita da "ten pages", e molte delle quali sono rimaste nella storia del fumetto e prese ad ispirazioni da autori come Cimino, Martina, Ghendi, Marconi, Scarpa e così via. E autori odierni come Casty, Vitaliano, Gagnor e compagnia andante prendono ispirazioni da questi, seppur devono agire in un contesto pieno d'edulcorazione.
Che si abbia paura di plagiare le menti dei "poveri ed innocenti" lettori, considerato che il Topolino è una rivista rivolta prettamente verso un pubblico giovanile?
Per me è così, e ciò mi è stato reso più evidente quando Teresa Radice affermò che certi stilemi, certe peculiarità di autori del passato, non sono più canone Disney. E il tutto si è avviato verso una semplificazione sempre più irritante, in un universo dove le baruffe fra Paperino e Paperone non sono altro che diverbi privi di personalità, Macchia Nera non è capace di arrivare ad uccidere Topolino, Pietro il giorno prima è un bonaccione il giorno dopo tenta di comportarsi da cattivo, Qui Quo Qua perbenisti senza alcun tipo di svago al di fuori dello studiare, Paperina irritante meretrice e così via...
Occhio, concordo sul fatto che una storia non deve per forza avere un insulto a vignetta per rendersi accattivante, tuttavia si nota che la costruzione della sceneggiatura ha subito delle pressioni, non è puramente genuina o completamente svincolata da delle regole, però guardiamo Barks o Martina, e ci accorgeremo che anche e soprattutto attraverso la violenza e gli insulti (ma veri e propri), si possono dare degli insegnamenti che il lettore codifica senza che gli vengano ribaditi (difetto irritante che spesso si riscontra oggi sul topo), creare storie sempre più originali (ma quante volte Carl Barks ha fatto fare a Paperino il tiranno e ai nipotini i ribelli secondo uno schema sempre diverso? Quante volte Paperino e Paperone si sono azzuffati e insultati in modi sempre più diversi?), che siano quotidiane o ambientate in altri luoghi (anche la faccenda del non inserire persone di tutte le nazionalità, con la copertina censurata di Stefano Turconi è imbarazzante).
Spero in nulla, lo so, tuttavia auspico in un ritorno ad un Topolino che rappresenti quella che è la vita: non bastano autori come Cirillo che vogliono riproporci la quotidianità, se poi la quotidianità stessa è edulcorata oppure presenta personaggi scialbi o che non sfoggiano le loro caratteristiche principi. Dai, ditemi perché Martina i paperi li faceva ubriacare a birra e quelli di Cirillo si sbronzano con una gazzosa (?!). Credo che sia un messaggio più terribile "la gazzosa fa diventare ubriachi, non bevetela!" che "l'alcool fa male!", soprattutto perché è ipocrita e prende a pesci in faccia i lettori più giovani... Non c'è da sorprendersi se poi i ragazzi si reputino troppo grandi per leggere il Topolino, cioè guardiamo la realtà degli anni '60 e '70 e le cose erano ben diverse, proprio perché il Topolino si rivolgeva proprio a tutti senza rintanarsi dietro la censura, ma nessuno è mai andato in giro a gridare senza ragione "esecrabile creatura!", "faccia di gatto!", "nevrastenico", "ebete dalla deficienza mentale", oppure a gettare cani randagi per strada, oppure ad ubriacarsi e a fumare senza ritegno, o ad insultare persone di colori e zingari...
Piccola precisazione: la qualità del Topolino odierno, specie se la si confronta con quella del periodo Muci, è migliorata nettamente, ma leggerlo non mi dà più la soddisfazione di leggere una storia di Barks, di Martina o del Cirillo di tanti anni or sono... :(