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Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?

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PolliceSu   (3)

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PolliceSu   (3)
    Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
    Sabato 11 Apr 2015, 21:08:23
    Un saluto a tutti.

    Dopo ANNI ho ripreso in mano dei topolino,comprati appositamente per vedere nuove storie e capire se è rimasto tutto come lo avevo lasciato oppure se ci sono stati dei particolari cambiamenti. Mi riferisco in particolar modo alle classiche storie dei paperi,ovvero quelle che mi hanno sempre appassionato e coinvolto. Tenete presente che ho letto una gran quantità di topolino/paperino/classici/grandi classici/paperinik dalla fine degli anni ottanti fino ai primi anni 2000 e li mi son fermato.

    Nel mentre ne leggevo qualcuna di nuova qualche tempo fa, non mi pareva fosse cambiato quasi nulla (fortunatamente). Nessuno stravolgimento dei personaggi,degli obiettivi e del mondo fittizio in cui vivevano.Le storie,l'essenza è sempre quella.Ma passata la paura iniziale che fosse cambiato tutto,mi accorgevo che in ogni caso c'era qualcosa di diverso che personalmente mi rattristava.Mi sono accorto che rispetto alle storie che leggevo (a mio modesto parere) c'è stata un'involuzione sia sotto il piano dei disegni,sia sotto il piano dei personaggi e del loro carattere.

    Sul punto di vista dei disegni non voglio dire che questi non siano belli in sè,anzi...

    Tavole ben colorate,paesaggi complessi e dettagliati,insomma il contesto,lo sfondo c'è ed è di ottimo livello...il problema sono i protagonisti,decisamente meno espressivi di quanto erano un tempo. Ho trovato su varie storie le stesse facce,le stesse espressioni prolungate su svariate tavole,espressioni tra le altre cose abbastanza sull'anonimo e spesso pure fuori tempo rispetto ai dialoghi.Come se il disegnatore non fosse in grado di differenziare emozioni e facesse fatica a non disegnare un personaggio sempre allo stesso modo. Ripreso in mano topolino più vecchi mi sono accorto che ho (o spero di non averle) le traveggole : i personaggi sono più espressivi,le emozioni sono più differenziate e in generale sembrano più simpatici.Guardo un'espressione,leggo la vignetta e mi accorgo che vanno a ritmo,come se fosse una danza in cui tutto è perfetto. Non capisco se è una questione di abitudine,di come sono "cresciuto",oppure se effettivamente c'è stato un peggioramento nei disegni per quanto riguarda l'espressione e la vitalità dei protagonisti (come ho detto le ambientazioni,i colori e il contorno sono uguali se non superiori a quelle di 10-20-30 anni fa).

    L'altra nota dolente che ho notato (e forse il tutto è aggravato appunto da quello che ho scritto sui disegni) è che i personaggi sono meno "protagonisti",meno epicentri della vita e delle vicende in cui si trovano ad affrontare rispetto al passato,come se si fossero in parte spersonalizzati,come se si fossero svuotati. Restano sempre loro,per carità...ma quando leggevo una storia 20 anni fa avevo l'impressione che gli eventi avvenivano per via della natura e del carattere dei personaggi,che li portava ad essere e trovarsi nelle situazioni che poi dovevano affrontare.Come se quei personaggi dentro di sè avessero una forza creatrice tale da dare loro il via a delle storie. Oggi ho letto storie in cui mi sembrava che la storia,il messaggio che si vuole mandare al lettore sia la cosa più importante ( e ci può anche stare) e i personaggi si piegano letteralmente in funzione di questo. Come dei rami d'albero trascinati lungo la corrente di un fiume. Come se fossero delle mediocre comparse che devono rispettare un copione a loro assegnato.

    Anche i rapporti tra i personaggi in questo senso mi sembrano meno forti e amabilmente standardizzati rispetto a come erano prima. Un esempio in questo senso è Paperino...gliene capitano di tutti i colori come prima ma è diverso,è più anonimo,forse meno stereotipato caratterialmente e quindi meno "particolare",perfino meno simpatico. Sembra messo li per far andare avanti la storia,quasi come se la storia avesse bisogno di un volto,di un personaggio che possa dare forma e struttura agli eventi,ma poco/nulla di più.
    Non so,mi sembra tutto molto diverso.

    Quel che mi chiedo e vorrei chiedervi è se sono l'unico che pensa queste cose oppure ci sono altre persone che si ritrovano (vagamente o in parte) in quello che ho scritto.

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    Aoimoku
    Diabolico Vendicatore
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      Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
      Risposta #1: Sabato 11 Apr 2015, 21:59:23
      Sinceramente tra gli anni '90 e gli anni '10 i cambiamenti sono davvero minimi, sarei più d'accordo con te se mi parlassi di un confronto tra oggi e gli anni '60

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      Cornelius
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        Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
        Risposta #2: Sabato 11 Apr 2015, 22:23:45
        Sinceramente tra gli anni '90 e gli anni '10 i cambiamenti sono davvero minimi, sarei più d'accordo con te se mi parlassi di un confronto tra oggi e gli anni '60
        Vent'anni non sono comunque pochi e un lettore che ha ripreso da allora solo oggi a leggere (e vedere) il libretto può accorgersi di certe differenze meglio di chi ha continuato ad acquistarlo più o meno regolarmente.
        Io che proprio nei primi '90 ripresi a comprare un Topo che non leggevo più dalla fine dei '70, lo ritrovai molto cambiato nonostante fossero passati poco più di dieci anni.


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        ML-IHJCM
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          Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
          Risposta #3: Domenica 12 Apr 2015, 10:24:36
          Per quel che riguarda i disegni, credo che in gran parte si tratti di una questione di abitudine.
            Certamente, ci sono disegnatori piu' e meno bravi, che rendono piu' o meno bene l'espressivita' dei personaggi; ma (se posso basarmi sula mia personale esperienza) se lo stile non piace perche' non ci si e' abituati, diventa piu' difficile apprezzare quest'espressivita' anche quando c'e'. Inoltre (sempre in base alla mia esperienza) va considerato che anche nella carriera di un disegnatore ci sono varie fasi ed il nostro gusto non sempre segue il loro sviluppo (tanto per citare un maestro indiscusso, personalmente trovo che De Vita fosse molto piu' espressivo vent'anni fa di quanto non lo sia oggi). Posso anche immaginare che tra i disegnatori piu' espressivi oggi ce ne siano di quelli che avevi gia' conosciuto allora, ma che all'epoca non erano ancora cosi' bravi e che a te sia rimasta un'inconscia tendenza ad ignorarli, concentrando la tua attenzione su quelli che che un tempo ti avevano dato le maggiori soddisfazioni (certamente il mio apprezzamento dei vari disegnatori ha attraversato fasi come quelle che descrivo).
            Insomma, sui disegni il mio consiglio e': continua a leggere e avrai le tue soddisfazioni. Come qualita' totale, credo non ci sia stata nessuna involuzione.

          Un discorso diveso va fatto per l'uso dei personaggi.

          Citazione
          Mi riferisco in particolar modo alle classiche storie dei paperi,ovvero quelle che mi hanno sempre appassionato e coinvolto.

          Qui penso che ci sia un problema serio. Se ne e' gia' parlato piu' volte sul forum (proprio ieri era stata aperta una nuova discussione in materia, misteriosamente sparita nelle ultime ore e che spero venga presto recuperata). Diciamo che negli ultimi anni Topolino e' stato spesso utilizzato egregiamente e abbiamo avuto vari capolavori ambientati a Topolinia. L'uso dei paperopolesi invece spesso e' stato assai stereotipato e generalmente assai meno soddisfacente (soprattutto per chi, come il sottoscritto, avverta Paperino come "sangue del mio sangue e piuma delle mie piume"). Non sono mancati i capolavori nemmeno in questa meta' dell'universo Disney, ma la qualita' generale e' stata decisamente inferiore (per dire, se devo indicare la migliore storia papera del 2014 penso senza esitazioni a Lo strano caso del Dottor Ratkyll e di Mister Hyde, che ha come protagonista non so se Topolino o Pippo).

          Credo che parte del problema stia nel fatto che mentre una storia di Topolino funziona bene soprattutto in base alla trama (e la personalita' del protagonista pesa piu' che altro perche' un bravo autore deve saper evitare di renderlo antipatico), nel caso dei paperi la trama puo' anche essere un piu' modesto canovaccio, ma le personalita' sono essenziali. La mia impressione e' che negli ultimi lustri (direi che l'involuzione sia cominciata piu' o meno quando tu ti allontanavi dalla lettura di questi fumetti, fine anni '90-inizio '00) queste personalita' hanno perso molto e credo uesto sia il motivo principale per la tua delusione. Delusione che credo sia piu' o meno condivisa da ogni amante dei paperi.

          Per chiudere su una nota piu' ottimistica: penso che dal punto qualitativo la rivista stia attraversando un buon periodo. Non sono entusiasta di tutti gli autori, ma ce ne sono tanti in cui ho piena fiducia per quanto hanno mostrato saper fare (e parlo di entrambi gli universi, Paperopoli e Topolinia). Ritengo che i paperi stiano attraversando un'epoca non delle migliori, ma mi sembra ragionevole poensare che riusciranno a tornare ai fasti pristini; e spero di non dover attendere troppo.
          « Ultima modifica: Domenica 12 Apr 2015, 10:27:38 da ML-IHJCM »

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          Maximilian
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          PolliceSu
            Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
            Risposta #4: Domenica 12 Apr 2015, 11:35:27
            mentre una storia di Topolino funziona bene soprattutto in base alla trama [...] nel caso dei paperi la trama puo' anche essere un piu' modesto canovaccio
            Dire che non concordo è un eufemismo. Bisogna giudicare le storie delle due città (mi rifiuto di chiamarli universi) con gli stessi parametri.

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            AndyHawkGamma
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              Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
              Risposta #5: Domenica 12 Apr 2015, 12:20:03
              Ho scoperto una pagina su Facebook piena di vignette dove figurano insulti, minacce di morte, scene di violenza, parole abbastanza desuete, richiami di un certo tipo di letteratura, vaghi riferimenti sessuali, personaggi che bevono e che fumano... e mi rendo conto che oggi è decisamente contrapposto.

              Come dissi già a suo tempo, è paradossale che oggi, quando i ragazzi sono decisamente molto più informati di quello che pensiamo su certi argomenti, il Topolino censuri o proponga storie che estraniano violenza o riferimenti all'alcool e al fumo, quasi per creare un universo ideale. Non è la strada migliore, secondo me, perché così risulta tutto poco credibile e piatto: sono certo che sia una condizione che viene imposta agli sceneggiatori e ai disegnatori quella di creare storie con certi limiti, tuttavia andiamo a guardare Carl Barks, che senza alcuna restrizione creava "ten pages" accattivanti e piene di personalità. E circa i 2/3 dell'opera di Carl Barks è costituita da "ten pages", e molte delle quali sono rimaste nella storia del fumetto e prese ad ispirazioni da autori come Cimino, Martina, Ghendi, Marconi, Scarpa e così via. E autori odierni come Casty, Vitaliano, Gagnor e compagnia andante prendono ispirazioni da questi, seppur devono agire in un contesto pieno d'edulcorazione.

              Che si abbia paura di plagiare le menti dei "poveri ed innocenti" lettori, considerato che il Topolino è una rivista rivolta prettamente verso un pubblico giovanile?
              Per me è così, e ciò mi è stato reso più evidente quando Teresa Radice affermò che certi stilemi, certe peculiarità di autori del passato, non sono più  canone Disney. E il tutto si è avviato verso una semplificazione sempre più irritante, in un universo dove le baruffe fra Paperino e Paperone non sono altro che diverbi privi di personalità, Macchia Nera non è capace di arrivare ad uccidere Topolino, Pietro il giorno prima è un bonaccione il giorno dopo tenta di comportarsi da cattivo, Qui Quo Qua perbenisti senza alcun tipo di svago al di fuori dello studiare, Paperina irritante meretrice e così via...

              Occhio, concordo sul fatto che una storia non deve per forza avere un insulto a vignetta per rendersi accattivante, tuttavia si nota che la costruzione della sceneggiatura ha subito delle pressioni, non è puramente genuina o completamente svincolata da delle regole, però guardiamo Barks o Martina, e ci accorgeremo che anche e soprattutto attraverso la violenza e gli insulti (ma veri e propri), si possono dare degli insegnamenti che il lettore codifica senza che gli vengano ribaditi (difetto irritante che spesso si riscontra oggi sul topo), creare storie sempre più originali (ma quante volte Carl Barks ha fatto fare a Paperino il tiranno e ai nipotini i ribelli secondo uno schema sempre diverso? Quante volte Paperino e Paperone si sono azzuffati e insultati in modi sempre più diversi?), che siano quotidiane o ambientate in altri luoghi (anche la faccenda del non inserire persone di tutte le nazionalità, con la copertina censurata di Stefano Turconi è imbarazzante).

              Spero in nulla, lo so, tuttavia auspico in un ritorno ad un Topolino che rappresenti quella che è la vita: non bastano autori come Cirillo che vogliono riproporci la quotidianità, se poi la quotidianità stessa è edulcorata oppure presenta personaggi scialbi o che non sfoggiano le loro caratteristiche principi. Dai, ditemi perché Martina i paperi li faceva ubriacare a birra e quelli di Cirillo si sbronzano con una gazzosa (?!). Credo che sia un messaggio più terribile "la gazzosa fa diventare ubriachi, non bevetela!" che "l'alcool fa male!", soprattutto perché è ipocrita e prende a pesci in faccia i lettori più giovani... Non c'è da sorprendersi se poi i ragazzi si reputino troppo grandi per leggere il Topolino, cioè guardiamo la realtà degli anni '60 e '70 e le cose erano ben diverse, proprio perché il Topolino si rivolgeva proprio a tutti senza rintanarsi dietro la censura, ma nessuno è mai andato in giro a gridare senza ragione "esecrabile creatura!", "faccia di gatto!", "nevrastenico", "ebete dalla deficienza mentale", oppure  a gettare cani randagi per strada, oppure ad ubriacarsi e a fumare senza ritegno, o ad insultare persone di colori e zingari...

              Piccola precisazione: la qualità del Topolino odierno, specie se la si confronta con quella del periodo Muci, è migliorata nettamente, ma leggerlo non mi dà più la soddisfazione di leggere una storia di Barks, di Martina o del Cirillo di tanti anni or sono...  :(

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              ML-IHJCM
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                Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
                Risposta #6: Domenica 12 Apr 2015, 15:58:13
                Dire che non concordo è un eufemismo. Bisogna giudicare le storie delle due città (mi rifiuto di chiamarli universi) con gli stessi parametri.
                Non sono sicuro di cosa tu voglia dire. Ma secondo te una storia come questa funzionerebbe altrettanto bene con protagonista Topolino?

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                AndyHawkGamma
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                  Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
                  Risposta #7: Domenica 12 Apr 2015, 16:43:51
                  Non sono sicuro di cosa tu voglia dire. Ma secondo te una storia come questa funzionerebbe altrettanto bene con protagonista Topolino?

                  O anche vignette come queste: provate a sostituire un personaggio di Topolinia, e noterete che non reggerebbe assolutamente il confronto!
                  Dico anche che vignette come queste oggi sarebbero escluse dal Topolino senza che ve ne sia una ragione veramente giustificabile.



                  Soprattutto la terza immagine - quella con le due vignette con Paperino e Paperina disegnati da Barks - pensate che Minni e Topolino riuscirebbero al loro posto risultare credibili ed efficaci? Non credo proprio.

                  I registri sono ben definiti, ma se quello dei topi è ancora salvabile, oggi quello dei paperi è precipitato verso una banalità non da poco, nonostante sia quello più versatile e che ben si presta a tutti i generi. Coi personaggi di Topolinia puoi fare anche quotidianità, ma la maggior parte delle loro avventure è soprattutto noir, azione e affini.
                  Con quelli di Paperopoli, invece, puoi spaziare dal comico al tragico, dal divertente all'inquietante.
                  « Ultima modifica: Domenica 12 Apr 2015, 16:51:42 da AndyHawkGamma »

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                    Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
                    Risposta #8: Domenica 12 Apr 2015, 17:15:22
                    Sicuro che non sia più una questione di nostalgia?
                    Io sono cresciuto con il Topolino degli anni '90, in particolare dalla metà degli anni 90 fino ai primi anni 2000.
                    Ho abbandonato i fumetti di inediti Disney per qualche anno (dal 2004 al 2009 circa, periodo in cui ho comprato regolarmente solo Zio Paperone, che pubblicava storie vecchie), e ripreso dal 2010/2011 a collezionare con maggiore assiduità testate di inediti.
                    Riprendendo in mano il Topolino ho notato, a differenza tua, un netto miglioramento nella qualità delle storie, dove c'è stato un passaggio dalle semplici riempitive (ricordo Topi, soprattutto di inizio 2000, pieni di storie, anche sette per numero, una più insignificante dell'altra) a storie più contenutisticamente pregnanti, la cui trama a fine lettura ti lascia qualcosa che va oltre il semplice sorriso.
                    Ovvio che non tutti i numeri hanno la stessa qualità: spesso escono buoni numeri, spesso ottimi, talvolta ciofeche. E' così ora, era così negli anni '90, ma credo che a paragone con quegli anni il Topo di adesso pubblichi molto più frequentemente storie di una certa qualità, merito della nuova leva di sceneggiatori (quasi tutti formatisi proprio negli anni '90) che sono ora nella loro piena maturità creativa.

                    Per i disegni non saprei cosa dirti. Personalmente non credo sia cambiato molto. Sicuramente c'erano autori che disegnavano meglio di oggi (il Cavazzano di quegli anni è il miglior Cavazzano, senza dubbio), ma mancavano anche altri bravi disegnatori che oggi ci sono (pensare a Casty), o che hanno migliorato il loro stile di disegni (imho Faccini).

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                    Maximilian
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                      Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
                      Risposta #9: Domenica 12 Apr 2015, 17:44:51
                      Non sono sicuro di cosa tu voglia dire.
                      Infatti penso che tu non abbia capito. Mi spiego.
                      Nella frase che ho postato Andy ha detto che le storie tope si basano più sulla trama mentre quelle papere possono anche meno originali. Io credo che si debba valutarle con lo stesso metro di misura.

                      Coi personaggi di Topolinia puoi fare anche quotidianità, ma la maggior parte delle loro avventure è soprattutto noir, azione e affini.
                      Con quelli di Paperopoli, invece, puoi spaziare dal comico al tragico, dal divertente all'inquietante.
                      Questo è un luogo comune che non mi stancherò mai di combattere. Io credo che anche i topolinesi possano spaziare tra tutti i generi; che poi quasi tutti gli autori si concentrino solo su alcuni di questi è vero, ma non esclude a priori l'impossibilità di trattarne altri.

                        Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
                        Risposta #10: Domenica 12 Apr 2015, 17:54:15
                        Infatti penso che tu non abbia capito. Mi spiego.
                        Nella frase che ho postato Andy ha detto che le storie tope si basano più sulla trama mentre quelle papere possono anche meno originali. Io credo che si debba valutarle con lo stesso metro di misura.

                        Questo è un luogo comune che non mi stancherò mai di combattere. Io credo che anche i topolinesi possano spaziare tra tutti i generi; che poi quasi tutti gli autori si concentrino solo su alcuni di questi è vero, ma non esclude a priori l'impossibilità di trattarne altri.

                        Perché, da quando in qua ritrarre il quotidiano, se fatto con senso e dovizia, non è interessante?  :-?

                        Comunque il senso della mia ultima frase è il seguente: coi topolinesi puoi fare tutti i generi possibili, ma è soprattutto coi paperi che gli autori fanno altrettanto. Se si guarda, tutti gli autori che trattano di quotidianità (come Cirillo), lo fanno soprattutto sui paperi, Casty, che invece racconta di avventure dal retrogusto epico, lo fa sempre coi topi.
                        Lo so, è un luogo comune abbastanza brutto quello topi-avventura e paperi-comicità, ma oramai è così, le storie in cui Paperone andava a caccia o fronteggiava un'Amelia e dei Bassotti veramente degni di questo nome si sono perse, anche solo le avventure in cui Paperino rischiava davvero o si avventurava ovunque coi nipotini  :(
                        « Ultima modifica: Domenica 12 Apr 2015, 20:55:15 da AndyHawkGamma »

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                        Maximilian
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                          Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
                          Risposta #11: Domenica 12 Apr 2015, 21:06:22
                          Perché, da quando in qua ritrarre il quotidiano, se fatto con senso e dovizia, non è interessante?  :-?
                          Non so proprio come sei arrivato a pormi questa domanda, dato che non ho detto niente in proposito

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                          brigo
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                            Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
                            Risposta #12: Domenica 12 Apr 2015, 22:00:48
                            Stretta è la foglia, larga è la via... Quindi parlo anch'io:

                            Riguardo la questione del disegno, ci sono diverse cose che saltano all'occhio. Un tempo non si era sotto l'omologazione che oggi invece vige imperante: il tratto Disney degli anni 2000 è universalmente e internazionalmente associata allo stile di Cavazzano. Questo non stupisce, dal momento che molte delle leve degli anni '80/'90 furono allievi e allieve di Cavazzano e oggi sono ormai firme di punta del giornale (vogliamo parlare di Mastantuono, Ziche, ecc...?). Peccato che lo stesso Cavazzano (che personalmente continuo a venerare) e un altro Maestro Sacro come De Vita ormai siano diventati manieristi, quasi delle caricature di ciò che furono. Non sono abbastanza esperto per poter parlare di evoluzione o involuzione, fatto sta che molta della loro 'freschezza' di tratto io, da lettore, non la trovo più.
                            E sto invece iniziando ad apprezzare sempre di più gli Autori che da questo stile si discostano, come un Celoni, un Mottura, un Casty (e altri).
                            Senza contare i Big Ultra Senior, che a dispetto dell'età anagrafica stanno diventando quasi una ventata di 'novità' fra le pagine del Topo (Asteriti, Chierchini, Gatto).
                            In definitiva, più che ispirarsi allo stile di Cavazzano, mi sembra che si stia puntando più ad una pedissequa imitazione del manierismo dello stesso.
                            Inoltre, c'è da dire che le sceneggiature odierne non è che permettano grandi guizzzi creativi, eh? Ne parlo ora...


                            Le sceneggiature. O meglio, la psicologia dei personaggi. Lungi da me fare di tutta l'erba un fascio, ci sono ancora Autori che fa piacere, largamente piacere leggere sulle pagine di "Topolino". Ma andiamo un po' più nello specifico: ciò che ha reso i personaggi Disney così universali, camaleontici, UMANI, è proprio la loro sfaccettatura di personalità, chi più chi meno. I personaggi Disney sono tanto amati perchè incarnano pregi e difetti dell'essere umano, e questo permette una certa immedesimazione. O meglio, la permetteva. Perchè una vigorosa spinta verso il perbenismo imperante e ipocrita, dovuta da chissà chi, chissà da quanto tempo e da quanto lontano geograficamente parlando, ha IMPOSTO che i characters Disney debbano sempre essere personaggi positivi, ottimisti, educati. Degli ottimi esempi da seguire, quindi.
                            MADDECHE?????
                            I personaggi son belli perchè sono come le persone, ovvero anche imperfetti e fallibili. Le figurine di cui leggiamo troppo spesso oggi sono delle macchiette bidimensionali che seguono un canovaccio fisso e che fanno a gara a dimostrare quanto siano l'uno più corretto dell'altro. In questo modo non esiste più una vera lotta tra buono e cattivo, non esiste più una rivalità tra parenti che possa sembrare un minimo credibile (e chi è che non ha parenti con cui litigherebbe ogni santo giorno???), non esiste più minaccia, non esiste più obiettivo. In pratica non esiste più un senso, uno scopo.
                            Ripeto, ci sono ancora sceneggiatori che, nonostante il tarpamento delle ali della Fantasia, riescono ancora a far muovere i nostri in modo non stucchevole. E quando vi riescono, gioco forza si parla quasi sempre di Capolavori. Questo perchè siamo disabituati a vedere personaggi che AGISCANO, che facciano davero qualcosa, che siano spinti da sentimenti che vadano oltre amore-altruismo-rispetto.
                            E' chiaro che con simile storielle mosce non si possano nemmeno pretendere disegni pimpanti.

                            Detto questo (e mi scuso per la lunghezza del messaggio), devo dire che la qualità delle storie è oggettivamente migliorata rispetto a trame bislacche e senza senso (non tanto degli anni '80, ma '60 e '70 sicuramente!). Ma dall'altro lato, seppure tecnicamente di maggior qualità, ci ritroviamo troppo spesso a che fare con delle larve, delle marionette, non più con attori che rivestano le maschere della nostra veracità.

                            Sarebbe bello poter leggere più spesso storie vive, con espressività dei personaggi vive anch'esse. Ma venendo dall'epoca Muci, di cui non finirò MAI di parlar male (come lettore), devo sempre tenermi sul chi va là perchè so che il peggio è sempre dietro l'angolo. E perchè penso che le decisioni vengono da molto, molto molto in alto. E da molto, molto, molto fuori i nostri confini.


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                              Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
                              Risposta #13: Domenica 12 Apr 2015, 22:11:12
                              Sarei proprio curiosa di sapere chi è l'autore di questa traduzione (e soprattutto di confrontarla con le battute originali, che non conosco) che non avevo mai visto e che è decisamente più colorata di quelle che conoscevo io.


                              Quanto alla questione posta da Cuoredipietra Famedoro, credo anch'io che sia principalmente una questione di nostalgia per i "bei tempi" dell'infanzia.
                              Anch'io ho seguito Topolino nella seconda metà degli anni Novanta, per poi smettere alle soglie del 2000 e riprendere a seguire l'inedito nel 2008.
                              Diciamo che la mia formazione comprende prima i tardi anni '90 del Topolino, poi "estratti" dagli anni '60 ai primi anni '90 tramite ristampe su vattelapesca e supermiti vari, insieme a Barks e Don Rosa, quindi di nuovo il Topolino a partire dal 2008; la fase Muci l'ho vissuta (e archiviata velocemente) in differita.
                              Personalmente non ho avuto l'impressione che tutto fosse cambiato, anzi, ho ritrovato i personaggi di sempre, con cui sono cresciuta e a cui associo ore di piacevole relax (perchè parto comunque dal presupposto che se leggo un fumetto è perchè ho voglia di rilassarmi, non certo di stare continuamente a cercare il pelo nell'uovo).
                              L'unica vera differenza che ho avvertito, è, chiaramente, l'ambientazione più moderna, al passo con i tempi che cambiano. Ma dato che considero Topolino e Paperino (e rispettive compagnie) come uno specchio della nostra società, è stato un passaggio che ho trovato naturale e niente affatto forzato.

                              Certo, chiaramente non è che tutte le storie di oggi siano belle, così come non lo erano tutte quelle di vent'anni fa... ma in linea generale rimango soddisfatta ancora oggi.
                              « Ultima modifica: Domenica 12 Apr 2015, 22:15:27 da Paperinika »

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                                Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
                                Risposta #14: Domenica 12 Apr 2015, 22:35:50
                                Magari tornerò sul Topic in altro momento, ma voglio commentare l'affermazione di brigo sugli anni '60. Veramente pensi quello che hai scritto? Io di veramente scadente, nei Topolini degli anni '60, vedo solo la maggior parte delle storie straniere, quindi penso che nessuno che conosca bene quel periodo possa essergli ostile, certo non a tal punto da dire che la qualità delle storie anni '60 è talmente scadente da essere al di sotto di quella degli anni '10 del 2000.
                                Un maggior lassismo solo nella seconda metà degli anni '70, e di norma si pone una "rinascita" negli anni '80 che citi tu: ma rinascita come? Una costruzione più attenta delle storie e una maggiore attenzione al messaggio, ma la "rinascita" degli anni '80 è quella che ha sancito definitivamente il cambio dei canoni di Topolino: moltissime cose non sono più permesse,  buonismo, e nascita di storie inconcepibili per le epoche passate del Topo: Zio Paperone e l'operazione foglia ad esempio, in cui uno stucchevole didatticismo presenta trame e situazioni che prima sarebbero state presentate sotto forma di apologhi robustamente morali, e non di lezioncine. 
                                Negli anni '80 c'è la Trilogia dell'Argaar?  E allora? Negli anni '60 e '70 c'erano state Topolino e il Piranka Kuka Baruka,  Topolino e il Sole di Mezzanotte e Topolino e i Misteri del Monte Acchiappanuvole.  Le storie belle e pienamente  soddisfacenti di Mickey Mouse ci sono sempre state, in tutte le decadi.
                                Scusate, ma mi irrita un certo revisionismo che ho visto negli ultimi tempi, secondo il quale prima faceva tutto schifo tranne Scarpa.
                                « Ultima modifica: Domenica 12 Apr 2015, 22:37:30 da Sam_Spade »
                                Disney Comic Guide - La guida ai fumetti Disney: https://disneycomicguide.wordpress.com/


                                 

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