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Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?

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PolliceSu   (1)

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PolliceSu   (1)
    Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
    Risposta #15: Lunedì 13 Apr 2015, 00:00:05
    Un saluto a tutti.


    L'altra nota dolente che ho notato (e forse il tutto è aggravato appunto da quello che ho scritto sui disegni) è che i personaggi sono meno "protagonisti",meno epicentri della vita e delle vicende in cui si trovano ad affrontare rispetto al passato,come se si fossero in parte spersonalizzati,come se si fossero svuotati. Restano sempre loro,per carità...ma quando leggevo una storia 20 anni fa avevo l'impressione che gli eventi avvenivano per via della natura e del carattere dei personaggi,che li portava ad essere e trovarsi nelle situazioni che poi dovevano affrontare.Come se quei personaggi dentro di sè avessero una forza creatrice tale da dare loro il via a delle storie. Oggi ho letto storie in cui mi sembrava che la storia,il messaggio che si vuole mandare al lettore sia la cosa più importante ( e ci può anche stare) e i personaggi si piegano letteralmente in funzione di questo. Come dei rami d'albero trascinati lungo la corrente di un fiume. Come se fossero delle mediocre comparse che devono rispettare un copione a loro assegnato.


    Sui disegni, credo sia una cosa soggettiva.

    Per quel che riguarda il discorso sui personaggi invece, l'evoluzione che noti c'è stata ed anche se non è facile rendersene conto, è stata una fortuna.
    Parlando di Paperino ad un certo punto parli di comportamento stereotipato e lo indichi come un pregio. Un personaggio artisticamente riuscito (come Paperino) non deve essere stereotipato, perché è proprio quest'uso che distrugge il personaggio. Pensa se ogni storia partisse dall'avarizia di Paperone, dalla pigrizia di Paperino, dalla fortuna di Gastone, e così via. Beh, quel tipo di storie sono proprio quelle cosiddette riempitive tanto criticate che non aggiungono niente di nuovo e che riciclano solo i cliché del personaggio.

    I personaggi artisticamente riusciti sono quelli che non interpretano un ruolo nella storia (l'eroe, il cattivo, il detective...) ma che interpretano un personaggio unico che è sì anche una funzione (l'eroe, ad esempio), ma che lo è in modo diverso da tutti gli altri.

    Ad esempio, il tenente Colombo è un personaggio artisticamente riuscito perché interpreta sì la funzione del detective, ma rende le sue storie diverse da quelle di ogni altro detective (se ci metti Jessica Fletcher, la storia si sviluppa in un modo diverso). Stessa cosa vale per i personaggi Disney: ognuno di loro interpreta in modo unico la storia in cui sono inseriti, ma non per forza le vicende devono partire da loro.

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    PolliceSu   (3)
      Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
      Risposta #16: Lunedì 13 Apr 2015, 02:13:40
      Stretta è la foglia, larga è la via... Quindi parlo anch'io:


      Le sceneggiature. O meglio, la psicologia dei personaggi. Lungi da me fare di tutta l'erba un fascio, ci sono ancora Autori che fa piacere, largamente piacere leggere sulle pagine di "Topolino". Ma andiamo un po' più nello specifico: ciò che ha reso i personaggi Disney così universali, camaleontici, UMANI, è proprio la loro sfaccettatura di personalità, chi più chi meno. I personaggi Disney sono tanto amati perchè incarnano pregi e difetti dell'essere umano, e questo permette una certa immedesimazione. O meglio, la permetteva. Perchè una vigorosa spinta verso il perbenismo imperante e ipocrita, dovuta da chissà chi, chissà da quanto tempo e da quanto lontano geograficamente parlando, ha IMPOSTO che i characters Disney debbano sempre essere personaggi positivi, ottimisti, educati. Degli ottimi esempi da seguire, quindi.
      MADDECHE?????
      I personaggi son belli perchè sono come le persone, ovvero anche imperfetti e fallibili. Le figurine di cui leggiamo troppo spesso oggi sono delle macchiette bidimensionali che seguono un canovaccio fisso e che fanno a gara a dimostrare quanto siano l'uno più corretto dell'altro. In questo modo non esiste più una vera lotta tra buono e cattivo, non esiste più una rivalità tra parenti che possa sembrare un minimo credibile (e chi è che non ha parenti con cui litigherebbe ogni santo giorno???), non esiste più minaccia, non esiste più obiettivo. In pratica non esiste più un senso, uno scopo.
      Ripeto, ci sono ancora sceneggiatori che, nonostante il tarpamento delle ali della Fantasia, riescono ancora a far muovere i nostri in modo non stucchevole. E quando vi riescono, gioco forza si parla quasi sempre di Capolavori. Questo perchè siamo disabituati a vedere personaggi che AGISCANO, che facciano davero qualcosa, che siano spinti da sentimenti che vadano oltre amore-altruismo-rispetto.
      E' chiaro che con simile storielle mosce non si possano nemmeno pretendere disegni pimpanti.

      Detto questo (e mi scuso per la lunghezza del messaggio), devo dire che la qualità delle storie è oggettivamente migliorata rispetto a trame bislacche e senza senso (non tanto degli anni '80, ma '60 e '70 sicuramente!). Ma dall'altro lato, seppure tecnicamente di maggior qualità, ci ritroviamo troppo spesso a che fare con delle larve, delle marionette, non più con attori che rivestano le maschere della nostra veracità.

      Sarebbe bello poter leggere più spesso storie vive, con espressività dei personaggi vive anch'esse. Ma venendo dall'epoca Muci, di cui non finirò MAI di parlar male (come lettore), devo sempre tenermi sul chi va là perchè so che il peggio è sempre dietro l'angolo. E perchè penso che le decisioni vengono da molto, molto molto in alto. E da molto, molto, molto fuori i nostri confini.

       


      ecco qua,mi ci ritrovo alla grande in quel che hai scritto.

      Può darsi che non abbia letto abbastanza storie recenti per poter fare un paragone col passato (mi riferisco sempre agli anni 80-90 in particolar modo) e che quindi possa essere smentito da numerose storie che non mi sono capitate tra le mani ma voglio fare dei banalissimi esempi...

      Dov'è il paperino pigro e incoerente,che disprezza le imposizioni lavorative dello zione ma che  -battipanni a portata di mano- allo stesso tempo impone ai nipotini di lavare i piatti e pulir casa al suo posto mentre lui dorme sul divano e se questi non obbediscono è pronto a "fustigarli" per bene,dandogli un pessimo esempio e scatenando le loro ironie sul "tiranno" dopo esser scappati sulla casa sull'albero o esser emigrati da nonna papera?

      Dov'è il paperino che in maniera cinica e ironica,rassegnato a essere vittima sacrificale dello zione, gli tira frecciatine continue,chiamandolo addirittura "il padrone"  o "lo schiavista" e a volte riesce addirittura a tenergli testa rispondendogli a malo modo o disapprovando in maniera decisa il suo stile e modo di vedere le cose.

      Dov'è il gastone a volte odioso che cerca di rimorchiare senza pudore paperina,facendo passare paperino per un povero fesso e a volte paperina per un'oca ?

      Dov'è il vero Rockerduck ? quello che si...concludeva spesso la storia  mangiandosi il cappello,ma di rabbia pura e essendo  quasi autoironico con se stesso, come se fosse un giullare e fosse consapevole di esserlo. Dov'è quel Rockerduck che può competere quasi alla pari con Paperone in ricchezza,in astuzia e in determinazione,capace di fare tiri mancini e colpi bassi,nonostante comunichi spesso gentilezza e buone maniere e non arrivi ad essere appunto spietato e privo di morale come CDP FMD?


      Dove sono questi personaggi,con le loro forti caratteristiche,i loro forti difetti e i loro interessi spesso egoisti?

      Perchè ho l'impressione che è diventato più importante il "messaggio sociale" che ogni storia deve contenere (rigorosamente positivo) e questo è talmente centrale che piega i personaggi al proprio fine,svuotandoli di qualunque caratteristica umana e relegandoli a meri comprimari e "pretesti" per poterlo raccontare?

      *

      AndyHawkGamma
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      PolliceSu   (1)
        Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
        Risposta #17: Lunedì 13 Apr 2015, 07:17:57
        -CUT-

        Che poi in queste figure così forti io mi ci sono sempre immedesimato perché, nei loro difetti, ho fatto un po' di sana ironia, cosicché mi sono avvicinato ulteriormente a loro e ho amato le loro storie. Invece col Paperino o il Paperone di oggi il rapporto è decisamente molto più lieve e meno marcato... Boh, a me tutto 'sto buonismo poi me li fa risultare solo che antipatici, i tempi in cui Paperone richiamava alla mente la "quercia del linciaggio" o altro sono volti al termine, mi sa   :(

        *

        Paperinika
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          Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
          Risposta #18: Lunedì 13 Apr 2015, 09:17:51
          Boh, a me tutto 'sto buonismo poi me li fa risultare solo che antipatici, i tempi in cui Paperone richiamava alla mente la "quercia del linciaggio" o altro sono volti al termine, mi sa   :(
          Mah, posso capire le perplessità che esprimete, ma davvero per voi l'importante è solo vedere Paperino che insegue i nipoti col battipanni? Per me non è quello il punto saliente che rende una storia di Paperino degna di essere apprezzata.
          « Ultima modifica: Lunedì 13 Apr 2015, 09:18:42 da Paperinika »

            Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
            Risposta #19: Lunedì 13 Apr 2015, 10:36:14
            Magari tornerò sul Topic in altro momento, ma voglio commentare l'affermazione di brigo sugli anni '60. Veramente pensi quello che hai scritto? Io di veramente scadente, nei Topolini degli anni '60, vedo solo la maggior parte delle storie straniere, quindi penso che nessuno che conosca bene quel periodo possa essergli ostile, certo non a tal punto da dire che la qualità delle storie anni '60 è talmente scadente da essere al di sotto di quella degli anni '10 del 2000.
            Un maggior lassismo solo nella seconda metà degli anni '70, e di norma si pone una "rinascita" negli anni '80 che citi tu: ma rinascita come? Una costruzione più attenta delle storie e una maggiore attenzione al messaggio, ma la "rinascita" degli anni '80 è quella che ha sancito definitivamente il cambio dei canoni di Topolino: moltissime cose non sono più permesse,  buonismo, e nascita di storie inconcepibili per le epoche passate del Topo: Zio Paperone e l'operazione foglia ad esempio, in cui uno stucchevole didatticismo presenta trame e situazioni che prima sarebbero state presentate sotto forma di apologhi robustamente morali, e non di lezioncine. 
            Negli anni '80 c'è la Trilogia dell'Argaar?  E allora? Negli anni '60 e '70 c'erano state Topolino e il Piranka Kuka Baruka,  Topolino e il Sole di Mezzanotte e Topolino e i Misteri del Monte Acchiappanuvole.  Le storie belle e pienamente  soddisfacenti di Mickey Mouse ci sono sempre state, in tutte le decadi.
            Scusate, ma mi irrita un certo revisionismo che ho visto negli ultimi tempi, secondo il quale prima faceva tutto schifo tranne Scarpa.

            Ma io non ho scritto che negli anni '60 e '70 ci sono state solo storie strampalate e che oggi ci sono solo storie meritevoli. Se è questo il messaggio che è passato, evidentemente non sono riuscito ad esprimermi come avrei voluto.
            Io intendo dire che, parlando esclusivamente di fumetti di produzione italiana (quindi le straniere, di qualsiasi epoca, non sono contemplate nel mio ragionamento), sto notando una maggiore coerenza nella costruzione delle trame.
            Non ricordo dove lessi questa cosa, o forse la sentii detta, ma mi sembra che in quegli anni lì ('60/'70), spesso le storie venivano scritte di puntata in puntata e una pagina dietro l'altra, senza sapere con estrema precisione dove si volesse andare a parare. Tanto che all'interno di una stessa storia potevano essere notati problemi di illogicità e incoerenza. Ma non sto parlando di tutte le storie, eh!
            La maggior parte delle storie di oggi invece, almeno ai miei occhi, sembrerebbero più attentamente ponderate, e studiate fin dal'inizio nei loro intrecci.*

            Altra cosa: ma chi lo ha detto che l'unico che sapeva scrivere capolavori fosse Scarpa? Non mi sembra di averlo minimamente menzionato nel mio messaggio precedente. :-?
            E' ovvio che ciascun periodo storico sia stato testimone di ottime storie. Ma ultimamente mi sto rileggendo diversi Classici della prima serie, e a parte alcune storie che già conoscevo in precedenza, mi accorgo di quanto in quel periodo la quadratura del cerchio (anzi, della storia) fosse meno importante di una berciata di Paperone o di una scazzottata tra Topolino e Gamba, elementi allora imprescindibili (e oggi, purtroppo, quasi totalmente assenti).
            Per quanto riguarda le storie degli anni '80, è vero, da lì si è iniziato a leggere cose un po' più perbeniste e stucchevoli, ma ricordo distintamente che quando ero piccolo, nel Topo, erano ancora presenti le rappresaglie dei nipotini contro lo zio despota e le armi in mano ai personaggi di Topolinia. Guarda caso, tutto sparì in maniera più pesante quando la pubblicazione di "Topolino" passò dalle mani della Mondadori a quelle della Walt Disney Company. ::)

            Per questo penso, e sottolineo io penso, che a dettare le direttive odierne non siano soltanto le alte sfere italiane, ma soprattutto quelle straniere. Posso aver ragione, come torto. Non è questo che importa. Ma fino a che questa mia ipotesi non verrà efficacemente smentita, continuerò a ritenerla valida.



            *Oggi le storie devono superare mille controlli prima di essere accettate, realizzate e pubblicate. Per i miei gusti, anche troppi. E nonostante ciò, qualche cosa che non ci è chiara, all'interno di una storia, può ancora capitare (e noi siamo prontissimi a stroncarle in pieno  ;D). Quindi non dico nemmeno che oggi si sia raggiunto un livello di assoluta perfezione. Nè mai si raggiungerà (per fortuna, sennò di cosa parleremmo qui?! :))

              Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
              Risposta #20: Lunedì 13 Apr 2015, 10:58:14

              Sui disegni, credo sia una cosa soggettiva.

              Per quel che riguarda il discorso sui personaggi invece, l'evoluzione che noti c'è stata ed anche se non è facile rendersene conto, è stata una fortuna.
              Parlando di Paperino ad un certo punto parli di comportamento stereotipato e lo indichi come un pregio. Un personaggio artisticamente riuscito (come Paperino) non deve essere stereotipato, perché è proprio quest'uso che distrugge il personaggio. Pensa se ogni storia partisse dall'avarizia di Paperone, dalla pigrizia di Paperino, dalla fortuna di Gastone, e così via. Beh, quel tipo di storie sono proprio quelle cosiddette riempitive tanto criticate che non aggiungono niente di nuovo e che riciclano solo i cliché del personaggio.

              I personaggi artisticamente riusciti sono quelli che non interpretano un ruolo nella storia (l'eroe, il cattivo, il detective...) ma che interpretano un personaggio unico che è sì anche una funzione (l'eroe, ad esempio), ma che lo è in modo diverso da tutti gli altri.

              Ad esempio, il tenente Colombo è un personaggio artisticamente riuscito perché interpreta sì la funzione del detective, ma rende le sue storie diverse da quelle di ogni altro detective (se ci metti Jessica Fletcher, la storia si sviluppa in un modo diverso). Stessa cosa vale per i personaggi Disney: ognuno di loro interpreta in modo unico la storia in cui sono inseriti, ma non per forza le vicende devono partire da loro.

              Si,forse è quello che intendo e forse ammetto che dal mio punto di vista preferisco vederli fortemente stereotipati come personaggi. Alla fine credo che per gran parte della loro storia e evoluzione i personaggi dei fumetti Disney lo sono stati fortemente.
              Con questo non voglio dire che un paperino lo deve essere sempre e comunque...alla fin fine è si un bene che sia un personaggio flessibile e adattabile ad ogni situazione,ma mi piace pensarlo con delle caratteristiche,degli stereotipi che sono quasi sempre presenti in lui e che spesso siano il motore creativo delle sue vicende. Inoltre si può dire che un Paperino (a differenza di altri ) abbia vari stereotipi che appunto ne fanno un personaggio piuttosto complesso e aperto a moltissime possibilità.

              l'importante per me è non vederlo mai piatto e ridotto a un contenitore vuoto presente in ogni vignetta col solo fine di accompagnare il lettore lungo il percorso della storia con la sua morale che si vuole trasmettere.Capisco che tu mi dici che in un certo senso questo ne è anche il "successo" del personaggio in questione ed è l'esatto opposto di quello che intendevo,ovvero che in questo modo la storia si sviluppa a prescindere dal personaggio e quest'ultimo può essere adattabile e flessibile e questo può esserne senza dubbio un pregio. Ma a quel punto penso che un personaggio varrebbe un'altro e se ci fosse topolino o un qualsiasi altro personaggio al posto di paperino (o lo zione o chi volete voi) a quel punto non cambierebbe molto perchè la storia diventa talmente centrale da rendere comprimario il personaggio.E non basta far cadere un vaso in testa o una lastra di marmo sulle dita per far pensare "ecco il vero paperino!",semmai quello è un contentino,"il momento clichè" inserito quasi a caso come se fosse un atto dovuto al protagonista,ma senza nessun significato reale.Se è paperino gli cade il vaso in testa,se fosse gastone troverebbe un portafogli,ma ho il dubbio e la paura che la storia andrebbe avanti a prescindere talmente è centrale rispetto al personaggio.Ecco,in questo senso preferisco personaggi stereotipati e talmente "forti" a livello di caratteristiche e peculiarità da creare grattacapi agli autori  quando vogliono creare delle storie. La semplificazione,la flessibilità sono a mio parere dei pregi ma allo stesso tempo dei difetti.

              Poi,sono solo un semplice lettore,"ignorante" sotto l'aspetto dei fumetti...quindi le mie opinioni valgono per quel che valgono.

              *

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                Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
                Risposta #21: Lunedì 13 Apr 2015, 11:21:48
                C'è una cosa che non capisco: perchè tutti (o quasi tutti) parlate di lotta agli stereotipi e poi vagheggiate il ritorno di paperino col battipanni, rockerduck che si mangia il cappello, etc... che a loro volta sono stereotipi e tra l'altro ormai anacronistici?
                Pensatela come volete, ma vedere oggi una storia con paperino che insegue i nipotini col battipanni sarebbe davvero ridicolo.
                Non può essere un battipanni o un insulto a salvare una storia. Ma ci deve essere altro: martina, è vero, usava battipanni e linguaggio colorito, ma quella era la sua cifra stilistica per di più inserita in un contesto che riconosceva le punizioni corporali come strumento educativo sia a scuola che in famiglia. Cosa che oggi, almeno in italia, non è più permessa. Martina non faceva altro che parodizzare una cosa che molti lettori probabilmente avevano sperimentato in prima persona. Che senso avrebbe oggi?

                E lo stesso vale per tanti "stereotipi" ormai non più usati.
                Per me ciò che fa la differenza è l'avere qualcosa da raccontare, il resto è contorno. Barks credo ufficialmente abbia avuto pochi problemi con la censura, per una manciata di storie, ma il 90% della sua produzione scritta più di mezzo secolo fa sarebbe tranquillamente pubblicabile sul settimanale anche oggi, perchè lui era innanzitutto un narratore formidabile
                « Ultima modifica: Lunedì 13 Apr 2015, 11:23:49 da piccolobush »

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                  Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
                  Risposta #22: Lunedì 13 Apr 2015, 11:34:31
                  Nelle storie di Barks c'era pure spesso una contrapposizione in "blocchi" tra Paperino e Qui Quo Qua, che nel corso della storia si scontravano in battaglie senza esclusione di colpi.
                  Credo che non sia il battipanni in sé, ma il desiderio che si possa tornare anche a quel tipo di umorismo liberamente, quando è il caso.
                  Un esempio forse significativo dei cambiamenti di cui parlano i lettori è Zio Paperone e la sequoia del capitano. Tratto in inganno da unavecchia recensione ultra-positiva di Bramo (www.papersera.net/cgi-bin/yabb/YaBB.cgi?num=1310466389/30#10), mi ero addentrato nella lettura ben predisposto ma l'ho trovata svogliatamente didattica e palesemente indirizzata a un pubblico infantile, da cui ci si è discostato solo in alcune battute smaliziate che ironizzano sui personaggi poste qua e là - soprattutto a inizio storia - per schiacciare l'occhio ai lettori più di vecchia guardia. Per il resto, i personaggi che replicano il loro modus operandi in maniera pedissequa, compresi i Bassotti che giocano a fare i cattivoni e vengono scornati.
                  Almeno Cimino, anche nelle storie più "tirate via" degli ultimi anni, schiacciava sempre e comunque l'occhio ai lettori più "anziani" che magari conoscevano a menadito le sue storie precedenti, con le quali l'appiglio era sempre forte data la continuity.
                  Disney Comic Guide - La guida ai fumetti Disney: https://disneycomicguide.wordpress.com/


                  *

                  alexthereader
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                    Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
                    Risposta #23: Lunedì 13 Apr 2015, 12:44:46
                    Beh, scriverò un po' su questo topic, visto che l'altro mio è scomparso, e trattava di argomenti simili, se non proprio gli stessi. Questo non vuol dire che mi rassegni allo scoprire cosa sia successo, tutt'altro: moderatori, se ci siete-vedo che più d'uno commentano, quindi leggono-battete un colpo.


                    Penso che la discussione si sia un po' incasinata, e che alcuni non abbiano colto il punto: non penso che l'intento dell'autore del topic fosse soltanto di lamentare che manca il battipanni di Paperino contro i nipotini, e mi stupisco che dei moderatori possano aver ridotto solo a questo tutta la discussione: leggendola, non è capitato a nessun altro.  :-? Ed a volte mi sembra che siano i moderatori stessi a fare da "guardiani della (nuova) ortodossia politicamente corretta" della Disney, più che la Disney stessa.

                    Tra parentesi, sono convinto che parecchie storie di Barks non verrebbero pubblicate oggi sul Topolino, perché Paperino che litiga con i nipotini, o distrugge casa di Jones, sarebbe considerato "non accettabile". Può venire pubblicato su Uack! appunto perché è Barks, e perché fa vintage, come le storie di Martina vengono ripubblicate sui Classici, ma se uno sceneggiatore nuovo proponesse un soggetto così sul Topolino, col piffero che glielo farebbero pubblicare. Chiusa parentesi.

                    Adesso, lasciando stare i conflitti tra personaggi, che pure ci vogliono, perché senza un conflitto di qualche tipo, non c'è una storia, è evidente che l'autore del topic non si riferiva solo a questo. Si riferiva, mi par di capire, alla mancanza, molto più generale ed ampia, di Comportamenti Umani, Riconoscibili e Credibili, dei personaggi. Se un personaggio ha dei difetti, non per forza così gravi come in Martina, e magari capendo di sbagliare e correggendosi alla fine della storia, perché no, ma comunque che nella storia contino, allora è riconoscibile, ci si può anche identificare.

                    E detto per inciso, a me i personaggi non sono mai sembrati così stereotipati come oggi, proprio perché il loro campo d'azione è estremamente limitato.

                    Oggi un personaggio non può desiderare di arricchirsi (se non è Zio Paperone), non può provare odio, invidia, collera, magari in risposta ad un torto, non può fare un sacco di cose.

                    Una volta, erano gli stessi caratteri dei personaggi a "fare" le storie, oggi che i caratteri sono più "diluiti", le storie si fanno da parte, ed i personaggi ci vengono infilati dentro, ma sono intercambiabili l'uno con l'altro. Questo si voleva dire.

                    Anche le storie di una volta avevano una morale, ma l'aspetto intelligente era proprio il non renderla esplicita, didascalica, imposta, ma suggerirla tra le righe, come conseguenza di quel che succedeva. E si capiva benissimo lo stesso, anzi...
                    « Ultima modifica: Lunedì 13 Apr 2015, 13:06:38 da alexthereader »

                    *

                    Cornelius
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                    PolliceSu   (3)
                      Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
                      Risposta #24: Lunedì 13 Apr 2015, 12:47:51
                      Non ricordo dove lessi questa cosa, o forse la sentii detta, ma mi sembra che in quegli anni lì ('60/'70), spesso le storie venivano scritte di puntata in puntata e una pagina dietro l'altra, senza sapere con estrema precisione dove si volesse andare a parare. Tanto che all'interno di una stessa storia potevano essere notati problemi di illogicità e incoerenza. Ma non sto parlando di tutte le storie, eh!
                      Sinceramente questa cosa mi giunge nuova, per quanto le storie strampalate possono venir fuori in ogni tempo. Avendo letto gran parte delle storie italiane dell'epoca in questione dico che non è assolutamente così, semmai il contrario. Anche perché gli autori dell'epoca (numericamente inferiori rispetto agli attuali) erano Martina, Scarpa, Cimino, Barosso, Dalmasso, Pezzin, Pavese... il fior fiore della scrittura italiana Disney di tutti i tempi. E infatti le belle storie di quel periodo si sprecano, non solo nelle lunghe di apertura e chiusura ma anche nelle più brevi (non solo italiane: le americane di Kinney erano dei veri gioiellini, tanto per completare il quadro degli anni in questione)
                      « Ultima modifica: Lunedì 13 Apr 2015, 12:55:25 da leo_63 »

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                      alexthereader
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                        Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
                        Risposta #25: Lunedì 13 Apr 2015, 13:27:41
                        Forse Brigo si riferiva al fatto che alcune storie a puntate non avevano una logica stringente, e le singole puntate sembravano un po' slegate le une dalle altre: penso al Totem Decapitato, che pure è una storia bellissima.

                        Per quanto riguarda i disegnatori, invece, mi vien da dire che non è che siano peggiorati, ma molti di quelli nuovi, ma nuovi proprio degli ultimi 5 anni, diciamo, sono anonimi, poco riconoscibili, e senz'altro un po' "standardizzati" dall'Accademia Disney dalla quale sono usciti. Magari lo stile personale, alla fine si trova, magari no, non è questo il punto. L'Accademia Disney c'è dal 1990, ma la prima infornata di autori che ne sono usciti (Sciarrone, Perina, Camboni, ecc, quella generazione lì) hanno tutti dei tratti originali, personali e riconoscibili. Parecchi di quelli nuovi no. Nel mezzo, c'è gente che disegnava bene, e si è un po' involuta (la Martusciello mi piaceva di più 15 anni fa, ma resta molto, molto brava, credo non abbia disegnato Disney per un po' e questo spiega tutto), o molto involuta (la Migheli), ed altri che sono rimasti bravi. Freccero, a mio gusto, è molto migliorato, invece, Mangiatordi c'è dal 2005, ed è uno dei migliori. Quindi il problema, secondo me, non è il livello dei disegnatori, ma il fatto che non tutti (per una ragione o per un' altra) raggiungano un proprio stile preciso. Chi ci riesce, ed è bravo, piace, chi bravo non è, o se la cava, ma è troppo "standardizzato ed impersonale", non piace, o dice poco.

                        Un'altra cosetta la vorrei dire sugli sfondi: secondo me, molti autori nuovi-nuovi (non mi vengono neanche i nomi) sono meno bravi negli sfondi: le città, la natura, ecc, devono essere disegnati bene quanto i personaggi, e tutti i disegnatori di una volta (compresi gli autori che hanno iniziato negli anni '90, e qualcuno dei nuovi) lo fanno, rendendo le ambientazioni vive, riconoscibili, plastiche, che esistono a prescindere dai personaggi. Con certi disegnatori, mi sembra che gli ambienti siano lì per caso, e che i personaggi si muovano su sfondi di cartone come quelli delle recite scolastiche. Se ci fate caso, tutti i Grandi (Scarpa, Carpi, Cavazzano, De Vita, ma anche Dalla Santa, Mastantuono, ecc) fanno degli sfondi che sono bellissimi, realistici, accurati, che potrebbero essere fatti da un pittore, dove agiscono Paperi e Topi, ma potresti benissimo metterci degli umani, e sarebbe la stessa cosa. L'idea che lo sfondo debba essere cartoon perché lo sono i personaggi, mi è estranea.

                        Infine, e lo diceva anche Marconi nell'intervista a questo sito, un conto è saper disegnare bene, un conto è saper raccontare la storia, far muovere i personaggi, farli agire nella tavola, e perché no, dare anche loro espressività. Anche in questo caso, molti vecchi disegnatori (quelli bravi, Bramante o Perego, con tutto il rispetto, no di certo) ci riuscivano, i veterani che hanno imparato dai maestri ci riescono, di quelli nuovi pochi-come Mangiatordi, di nuovo-ci riescono, e molti altri no. Disegnano, anche bene, magari, ma la successione delle vignette è molto "meccanica", scolastica, i personaggi non sono fatti recitare, ma è come assistere ad una sequenza di fotografie, belle ma fredde.

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                          Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
                          Risposta #26: Lunedì 13 Apr 2015, 13:51:40

                          l'importante per me è non vederlo mai piatto e ridotto a un contenitore vuoto presente in ogni vignetta col solo fine di accompagnare il lettore lungo il percorso della storia con la sua morale che si vuole trasmettere.Capisco che tu mi dici che in un certo senso questo ne è anche il "successo" del personaggio in questione ed è l'esatto opposto di quello che intendevo,ovvero che in questo modo la storia si sviluppa a prescindere dal personaggio e quest'ultimo può essere adattabile e flessibile e questo può esserne senza dubbio un pregio. Ma a quel punto penso che un personaggio varrebbe un'altro e se ci fosse topolino o un qualsiasi altro personaggio al posto di paperino (o lo zione o chi volete voi) a quel punto non cambierebbe molto perchè la storia diventa talmente centrale da rendere comprimario il personaggio.

                          Forse non sono riuscito a spiegarmi bene. Se un personaggio non è una mera macchietta, quando si costruisce una storia un personaggio non può valere l'altro. Prendiamo ad esempio Casty che - come faceva Scarpa - cerca di mettere a fianco di Topolino anche altri personaggi oltre al solito Pippo. Ebbene, la storia prende una piega diversa in base al personaggio che affianca Topolino, proprio perché sono personaggi e non solo "ruoli", ma non per questo la vicenda prende il via per forza da quel personaggio. Il punto è che se si raccontasse una storia, ad esempio, con Topolino e Pippo e si provasse poi a riscriverla con Eta Beta o Minni o Bruto al posto di Pippo, otterremmo alla fine 4 storie diverse, anche se la vicenda non è partita da loro.

                          Probabilmente è una faccenda di lana caprina, dato che entrambi siamo convinti che il carattere dei personaggi condizionerà lo sviluppo della storia e l'unica differenza è che tu vorresti ne fosse anche l'origine.


                          Per quel che riguarda invece certi comportamenti come il battipanni di Paperino, al giorno d'oggi sono effettivamente fuori dal tempo. I personaggi Disney hanno pregi e difetti, ma è nomale che si dividano in personaggi positivi (i cosiddetti "buoni") e negativi (i "cattivi"). In passato, alcuni comportamenti di Paperino e di Paperone (ma anche dei nipotini), non li qualificava pienamente nella prima categoria.

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                            Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
                            Risposta #27: Lunedì 13 Apr 2015, 13:59:07
                            Il discorso iniziale fatto da famedoro sinceramente mi sembra un po' una generalizzazione, generalizzazione frutto probabilmente dell'effetto nostalgia. Mi sembra infatti non del tutto appropriato affermare che i personaggi si sono appiattito dal punto di vista della personalità o che i disegni sono peggiorati: il discorso potrebbe avere senso se fatto riguardo ad una pubblicazione che ha un unico o pochissimi autori, ma non riguardo ad una testata come Topolino, che è scritta e disegnata da molte mani diverse. Sarebbe come dire che tutti i numerosi sceneggiatori del topo odierno non sanno più caratterizzare i personaggi, e che tutti i disegnatori non sono più in grado di conferire loro espressività.
                            Inoltre trovo piuttosto improbabile che una testata intera possa peggiorare dal punto di vista dei disegni, è raro che ci sia un'involuzione,  piuttosto il contrario. Io infatti ritengo personalmente che la qualitá grafica sia anzi aumentata rispetto a un tempo, ma anche questo è un discorso puramente soggettivo. Io ho iniziato a leggere il topo intorno al 2007 e quindi sono abituata da sempre a uno stile grafico più moderno, impreziosito dall'uso del computer, specie per quanto riguarda la colorazione digitale. Mi è costata quasi fatica, inizialmente,  recuperare Barks e il primo Romano Scarpa, in quanto il loro stile non dico che mi fosse indigesto, ma mi appariva molto più "vecchio" rispetto a quello cui ero abituata.


                            E per quanto riguarda invece i personaggi in sé,  l'unico aspetto che può averli in qualche modo limitati, credo sia appunto la soppressione del politically... scorrect, che gli conferiva indubbiamente una maggiore vivacita. Peró anche qui,  si parlerebbe più di un confronto appunto con gli anni 60 che con gli anni 90, in quanto la censura non è che è calata un giorno così improvvisamente dall'alto, è stato tutto un percorso più o meno graduale verso un buonismo spesso addirittura opprimente e creativamente castrante.
                            E se io leggo una storia degli anni 60 e vedo Paperino che mi insegue Qui Quo e Qua con il battipanni,  mentre ora noto che non lo fa più, non è perché la personalità di Paperino è cambiata,  ma perché il contesto sociale reale è cambiato: semplicemente, 70 anni fa paperino poteva randellare i nipoti, mentre ora non lo può più fare. È un problema della censura (a parte il fatto che in questo caso non mi sembra nemmeno completamente sbagliata),  censura che è limitante, ma che non ha portato ad un tale appiattimento dei personaggi, che a mio parere sono invece ancora ricchi sotto questo punto di vista.
                            Poi ovviamente ci sono storie belle e storie brutte, bisogna sempre saper distinguere.


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                              Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
                              Risposta #28: Lunedì 13 Apr 2015, 14:23:15

                              La nostalgia è ciclica, al di là che un periodo possa essere oggettivamente migliore di un altro, e sicuramente tra vent'anni qualcuno che riprenderà in mano il Topo (che dovrebbe festeggiare il suo primo secolo - incrociamo le dita) dopo averlo lasciato in questi anni (chissà perché), avrà sicuramente nostalgia della fantastica era De Poli (sempre che la direttrice nei prossimi anni '30 non sia ancora in sella) in cui una serie di grandi autori e disegnatori riprendevano diversi personaggi e facevano storie immortalate da nuove testate ad hoc, prodotte dalla dinamica Panini.

                              E ciò non vorrà dire che nei prossimi anni '30 in cui il Topo festeggerà il suo centenario la qualità di storie, tavole, autori e disegnatori sarà di qualità inferiore rispetto all'attuale (almeno speriamo): sarà semplicemente 'diversa'.
                              « Ultima modifica: Lunedì 13 Apr 2015, 14:28:02 da leo_63 »

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                                Re: Deluso e nostalgico....a torto o a ragione?
                                Risposta #29: Lunedì 13 Apr 2015, 14:31:33
                                Credo di sapere cosa vuole anche dire l'autore del topic. Un tempo su Topolino si vedevano quasi solo vignette più pacate e riflessive, come queste:

                                 

                                Oggi invece su Topolino c'è un'"invasione" di personaggi strambi e che si deformano per tutta la vignetta, dando un effetto straniante e alterando la fluidità della fruizione:



                                Disney Comic Guide - La guida ai fumetti Disney: https://disneycomicguide.wordpress.com/


                                 

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